28/12/12

MA IL RE E' NUDO



Immagino tutti conosciate la storiella del Re che, spinto ad indossare un vestito immaginario, girava a cavallo fra i suoi sudditi che, per non essere accusati di qualcosa che non ricordo, dicevano che aveva addosso un bel vestito. A un certo punto un bambino (spirito puro) disse: "ma il Re é nudo" e solo allora tutti si resero conto che il Re era veramente nudo. 

Molto spesso ciò accade anche alla roulette. Si cerca di costruire marchingegni, strutture geometriche, artifizi, che alla fine portano agli stessi risultati di un semplice gioco sulle Semplici della roulette o del P/B. A volte si costruiscono cose che complicano l'eseguibilità dei giochi ma che alla fine hanno lo stesso "minimo comune denominatore" di un gioco puro e semplice. Ciò che pensiamo sia reale è soltanto immaginario. 

Giorni fa ho ricevuto questa mail da un esperto conoscitore di P/B. 

Ma ora consentimi una domanda, senza alcuno spirito polemico, ma unicamente come scambio intellettuale di idee fra due ricercatori ludologici: " Che senso ha ? realizzare un sistema difficile e complicato, con calcoli, scritture e ragionamenti che a volte portano a degli errori (errare humanum est), per poi incontrare comunque delle sequenze che portano a SCARTO 16 e quindi, prolungando la permanenza, probabilmente anche molto più elevato?
A questa stregua non sarebbe meno faticoso, con meno calcoli, con meno pericoli di errori, meno tensione nervosa, meno fatica, giocare una semplice sortante o un avant-derniere, per non dire addirittura sempre a nero o sempre a rosso? Anche in questi casi si incontrano i medesimi scarti 10 / 15 / 20.... e allora cosa cambia? Forse solo l'esercizio intellettuale, che ci illude che la nostra ricerca complicata ci dia qualche vantaggio che in realtà non esiste ? Sempre con stima e simpatia ti auguro
BUON ANNO! 2013.
MASSIMO
 

Tornando al P/B volevo fare un ragionamento; la cagnotte che si paga su Banco, apparentemente è pari alla tassa dello zero, ma in realtà erode in maniera tragica quando una partita si prolunga, inoltre non è possibile assicurarsi quando la posta cresce e ti colpisce inesorabilmente. Credimi la nostra vecchia roulette è MEGLIO; SALUTI MASSIMO. 

In pratica il nostro amico ha ragione. Se alla fine si incontrano gli stessi scarti di un gioco lineare su permanenza continua, che senso ha arrovellarsi per trarre un vantaggio da disegni statistici? Anche i disegni statistici hanno i loro scarti: forse meno frequenti di quelli di un gioco lineare; forse meno lunghi, ma in ogni caso inevitabili perchè la Chance contraria è sempre uguale a quella giocata. 

Effettivamente ciò che cambia è l'esercizio intellettuale e la speranza che la nostra ricerca ci dia un qualche vantaggio. Dai test che ho personalmente fatto, in 142 taglie ho ottenuto 337 pezzi di utile, raggiungendo una sola volta il secondo termine di 24 pezzi di puntata della montante a scaglioni, descritta nel precedente post. E' chiaro che 142 taglie sono poche per stabilire se si sono presentate tutte le possibili situazioni ed è chiaro che bastava che l'andamento contrario si prolungasse per altre due partite, per superare i massimi consentiti. A quella massima puntata, però, sono giunto dopo 14 partite negative contenenti vincite e perdite e per recuperare il tutto ci sono volute altre 7 partite (ogni taglia è composta di 5 partite). In totale la negativa è durata 21 partite e cioè 4 taglie, più la prima partita della taglia successiva. La partita totalmente perdente ha una frequenza di una ogni 9,3 partite che hanno la chiusura e costa 3 puntate perse. 

Non mi sento di dire che non è un buon gioco, però i test non sono poi tanti e ciò che potrebbe accadere, ancora non lo so. Bisogna vedere se, data la particolarità delle figure, lo scarto subìto si è protratto al suo massimo o può andare oltre. 

Altra considerazione è che la montante può non essere quella ottimale per limitare lo scoperto e ottenere lo stesso gli utili (anche se inferiori). 

L'altra questione sollevata dal nostro amico, è l'erosione della tassa sulla vincita a Banco che, a quote alte, diventa una cosa importante. Se stai utilizzando una montante, hai un'erosione del 5% su tutte le vincite a B che effettui lungo il percorso che ti serve per azzerare l'esposizione. Capita quindi che dopo un saliscendi nelle puntate che ti hanno portato per esempio a 12 pezzi di puntata, hai già pagato il 5% su tutti i colpi vinti a B e quando tu azzeri lo scoperto, vincendo un pezzo sul tuo carnet, ti trovi senz'altro con meno soldi di quando è iniziata la battaglia per il recupero. 

Ecco una semplice dimostrazione: nel test che ho fatto ci sono vari periodi di recupero e uno di questi era arrivato a 12 pezzi di puntata dopo un'alternanza di vincite e di perdite. Dopo 3 taglie sono ritornato a quota zero e al colpo successivo ho vinto un pezzo. Gli incassi a B sono stati di 30 pezzi sulla carta ma, detraendo da tale quantitativo il 5%, gli incassi reali sono stati 28,5 e cioè 1,5 pezzi in meno. Sulla carta ho azzerato lo scoperto, ma nella realtà stavo ancora perdendo un pezzo e mezzo. In conclusione, se sulla carta ho realizzato 337 pezzi di utile, nella realtà avrei in tasca il 5% in meno di tutti gli incassi su B (che è stato di 443) e cioè 22,15 pezzi in meno, il che significa che mi troverei con 314,85 pezzi. Se il gioco continuasse con questo trend, la cosa sarebbe accettabile; se però continuasse... 

Purtroppo la tassa non è proprio evitabile a meno di non giocare esclusivamente su Punto. Acciderbolina, lo sai che è proprio una bella idea? In fin dei conti si paga la tassa su Banco perchè questo ha una leggera percentuale di frequenza in più di Punto, ma se imbastiamo un gioco che possa fare puntate solo a Punto, non pagheremmo più alcuna tassa. Ma B è in vantaggio su P; e allora? Allora ho notato che nel breve periodo (quello che interessa noi giocatori) non c'è una reale penalità a giocare Punto. Se prendiamo le taglie che vengono fatte nel paio d'ore del nostro gioco, il vantaggio di B è generalmente insignificante e a volte anche deficitario. Però la somma di tutte le ore nelle varie giornate danno gli stessi risultati di un gioco continuo e alla fine l'influenza della supremazia di B rispetto a P dovrebbe farsi sentire. Se però troviamo un modo per giocare esclusivamente P, non pagheremmo mai la tassa del 5% e inoltre potremmo limitare la supremazia di B e gli scarti contrari perchè si giocherebbe soltanto su particolari disegni che, anche se ritardanti, non lo sarebbero mai come in un normale svolgersi di Figure. Questa almeno è l'idea. 

Sarebbe proprio un bel vantaggio ed ecco che gli artifizi, le Figure, i disegni geometrici, servirebbero a focalizzare gli attacchi solo in determinate situazioni dove il B non è mai giocato mentre il P si. Bisogna solo individuare quei disegni che hanno il diritto di formarsi come tutti gli altri ma che, essendo giocati in modo esclusivo, non debbano portare a lunghi scarti negativi. 

Caro Massimo, con questa tua e-mail mi hai aperto una nuova strada e, anche se non so se la vecchia avrebbe portato alla disfatta, proverò a impegnarmi su ciò che tutti evitano favorendo il gioco a B: il gioco proprio a P. 

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Ritorno ora dopo una breve interruzione dove ho fatto un test su 22 taglie e l'idea non è affatto malvagia. Ho realizzato 30 pezzi e senza pagare nulla di tassa perchè ho giocato esclusivamente P. La massima puntata è stata di 12 pezzi e quindi lo scoperto è stato di 45. Ci sono stati molti periodi altalenanti da 1 a 3 pezzi dove non si guadagna niente. Con una montante più adeguata, magari si può guadagnare di più. 

Proviamo anche questa strada che però è l'ultima perchè mi sono rotto di combattere per un gioco che paga una tassa così alta e ha un range di puntata così basso (mi pare 1-50 in Europa). 

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Se uno va la Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste. 

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22/12/12

REALE O FANTASMA


Io gioco da parecchio tempo in un Casinò on line molto noto e che penso voi tutti conosciate. Ebbene, c'è qualcosa che non mi torna nello svolgersi delle puntate e delle vincite attribuite a un giocatore. 

Quando io gioco, dopo aver fatto i miei calcoli e le puntate a tappeto, mi affretto a confermare la giocata (anche in due tempi se modifico qualcosa) al fine di non perdere la possibilità di partecipare al gioco di quello spin. Capita infatti che se confermi all'ultimo momento, rischi di vederti respinta la puntata perchè i tempi fra l'invio della conferma e la sua ricezione a destinazione non corrispondono in tempo reale. C'è sempre un piccolo ritardo fra il nostro PC e la sala da gioco (la chiamo così perchè non saprei come definire il meccanismo che riceve le puntate). La conferma deve avvenire almeno 5 secondi prima che il timer arrivi allo zero, altrimenti rischi che ti annullino la giocata. 

Io cerco di confermare la puntata il prima possibile e il più delle volte il mio nickname appare nella lista dei giocatori. Talvolta vi appare anche quando ho confermato verso la fine del count-down e quando vinco una cifra, anche modesta, il mio nick appare nella lista dei vincitori. Fin qui tutto regolare. 

Ciò che mi lascia perplesso è che c'è un giocatore che un colpo no e cinque si, è in testa alla classifica dei vincitori e il cui nickname viene sempre nominato con enfasi dal croupier, per la grandezza della sua vincita. Raramente fa vincite inferiori ai 500 Euro e la frequenza delle sue vincite forse suscita qualche invidia fra la maggioranza degli altri giocatori che si accontentano di vincite di molto inferiori. A volte le sue vincite arrivano anche a 1.200-1.600 Euro. 

Ebbene, io non sono mai riuscito a leggere il suo nickname (R......e) nella lista dei giocatori. Che fa questo giocatore; conferma sempre all'ultimo momento per cui non viene incluso nella lista? Come fa il giocatore più grosso del Casinò a non essere mai inserito e menzionato nella lista dei giocatori? 

Eppure la frequenza delle vincite e l'importanza delle stesse implica un gioco di grossa copertura del tappeto, oltretutto con pezzi di un certo valore; non certo pezzi da 1 o 5 Euro. Come fa questo giocatore ad apparire fra i vincitori e restare anonimo fra i giocatori? 

Mi piacerebbe essere smentito da qualcuno, ma mi sta venendo in mente una pratica utilizzata dai negozianti per attirare i clienti. Mi sta venendo in mente il "prezzo civetta" che, come tutti sapete, è un prodotto venduto a prezzo bassissimo, ma che serve ad attirare clientela che con l'occasione compra anche gli altri prodotti a prezzi normali. 

Abbiamo forse scoperto il "giocatore civetta"? Quel giocatore che in realtà non esiste perchè è il nick dei gestori stessi che si "puntano addosso"? Certo non ci sarebbe niente di male, se non quella di dare una falsa illusione di ciò che i giocatori potrebbero vincere se aumentassero le loro puntate. 
 
Il fatto poi di vincere così spesso, implica la copertura di un gran quantitativo di numeri e ciò è notoriamente dannoso per qualsiasi giocatore (che sia reale). Gli esperti lo sanno bene. Secondo la logica,... o questo giocatore ha il dono della preveggenza sul numero che uscirà, o il suo bilancio finanziario è alquanto disastrato. 

Il fatto che il suo nome non appaia mai nella lista dei giocatori è strano perchè non ti da modo di valutare il volume delle sue puntate e giudicare quindi se tutte quelle vincite lo stiano facendo diventare miliardario, oppure siano un ben misero recupero di quanto speso ad ogni spin. Però potrei anche sbagliarmi. Probabilmente R......e esiste davvero ed è un giocatore in carne ed ossa.
 
R.....e, se lo sei, "batti un colpo". Fai in modo di apparire nella lista dei giocatori. Conferma le tue puntate un po' prima. Facci capire che non sei un fantasma. 

Per il momento il nuovo gioco sul P/B, che ho scoperto mentre scrivevo il post precedente, funziona bene. In 120 taglie non ho superato la puntata di 24 pezzi con un utile di 292 e sono in attesa che Stefano sia pronto per il test a lunga gittata. Come manovra finanziaria ho strutturato questa montante: 

1-2-3, 3-6, 6-12, 12-24, 24-48, 48-50. 

Si tratta di una manovra che si preserva da una serie negativa di 11-12 perdite, altrimenti insostenibili con una Martingala. 

E' adatta a sostenere un gioco di brevi partite con buone probabilità di vincita, ma che talvolta si deve difendere dalla persistente comparsa di figure contrarie. Il pericolo è proprio la durata di queste Figure contrarie che però non sono le normali Figure comunemente conosciute. La loro caratteristica è appunto quella di limitare i cosiddetti filotti contrari. 

Se qualcuno di voi ha proposte su montanti diverse, gli sarei molto grato se volesse suggerirmele via e-mail. La tipica situazione maggiormente negativa ha la seguente frequenza di esiti: + - - - - - - - + - + + + + + - + - - + - - + - +. Con questa sequenza, dopo il primo +, io arrivo a 3 pezzi di utile dopo aver azzerato l'esposizione già al quinto + dopo la serie negativa. Qualcuno sa proporre qualcosa di meglio? Una D'Alembert recupera troppo poco e le alternanze fra perdite e vincite possono aumentare lo scoperto se le perdite sono superiori alle vincite. Forse questa è proprio la montante che ci vuole. Lo dimostra il fatto che in 120 taglie di 5 partite ciascuna non ha superato i 24 pezzi di puntata. Naturalmente bisognerà vedere se questo limite non sarà superato nelle prossime 4.880 taglie. 

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14/12/12

GETTO LA SPUGNA... O FORSE NO.


Dopo innumerevoli tentativi e innumerevoli illusioni, getto la spugna. Mi arrendo. Sono arrivato alla conclusione che con il semplice utilizzo della Legge del terzo, le Chances Semplici siano inespugnabili.

In realtà ho sempre asserito, fin da quando tracciavo la gerarchia sull'affidabilità di questa Legge, che le Chances Semplici sono l'ultimo anello nella catena che comincia dai Pieni per poi finire alle Semplici. Che sia una permanenza continua, o quantizzata in Figure, si tratta sempre di gruppi di 18 numeri per la roulette e di possibilità al 50% per il Punto/Banco. Qui non vi è quel meccanismo fisico in cui le probabilità determinano la crescita dei doppiaggi con l'aumentare degli assalti della pallina. Con le Semplici alla roulette, come pure al Punto/Banco, vi è sempre il 50% (zero e percentuale Banco esclusi). Non vi è quella evoluzione proporzionale che con i Pieni si realizza nei giusti parametri temporali, e perciò sulle Semplici qualsiasi risultato è possibile e, alla fine, realizzabile dal caso. E' come se alla roulette uscissero 37 numeri diversi in 37 colpi, o se uscisse un solo numero per 37 volte. Mentre con i numeri della roulette possiamo ragionevolmente dire che ciò non accadrà mai, per quanto riguarda le Chances Semplici ciò accade spesso e volentieri; basta considerare un arco di tempo abbastanza lungo da essere coperto dagli effetti della distribuzione delle Figure. Ecco che allora possono uscire le 8 Figure di 3 diverse, oppure può uscire la stessa Figura per 8 volte consecutive.

Ho voluto provarci ma, invariabilmente, dopo anche 100-120 taglie di ottimi risultati, la condensazione di Figure contrarie alla tendenza faceva schizzare le puntate ai limiti dei massimali. A quel punto non vi è più nulla di certo e, anche se frammista a qualche incasso, l'esposizione può aumentare sempre di più.

Nel breve periodo i giochi possono dare utili, ma poi arriverà inesorabile quella particolare disposizione delle Figure che vanificherà i precedenti benefici e smorzerà tutte le temporanee illusioni. In fin dei conti, ogni volta che puntiamo una Chance può uscire quella opposta perchè entrambe sono a pari possibilità.

Si potrebbe pensare di diversificare i vari attacchi, alternando più tipi di sistemi con aspettative di vincita diverse. Siamo però sicuri che alla lunga non ci capiti ugualmente lo scarto coincidente con il gioco di quel momento? Secondo logica non dovrebbe cambiare nulla perchè ciò che stai puntando non è più grande di ciò che non hai puntato e nemmeno si modifica nel tempo. Se devi mangiare una minestra, che la mangi con il cucchiaio o con il bicchiere, sempre di minestra si tratta.

Stiamo parlando di due Chances contrapposte e alla lunga qualsiasi loro disposizione è possibile; anche con una persistenza sufficiente ad aumentare sempre più l'impegno economico. L'unico appiglio che vedo possibile è quello di sfruttare innumerevoli partite brevi, che presentino un determinato disegno nel 95% dei casi; sempre sperando che quel 5% non si raggruppi in zone ristrette di permanenza.

Poichè ho fatto un gran lavoro di ricerca, non butterò il tutto "alle ortiche". Pubblicherò le varie soluzioni nel sito. Chissà che qualcuno, più capace di me, non riesca a trovare qualche soluzione che garantisca un reale vantaggio sulla produzione casuale delle Figure che, nel mio caso, sono le Figure di 3. Che si tratti di Punto/Banco o di roulette, è la stessa cosa.

La domanda che mi hanno posto e che pongo a tutti i ricercatori di sistemi è: "qual è il motivo per cui con questo gioco si dovrebbe vincere?" A questo punto dobbiamo considerare se le due Chances contrapposte hanno un diverso peso nello svolgersi della permanenza. Oppure se le Figure, che formiamo arbitrariamente, hanno una ragione per apparire in un determinato modo piuttosto che in un altro.

Penso che queste siano le due linee di ricerca per ottenere (se c'è) un reale vantaggio sul banco.

Per quanto riguarda lo svolgersi della permanenza del P/B, sappiamo che il B ha un piccolo vantaggio percentuale sul P, ma che questo è determinante con l'aumentare del numero delle prove e perciò non è vantaggiosamente utilizzabile dal giocatore nel suo breve periodo di gioco perchè tale vantaggio non è "a misura d'uomo".

Per quanto riguarda le Figure, arbitrariamente costruite, sappiamo che la loro apparizione è soggetta a una tendenza, ma che i risultati possibili variano dal massimo allargamento al massimo calore.

Altre linee di ricerca che riguardino la selezione del colpo (se ve ne sono) io non ne conosco e perciò, a questo punto, io ritorno con la coda fra le gambe alle Multiple della roulette. Almeno li vi è la Legge del terzo che, per quanto sia aleatoria, mi indica la strada da seguire nel corso di ogni partita e che finora non mi ha mai tradito. E' capitato che qualche volta abbia ricevuto una "legnata" dinta-a-capa, ma ciò è stato per mia ingordigia e non per i regolari esiti del gioco. E' chiaro che se dopo 4 chiusure ne pretendi anche una quinta, il gioco non ha colpe. L'unica colpa è tua e della tua curiosità di voler vedere se il gioco può rendere di più. L'importante è provare questi esperimenti a pezzi minimi e quindi non dolorosi per il portafoglio.

Mentre sto scrivendo questo post, mi è arrivata un'idea che mi pare buona. Credo che soddisfi la domanda che mi è stata posta e che garantisca il giocatore contro la persistenza di un andamento contrario di particolari figure. Il dubbio per me è come al solito il tipo di montante da usare. Ora dovrò ricominciare tutti i test da capo nella speranza che il gioco regga almeno per un centinaio di taglie. Se lo fa, ho trovato Stefano, esperto di programmazione.

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07/12/12

EQUILIBRIUM


Ogni cosa esistente nel nostro universo possiede dentro di se una "quantità di moto" che determina ciò che noi definiamo "temperatura", "energia", "massa".

Temperatura ed energia non esistono in natura se non come situazione della quantità di moto della materia. La massa (da non confondere con la "mole") è l'attitudine della materia ad opporre resistenza a una forza che ne provochi una accelerazione o una deviazione dal suo stato di moto. In pratica sono tutti valori e non oggetti.

Sono tutte quantificazioni di quantità di moto specifiche che, nell'insieme dell'universo, costituiscono la quantità di moto totale. Questa quantità di moto totale è sempre la stessa: non aumenta e non diminuisce e ogni volta che lo fa localmente da una parte, lo compensa da un'altra parte. E' chiamata "Legge della conservazione dell'energia", che è la stessa cosa della conservazione della temperatura o del movimento.

A quanto sembra l'universo, nato dal Big-Bang primordiale, è un pacchetto discreto di materia che possiede un pacchetto discreto di movimento. La quantità di moto esistente ai primordi dell'universo è la stessa che esiste oggi. Si è soltanto rarefatta con l'espansione, inflazionaria prima e normale poi.

Queste considerazioni, succinte e molto semplificate, si riflettono sugli esiti di tutte le produzioni di eventi casuali, comprese le permanenze della roulette. Se nel breve periodo la Legge del terzo la fa da padrona (quantità di moto accentuata localmente), nel lungo periodo prevale l'equilibrio (quantità di moto diffusamente compensata).

Nell'universo la parola chiave di tutto ciò è "periodo", perchè ci troviamo nella situazione attuale che non è né l'inizio né la fine del processo di entropia. Alla roulette i "periodi" sono molto brevi e scarti ed equilibri si susseguono in brevi quantitativi di cicli producendo quella aleatorietà che riscontriamo negli andamenti della permanenza. Da qui nasce l'eterno confronto fra allargamento e calore.

Nei singoli cicli logici vige la tendenzialità della Legge del terzo, ma se sommiamo i cicli logici in grande quantità, vige la tendenza all'equilibrio; non solo nello specifico dei numeri, ma anche nelle scelte che il giocatore è portato a fare in seguito alla considerazione della Legge del terzo sul singolo ciclo. Questo è un effetto che si riperquote nei risultati di ogni singolo ciclo logico e che si manifesta localmente con lo scarto. Proprio perchè la Legge del terzo è una "tendenza", il terzo mancante, che dovrebbe mancare, deve sottostare alla Legge dell'equilibrio e ciò che manca in un ciclo logico è compensato da un calore nei precedenti cicli. Capita però che ciò che manca oggi sia mancato anche ieri e, anche se alla fine si compenserà con l'equilibrio, noi non saremo in grado di sostenere lo scompenso a causa della proporzionalità dei pagamenti e della tassa del banco.

Da qualche mese un mio amico, non molto ferrato sulle leggi del caso, ha avuto un'esperienza che voglio pubblicare perchè attinente al concetto.

Lui aveva notato che non escono (secondo lui) mai le 12 terzine diverse in 12 colpi. Senza saperlo aveva "scoperto" la Legge del terzo sulle terzine. In base a questa osservazione aveva escogitato il seguente sistema:

Iniziava il gioco puntando un pezzo sulla terzina appena uscita. Se perdeva puntava un pezzo sulle 2 terzine e procedeva così fino a un allargamento di 4 terzine. A quel punto un solo pezzo per terzina non bastava più e perciò aumentava la puntata aggiungendo uno o due pezzi ad ogni colpo di allargamento, fino a puntare 10 terzine. Siccome l'aumento in riduzione logica sarebbe stato esorbitante, pretendeva di vincere con più doppiaggi nella stessa partita. Gli è andata bene per un paio di mesi, durante i quali andava a Venezia anche più volte la settimana.

L'ho rivisto pochi giorni fa e, alla mia richiesta di come procedesse il gioco, mi ha detto di aver perso tutto a causa di un periodo sfortunato, dove prima di un doppiaggio uscivano 8, 9 e anche 10 terzine. Il fatto poi di pretendere due o tre vincite per partita peggiorava la situazione, vanificando anche quelle partite con 2-3 doppiaggi che però erano mal disposti.

E' stata sfortuna? O è stato piuttosto il compimento di un equilibrio che con il tempo si è consolidato nelle sue azioni.

La formazione dell'equilibrio non riguarda soltanto i numeri della roulette in un determinato quantitativo di tempo, ma riguarda tutti gli aspetti dell'universo intero e quindi riguarda anche i risultati di un comportamento sempre uguale che si protrae nel tempo. Il nostro amico aveva usufruito per lungo tempo dello scarto nei singoli cicli, ma alla fine ha incontrato la compensazione al suo stesso operato: non dovuto all'equilibrio dei numeri della roulette, ma all'equilibrio compensativo delle partite. Se prima le partite erano tendenziali, poi sono diventate anomale in allargamento; probabilmente anche se rispettanti la Legge del terzo negli esiti delle partite stesse. Ogni 12 partite 4 dovevano essere perdenti e, anche se dopo un paio di mesi, la proporzionalità dei pagamenti e la tassa del banco hanno annullato le vincite precedenti. Non solo; le spese di viaggio tra Verona e Venezia hanno poi completato il danno aumentando la perdita finale.

Questo è un esempio che ci insegna che l'equilibrio non riguarda soltanto la massa dei numeri presenti nella roulette, ma riguarda anche gli esiti delle nostre azioni, penalizzate anche a causa della giusta proporzionalità dei pagamenti (zero escluso).

Dopo vari tentativi sul Punto-Banco sono giunto a un gioco finale che, per evitare lo scarto negativo, adotta una selezione del colpo molto "selezionata". Non c'è niente da fare; se non si vuole cadere nel tranello delle vincite facili, bisogna rinunciare a molte occasioni di gioco e aspettare la condizione che per la sua "unicità" non può far ritardare la vincita più di un certo quantitativo di tentativi.

Durante il gioco si vedono molte occasioni perse, ma che se fossero utilizzate, alla fine, porterebbero inevitabilmente allo scarto contrario. In pratica bisogna proprio fare come i contatori di carte a Black Jack: aspettare la condizione di gioco e non preoccuparsi se gli attacchi si diradano nel tempo. Ciò che conta è il finale; non il gioco in se stesso.

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16/11/12

UOMINI CONTRO


Sono veramente fiero di appartenere al genere umano. In ogni parte del mondo, in qualsiasi stato si vada, fra gli esseri umani c'è quella "sana competizione" che provoca l'impoverimento di molti a vantaggio di pochi.

E' ciò che sta accadendo in Italia con il proliferare dei Casinò on line. Io gioco regolarmente su un noto Casinò che dà un minuto e mezzo di tempo tra uno spin e l'altro. Non gioco in nessun altro Casinò on line perchè non mi danno il tempo per fare i miei calcoli e le mie puntate. Si sa che più colpi tirano più guadagnano e meno si lascia pensare il giocatore, più questo perde. Lasciamo stare le roulette con il processore perchè sappiamo che non sono altro che delle slot machines che alla fine devono incassare la loro percentuale. Già ne abbiamo discusso.

Avete fatto caso come sono aumentate ultimamente le pubblicità di nuovi Casinò on line? Pensate che i loro gestori lo facciano per beneficenza? Perchè vi promettono "bonus" di vari importi se vi registrate e versate il vostro denaro? Perchè vi promettono buoni, punti e regalie di vario genere se fate un certo quantitativo di movimento con le vostre puntate? Vi siete chiesti perchè se giocate con il telefonino vi regalano bonus di migliaia di Euro da dividere tra i migliori giocatori? Sembrano tutti Babbi Natale che dispensano regali e vincite a tutti coloro che giocano nei loro siti. A quanto sembra, nello stagno delle "anatre" si sono moltiplicati i "caimani".

Gli imbonitori che fungono da croupier si complimentano in continuazione con chi vince grosse cifre (da 200 a 1.200 e oltre Euri) cercando così di invogliare gli altri giocatori più modesti ad aumentare le puntate per vincere di più. In un certo senso mi fanno anche pena perchè sono costretti a parlare in continuazione e per farlo a volte se ne escono con banalità che ti fanno ridere. In oltre sono costretti ad assistere ai salassi che subiscono i giocatori; al flusso di tutti quei soldi che vanno nelle loro tasche soltanto come stipendio mensile (almeno credo). Le croupier signorine continuano a mostrare le loro file di bei denti bianchi in sorrisi forzati e ti invogliano a puntare su questa o quella Chance. Ce n'è una che parlando ride in continuazione: che voglia sottolineare la comicità della situazione? Figuratevi che c'è gente che comunica con loro su un social network. Praticamente sono i "polli" che familiarizzano con chi poi li "spenna" e se li mangia in padella.

Ma che fine hanno fatto i nikname che facevano vincite da 900, 1000, 1200 Euro? E' strano ma non si sentono più nominare dagli imbonitori. Come mai? E sì che erano elogiati ed enfatizzati perchè erano i "giocatori vip".

E' proprio strano perchè uno che vince quelle cifre dovrebbe continuare a giocare e non sparire di punto in bianco. Che siano diventati tutti ricchi e quindi non hanno più bisogno di giocare? Forse! O forse hanno finito quei soldi che avevano risparmiato con anni di lavoro?

Nel post del 27 Aprile scorso ho pubblicato questa mail di un lettore.

"Ho letto di un ragazzo che in un mese ha giocato 97.000,00 euro online al casinò ........... senza vincere nulla ...ma è possibile?".

E' possibile; specialmente se questo ragazzo faceva parte dei "giocatori vip" tanto enfatizzati dagli imbonitori televisivi.

Questo è il destino di tutti i giocatori casuali e anche sistemisti che non abbiano le idee chiare su cosa può succedere alla roulette. Ogni sistema che non abbia una ragione valida per vincere e soggetto alla "Legge sulla distribuzione delle Figure". Per Figura non si intende soltanto le Figure delle Chances Semplici, ma qualsiasi altra combinazione di numeri o Chances Multiple. In base a questa Legge, qualunque sia la lunghezza di una Figura, questa ha il diritto di sortire secondo una proporzione che dimezza le probabilità con l'aumentare dei suoi termini. Ciò vuol dire che i colpi di 1 sono il doppio dei colpi di 2, che sono il doppio di quelli di 3 e così via. Per esempio, in base a questa Legge, una qualunque Figura di 8-9 colpi sulle Semplici ci uscirà in media dopo 128-256 partite vinte e siccome ogni partita produce 1 pezzo di utile, quella partita perdente si riprenderà tutti gli utili precedenti e, nel caso della roulette, ci sarà in più l'erosione della tassa dello zero che si mangerà il 50% della puntata ogni 37 colpi di media. Tutto questo non riguarda soltanto le Semplici, ma è anche rapportabile a qualsiasi combinazione di numeri si possa scegliere, sia casuale, sia in qualche modo ragionata. Tutto questo non riguarda soltanto ciò che si gioca, ma riguarda anche le volte che si gioca. In pratica si perde sempre per la "Legge sulla distribuzione delle Figure", che rivendica i suoi diritti proporzionalmente alla quantità dei numeri giocati e alle volte che si gioca.

Ciò non vuol dire che alla roulette non si può vincere; sarà sufficiente riconoscere l'inizio di quella "Figura" contraria e interrompere l'attacco. La ricostruzione di una nuova partenza rimetterà a zero il "contatore" della distribuzione delle Figure e il recupero di quella piccola esposizione avverrà in poche partite prima della nuova Figura contraria.

Questo però è il comportamento di un giocatore avveduto, che sa ciò che sta facendo e che sa dosare le masse proporzionalmente ai possibili scarti della roulette. E' facile vincere alla roulette e non per un singolo sistema, ma è anche facile perdere e ciò generalmente avviene perchè non si sa riconoscere che quando la roulette ti ha dato a sufficienza, poi ti toglie anche tutto: non per ragioni fatalistiche, ma semplicemente perchè cambia l'andamento che aveva seguito fino a quel momento. Tanto per farmi capire, cosa succede a una permanenza che dopo 20 colpi non ha doppioni? E' semplice: prima aveva un andamento in allargamento e ora avrà un andamento in calore doppiando i numeri che prima non ha doppiato. E' un esempio banale, ma è rapportabile a qualsiasi andamento che può influire in un modo o nell'altro nel nostro gioco.

Resta il fatto, cari amici casinisti, che il proliferare dei Casinò on line ci indica che i gestori guadagnano e il popolo si impoverisce. Ultimamente ho visto una pubblicità dove una bella signorina, passando di fianco a un tavolo, lanciava le palline della sua collana dentro il cilindro della roulette e queste occupavano tutti i numeri. Visto com'è facile vincere?

Per il momento per me è facile vincere perchè ho trovato l'equilibrio dei giochi, ho abbandonato l'azzardo e non me ne frega più di tanto vincere molto in una seduta. Sono convinto che anche se giocassi 24 ore al giorno non riuscirei a perdere la modula di 1000 pezzi che uso ad ogni seduta. Ciò nonostante, arrivato a 40-50 pezzi io smetto perchè non mi diverto più. Ormai è diventata una routine e siccome sono occupato a scrivere il nuovo libro sul Baccarat, non mi impegno a cercare qualcosa di nuovo alla roulette.

La continuazione del test su Baccarat (Punto/Banco) ha dato 430 pezzi in 90 taglie. La media si mantiene abbastanza alta sui 4,77 pezzi per taglia. L'importante è mantenere l'esposizione entro determinati limiti in un test di 5000 taglie. Naturalmente ricorreremo all'informatica perchè fare un test così grande a mano non è possibile.

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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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10/11/12

CAPITOLO ABBANDONATO


Il post del 27 ottobre parlava di gioco in differenziale. Allora era applicato a un gioco dove due giocatori avevano una "quasi uguale" opportunità di successo e i risultati su 160 taglie di P/B erano di 423 pezzi di utile con esposizioni non superiori ai 100 pezzi e puntate non superiori ai 32. Questo era il gioco che avevo riservato al mercato americano, dove i "contatori di carte" a Black Jack stanno cercando una alternativa alle loro attività, bloccate dalle Case da gioco.

Come sempre accade, però, l'evoluzione ci ha messo lo zampino e il gioco primario si è notevolmente migliorato, rendendo quasi inutile il secondo giocatore. A questo punto ho deciso di semplificarmi la vita togliendo dal libro il gioco differenziale perchè il secondo giocatore si è ridotto a vincere un pezzo ogni 6-7 taglie di media. Ciò vuol dire che il giocatore primario perde una partita ogni 6-7 taglie, ognuna delle quali è composta di 8-9 partite di media. Per il momento su 37 taglie (le stesse del precedente gioco) gli utili dell'unico giocatore sono di 195 pezzi e cioè con una media di 5,27 pezzi per taglia. Bisogna tener presente che ogni taglia è giocata fino alla sua fine e che quindi molte volte, se si fermasse il gioco a 4-5 pezzi di utile, il guadagno totale sarebbe molto superiore perchè non ci sarebbero molti tempi morti nel recupero di molte esposizioni.

Resta il fatto che ho scritto un capitolino sul gioco in differenziale e siccome non voglio cestinarlo definitivamente, ho deciso di pubblicarlo. Non si sa mai che a qualcuno faccia piacere leggerlo.

IL GIOCO IN DIFFERENZIALE
"Il gioco in differenziale è un modo di utilizzare due giocatori che giocano entrambi sulla stessa Chance. Naturalmente devono tenere linee di gioco diverse (con sistemi diversi) e possono anche usare montanti diverse. Il sistema che vedremo utilizza due giocatori che ricercano la propria chiusura in due punti diversi dello schema. Avremo un primo giocatore che ricerca la vincita in modo continuo in una parte dello schema e un secondo giocatore che interviene quando la permanenza si allarga nel suo campo di gioco. Vediamo perchè è utile ricorrere a due giocatori in un sistema che prevede la formazione di un disegno tendenziale.
Per quale motivo un giocatore di Chances Semplici entra in negativa con il suo gioco? Perchè segue una linea logica di sviluppo tendenziale delle Figure disponibili e prima o poi queste non escono per un lungo periodo nel modo previsto. Ogni volta che fa le sue puntate esce la Chance opposta e si formano così Figure da lui non giocate. Questo succede continuamente e se tali deviazioni si protraggono nel tempo, possono creare grosse esposizioni di cassa. A quel punto il giocatore spera che la tendenza del momento cambi linea e perciò continua imperterrito nella sua ricerca primaria, che però generalmente lo porta al salto della sua cassa. Egli non può cambiare il suo gioco durante la strada perchè ciò che sta cercando può uscire proprio in quel momento. Una volta scelta la strada, generalmente il giocatore va fino in fondo: o la permanenza ritorna sulla sua linea di gioco, o la sua cassa finisce per il protrarsi di quell'andamento contrario. Ciò succede a qualsiasi sistemista che tenga una linea di gioco costante e sempre uguale, anche se giustificata da una tendenza statistica. Tutto questo si chiama "scarto" che, come si riferisce a un ritardo di Chance, può anche riferirsi al ritardo dei risultati in una ricerca logica. In sostanza, un giocatore che non ottiene per lungo tempo la configurazione che sta giocando subisce uno scarto che rientra nelle stesse caratteristiche degli scarti alla roulette, o a qualsiasi altro gioco casuale e quindi anche al P/B.
Per ridurre gli effetti dello scarto, ho pensato di far intervenire un secondo giocatore che entrerà in gioco in tutti quei momenti in cui la permanenza non produce il disegno ricercato e che quindi si allarga in una zona o in un disegno che non sono di competenza del primo giocatore. In questo modo il secondo giocatore interviene soltanto in determinati momenti in cui il primo si trova in difficoltà e può così mitigare la sua esposizione incassando degli utili che altrimenti andrebbero persi. Questi saranno utili temporaneamente fittizi, ma che diverranno reali nel momento in cui il primo giocatore rientrerà dalla sua esposizione. In pratica ho introdotto la "temporalità" nella conduzione del gioco, dove il secondo giocatore interviene soltanto durante alcuni sviluppi della permanenza. Ciò significa che egli può entrare in gioco, sospendere il suo attacco e rientrare in un altro momento nella stessa taglia o in taglie successive. La sua azione sfrutta quelle periodiche deviazioni dalla tendenza che renderebbero la vita difficile al primo giocatore. Si tratta di un gioco doppio sulla stessa Chance Semplice e può essere applicato sia alla roulette, sia al Trenta-Quaranta, sia al Punto-Banco. Per comprendere tale meccanismo vediamo alcuni esempi di gioco in differenziale. Per semplicità entrambi i giocatori puntano sulla stessa Chance ma in tempi diversi. La montante è quella utilizzata con il gioco e la vedremo in seguito.

Come potete notare, il primo giocatore ha realizzato 4 pezzi di utile, mentre il secondo ne ha realizzati altri 4 ma 3 dei quali erano fittizi perchè non aveva puntato niente. La contabilità generale, però, ha incassato 8 pezzi e cioè la somma di quelli contabilizzati da entrambi i giocatori. Questo è il risultato di un gioco in differenziale. Non ci sono mai pezzi persi e alla fine tutto rientra nel risultato finale. Naturalmente bisogna che entrambi i giocatori arrivino a chiudere la propria montante. In caso contrario la cassa generale totalizzerà in meno i sospesi dei due giocatori."

Questo era il piccolo capitolo dedicato al gioco in differenziale.
 
 
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03/11/12

LO ZERO PER AMICO



Da quando la roulette esiste in questa forma definitiva, lo zero è sempre stato considerato come un nemico. Sto parlando di roulette francesi, che si trovano nei Casinò terrestri e con con un solo zero che alla sua sortita imprigiona le puntate sulle Semplici. Non parlo di roulette con doppio zero o roulette "on line" dove le Semplici sono perse al 100%.

Se si fanno giochi sulle Chances Semplici, lo zero rappresenta la tassa che ci fa perdere il 50% della puntata fatta nel momento della sua sortita. Da qui deriva anche la definizione che generalizza il vantaggio del banco sul giocatore. Tale vantaggio viene generalmente definito come "tassa dello zero" per indicare che la roulette ha un pagamento proporzionalmente iniquo rispetto alla totalità dei numeri disponibili. In pratica rappresenta il 37° numero mentre il banco paga in proporzione a 36 numeri.

Lo zero rappresenta una tassa anche quando giochiamo Chances Multiple come cavalli, terzine, sestine, dozzine e colonne, non solo per l'iniquità dei pagamenti che vengono fatti come se lo zero non esistesse, ma anche perchè è escluso dalla simmetria dei loro giochi.

Per quanto riguarda la Chance Multipla dei Pieni, un giocatore casuale può puntare lo zero come un qualsiasi altro numero e la tassa che deve pagare è dovuta soltanto all'iniquità del pagamento. Un sistemista sui numeri Pieni invece, considera generalmente lo zero come estraneo al suo gioco, semplicemente perchè non rientra nella simmetria dei suoi schemi. In questo caso, oltre all'iniquità del pagamento, il sistemista dovrà pagare l'esclusione dello zero dal suo gioco. Tutto ciò perchè lo zero è un numero che non può essere inserito in uno schema senza modificarne la struttura simmetrica.

Durante la mia carriera di sistemista ho sempre escluso lo zero dai miei giochi che si sono succeduti sulle varie Chances. Che giocassi terzine, sestine o pieni, non puntavo mai lo zero, semplicemente perchè non rientrava nella simmetria dello schema. Questo fino a poco tempo fa.

La svolta è avvenuta da quando ho abbandonato i giochi sulle Terzine (gioco da me preferito per lungo tempo) dedicandomi esclusivamente ai Pieni. Come tutti i principianti, molto tempo fa avevo la convinzione errata che più numeri si coprivano, più aumentavano le possibilità di beccare il numero uscente. Naturalmente si doveva nel contempo giocare una Chance che avesse un pagamento abbastanza remunerativo e i 12 pezzi della Terzina mi sembravano sufficienti per una manovra finanziaria che avesse una certa resistenza.

Da quando sono passato a giocare esclusivamente Pieni, utilizzo sempre schemi simmetrici che escludono lo zero ma, a differenza di prima, lo punto costantemente e non per recuperare un po' di esposizione, ma per andare in utile con un sol colpo. Lo zero è diventato il mio Jolly; il numero che indipendentemente dall'esito del sistema mi permette di recuperare tutta l'esposizione e ottenere il mio utile.

Si tratta di un solo numero che paga, come tutti gli altri, 35 volte la posta che è il massimo incasso consentito alla roulette. Il suo costo è facilmente assorbito dalla montante sugli altri numeri perchè anch'essi incassano il massimo. Naturalmente questo ha una ragione se gli altri numeri sono puntati a masse diverse perchè seguono linee di gioco diverse. In caso contrario la sua puntata sarebbe uguale a tutti gli altri numeri (cosa pur sempre valida) ma non si parlerebbe più di recupero e utile, bensì di guadagno uguale a tutti gli altri.

In questo modo lo zero è diventato il nostro amico e, pur pagando una tassa per l'inequità del pagamento, la sua sortita ci permette di azzerare l'esposizione e darci un utile. Senza la sortita dello zero il gioco si svolge regolarmente sugli altri numeri e se i diversi giochi praticati concludono le loro chiusure tendenziali, il suo sarà stato un costo che non avrà condizionato più di tanto la montante utilizzata per i diversi giochi.

In una delle ultime sere stavo giocando con due sistemi in allargamento e, a metà partita, è uscito lo zero che, tolta l'esposizione totale, mi ha lasciato un utile di 20 pezzi. Lo scopo era stato raggiunto e oltretutto si erano sviluppati molti numeri con pochi doppioni. A quel punto mi aspettavo l'inizio di una serie di doppiaggi e perciò ho stoppato la partita. Infatti, per ben 10 colpi non avrei vinto con entrambi i giochi perchè i doppioni sono entrati a ripetizione frammisti a uno o due numeri di allargamento ma non puntati. Verso la fine del ciclo le vincite ci sono state, ma mi sarebbero costate termini di montante fino a 7-8 pezzi per pieno. Avrei ottenuto lo stesso il mio utile, ma con qualche sofferenza in più.

Ieri sera poi, non ho addirittura giocato i miei soliti due o tre sistemi perchè lo zero è uscito cinque, forse sei volte in una ventina di colpi. A quel punto ho lasciato perdere i sistemi perchè avevo raggiunto comunque lo scopo.

Quindi, in molti casi lo zero è la nostra salvezza e se durante la partita non esce, ci penserà il gioco a recuperare il suo costo.

Lo zero non è più un nemico.

Sono sempre impegnato nella stesura del nuovo libro sul Punto-Banco e quindi non posso dedicarmi alla pubblicazione dei nuovi giochi che sto utilizzando alla roulette on line. Mi trovo in una difficoltà espositiva: la descrizione di più interventi, differiti nel tempo, nella stessa riga che contiene più interventi. Esporre 3-4 puntate in orizzontale è facile, basta sfalsare i colori della scrittura. L'impossibile è esporre i mutevoli effetti di quelle puntate sempre nella stessa riga. Specialmente se i dati si riferiscono a due Chances. Dovrò ricorrere al verticale, anche se occupa più spazio.

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27/10/12

DIFFERENZIALE



Tutti noi sappiamo che il "differenziale" è quel meccanismo che durante una curva fa girare a velocità diversa le ruote posteriori delle automobili.

Quanti sanno cos'è il "differenziale" al gioco della roulette? Gli esperti certamente lo sanno, ma la maggioranza di tutti i nuovi adepti creati da Internet, lo sanno? Se non sanno nemmeno cosa siano le Figure, figuriamoci se sanno cos'è il gioco in differenziale.

Supponiamo che due persone che non si conoscono facciano entrambe un gioco sulla Chance Semplice del R/N utilizzando una D'Alembert (ma qualsiasi altra montante, anche diversa fra i due, è la stessa cosa). Supponiamo che Tizio giochi costantemente a R e Caio costantemente a N. Secondo lo svolgersi della permanenza capiterà che, ora l'uno, ora l'altro, faranno contemporaneamente puntate sui due colori a masse diverse, secondo i dettami della montante che ognuno ha. Tutto fila liscio finchè non ci mette lo zampino lo zero che, imprigionato entrambe le puntate, ne libererà soltanto una.

A questo punto i due si accorgono della reciproca presenza e decidono di unire gli sforzi per battere la macchina e pagare il giusto 50% di una sola mise all'uscita dello zero. Diversamente, uno dei due a turno avrebbe continuato a pagare il 100% e l'altro il 50%.

Per fare questo capiscono subito che non si possono puntare entrambi i colori contemporaneamente ma che, per evitare la doppia tassa dello zero, dovranno puntarne soltanto uno. Entrambi, però, vogliono giocare costantemente il loro colore preferito e quindi sorge il problema di come e cosa puntare su un solo colore.

Dopo una breve consultazione decidono la loro strategia. Ognuno prosegue il puntamento del proprio colore, ma solo sul carnet di gioco. Sul tappeto verrà messa la differenza fra le due puntate e sarà posta sul colore della puntata più alta. In questo modo ci sarà sempre un giocatore vincente, anche se esce il colore dove non c'è puntato niente. Com'è possibile?

E' possibile perchè, ammesso che nessuno dei due salti trascinando nel baratro anche l'altro, alla fine dei giochi i due si troveranno in tasca tutti i pezzi vinti, sia realmente, sia fittiziamente. Ciò succede perchè il giocatore vincente diminuisce lo scalino della montante, mentre quello perdente lo aumenta e ciò che non si è incassato ora lo si incasserà poi dall'aumentare della differenza fra le due puntate teoriche del carnet.

Supponiamo che Tizio deve puntare 8 pezzi e Caio deve puntarne 5. Entrambi annotano le loro puntate nel carnet ma solo Tizio punta 3 pezzi a R mentre Caio non punta niente. Esce N e, mentre Tizio annota che ha perso 8, Caio annota che ha vinto 5. Al colpo successivo Tizio aumenterà la puntata al termine superiore della montante, mentre Caio diminuirà la sua puntata al termine inferiore, ma si punterà però sempre la differenza sul colore che ha la puntata maggiore. Se lo squilibrio continua, la differenza della puntata sarà sempre più grande, ma quando il giocatore sfortunato rientrerà nei termini più bassi, recupererà la sua perdita, ma anche gli utili fittizi che nel frattempo il giocatore fortunato aveva annotato nel carnet. Come è possibile questo? E' possibile perchè Tizio in precedenza aveva puntato meno di quanto avrebbe dovuto se non ci fosse stato Caio e quando Caio ha diminuito le sue puntate, perchè vinceva spesso, Tizio ha aumentato la sua puntata più che proporzionalmente alla sua esposizione reale, incassando anche gli utili che Caio non aveva materialmente incassato, ma solo annotato nel suo carnet. In pratica il gioco in differenziale è un modo per rendere più blanda la montante, ma soprattutto ci permette di fare un gioco doppio. Se poi gli attacchi sono giustificati da un risultato tendenziale, il differenziale serve a mitigare gli scarti e arrivare alla chiusura senza grosse difficoltà espositive. Il giocatore fortunato finanzia quello sfortunato che al suo rientro incassa tutto quello che l'altro aveva vinto fittiziamente.

Ora, se applichiamo il differenziale a un gioco che matura sporadicamente e che è dannoso per un altro gioco base, abbiamo risolto il problema della negativa perchè, oltre ad alleggerire il gioco base, guadagna fittiziamente durante il suo svolgimento e tale guadagno si tramuterà più tardi in utili reali.

In pratica ho inserito nel gioco la "temporalità" degli eventi. Eventi che capitano periodicamente e che altrimenti manderebbero in negativa il gioco base. L'intervento di un secondo giocatore, invece, ha lo scopo di calmierare il primo e nel contempo produrre utili che altrimenti non potrebbero essere realizzati dal giocatore impegnato nel rientro dall'esposizione.

E' chiaro che non si tratta di due giochi entrambi continui. Uno può esserlo, ma l'altro subentra al verificarsi di certe situazioni che sarebbero dannose per il primo. Ecco che non importa che il secondo giocatore concluda il suo gioco. Egli può interromperlo al rientro del giocatore base e riprenderlo successivamente in un altro momento, all'altezza dell'interruzione e con nuove situazioni di gioco.

Questo è ciò che determina "l'incasso costante" ed è quello che ho intenzione di proporre agli americani per un nuovo libro sul Punto-Banco.

Il risultato dei test è di 314 pezzi in 124 taglie e quindi una media di 2,5 pezzi per taglia. Massima puntata 32 pezzi e massima esposizione inferiore ai 100.

Forse i "contatori di carte" avranno un sostituto, sempre fintanto che le case da gioco non prenderanno anche qui i loro provvedimenti.

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20/10/12

NON SI DIVENTA RICCHI



Sono convinto che nessuno si possa arricchire alla roulette mediante l'utilizzo di un metodo costante nel tempo.

Non sto parlando del giocatore casuale, ma del giocatore sistemista che utilizza le sue conoscenze sul comportamento dei numeri casuali e ne trae vantaggio alla maturazione di determinati disegni tendenziali.

L'unica possibilità di ottenere una grossa vincita ce l'ha soltanto il "grosso" giocatore casuale che, utilizzando il "Paroli", di solito lascia andare per il tutto la serie o i vicini e questi escono ripetutamente per dieci-quindici volte. Tutti gli altri comportamenti implicano delle scelte e, come ben sapete, non si può sempre indovinare la scelta giusta. Quel giorno il "grosso" giocatore avrà conseguito una vincita che per qualcuno potrebbe essere considerata da ricchi e se si sarà fermato in tempo, sarà anche riuscito a portarsela a casa. Il fatto che poi ritornerà speranzoso al Casinò, ci dice quale sarà la sua fine.

Il giocatore sistemista, invece, non si basa sulla fortuna perchè sa che per i frequentatori assidui la fortuna non esiste. Esiste soltanto lo svolgersi di una "permanenza personale" che snocciola nel tempo tutte le più disparate e possibili situazioni. Se il suo sistema è in grado di sostenere le inevitabili situazioni negative, può raggiungere la "vincita costante"; almeno fino a quel momento perchè il futuro non è mai prevedibile e ciò che non è successo in venti anni, può succedere il giorno dopo. Quindi, quando si parla di vincita costante, ci si riferisce sempre al passato e non al futuro. Chi ha un concetto realistico della roulette può dire: fin qui ho sempre vinto per quarant'anni (magari); d'ora in poi non lo so.

Qualcuno dice che chi possiede un sistema vincente non lo cede ad altri e che dovrebbe essere ricco utilizzandolo personalmente. Che bisogno ha di venderlo? Perchè dovrebbe condividere la "gallina" che fa le uova d'oro? Perchè cerca qualche spicciolo se può arricchirsi con il suo sistema?

Sono affermazioni che ho trovato spesso in Internet, ma che denotano la non conoscenza di una realtà che è diversa dall'immaginario.

Per rendere un sistema sempre vincente (almeno nelle intenzioni) bisogna che questo sia in grado di sostenere tutti gli scarti negativi che nel corso delle sedute sicuramente gli capiteranno. Per sostenere lo scarto, che di solito non si sa quanto dura, bisogna disporre sempre delle "munizioni" e se queste finiscono, finisce anche la "vincita costante". Tutto questo si traduce nel dover avere a disposizione una cassa con una adeguata quantità di pezzi (unità di misura del casinista) e, a meno che il sistemista non sia un Rockefeller che mette a rischio tutto il suo impero, il valore del pezzo base non potrà essere molto elevato.

In sostanza, il sistemista deve sempre tener presente il rapporto "incasso/esposizione" per far durare più a lungo possibile le sue munizioni.

La domanda che vi pongo è: può un sistemista arricchirsi con gli incassi costanti del suo gioco? Credo proprio di no perchè, supposto non voglia correre rischi forzando il gioco, la sua vincita giornaliera sarà di 20-30-50 pezzi e questi pezzi non possono essere di grosso valore. Certo dipende dalla grandezza della sua cassa, che sarà comunque condizionata dai massimali del tavolo. Il sistemista dovrà sempre tener presente che non può fare puntate oltre certi limiti dettati dalla Casa da gioco e che se ci dovesse arrivare, un ipotetico incasso successivo non sarebbe in grado di recuperare tutta l'esposizione pregressa. Tutto questo per certi livelli di potenza economica perchè la stragrande maggioranza dei sistemisti usa il pezzo minimo o al massimo doppio o quadruplo del minimo.

Però, anche se il sistemista non si arricchisce, può senz'altro trarre un piccolo ma costante beneficio che gli permetta di migliorare la sua vita. Ma la sta veramente migliorando? Affrontare giorno dopo giorno il viaggio di andata e ritorno al Casinò, è divertente? Combattere al tavolo verde contro gli ostinati scarti contrari, è rilassante? Avere gli incubi notturni di essere al Casinò e di non poter giocare per la ressa, o per la mancanza di carta e penna, o perchè le tue fiches sono diventate dei sassi, è piacevole? Eppure queste sono le aspettative per un regolare sistemista di routine.

Di solito si tratta di persone giovani, con gli ormoni pienamente funzionanti e, come ho già accennato in un altro post, con una preponderante visione di una seduta facile e vincente. Chi dopo quaranta anni di roulette e trenta di Casinò conosce i pro e i contro, non ha più la bramosia del gioco a tutti i costi e preferisce una vita più tranquilla, magari studiando sempre nuove soluzioni e divulgando ciò che è riuscito a trovare. Questo è un divertimento puro e senza intenzioni di lucro. A una certa età lo studio e la ricerca sostituiscono la fregola del gioco: che sia pigrizia? Forse. Naturalmente bisogna vedere se le cose che divulga sono valide e se, anche con parecchi distinguo, possono arricchire (intellettualmente) chi le legge.
 

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27/09/12

PUBBLICITA'



 
 
Rovistando nell'archivio ho trovato questa pubblicità del "Centro studi" di Bologna, diretto a suo tempo dal Comm. Delaiti. Si tratta di una recensione del mio primo libro LA FINE DELL'AZZARDO edito nel 1986. Contiene il parere di tre collaboratori del Centro studi dei quali, però, non conosco il nome.

Dopo 26 anni dalla sua pubblicazione ho ricevuto la domanda da parte di qualche appassionato di roulette di cosa siano i giochi sulla "scacchiera" applicata alle Sestine. Il fatto di determinare un punto di probabilità con 6 giocatori facilita la cosiddetta "selezione del colpo" che in questo caso è più una "selezione del giocatore" (uno dei sei in campo) che determina la chiusura di determinati disegni all'interno di una configurazione complessiva finale. Infatti, gli esiti non sono uguali per tutti, ma fra i 6 giocatori ce ne sono sempre uno, due, o tre che compongono il disegno causato dalla Legge del terzo, che in uno sviluppo di 36 sestine, poste nel classico quadrato, mantiene le stesse proporzioni dei Numeri Pieni. In pratica l'unione fa la forza e in questo caso la forza è il disegno obbligato. Ho chiamato questi giochi "sistemi della scacchiera" perchè, come per il gioco di scacchi, il campo di gioco è come una scacchiera dove si deve fare "scacco matto" con la formazione di alcuni disegni obbligati dalla Legge del terzo.

A parte questo pizzico di pubblicità (di cui vi chiedo scusa) già a quel tempo avevo considerato la possibilità di osservare l'evoluzione di più giocatori (che è anche la caratteristica di un tipo di attacco per il sistema delle distanze contenuto nel libro) e si da il caso che attualmente stia facendo la stessa cosa ma, invece dei giocatori, uso i sistemi.

Per non soggiacere agli andamenti contrari fra i due opposti "calore" e "allargamento", finora sono arrivato al giusto comportamento della "complementarità". Ora ho adottato l'abitudine di giocare fittiziamente diversi giochi, sia sul calore, sia sull'allargamento. Non aspetto più la pur giusta, ma pallosa, situazione ottimale. Ora attacco subito, ma fittiziamente, il Panorama, il Ramino, la Piramide parte prima e anche qualche altro gioco non ancora pubblicato. Quando in uno di questi giochi arrivo a un punto avanzato, senza aver conseguito una vincita, lo attacco per la restante conclusione del gioco. Se ciò che si deve formare si formerà, avrò la certezza di non incappare in persistenti andamenti contrari e quindi arriverò alla mèta entro un ragionevole impegno economico.

Qualcuno può dire che in questo modo vado in cerca di rogne perchè alla lunga andrò forzatamente a scegliere proprio il gioco destinato a ritardare le vincite. Però se sto giocando su una configurazione tendenziale certa, otterrò sicuramente una vincita prima che l'impegno economico diventi insostenibile.

Ho provato a giocare in questo modo e per il momento la procedura va bene. Continuerò a farlo se finalmente Fastweb mi darà la linea perchè sono cinque giorni che sono immobilizzato con Internet e con la posta.

Attualmente sono un po' fermo con la stesura di nuovi sistemi perchè mi è stato proposto di scrivere qualcosa per gli americani. Tipi strani questi americani...!

A quanto sembra vogliono cose semplici, facili da capire anche per un bambino che non sa niente di roulette, ma sicuramente vincenti. Il capitale necessario non è un problema. Che si parli di 2.000 o di 5.000 e più pezzi, è indifferente.

Il fatto è che il problema non è il capitale, o la semplicità del gioco; il problema è che non riesco a far capire i procedimenti e le ragioni per cui il gioco deve vincere. Sembra che questi americani funzionino a "istruzioni elementari" dove ogni istruzione non è compresa se prima non è stata assorbita la precedente. Parlare in senso figurato di una pallina che scende lungo il passaggio in uno schema è parlare in lingua marziana. Se si parla di una tendenza statistica ti ribattono che è aleatoria. In pratica vogliono il sistema vincente, ma che sia facilmente comprensibile e facilmente eseguibile. E che ci vuole...; è un'inezia...! Che la pallina possa cadere sempre in una casella dove non hai puntato niente è una questione secondaria. Loro pretendono semplicemente che si debba vincere con una pura e semplice scelta di numeri, senza considerare le tendenze statistiche e le necessarie costruzioni per ottenere il risultato vincente. Il fatto che per vincere si debba agire su determinate figure geometriche e in continua evoluzione, sembra non essere previsto dalla loro mentalità.

Ma se vi è una tendenza e se le temporanee deviazioni da tale tendenza sono superate dalla montante, che nella fattispecie è a scaglioni, sarà una questione di tempo, ma alla fine si dovrebbe andare in utile, specialmente se non ci sono problemi di capitale. Niente...! Loro sono in grado di contare le carte a Black Jack ma non capiscono un gioco un po' articolato alla roulette. Sono in grado di inseguire per giorni e giorni un utile al Black Jack ma non hanno la pazienza di applicarsi per comprendere qualcosa che esula dalle loro abitudini ludiche.

Mi sa proprio che portare a termine questa nuova e allettante avventura sarà molto difficile, non per mancanza di idee, ma per mancanza di comunicabilità e anche molta loro pigrizia nello sforzare un po' il cervello. Hanno la soluzione sul Punto-Banco a portata di mano, ma non la capiscono. Addirittura non sanno come si giocano una, due, o tre Figure di 3, ma la cosa più grave è che non si impegnano a imparare.

Sono diversi giorni che per un guasto di Fastweb non riesco a collegarmi in Internet e quindi sono giorni che non ricevo e non spedisco posta. Ora, se ho inserito questo post, significa che hanno riaperto la connessione. Speriamo che duri.

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