30/12/11

MONOGAMI O POLIGAMI


POLIGAMI E' MEGLIO



Cosa fa un ricco appartenente a certe civiltà per non annoiarsi nella sua vita sentimentale (e non solo)? Si procura (o compra) più di una moglie e si crea un Harem. Poi, per non scontentare nessuna, le "adopera" a rotazione durante il mese ottenendo la soddisfazione sua e, se capita, (ma non è importante) anche delle mogli.



Il sistemista deve imparare da questi "eletti" e non restare fedele a un solo sistema. L'eletto perderebbe la sua supremazia; il sistemista perderebbe i suoi soldi.



La similitudine (che ha intenti spiritosi) ci insegna che questi eletti sanno bene qual è il loro tornaconto e, anche se la loro popolazione femminile è praticamente ridotta in schiavitù, considerano questa e altre pratiche, necessarie per ottenere i loro scopi ma, (e qui sta il bello) soprattutto giuste.



Lo scopo di un sistemista deve essere uguale a quello di questi "eletti"; solo che il suo oggetto di sfruttamento sarà una pluralità di sistemi e non delle "cose" appartenenti alla razza umana. Normalmente l'oggetto di sfruttamento per un sistemista è un sistema che gli deve rendere il beneficio quotidiano. La differenza con "l'eletto" è che di solito il sistemista, come ogni altro occidentale, "adopera" un solo sistema alla volta e finchè funziona. Quando smette di funzionare lo cambia, divorziando dalla donn... (hoops...) abbandonando il sistema, e scegliendone un altro. L'eletto, invece, non fa altro che smettere di "adoperare" ciò che non lo soddisfa più, lasciando la "cosa" inoperosa nell'Harem (quando non la ripudia o peggio) e "adoperando" le altre che funzionano. Capito la differenza?



E' questo che dobbiamo imparare da queste "civiltà": Ogni cosa che "adoperiamo" deve essere funzionale e soddisfacente ai nostri bisogni, ma soprattutto deve far parte di una più ampia possibilità di scelta, sia per non annoiarci sempre con la "stessa minestra", sia per non seguire sempre la stessa linea di gioco.



Ogni sistemista che si reca in un Casinò, o che si accinge a giocare on line, vi si approccia con un gioco che di solito userà fino alla fine della seduta. L'esito può essere favorevole per tutta la giornata ma, solitamente, arriva la permanenza negativa e allora, se non è quel giorno sarà uno dei successivi, salterà dell'intero capitale, o di una sua parte se avrà avuto l'accortezza di praticare uno "stop loss".



Il suo fallimento, totale o parziale, deriva dal fatto che il sistemista segue un'unica linea logica di gioco e perciò sarà sempre soggetto alla “Legge sulla distribuzione delle figure” che, alla fine, produrrà la serie di colori, o Chances, contrari al gioco praticato. Quel sistemista non ha un Harem da cui attingere e adoperare ora uno, ora un altro dei sistemi in esso contenuti e ciò lo pone alla mercé del "continuo" della permanenza, che come ci favorisce in certi suoi momenti, ci distrugge con i suoi momenti opposti, perchè entrambi hanno le stesse probabilità di apparizione.



Credo che l’unico modo per attenuare quelle sequenze negative, dovute essenzialmente al persistente stazionamento in un unico gioco, sia proprio quello di non eseguire continuamente un gioco sempre uguale ma di alternarlo fra le varie "odalische" che abbiamo avuto l'accortezza di portare nel nostro paniere dei sistemi, per la nostra soddisfazione.



Già il concetto è stato espresso e posto in atto in vari sistemi precedenti con "cambi di passo", "iniziali obbligate" o diversificazioni di schemi. Comunque, il concetto è ripreso con il sistema che ho ripubblicato oggi e che fa parte dei "ripescaggi" che sto proponendo anche nel mio sito. Si tratta del "Gioco misto" sulle figure di 2 e di 3 delle Chances Semplici.


CAPITOLO: CHANCES SEMPLICI
TITOLO: GIOCO MISTO


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23/12/11

PERMANENZA CONTINUA


Cosa fa un normale sistemista ogni volta che si presenta davanti a un tavolo da gioco?



Se non costruisce il suo gioco, cerca di seguire la permanenza del momento, o gioca sui ritardi o sui calori; oppure gioca a ruota libera su una qualsiasi Chance affidandosi a una manovra finanziaria che dovrebbe, a suo parere, dargli un qualche vantaggio sul banco e sullo zero. Se invece cerca un attacco giustificato dalla Legge del terzo, costruirà uno schema e, alla maturazione di un determinato disegno tendenziale, inizierà il suo attacco per la conclusione di quel disegno.



In entrambi i casi il sistemista rileverà i numeri che escono a cominciare dal suo arrivo e imposterà il suo gioco in base alle proprie aspettative. Per lui tutto ciò che costituisce il passato, avvenuto nelle sedute precedenti, non conta più. Per esempio può succedere che per ben due sedute consecutive non abbia visto uscire il numero 24 ma che lui non se ne sia reso conto; oppure che un filotto di 7 non gli esca da un mese intero o che qualsiasi altra combinazione sia per lui in grande ritardo o in grande calore. Lui non se ne rende conto perchè il fenomeno non ha fatto parte del suo gioco e quindi non vi ha prestato la minima attenzione, però c'è il fatto che il fenomeno è in corso e se lui ne fosse cosciente, potrebbe sfruttare quello scarto (negativo o positivo) che con molta probabilità dovrebbe rientrare, o annullarsi, nel breve periodo.



Abbiamo già visto i tre principi che riguardano la rilevazione dei numeri ma, per chi fosse un po' distratto, li riporto ancora una volta qui di seguito.



1°) Qualunque sia l'origine e i tempi di produzione, i numeri dovuti al caso obbediscono alle leggi dell'equilibrio e dello scarto come tutti gli altri numeri presi da una successione ininterrotta e derivante da una fonte sempre uguale.



2°) E' indifferente attendere in uno o più tavoli da gioco la rottura di lunghi scarti o il risultato di forti probabilità perchè un cilindro di roulette non ha memoria.



3°) Numeri presi a caso da collezioni di recenti o vecchie permanenze, di seguito o interrotti, hanno lo stesso valore di una rilevazione ininterrotta allo stesso tavolo e i fenomeni ottenuti valgono per il proseguimento di un'unica partita.



Questo per quanto riguarda la rilevazione dei numeri. Per quanto riguarda invece i risultati di tale rilevazione ci sono tre Leggi che ne regolano gli esiti.



In base alla Legge sulla distribuzione delle figure, per esempio, le quantità delle figure, considerate secondo la loro composizione, è tendenzialmente determinata dalla loro grandezza e così i colpi di 1 sono tanti quanti i superiori e il doppio di quelli di 2; le figure di 2 sono tante quante le superiori e il doppio di quelle di 3, e così via.



Se ora prendiamo l'altra Legge: la Legge dell'equilibrio e la consideriamo sotto quest'ottica, ci accorgiamo che questa legge, non solo ci indica che nel grande periodo ogni numero tenderà a uscire un uguale quantitativo di volte, ma ci indica anche che le quantità e l'ordine delle figure, designati dalla precedente legge, tenderanno a proporzionarsi proprio nel modo indicato. In pratica la Legge dell'equilibrio è "bivalente" perchè determina sia l'eguaglianza delle presenze nei numeri, o nelle altre Chances Multiple, sia la proporzionalità delle figure considerate nella loro grandezza. In quest'ultimo caso l'equilibrio non riguarderà un uguale numero di figure di 1, di 2, di 3, di 4 ecc. ma riguarderà un equilibrio delle proporzioni quantitative di ogni figura nel senso che, stabilita la modalità della figura, determinerà che quelle di 1 saranno pari alle superiori e il doppio di quelle di 2; quelle di 2 saranno pari alle superiori e il doppio di quelle di 3; quelle di 3 saranno pari alle superiori e il doppio di quelle di 4, ecc. Tutto ciò, naturalmente, con l'aumentare delle prove effettuate sempre nelle stesse condizioni.



Non ho mai trovato un autore che desse una giustificazione di tutto ciò. Forse perchè la giustificazione è facilmente intuibile nella semplicità degli eventi casuali. O forse perchè i grandi scrittori la ritenevano palesemente sottintesa da non doverla spiegare, passando direttamente agli effetti prodotti.



Perchè esiste la Legge dello scarto e nello stesso tempo la Legge dell'equilibrio? Perchè nel grande periodo i singoli numeri tendono all'equilibrio e le figure tendono a formare una graduatoria secondo la loro lunghezza tanto da creare una Legge sulla distribuzione delle figure?



E' una giustificazione semplice e facilmente comprensibile, ma che abbraccia due aspetti della produzione di numeri casuali. Il primo aspetto è che un grande numero di prove, effettuate sempre nelle stesse condizioni, è costituito da innumerevoli segmenti di permanenza quantificabili come cicli logici, sia di numeri singoli, sia di figure o altri raggruppamenti.



Un ciclo logico sui numeri sarà di 37 boules; sulle Semplici in figure di 2 sarà di 8 boules e sulle Semplici in figure di 3 sarà di 24; sulle sestine sarà di 6; sulle terzine di 12 e sui cavalli di 18.



Ogni ciclo logico è soggetto alla Legge dello scarto (Legge del terzo) e quindi il "grande numero di prove" conterrà diversi cicli logici, talvolta devianti in calore e talvolta in allargamento. A lungo andare le compensazioni fra i due tipi di andamento produrranno un tendenziale equilibrio sia fra i singoli numeri, sia fra le altre combinazioni multiple; ma allo stesso tempo produrrà anche una proporzionalità fra le grandezze delle figure sulle Semplici. Infatti, anche un ciclo logico di figure sulle Semplici può contenere deviazioni in più o in meno nella quantità e distribuzione delle figure e alla fine di un "grande numero di prove" troveremo la graduatoria tendenziale delle figure secondo la loro lunghezza.



Il secondo aspetto è che le Semplici sono costituite da due Semichances in contrapposizione e che la spettanza probabilistica di entrambe è più alta per i colpi da 1 e diminuisce in modo direttamente proporzionale alla lunghezza della figura considerata. Infatti, in ogni primo colpo entrambe le Semichances hanno il 50% di probabilità. Al secondo colpo la Semichance già uscita avrà una spettanza probabilistica inferiore e così via a seguire per tutte le altre boule del ciclo in una continua alternanza nella lotta per la supremazia. Più la figura aumenta di lunghezza, più diminuisce la sua spettanza probabilistica e da qui deriva la graduatoria delle figure. Se infatti consideriamo il colore e non la boule, ci accorgiamo che le relative spettanze cambiano. Ogni boule è sempre uguale e gli spetta il 50% di cadere sul R o sul N. Consideriamo ora il colore. Prendiamo il R che sia già uscito la prima volta. Alla seconda boule dovrà essere favorito per la seconda volta pur essendo in parità con il N e alla terza boule dovrà essere favorito una terza volta sempre in parità con il N, e così via. Il tutto è riportabile con un calcolo matematico che ora non ho voglia di andare a trovare, ma che comunque qualsiasi matematico vi saprà illustrare.



Riassumendo, il tutto dipende dall'azione della Legge del terzo nel singolo ciclo logico di Pieni, Cavalli, Terzine, Sestine e anche Figure di Semplici. Azione che, compensando l'alternanza di scarti in calore e scarti in allargamento, crea quell'equilibrio finale rilevabile nel lungo periodo e nel contempo crea quella proporzionalità sulla grandezza delle figure.



A questo punto conosciamo il comportamento della roulette nel lungo periodo e ci sorge spontanea una domanda: possiamo trarne vantaggio? E se si, come?



Uno dei vantaggi finora utilizzati nel continuo della permanenza è l'individuazione di forti scarti sulle figure delle Semplici per poi attaccare un probabile rientro nella media statistica (Marigny De Grilleau).



Un vantaggio non ancora utilizzato è quello che proporrò a tempo debito e che riguarda un gioco sui Numeri Pieni. Si tratta di un gioco che può durare tutta la vita perchè non smette mai di proseguire nella sua formazione ed evoluzione. Può essere interrotto e ripreso in qualsiasi momento senza dover ricominciare da capo le rilevazioni. Oppure può essere ripreso con un nuovo inizio, ma in questo caso si perderebbero tutte le situazioni di scarto fino allora maturate. Non che la cosa sia determinante nei risultati, ma abbandonando il passato si rinuncerà ai benefici della Legge dell'equilibrio che invece dovrebbe darci un utile anche su numeri che in quel momento portano particolari scarti.



Oggi ho pubblicato il sesto sistema sulle Semplici della serie "riesumati da altri lidi". Si tratta dello "Specchio sulle Figure di 3", una variante del classico specchio sulle Semplici.



CAPITOLO: CHANCES SEMPLICI
TITOLO: C.S. F3 SPECCIO SU FIGURE



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16/12/11

LIVE O PROCESSORE?

In Italia non ci sono molti Casinò terrestri e per di più quei pochi che ci sono, sono confinati nell'alto settentrione. Sembra proprio che la gente a sud del Po non debba andare a giocare a meno di non fare un lungo viaggio faticante e costoso.



Con l'avvento di Internet, però, ora il Casinò può essere in ogni casa e il problema è superato. Rimane tuttavia un altro problema e cioè il dubbio se i vari Casinò in rete siano o meno affidabili, nel senso che nessuno ci garantisce che il frutto delle loro azioni derivi veramente da una casualità vera e libera da condizionamenti, o piuttosto contenga una qualche forma di raggiro a danno degli ignari internauti.



In rete si può scegliere fra due tipi di produzione di numeri casuali che riguardano la roulette: abbiamo la roulette "live" e il "processore".



Con il live non ci dovrebbero essere dubbi sulla reale produzione meccanica dei numeri, ma molto spesso non è praticabile a causa della sostenuta frequenza dei lanci della pallina da parte del croupier. E' chiaro che la Casa preferisce un gioco casuale e di fortuna, con un grande numero di lanci, in modo da usufruire pienamente della fatale erosione del capitale da parte della tassa a favore del banco. Un giocatore sistemista ha bisogno di una certa quantità di tempo per calcolare le sue puntate, il valore dei pezzi e i piazzamenti da fare. E' quindi logico che durante la partita capiti che il croupier lanci la pallina prima che l'imprevidente sistemista abbia completato la sua puntata. Un simile evento può costare molto caro, sia come mancato incasso, sia come maturazione di un disegno di cui non si è goduto il beneficio. Per quanto veloci si possa essere, vi assicuro che prima o poi arriva il momento di confusione fra annotazioni, svolgimento del gioco ... e puntate che non si riescono a fare.



Con il "processore" si ha tutto il tempo necessario per fare i nostri calcoli e le nostre puntate perchè siamo noi a "lanciare la pallina". Qui però c'è il dubbio che il processore sia pilotato dal software e che ti faccia perdere lentamente ma inesorabilmente il tuo capitale. In effetti non c'è alcuna notizia di eventuali controlli periodici da parte dell'AAMS, che dovrebbe essere garante dell'assoluta onestà delle case da gioco in rete. Controlli che per essere efficaci dovrebbero essere fatti periodicamente e a sorpresa. Certo che se ci fosse una qualche pubblicità su una simile consuetudine, l'utente si farebbe spennare con la consapevolezza che ciò è dipeso dalla permanenza del momento e non dalla volontà dei gestori.



Ho fatto questa premessa perchè sto scrivendo un sistema sulla "multi-tendenzialità" delle Chances Semplici e sento il dovere di proporre la fattibilità del gioco anche per i Casinò in rete, dove però vi è un limitato "range" di puntate che viene imposto dalle Case con l'evidente scopo di spennare più facilmente gli avventori. Ci sono molti Casinò in rete, ma mi risulta che sulle Semplici il range fra minimi e massimi sia sempre corto. Con un range così limitato, per esempio, non potremmo superare il quinto colpo di una Martingala o non potremmo andare molto avanti nel seguire una qualsiasi altra montante. Vi è un modo per aggirare l'ostacolo e aumentare così enormemente il range d'azione tra puntata minima e massima: non dobbiamo fare altro che utilizzare come gioco la Chance del Passe/Manque, che però dovrà essere puntata giocando le tre sestine che compongono le due Semichances. Al posto di 1 pezzo se ne usano 3 che possono essere di un valore di molto inferiore a quello imposto per la Semplice. Se giochiamo il Manque si punteranno le sestine 1-2-3; se giochiamo il Passe si punteranno le sestine 4-5-6. In questo modo ognuno può partire dal pezzo iniziale che più gli aggrada e poichè i massimi per le sestine sono abbastanza alti, potrà fare tutte le montanti che vuole. Dovrà solo moltiplicare per 3 i pezzi indicati per la Semplice perchè ogni volta che si punta il Manque o il Passe le sestine puntate saranno tre. Sappiamo che in rete i minimi sulle Multiple sono molto bassi e quindi si può manovrare la montante partendo addirittura da 1 € per sestina (3 per la puntata totale) e aumentare secondo il tipo di montante. Tutto dipende dalla capacità finanziaria del giocatore. So per certo che molti giocano per divertirsi e che partono con puntate anche da 10 o 50 Cent. D'ora in poi potranno giocare anche sulla Chance Semplice del Passe/Manque utilizzando le sestine.



Pubblicherò il sistema "multi-tendenziale" dopo la pubblicazione dell'attuale serie che sta riprendendo i primi sistemi pubblicati in un altro sito. Ne mancano ancora cinque. Oggi ho pubblicato un'ulteriore variante del gioco sulle Figure di 3.



CAPITOLO: CHANCES SEMPLICI
TITOLO: C.S. F3 AL TERZO SOVRAPPOSTO CONTINUO



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08/12/11

MOLTIPLICAZIONE DEGLI EVENTI

Quasi tutti i miei giochi alla roulette si avvalgono della "moltiplicazione degli eventi". So per certo che molte persone prima di leggere i miei sistemi non sapevano cosa fosse questa "moltiplicazione" e da dove provenisse. Per quanto mi riguarda l'ho appresa originariamente dal mio "maestro" attorno al 1975 e all'inizio riguardava soltanto le sestine. Successivamente l'ho trovata nel libro di Henri Chateau, che comprai dal Comm. Delaiti, ma spiegata in modo diverso e con criteri di realizzazione e finalità diverse. Poichè già conoscete la mia versione di questo metodo, mi soffermo sulla versione del Chateau, il cui scopo è di creare un considerevole quantitativo di figure per poi determinarne l'ampiezza degli scarti sulla loro distribuzione. In sostanza egli dice:



Alla roulette esistono questi tre metodi, o artifici, che possono aiutarci ad affrontare la macchina in un modo più proficuo e redditizio e il cui scopo è rilevare gli scarti di una certa importanza per poi approfittare del loro rientro nella media statistica.



1°) MOLTIPLICAZIONE DEGLI EVENTI.
2°) GIOCATORI FITTIZI.
3°) SCALE DI RIDUZIONE.



MOLTIPLICAZIONE DEGLI EVENTI.
Per le persone veramente libere da pregiudizi in materia di roulette, ci sono tre principi che hanno il valore di teoremi geometrici.

1°) Qualunque sia l'origine e i tempi di produzione, i numeri dovuti al caso obbediscono alle leggi dell'equilibrio e dello scarto come tutti gli altri numeri presi da una successione ininterrotta e derivante da una fonte sempre uguale.

2°) E' indifferente attendere in uno o più tavoli da gioco la rottura di lunghi scarti o il risultato di forti probabilità perchè un cilindro di roulette non ha memoria.

3°) Numeri presi a caso da collezioni di recenti o vecchie permanenze, di seguito o interrotti, hanno lo stesso valore di una rilevazione ininterrotta allo stesso tavolo e i fenomeni ottenuti valgono per il proseguimento di un'unica partita.



Dalla consapevolezza di questi tre principi sono nati diversi procedimenti per effettuare poi una "moltiplicazione degli eventi". Con uno di questi procedimenti si prende un piccolo numero di boules e con l'aiuto di combinazioni diverse si producono gli stessi fenomeni che un grande numero di boules produrrebbero naturalmente.



Il Chateau prende come esempio una permanenza di 36 boules e la divide in figure di 4 a R/N. Ne risultano 9 figure che poi ordina in 4 colonne da 9 boules ciascuna. Poi separa dal resto delle boules le prime 4 righe delle 4 colonne da 9 boules e sostituisce la quarta riga con la quinta che precedentemente era stata esclusa con la separazione. Poi sostituisce la nuova quarta riga con la sesta precedentemente esclusa, poi con la settima e così via fino alla nona riga. Concluso questo primo gruppo di sostituzioni si passa poi a sostituire la terza riga e poi la seconda e la prima. In questo modo si ottengono 504 figure di 4, che equivalgono a 2.016 boules rilevate con il metodo comune. Esse hanno le stesse caratteristiche di quelle rilevate da una permanenza soggetta alle Leggi dell'equilibrio e dello scarto, come se fosse stata presa allo stesso tavolo in un'unica sessione di rilevamento.



Analizzando la quantità di ciascuna delle 16 "figure di 4" possibili, si possono rilevare gli eventuali scarti di ogni figura e se si trova un ritardo rilevante come per esempio 3 volte la radice quadrata del totale delle figure (se non ricordo male), si può attaccare il gioco su quella figura perchè ci sono alte probabilità che esca nel breve periodo. In pratica, lo scarto non dovrebbe superare certi limiti e la figura deficitaria dovrebbe rientrare nella media statistica.



Questa è una moltiplicazione degli eventi rapportata alle Chances Semplici ed è quella conosciuta dall'allora scienza della roulette. La moltiplicazione riguardava avvenimenti già accaduti realmente o fittiziamente e il gioco cercava il rientro di una deviazione deficitaria compresa in certi parametri di scarto.



La moltiplicazione degli eventi che uso io, invece, riguarda una moltiplicazione di "cicli logici", allo scopo di sopperire alle deviazioni che la Legge del terzo subisce sul singolo ciclo di Chances multiple diverse dai Pieni e sul singolo ciclo di Figure delle Semplici. Mentre il Chateau cerca uno scarto importante, io cerco una configurazione tendenziale, tipica degli effetti della Legge del terzo sui Pieni.



Ormai tutti gli appassionati di roulette, che abbiano un minimo di esperienza e di studio, sanno che la Legge del terzo è maggiormente valida in un ciclo di numeri Pieni, mentre per le altre Multiple, o Figure di Semplici, l'aleatorietà è direttamente proporzionale alla grandezza della Chance.



Ecco che vi è un modo per ottenere un risultato più attendibile anche per le Chances diverse dai pieni: una "moltiplicazione di eventi" che si realizza aumentando quei singoli cicli logici in quantità proporzionali a un ciclo logico di Pieni. Più che una moltiplicazione di eventi dovremmo definirla "moltiplicazione di risultati" perchè, sommando i singoli risultati di un singolo gruppo, le deviazioni in più e in meno dei singoli cicli si compenseranno e alla fine ci daranno una tendenza statistica uguale a quella dei Pieni.




Voi sapete benissimo che, checché ne dicano gli scettici, con i miei giochi la selezione del colpo è un evento reale e il risultato dipende non dal "se", ma dal "quando" questi eventi si realizzano, riducendo il tutto a una questione di sostenibilità finanziaria. La questione è però lungi dall'essere risolta perchè più si aumentano le possibilità che abbreviano il "quando", più aumentano gli allargamenti delle puntate, fino a rendere insostenibile l'impegno economico. Il gioco ottimale è un equilibrio fra la certezza del risultato finale e la limitazione delle quantità giocabili.


GIOCATORI FITTIZI.
Con questo secondo artificio si crea una moltitudine di giocatori che giocano a rotazione un solo colpo a testa e gli esiti fittizi delle loro puntate determineranno poi il gioco reale a tappeto. Ogni giocatore (per esempio) punterà fittiziamente in parallelo i seguenti 6 attacchi: N; R; Sortante; Perdente; Avant-dernier; Contro-Avant-dernier. I 6 attacchi sono giocati in continuazione, senza selezioni del momento di gioco. La differenza da un qualsiasi altro attacco semplice è che si giocherà in "differenziale" e quindi solo le differenze fra le due Chances opposte. Lo scopo è di mitigare il gioco negativo con gli incassi virtuali del positivo, giocando le differenze.



In uno dei miei ultimi giochi vi è questa possibilità: effettuare delle partite fittizie finchè uno o più giocatori, sempre fittizi, non raggiungono un'esposizione parametrata a certi livelli. A quel punto entro in gioco io e, assumendo la posizione di quel giocatore, porto a termine la sua partita partendo da una esposizione zero. Voi sapete che giocando numeri pieni vi è proporzionalità fra quantità giocata, tentativi falliti ed esposizione.




SCALE DI RIDUZIONE.
Questo terzo artificio può servire a coloro che non dispongono di adeguati mezzi per affrontare un impegno economico alla roulette. In pratica è una riduzione delle puntate secondo un incremento frazionato rispetto a quello usuale. Funziona se il giocatore ha qualche vantaggio sul banco, il che restringe le possibilità di successo allo sfruttamento di scarti rilevabili direttamente o con una moltiplicazione di eventi.
La scala di riduzione 1/2 sarà questa:
Le poste naturali di 1 o 2 pezzi sono effettuate con 1 pezzo; quelle di 3 o 4 pezzi sono effettuale con 2 pezzi; quelle di 5 o 6 con 3; quelle di 7 o 8 con 4 e così via.
Una scala di riduzione 1/3 sarà questa:
Per le puntate di 1-2-3 pezzi, 1 pezzo; per quelle di 4-5-6 pezzi, 2 pezzi; Per quelle di 7-8-9 pezzi, 3 pezzi ecc.
Non so quanto possano servire e non ci voglio nemmeno pensare.

Nei miei sistemi non ci sono "scale di riduzione", bensì "Montanti a incasso fittizio". In pratica si applica una qualsiasi montante in funzione del numero delle vincite che si possono considerare certe in una partita, calcolando l'incasso della Chance giocata superiore al suo incasso reale. Un terzina, per esempio, incassa 12 ma, se usiamo una montante a incasso fittizio, faremo gli incrementi come se incassasse 18 o 20 secondo la quantità delle vincite disponibili nella partita. In ogni caso è una scala di riduzione, anche se quando ho pensato questo espediente non lo sapevo.

C'è un sito in rete che offre gratuitamente un videocorso per apprendere metodi e comportamenti per un proficuo gioco alla roulette. Mi sembra che l'iniziativa sia degna di menzione da parte mia, anche perchè mi è stata richiesta una qualche collaborazione che ancora non so come sarà. Vale la pena darci un'occhiata, specialmente per coloro che alla roulette sono neofiti. Questo è il link per arrivarci.

Oggi ho pubblicato il quarto sistema sulle Semplici, già pubblicato in un altro sito due o tre anni fa. Si tratta di "Figure di 3" ed è una variante del precedente.

CAPITOLO: CHANCES SEMPLICI
TITOLO: C.S. F3 AL TERZO SOVRAPPOSTO CASUALE

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02/12/11

MARIGNY DE GRILLEAU

Non avendo al momento particolari argomentazioni su cui dire la mia, ho preso in mano il Marigny e ho cercato qualcosa che mi desse uno spunto per costruire poi una qualche "interessante disquisizione".

Il Marigny, che ho letto più di 30 anni fa, è un "mattone" che, al giorno d'oggi, ben pochi riuscirebbero a leggere con attenzione fino in fondo. Dice cose vere e sacrosante ma in un modo che non si adatta più ai tempi odierni dove l'informatica, le comunicazioni, le interazioni fra individui e testi, devono essere brevi ed essenziali. Se non senti o non leggi cose che vanno subito al nocciolo della questione ti stufi, abbandoni l'argomento o non gli presti la dovuta attenzione. In questa era di I-Phon, I-Pad, Sms, tutto deve essere conciso e immediato o l'attenzione del tuo interlocutore si dissolve come le menti degli zombies che popolano le assordanti discoteche che producono musica martellante e sempre uguale. Al giorno d'oggi tutto deve essere piatto, frenetico e immediato.

A parte queste considerazioni sulla decadenza spirituale e intellettiva delle masse, voglio proporre succintamente alcune argomentazioni contenute nel capitolo tredicesimo del libro del Marigny. Non tutti l'hanno letto e quindi ritengo utile divulgare qui alcuni punti del libro.

Il capitolo è intitolato con questa domanda: "TUTTI I COLPI SONO NUOVI?". Inizia con la spiegazione del significato dei termini "COLPO" e "NUOVO" alla roulette, perchè la domanda, evidentemente posta da giocatori che non conoscono le leggi naturali che regolano l'azzardo, è in realtà molto mal posta.

1°) Il profano designa generalmente con la parola "COLPO" ogni lancio di pallina nel cilindro, relazionandola al risultato della vincita o della perdita in base alla Chance o al numero uscito. Confesso di esserci caduto anch'io definendo "colpi" una quantità di lanci della pallina da parte del croupier.

Il Marigny, invece, spiega che alla roulette la parola "colpo" è sinonimo di figura e perciò un R isolato tra due N è un "colpo di uno", chiamato anche "intermittenza isolata". Dieci R consecutivi (serie) sono un "colpo di 10". Sette intermittenze consecutive sono un "colpo di 7", ecc. In pratica, nella definizione "colpo" non importa il contenuto ma lo spezzone di permanenza che lo contiene. Uno spezzone la cui lunghezza dipende da ciò che vogliamo osservare al suo interno. Il colpo, quindi, è una qualsiasi figura, di una qualsiasi lunghezza, considerate proprio per le caratteristiche di forma e quantità.

A questo punto direi che per usare dei termini che siano in qualche modo "universali" dobbiamo chiamare "Colpo" una definita quantità di Boules che formano le varie figure di 1, di 2, di 3, ecc. Dobbiamo definire "Boules" i lanci della pallina da parte del Croupier. Se siamo tutti d'accordo nei termini, ci capiremo meglio.

2°) Secondo il dizionario la parola "NUOVO" significa "non ancora visto" e quindi, in base a questa definizione, ogni giorno è un giorno nuovo. A questo punto il Marigny dice che evidentemente gli autori della domanda non volevano dare questo significato alla parola "nuovo", ma volevano dire "indipendente", chiedendo se ogni boule è indipendente dalle altre che l'hanno preceduta e che la seguiranno.

La domanda, quindi, deve essere riproposta in questi termini: "tutte le figure e tutte le boules sono indipendenti?".

La risposta del Marigny è: "NO; qualsiasi figura e qualsiasi boule non può essere indipendente giacché ciascuna di esse è una frazione di un insieme che, lungi dall'essere indipendente, è suddiviso e limitato in tutti i suoi movimenti e sottomesso a leggi ben precise".

In pratica, ogni colpo (figura di 1, di 2, di 3, ecc.) e ogni boule (lancio di pallina) è in stato di "gestazione" e porta in se una somma di "libertà" e una somma di "servitù o di legame".

La "libertà" dipende da questo:
A ogni lancio la pallina si trova in presenza di 18 caselle di un colore e di 18 caselle del colore opposto. Di conseguenza ha uguali probabilità di cadere in una qualsiasi delle 36 caselle (zero escluso).

La "servitù o legame" dipende da questi eventi globali:
1°) Dalla Legge dell'equilibrio o dell'Uscita delle figure.
2°) Dalla Legge della distribuzione di queste figure in unità e agglomerazioni diverse.
3°) Dalla Legge della devianza o dei coefficienti, della radice quadrata, che limita non la durata ma il grado di violenza degli scarti che le boules, come le figure, possono produrre andando contro la Legge dell'equilibrio e della distribuzione.

In questo modo la realtà matematica è che la "libertà" dei colpi e delle boules combatte incessantemente contro la realtà statistica del "legame" dei colpi e delle boules.
Ne risulta che quando non c'è scarto fra due figure equivalenti e opposte, ci sarà stata una completa libertà nella loro lotta per la supremazia. Quando invece lo scarto raggiunge un valore più o meno rilevante, classificabile nei valori dei coefficienti della radice quadrata delle boules totali, la tensione di questo scarto incatenerà seriamente la libertà delle figure e delle boules che le compongono. A questo punto il "legame" di queste figure e boules alle Leggi naturali riprenderà i suoi diritti incatenandone la libertà di deviazione e riportando il tutto verso le medie statistiche, delle quali non potranno mai liberarsi. (Ho usato i termini del Marigny, anche se io avrei usato altri termini più attuali.)

Fine della prima puntata. La seconda fra una settimana o giù di li.

Oggi ho pubblicato il terzo sistema sulle Chances Semplici. Mi riferisco a quella serie di sistemi pubblicati tempo addietro in un altro sito e che ora voglio aggiungere a questo. Si tratta di "Figure di 3" e di una tendenziale coincidenza sullo sviluppo di 8 termini.

CAPITOLO: CHANCES SEMPLICI
TITOLO: C.S. F3 AL TERZO SOVRAPPOSTO

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25/11/11

LEGGERE E IMPARARE

Tempo fa una persona, che di certo di roulette non ne sa molto, mi chiedeva con un tono di sufficienza "...ma che cosa sono tutte queste figure, figurine, figurette alla roulette?".

Di certo non doveva chiederlo a me, ma ai vari Marigny, Chateau, Della Moglie, Pascal ecc. che prima di me le hanno scoperte e definite. Io non ho fatto altro che leggere i loro scritti e imparare.

Leggere e imparare: questo è alla base di ogni comunicazione umana perchè nessuno è in grado di imparare senza una interazione esterna. Se poi qualcuno è in grado di scoprire o inventare qualcosa in più, questa è la ciliegina nella torta che arricchisce il genere umano. L'importante però è imparare ciò che altri prima di noi hanno già scoperto. Si eviterà così molte perdite di tempo e fregature per chi entra in contatto con chi, in buona o mala fede, dice che le sue affermazioni hanno un fondamento; anche se di solito queste affermazioni coinvolgono "cabale", "stelle o quadrati magici", attribuendo ad avvenimenti "particolari" e senza una reale giustificazione, le condizioni necessarie per poi praticare un gioco.

Sapete che qualcuno vende sistemi a 24 mila euro promettendo vincite strepitose giocando 5 sestine contro una e, beninteso, contro lo zero? E che cosa fa questo signore per distogliere la mente dell'incauto acquirente dalla "cazzata" che sta comprando? Condiziona l'attacco sulle 5 sestine a una successione di avvenimenti che devono accadere prima dell'attacco. Si aspetta che si realizzi una cosa iniziale. Poi si annotano 3 avvenimenti successivi. Poi si aspetta che si realizzi un'altra cosa come la prima e solo allora si giocano le 5 sestine, escludendo quella che fa parte del primo dei 3 avvenimenti annotati precedentemente. Se esce proprio quella sestina si perde e allora si esclude dalla nuova puntata quella relativa al secondo avvenimento e, perdendo anche quella puntata, si esclude la sestina del terzo avvenimento. Il bello è che se si perdono soltanto questi 3 tentativi, si salta della modula che, come potete ben immaginare e calcolare, ammonta a 215 pezzi per guadagnarne 1. Infatti, 1x5=5; 6x5=30; 36x5=180. Totale =215. Però si assicura che il salto avviene molto raramente e che con questo metodo ci si arricchisce in poco tempo. Evidentemente il precedente verificarsi delle due condizioni, intervallate da un qualsiasi numero di boules, darebbe un vantaggio al giocatore che, anche se noi comuni mortali non riusciamo a comprenderne le ragioni, trova una giustificazione che senz'altro deve sconfinare nella "magia".

Ma che sistema intelligente!!! Il fulcro del gioco non è il fatto di giocare 30 numeri contro 7, ma è quello di aspettare quelle particolari condizioni che assicurano poi la vincita sulle 5 sestine, che tra l'altro sono già state definite dai 3 avvenimenti succedutisi dopo la realizzazione della prima condizione; anche se nel frattempo sono passati 20-30 tiri di pallina. GENIALE!!!

A un gioco simile non ci sarei mai arrivato.

Purtroppo c'è chi ne ha subìto gli effetti e, dopo qualche giorno di vincita, gli sono capitati tre salti in quattro giorni. Vi immaginate di dover recuperare 215 pezzi a 1 pezzo alla volta? Vi immaginate di dover recuperare 430 pezzi a 1 pezzo alla volta? Vi immaginate di dover recuperare 645 pezzi a 1 pezzo alla volta? Ma con questo metodo ci si arricchisce, come è capitato al suo "inventore" che vive come un nababbo, ma nell'anonimato. Vive in sfarzose residenze in Italia, a Londra e a Las Vegas circondato da servitù, agenti della sicurezza, telecamere e segretarie (salvo poi essere portato in giudizio per gratta e vinci falsi. Vedi link articolo di giornale).

Una cosa è certa: il nostro "genio" merita la nostra ammirazione perchè, per vendere a quel prezzo una simile "cosa", deve essere un grande conoscitore della psicologia umana e della propensione della gente a credere alle cabale. Oppure deve andare in cerca di persone che non hanno mai praticato la roulette e che quindi sono completamente a digiuno di questa realtà.

Le prime 73 pagine del libretto che contiene il sistema descrivono gli avvenimenti e gli stati d'animo di un intervistatore che deve incontrare il "gran maestro". Cosa gliene frega al lettore, questo non l'ho capito. Se questo intervistatore avesse dovuto incontrare Gesù Cristo, Allah, o Buddha, non avrebbe dimostrato una maggiore apprensione; una maggiore suggestione; una maggiore sequenza di stati d'animo che portano a coinvolgere il lettore e gli fanno credere che l'intervistato sia la divinità stessa fatta uomo. E si; penso proprio che questo sia lo scopo.


Poi inizia la spiegazione del "grande gioco" e, se prima il linguaggio era scorrevole e italianamente corretto, da quel punto in poi i concetti di equilibrio, di scarto, di Legge del terzo e di progressione sono "spiegati" in un modo del tutto personale che evidenzia la mancanza di letture e studi che determinerebbero l'uso più appropriato dei termini. Quei termini che, comunemente usati dagli studiosi del campo ludologico, sono per lui sconosciuti.


E' per questo che io continuo a ripetere sempre le stesse cose: leggete quanto più potete sull'argomento; imparate e confrontate poi ciò che vi viene propinato da sedicenti esperti, con quelli che sono i punti fermi delle leggi naturali del caso.


La roulette non è altro che uno strumento che produce casualmente una serie di numeri che sono sempre gli stessi (37) e non si discosta da quelle che sono le leggi della natura, proprie della vita di ogni giorno. Tutti i fenomeni che sono prodotti alla roulette sono riscontrabili nella vita quotidiana, o globale, di noi tutti. Noi non ci facciamo caso, ma tutto ciò che ci succede rientra nelle 3 grandi leggi dei numeri casuali. Non ci sono cabale; non c'è nessuna ragione per cui dopo l'uscita di un numero, o di un particolare evento, si debbano preferire alcuni numeri a discapito di altri; non esiste che lasciando fuori 7 numeri questi non debbano uscire per 3-4-5 o più volte consecutive, anche se i numeri cambiano ogni volta. Vincerai molte volte il tuo pezzo perchè giochi 30 numeri, ma alla fine gli esclusi reclameranno il loro diritto a presentarsi secondo il principio di Bernoulli.


Henri Chateau, nel suo libro "LA SCIENZA DELLA ROULETE E DEL TRENTA E QUARANTA", ci descrive esaurientemente quelle che definisce le tre "Leggi dei numeri".

1° LEGGE DELL'EQUILIBRIO.
2° LEGGE DELLO SCARTO.
3° LEGGE DELLE FIGURE.


1°) LEGGE DELL'EQUILIBRIO.
Con l'aumentare delle prove, eseguite sempre nelle stesse condizioni, tutti gli eventi tendono a equilibrarsi. 

Per dimostrare questa affermazione prende una permanenza reale di 100 sedute corrispondenti a 56.534 boules e stabilisce che ognuno dei 37 numeri ha la tendenza (o il diritto) di presentarsi per 1.528 volte e infatti lo zero, che è un numero come gli altri, si è presentato in questo caso 1.536 volte. Degli altri numeri non fa menzione, ma qualsiasi sperimentazione sufficientemente grande darà questo risultato. Le fluttuazioni in più o in meno saranno minime e si ridurranno con l'aumentare delle prove.


2°) LEGGE DELLO SCARTO.
In pratica, con questa legge il Chateau descrive la Legge del terzo con l'esempio di 37 estrazioni di 37 gettoni da un sacco dove si rimette ogni volta il gettone estratto. Sarà impossibile estrarre i 37 gettoni una volta ciascuno; ce ne saranno un certo numero estratti due volte o più. Questo è lo scarto, ma un uomo che passa la sua vita a ripetere questa operazione finirebbe per aver sorteggiato, nell'insieme, tante volte il gettone 1 quante il 2, quante il 3 e così via. Dallo scarto nel breve periodo si passa all'equilibrio nel lungo periodo. Come ho già detto in molte altre occasioni, le variazioni in più e in meno dei vari cicli si compensano lungo la strada e danno luogo a una tendenza all'equilibrio nei grandi numeri.


3°) LEGGE DELLE FIGURE.
Per questa legge il Chateau prende le 56.534 boules e le divide secondo i colpi di 1, di 2, di 3 ecc... Significa che la permanenza e stata analizzata contando le figure a R/N secondo la loro lunghezza nei filotti. Ecco la scomposizione sperimentale.


Risultato sperimentale.....Tendenza matematica

Zeri...............1.536..................1.528.
Colpi di 1....13.786.................13.752.
Colpi di 2......6.915...................6.876.
Colpi di 3......3.442...................3.438.
Colpi di 4......1.737...................1.719.
Colpi di 5.........858......................859.
Colpi di 6.........436......................430.
Colpi di 7.........212......................215.
Colpi di 8.........103......................108.
Colpi di 9...........56........................54.
Colpi di 10.........23........................27.
Ecc..

Analizzando una permanenza possiamo dividerla secondo il modo in cui escono le Chances Semplici e quindi si è stabilito che la serie è una linea retta e cioè costituita dallo stesso colore. L'intermittenza è una linea spezzata e cioè costituita da una mescolanza di linee spezzate e di linee rette. Chiaramente qui sono prese in considerazione soltanto le serie e cioè le linee rette formate dallo stesso colore.


Possiamo vedere che i colpi di 1 sono tendenzialmente uguali alla somma dei colpi superiori e, nello stesso tempo, il doppio dei colpi di 2. Quelli di 2 sono uguali alla somma dei superiori e il doppio di quelli di 3 ecc...


Riassumendo, la prima e la terza legge sono assolute solo alla distanza e su un numero di colpi che tende all'infinito. La seconda è tendenziale nel breve periodo e cioè nei limiti di un ciclo logico di numeri singoli, con maggiori variazioni in difetto o in eccesso negli agglomerati di numeri come Cavalli, Terzine, Sestine, Dozzine/Colonne, figure di Chances Semplici.


Perciò, quando vi dicono che un certo evento si verifica solo per lo 0,05% su un milione di boules, sappiate che quell'evento si può verificare 5-10 volte in un ristretto numero di boules: giusto quelle necessarie per farvi sballare. La media poi si ristabilirà, ma per noi..., sarà di conforto?


Oggi ho pubblicato il secondo sistema sulle Figure delle Semplici e precisamente sulle Figure di 3. E' un'evoluzione di quello sulle figure di 2 e ricerca il 3° perfetto in uno schema di otto posizioni. E' un buon sistema.


CAPITOLO: CHANCES SEMPLICI
TITOLO: C.S. F3. AL TERZO PERFETTO


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19/11/11

UN PO' DI STORIA

Agli inizi degli anni '70 ho conosciuto un signore che diceva di essere a conoscenza di un sistema per vincere alla roulette. A quel tempo io e un mio amico avevamo speso innumerevoli ore di tempo per cercare il modo di battere quella nuova divinità. Come tutti i principianti cercammo di ottenere una vincita con una adeguata distribuzione di masse a tappeto. Naturalmente, qualunque distribuzione scegliessimo, vi era sempre un punto debole che non ci permetteva una vincita matematica. Allora siamo passati a considerare ritardi e calori, ma il risultato era sempre lo stesso perchè, dopo poche esperienze, ci siamo resi conto che questi fenomeni, una volta rilevati, possono cambiare repentinamente di tendenza, rendendo vano ogni sfruttamento di ciò che avevamo rilevato. In sostanza, il massimo a cui eravamo giunti era la consapevolezza di non andare contro ai ritardi, di non seguire gli andamenti di una chance semplice con montanti tipo Martingala o D'Alembert, e comunque di non giocare a caso perché, nel tempo, la fortuna non esiste.

Tutto ciò fino all'incontro con questo signore. Era una persona anziana che, avendo sposato una ricca americana, aveva passato la sua vita dentro i maggiori Casinò del mondo. Una volta separato dalla moglie si trovò a vivere solo e in povertà. Ci raccontò che il sistema che lui conosceva lo aveva appreso da un principe arabo che, a Montecarlo, lo metteva in pratica, con una buona disponibilità di capitale. Lo chiamammo “Il sistema del Principe”.

Io non so se la storia del principe arabo fosse vera, o fosse stata una “invenzione” per spronarci a investire un capitale nel gioco. Il fatto è che da quel momento si sono aperti davanti a me i cancelli dell'inventiva e, fra le migliaia di tentativi, sono scaturite molte cose buone.

Ricordo con gratitudine l'intelligenza di quella persona, che ho definito “il mio maestro”, perché mi ha permesso di incanalare le mie risorse intellettive in una strada che considero l'unica per poter ottenere i migliori risultati possibili dalle leggi naturali del caso: la "Legge del terzo".



Nel 1986 pubblicai, a mie spese, il mio primo libro "LA FINEDELL'AZZARDO" nel quale è descritto il sistema del principe arabo, un sistema sulle terzine: "LA CRESTA DELL'ONDA" e alcuni "SISTEMI DELLA SCACCHIERA" sulle sestine.



Naturalmente, prima della pubblicazione di questo libro mi sono documentato su quanto era già stato scoperto e scritto sulla roulette e perciò mi recai a Bologna, a casa del Comm. Delaiti e acquistai le pubblicazioni che lui ritenne più importanti e, per il tempo, attuali sulle scoperte ludologiche.

Mi lessi il Marigny, il Chateau, il Della Moglie, il Carobene, il Paludi e Arona con vari altri autori e opuscoli che il Comm. Delaiti mi vendette. Mi abbonai poi al suo "Bollettino delle Informazioni ludografiche" ricevendo mensilmente il relativo opuscolo.

Alla fine, riscontrato che le mie esperienze non trovavano riscontro in nessuna delle pubblicazioni ricevute, decisi di pubblicare il libro che, per la verità, tramite il Comm: Delaiti, ebbe un discreto successo che mi permise di rifarmi delle spese più un piccolo utile.

I sistemi possono vincere e possono perdere. L'importante è l'idea che giustifica il gioco, con la consapevolezza che ciò che può vanificare il nostro metodo deve dipendere soltanto da una deviazione dal comportamento tendenziale di una serie di numeri casuali: lo scarto.

Il "sistema del Principe” è pubblicato nel mio libro “LAFINE DELL'AZZARDO” con il nome “Sistema delle distanze”.

Oggi ho pubblicato il primo di una serie di sistemi già pubblicati tempo addietro in un altro sito. Poichè sono di difficile reperibilità ho deciso di pubblicarli anche qui di modo che, assieme agli altri già pubblicati, completino maggiormente il percorso ludografico che ho scelto di condividere. Alcune parti dell'inserto sono scritte a mano. Allora, quando ho scritto queste cose, non avevo l'esperienza che ho oggi per la scrittura al PC.

CAPITOLO: CHANCES SEMPLICI
TITOLO: C.S. F2 AL TERZO PERFETTO


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