20/01/12

STATISTICA DESCRITTIVA


Quali sono i luoghi comuni più usati in campo roulettistico? 

- Ogni colpo è nuovo!
- La pallina non ha coscienza ne memoria!
- Ad ogni colpo ogni numero ha la stessa spettanza probabilistica! 

Sono tutti postulati veri e sacrosanti: possiamo attribuire questi assiomi ad ogni singolo colpo di roulette senza tema di essere smentiti. In base a queste realtà, infatti, la "matematica applicata" ha prodotto il calcolo combinatorio, la teoria delle probabilità e le leggi del caso o teoria dei grandi numeri, concludendo che non si possono fare calcoli esatti per stabilire con certezza che determinati eventi si possano verificare in un qualsiasi quantitativo di prove. Sono queste realtà che determinano lo scarto, l'equilibrio, la distribuzione delle figure. 

Tutto questo è stato dimostrato da grandi matematici che con la loro visione puramente teorica hanno dimostrato l'impossibilità di battere con certezza la roulette, ma nello stesso tempo non hanno voluto andare oltre per osservare come e quando le loro formule siano applicabili nella realtà. Tutto può accadere: che un numero si ripeta per più del suo record di 6 volte; che un filotto di Semplice si protragga per più del suo record di 36 (si dice) volte; che un numero o altra Multipla ritardi per più del suo record storico o che in un ciclo di 37 colpi esca una quantità di numeri diversi che si avvicina molto alle 37 presenze. 

A questo punto e con queste premesse nulla è attaccabile con un approccio puramente matematico perchè lo scarto massimo, nell'uno o nell'altro senso, non è quantificabile con certezza. In effetti i matematici dicono che un simile scarto è "improbabile ma non impossibile" e con questo ci lasciano con un'inquietante indeterminatezza sulle nostre aspettative. 

Ma se la matematica non ci aiuta e anzi ci abbatte, a cosa dobbiamo rivolgerci per affrontare questo gioco che ci appassiona tanto? In fin dei conti tutto è partito dagli effetti possibili impliciti in un singolo colpo di roulette o boule. Quando, come, e soprattutto sempre, le formule dei matematici, sono applicabili alla realtà? 

Per fortuna c'è un aspetto che i matematici non menzionano (almeno credo perchè non mi risulta): la "statistica". Non mi riferisco alla statistica quantitativa degli scarti o dei calori, bensì a quella "descrittiva o figurativa"; quella che determina con molta approssimazione certi fenomeni figurativi che si presentano ripetitivamente nell'arco di determinati cicli di boules. 

Se l'esito di una singola boule è indeterminabile, l'esito di un insieme di boules è prevedibile sotto certi aspetti (almeno con una certa approssimazione). Se non si può pretendere di prevedere ciò che la pallina ci darà nel singolo colpo, si può pretendere di prevedere il disegno che un sufficiente quantitativo di numeri costruirà nel nostro schema di gioco. La sua formazione potrà avvenire in ritardo e con un allargamento di possibilità, ma alla fine avverrà. E' come il gioco della Piramide sui pieni: per quanti numeri nuovi escano, alla fine se ne doppieranno alcuni di quelli già usciti. 

Solo il mio Maestro riusciva, qualche volta, a indovinare il numero che sarebbe uscito dopo una particolare serie di numeri precedenti. Gli riusciva molto spesso ma non sempre. Lui memorizzava una serie particolare di numeri usciti considerandone la Chance Semplice, la finale e la figura; poi notava che una serie successiva, anche intercalata da altri pochi numeri, stava ripetendo la precedente sequenza e annunciava il numero (o i 2-3 simili) che sarebbe uscito. Indovinava una volta su 3-4. Ma questa è solo una curiosità ripescata dai miei ricordi. 

Tornando all'argomento, a mio avviso dobbiamo considerare gli effetti prodotti dalla sortita dei numeri casuali da due punti di vista: 

1°) Le ragioni della pallina.
2°) Le ragioni della Chance. 

Le ragioni della pallina le abbiamo viste prima e per lei ogni casella è sempre ugualmente appetibile in egual misura. 

Le ragioni della Chance sono quelle di un "soggetto passivo" che viene visitato dalla pallina. Anche se ho già espresso il concetto, lo voglio riproporre prendendo in considerazione la Chance del R/N. 

Al primo lancio il R riceve la visita della pallina e ha avuto il 50% di probabilità con il N. Al secondo lancio il R ha ancora il 50% di probabilità ma deve essere scelto per la seconda volta. Se accadesse ciò, sarebbe già un po' fortunato. La pallina gira e cade proprio ancora sul R. Che fortuna!!! Al terzo lancio il R ha ancora il 50% di probabilità con il N, ma la pallina dovrebbe scegliere lui per la terza volta. Mentre la pallina ha una scelta equilibrata, il R ha un'aspettativa che diminuisce sempre più con il passare dei lanci che lo centrano. E così via. Le probabilità "relative" che il R sia scelto dalla pallina diminuiscono sempre di più anche se resta immutato l'equilibrio delle probabilità "assolute" del singolo lancio. 

L'esempio, che i matematici conoscono benissimo e che è dimostrabile con il calcolo, è proprio quello che determina la "statistica descrittiva" con i suoi disegni e configurazioni; con i suoi allargamenti e calori. Nel contempo è anche una rappresentazione personalizzata del famoso "legame di servitù" descritto dal Marigny nel suo libro e da me riportato nel Post del 2 dicembre 2011. 

Questa mia personalizzazione ci dice che i fenomeni dipendenti dal caso possono essere considerati sotto due aspetti: un aspetto attivo e uno passivo. Il primo determina l'azione della pallina. Il secondo determina una situazione di legame che condiziona probabilisticamente una pluralità di esiti sul bersaglio della pallina. 

In sostanza, e come la relatività ci insegna, causa ed effetto sono determinati dal punto di osservazione. 

Oggi ho pubblicato l'ultimo sistema dei "ripescaggi". Si tratta del secondo gioco sui passaggi delle figure di 3 sulle Semplici. Con questo ho finito l'immissione nel sito di una serie di sistemi che all'inizio di questa mia attività avevo postato in un sito molto importante, ma di altra fonte. 

CAPITOLO: IL GIOCO DEI PASSAGGI
TITOLO: AI PASSAGGI PREDEFINITI  (n° 61)

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