Quali sono i luoghi comuni più usati in campo roulettistico?
- Ogni colpo è nuovo!
- La pallina non ha coscienza ne memoria!
- Ad ogni colpo ogni numero ha la stessa spettanza
probabilistica!
Sono tutti postulati veri e sacrosanti: possiamo attribuire questi assiomi ad
ogni singolo colpo di roulette senza tema di essere smentiti. In base a queste
realtà, infatti, la "matematica applicata" ha prodotto il calcolo
combinatorio, la teoria delle probabilità e le leggi del caso o teoria dei
grandi numeri, concludendo che non si possono fare calcoli esatti per stabilire
con certezza che determinati eventi si possano verificare in un qualsiasi quantitativo
di prove. Sono queste realtà che determinano lo scarto, l'equilibrio, la
distribuzione delle figure.
Tutto questo è stato dimostrato da
grandi matematici che con la loro visione puramente teorica hanno dimostrato
l'impossibilità di battere con certezza la roulette, ma nello stesso tempo non
hanno voluto andare oltre per osservare come e quando le loro formule siano
applicabili nella realtà. Tutto può accadere: che un numero si ripeta per più del suo record di 6 volte; che un filotto di Semplice si
protragga per più del suo record di 36 (si dice) volte; che un numero o altra Multipla ritardi per più del suo record
storico o che in un ciclo di 37 colpi esca una quantità di numeri diversi che
si avvicina molto alle 37 presenze.
A questo punto e con queste premesse nulla
è attaccabile con un approccio puramente matematico perchè lo scarto massimo,
nell'uno o nell'altro senso, non è quantificabile con certezza. In effetti i
matematici dicono che un simile scarto è "improbabile ma non impossibile" e con questo ci lasciano con
un'inquietante indeterminatezza sulle nostre aspettative.
Ma se la matematica non ci aiuta e anzi
ci abbatte, a cosa dobbiamo rivolgerci per affrontare questo gioco che ci
appassiona tanto? In fin dei conti tutto è partito dagli effetti possibili impliciti
in un singolo colpo di roulette o boule. Quando, come, e soprattutto sempre, le
formule dei matematici, sono applicabili alla realtà?
Per fortuna c'è un aspetto che i
matematici non menzionano (almeno credo perchè non mi risulta): la "statistica". Non mi riferisco alla
statistica quantitativa degli scarti o dei calori, bensì a quella "descrittiva o figurativa"; quella che determina con molta
approssimazione certi fenomeni figurativi che si presentano ripetitivamente
nell'arco di determinati cicli di boules.
Se l'esito di una singola boule è
indeterminabile, l'esito di un insieme di boules è prevedibile sotto certi
aspetti (almeno con una certa approssimazione). Se non si può pretendere di
prevedere ciò che la pallina ci darà nel singolo colpo, si può pretendere di
prevedere il disegno che un sufficiente quantitativo di numeri costruirà nel
nostro schema di gioco. La sua formazione potrà avvenire in ritardo e con un
allargamento di possibilità, ma alla fine avverrà. E' come il gioco della
Piramide sui pieni: per quanti
numeri nuovi escano, alla fine se ne doppieranno alcuni di quelli già usciti.
Solo il mio Maestro riusciva, qualche
volta, a indovinare il numero che sarebbe uscito dopo una particolare serie di
numeri precedenti. Gli riusciva molto spesso ma non sempre. Lui memorizzava una
serie particolare di numeri usciti considerandone la Chance Semplice, la finale
e la figura; poi notava che una serie successiva, anche intercalata da altri
pochi numeri, stava ripetendo la precedente sequenza e annunciava il numero (o
i 2-3 simili) che sarebbe uscito. Indovinava una volta su 3-4. Ma questa è solo
una curiosità ripescata dai miei ricordi.
Tornando all'argomento, a mio avviso
dobbiamo considerare gli effetti prodotti dalla sortita dei numeri casuali da
due punti di vista:
1°) Le ragioni della pallina.
2°) Le ragioni della Chance.
Le ragioni della pallina le abbiamo
viste prima e per lei ogni casella è sempre ugualmente appetibile in egual
misura.
Le ragioni della Chance sono quelle di
un "soggetto passivo" che viene visitato dalla pallina. Anche se ho
già espresso il concetto, lo voglio riproporre prendendo in considerazione la
Chance del R/N.
Al primo lancio il R riceve la visita
della pallina e ha avuto il 50% di probabilità con il N. Al secondo lancio il R
ha ancora il 50% di probabilità ma deve essere scelto per la seconda volta. Se
accadesse ciò, sarebbe già un po' fortunato. La pallina gira e cade proprio
ancora sul R. Che fortuna!!! Al terzo lancio il R ha ancora il 50% di
probabilità con il N, ma la pallina dovrebbe scegliere lui per la terza volta.
Mentre la pallina ha una scelta equilibrata, il R ha un'aspettativa che
diminuisce sempre più con il passare dei lanci che lo centrano. E così via. Le
probabilità "relative" che
il R sia scelto dalla pallina diminuiscono sempre di più anche se resta
immutato l'equilibrio delle probabilità "assolute" del singolo lancio.
L'esempio, che i matematici conoscono
benissimo e che è dimostrabile con il calcolo, è proprio quello che determina
la "statistica descrittiva"
con i suoi disegni e configurazioni;
con i suoi allargamenti e calori. Nel contempo è anche una rappresentazione
personalizzata del famoso "legame
di servitù" descritto dal Marigny nel suo libro e da me riportato nel
Post del 2 dicembre 2011.
Questa mia personalizzazione ci dice che
i fenomeni dipendenti dal caso possono essere considerati sotto due aspetti: un aspetto attivo e uno passivo. Il
primo determina l'azione della pallina. Il secondo determina una situazione di
legame che condiziona probabilisticamente una pluralità di esiti sul bersaglio
della pallina.
In sostanza, e come la relatività ci insegna, causa ed effetto
sono determinati dal punto di osservazione.
Oggi ho pubblicato l'ultimo sistema dei
"ripescaggi". Si tratta del secondo gioco sui passaggi delle figure
di 3 sulle Semplici. Con questo ho finito l'immissione nel sito di una serie di
sistemi che all'inizio di questa mia attività avevo postato in un sito molto
importante, ma di altra fonte.
CAPITOLO: IL GIOCO DEI
PASSAGGI
TITOLO: AI PASSAGGI
PREDEFINITI (n° 61)
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