29/06/13

PULVISCOLO PROBABILISTICO


Una settimana fa ho ricevuto questa e-mail da Fabio. 

Ciao Nino, più ti leggo, più si diradano le nebbie sul comportamento della ruota. Avevo considerato con superficialità in un primo momento le tue indicazioni sulla partenza ottimale, invece questa è tra le cose fondamentali da tenere presenti. Percepivo confusamente la differenza tra gioco di qualità e di quantità, anche se capivo che alcuni giochi sono “verticali”, altri (quelli di quantità) hanno uno sviluppo più “orizzontale”. La “Piramide in vetta” ad esempio è un bellissimo gioco di qualità, che fa vincere anche trenta - cinquanta partite di seguito, l’inevitabile partita–killer distrugge però la cassa, se non si gioca per limitare almeno i danni con la montante a incasso fittizio. Con i giochi di quantità (tipico il tuo “Terne verticali”) mi sento più sicuro, per natura sono prudente e preferisco assumere pochi rischi, a costo di attendere si capisce. Sei comunque l’unico che accanto alla inevitabile “casualità”, riesce ad introdurre principii logici e inevitabili, soprattutto non illusori di “causalità”, grazie allo sfruttamento della legge del terzo (e pace a chi non crede a questa legge; la statistica è l’anello di congiungimento tra l’astrazione matematica e la realtà effettuale, i puristi o gli sciocchi faticano ad accettare questo). Avevo molta curiosità sull’ ”Evento limite certo”, e non sono rimasto deluso. Il gioco trova le sue maggiori difficoltà applicative nella velocità di esecuzione delle risalite, ricostruzione dello schema e individuazione del gioco interno, per questo richiede allenamento specifico con schemi adatti a velocizzare l’operatività. Però alla prova dei fatti è assolutamente micidiale, l’ho provato per un centinaio di partite tutte vincenti su permanenze reali. Per prudenza personale, io preferisco seguire la regola di giocare all’inizio sulle sole sestine, introducendo il gioco interno solo al momento opportuno. Il gioco interno sull’ Evento limite certo produce un “pulviscolo probabilistico” che è ben altra cosa che il giocare a caso combinazioni diverse anche con grande copertura sul tappeto. Credo che l’idea di “pulviscolo probabilistico” possa trovare applicazione anche attraverso la complementarietà, come da te indicato. Il problema di base mi pare sia quello di trovare una sincronia decente nei tempi e nell’equilibrio di puntate tra giochi di allargamento e di calore, tenendo presente oltretutto la partenza ottimale. Viceversa si rischia un dialogo tra sordi, ovvero che uno dei due giochi riesca, mentre l’altro affondi. In ogni caso la complementarietà “orizzontalizza” il gioco, permettendo a due giochi di qualità giocati insieme di tendere alla quantità, riducendo l’impegno delle rispettive montanti. In tal modo non si dovrebbe rischiare il salto della cassa, ma sconfitte accettabili perché non frequenti e comunque contenute. Sto provando da tempo a integrare appunto la tua piramide in vetta con quel gioco di calore sulle terzine di cui ti dicevo (alcater), presto ti invierò uno scritto per sapere cosa ne pensi, e per consigli e miglioramenti.
Nel frattempo leggo del tuo nuovo gioco Over the top, figurati se non sono curioso. Se possibile, mi prenoto fin d’ora all’acquisto a scatola chiusa di questo tuo ultimo lavoro, se avrai la bontà di considerarmi nella cerchia dei tuoi ammiratori. A settembre farò una piccola operazione a un piede, e approfitterò della convalescenza per cominciare finalmente a giocare davvero, dopo due anni di studi sia pur frammentari e molte prove a volte rubando il sonno, .. .... .. .. .. .. .. .. ...  ... ... ... ... ...... .. ..... ... ... .... ... ... ... Se ho una buona sicurezza di fare bene, lo devo esclusivamente all’incontro con Nino Zantiflore e ai suoi metodi e scritti.
Grazie di nuovo e a risentirci!
 
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Ti chiedo il permesso di postare nel blog la tua mail (naturalmente senza fare il tuo nome) così da rendere pubblica la tua esperienza e il tuo modo di vedere gli approcci alla roulette.
Ciao. 

Caro Nino, ciò che ho capito è che la roulette è maestra di disillusione per il fatto che non ha soluzioni matematiche (altrimenti sarebbero state già scoperte) e aggiungo, per fortuna, altrimenti a quest’ora non si giocherebbe più. La via statistico-probabilistica è quella che può allontanare nel tempo l’inevitabile sconfitta che prima o poi avviene, data la libertà irrazionale della ruota. L’importante credo sia che queste sconfitte erodano il 10-20 % del capitale in cassa, o volendo anche il 50 %,se l’evento negativo è piuttosto raro. E poi c’è il fattore umano, come si diceva: non a caso quanto hai scritto al termine della presentazione dell’Evento limite certo (“lo pubblico per semplice curiosità”) non mi sembrava corrispondere al tuo visibile entusiasmo per un gioco su cui hai fatto anche ricerche statistiche (è la prima volta credo), e che ti deve essere costato un bello sforzo. Poi riflettendoci non ho potuto che approvare la tua prudenza: in primo luogo perché se uno non è un buon guidatore, con la Ferrari va a sfracellarsi più facilmente che con la 500. Per secondo, perché appunto la roulette può fare qualche sorpresina anche col più sicuro dei giochi. Ma queste cose non devo dirle a te, che le sai bene: ... ... ... ... ... ... . Naturalmente puoi pubblicare sul tuo sito la lettera, anzi per me è un onore.
A presto! 

Poichè mi è piaciuta la sua definizione di "pulviscolo probabilistico" ho deciso di rendere pubblico il suo modo di vedere la roulette. 

In effetti "l'Evento limite certo", che si riferisce al disequilibrio delle Sestine in un ciclo assoluto di 36 spin, cerca il rinforzo su tutti quei numeri che, dopo 6 sortite della Sestina, essendo presenti, hanno una maggiore probabilità di sortita rispetto ai numeri mancanti, sempre all'interno di quella Sestina. In effetti si tratta di un "pulviscolo probabilistico" e la definizione è molto azzeccata: bravo Fabio. 

Naturalmente a volte esce proprio il numero mancante, e allora bisogna accontentarsi di un incasso inferiore che può pareggiare lo scoperto di cassa, o ottenere un utile più piccolo: non tutte le ciambelle riescono col buco. 

Sto facendo un tour de force  per il gioco "OVER THE TOP" e ne ho quasi concluso la stesura. Ne risulta un gioco che finora ha dato ottimi risultati, sia con gli inevitabili pericoli che comunque sono evidenziati alla fine del trattato e che, cosa importante, sono superabili se si seguono le mie istruzioni. 

Vai al Sito.

 
Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
(Compra Italiano; proteggi il tuo Paese e i tuoi figli)
 

 

 

20/06/13

...E QUALCUNO DICE CHE NON C'E'.


Girovagando tra i Forum che parlano di roulette ci si imbatte spesso in discussioni il cui argomento è se la Legge del terzo esiste o non esiste. Oppure se vi sia causalità in una sequenza di numeri casuali. 

Per qualcuno la Legge del terzo non esiste; per altri esiste ma non è affrontabile; per gli americani la Legge del terzo è perdente (come se fosse un sistema) e non ne vogliono sentir parlare. Se non altro ammettono che c'è. Poi si discute se i numeri che escono da una roulette siano "casuali" o "causali". Per qualcuno la causalità non può esserci, per altri la causalità c'è nel ciclo chiuso e quindi respinge il ciclo aperto o la permanenza personale. Il fatto è che per me ci sono entrambe le cose. 

1°) I numeri sono "casuali" perchè non ci piove che la pallina salta dove la porta il caso. Non solo; in un Casinò terrestre siamo noi stessi che con la nostra presenza influenziamo la permanenza che uscirà. E' intuibile che se il lancio della pallina avviene anche un secondo prima o dopo, il numero che uscirà potrà essere diverso da quello che sarebbe uscito senza quel ritardo o quell'anticipo. Sarà sufficiente che il croupier lanciatore ti faccia un cambio, o faccia un pagamento proprio a te, o che tu gli rivolga la parola ed ecco che lui lancerà la pallina in un momento successivo a quello che avrebbe fatto se tu non ci fossi stato. Con la tua presenza hai modificato il futuro e il numero che uscirà potrà anche essere il medesimo che sarebbe uscito senza il tuo intervento, ma con molta probabilità sarà diverso perchè diversa sarà stata la forza per far girare il piatto e diversa sarà stata la forza impressa alla pallina. Se così non fosse, lanciando la pallina sempre dallo stesso punto e con la stessa forza (se ciò fosse possibile), dovrebbe uscire sempre lo stesso numero, ma così non è e questo dimostra che normalmente ciò che fa la differenza è il "momento" di lancio, oltre al come si lancia. Di solito un croupier non si prende il disturbo di variare la potenza dei lanci; lancia quasi sempre allo stesso modo. L'unico Casinò dove tu non puoi influenzare la permanenza è il Casinò on line, dove tu non ci sei e non puoi modificare gli avvenimenti. La permanenza che ne uscirà sarà perfettamente valida per tutte le tue prove perchè non sarà stata da te modificata con la tua presenza. Quella permanenza può dire se il tuo sistema è valido oppure no. A parte questa divagazione, sappiamo tutti che i numeri sono casuali; che la roulette non ha memoria; che ad ogni spin ogni numero ha una uguale spettanza probabilistica e che con l'aumentare del numero delle prove tutto tende all'equilibrio e non solo per i numeri presenti nella ruota, ma anche per gli esiti dei nostri attacchi (proporzionalmente alle coperture del tappeto) e per gli incassi delle nostre chiusure (sempre in proporzione alle coperture). Tutto tende all'equilibrio che però può essere al di fuori delle nostre possibilità umane per poter trarne un vantaggio stabile. 

2°) I numeri che escono dalla roulette sono altresì "causali" per il semplice fatto che in un ciclo chiuso c'è la Legge dello scarto, o Legge del terzo che in fondo è la stessa cosa. Parlo di ciclo chiuso perchè solo quello può avere un senso che sia rilevante. Una permanenza continua o personale è aperta a tutte le possibilità e il rientro da scarti negativi o positivi può avvenire ben oltre le nostre possibilità perchè sappiamo che ciò accadrà con l'aumentare del numero delle prove. Volete cogliere l'attimo fuggente? L'andamento del momento ha i suoi limiti e quando lo noti può essere già tardi per attaccarlo. 

Il ciclo chiuso assoluto di 36 spin non ha a sua disposizione tutte le possibilità perchè non usciranno i 37 numeri, come non usciranno i 18 cavalli per due volte ciascuno e come non usciranno le 12 Terzine per tre volte ciascuna. Le Sestine lo fanno ogni 46 mila boules. Sono tutti eventi possibili ma estremamente improbabili. 

Un ciclo chiuso logico non ha a disposizione tutte le possibilità perchè, oltre ai Numeri Pieni molto probabilmente non troveremo mai 18 Cavalli diversi in 18 spin e molto raramente 12 Terzine diverse in 12 Spin. E' chiaro però che più la Chance è grande, più avremo la possibilità di trovare l'equilibrio anche nel ciclo chiuso logico. La differenza fra ciclo chiuso assoluto e logico sta appunto nella grandezza della Chance che si adopera. 

In pratica i numeri di un ciclo chiuso possono anche essere definiti "causali" perchè quei 24 che usciranno "causeranno" l'assenza dei rimanenti 13 (con variazioni in più e in meno). Non sappiamo in partenza quali numeri saranno presenti e quali assenti, ma sappiamo che man mano che i numeri escono possiamo definirli "causali" perchè contribuiscono, assieme agli altri che usciranno, a causare l'assenza di quei 13. Sotto questo aspetto, dunque, ogni numero che esce è "causale" perchè contribuirà a non far uscire altri numeri. Ciò vale per i Numeri Pieni, per i Cavalli e per le Terzine. Per le Chances più grandi come Sestine, Dozzine e Semplici, bisogna considerarle sotto forma di Figure all'interno del loro ciclo chiuso assoluto. 

Poi, una frase che ho trovato e che ha provocato qualche reazione contraria è stata: "iniziare un attacco a San Remo e concluderlo a Monte Carlo equivale al suicidio". 

Forse non sempre sarà un suicidio, ma prima o poi i due segmenti giocati combaceranno negativamente. Supponiamo che cinquanta anni fa un giocatore abbia assistito all'uscita di 30 neri a Monte Carlo e supponiamo che questo giocatore non abbia mai più giocato per cinquanta anni. Ai giorni nostri torna al Casinò e si scontra con un altro filotto di 30 neri. Due eventi già di per se eccezionali. Lo sfigato ha subìto ben 60 neri con la sua permanenza personale: cosa assolutamente introvabile nella storia della roulette e per la quale, se possibile, si dovrebbero aspettare alcuni milioni di anni considerando tutte le roulette del mondo. L'esempio è portato all'estremo, ma evidenzia un sacco di altre possibilità su Numeri, altre Chances Multiple o Figure e disegni di qualsiasi genere. Nel loro contesto temporale i due segmenti di permanenza personale mantengono equilibri o scarti nel limite statistico ma, uniti, possono sconfinare in eccezionalità assurde, che non si sarebbero presentate nei due cicli chiusi completi e separati. 

Ricapitolando, secondo me la causalità esiste e lo dimostra il fatto che nei miei sistemi si giocano determinati numeri perchè in precedenza ne sono usciti altri. Il disegno si forma, anche se per raggiungerlo è necessario sostenerlo adeguatamente e non sempre è sostenibile. Il punto, però, è che il disegno si forma in conseguenza a una causalità dovuta a tutti quei numeri che sono usciti in precedenza. Nessuno può predire il singolo numero che uscirà semplicemente guardando i numeri passati, ma senz'altro potrà predire che si formerà uno dei possibili disegni statistici in uno dei possibili punti dello schema. 

Il nuovo gioco che sto ora scrivendo e che si titola: OVER THE TOP si avvale proprio dei numeri "causali" ed è perfettamente sostenibile, pur usando quella "complementarità" tanto cercata qualche tempo fa in altre occasioni. Sarà disponibile fra un mesetto, sia perchè lo devo testare su migliaia di cicli, sia perchè lo sto scrivendo. Con questo gioco più nessuno potrà perdere perchè, se mantiene le promesse, la roulette non ha più difese e, supponendo anche una partita perdente (cosa mai trovata) o in stop loss, i benefici sono tanti e tali da ottenere un recupero anche alla seduta successiva. Non sarà pubblicato nel Sito in libera visione a tutti, sia perchè per metterlo a punto mi è costato due casse da 500 pezzi (minimi), sia perchè ci ho profuso tempo e fatica. Ora il gioco è completo e la complementarità fa il suo dovere. 

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nino.zantiflore@gmail.com

Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste. 

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