Henri
Chateau,
nel suo trattato "La scienza della roulette e del trenta e
quaranta", riassume, a pag. 171, tutte le azioni che il giocatore
inesperto mette in atto nella speranza di vincere alla roulette. Sono tutti
tentativi che nel corso degli anni sono già stati presi in esame, applicati al
tavolo verde, o testati come prova negli studi di improvvisati pensatori di
strategie roulettistiche.
Sono le "SCOPERTE RICORRENTI".
Sono tutte strategie trite e ritrite, ma
che tuttora vengono messe in pratica da molti neofiti che pensano di ottenere
un risultato positivo senza la conoscenza delle leggi che regolano la
produzione di numeri casuali. Non pensano che quello che hanno faticosamente
escogitato sia già stato pensato, provato e abbandonato, proprio per la
mancanza di un fondamento statistico o matematico. Per loro quella scoperta,
frutto della loro intelligenza, "deve" andare bene; deve funzionare perchè l'hanno
inventata loro. Non si preoccupano di sapere se sia già stata pensata, scritta
da qualche parte, abbandonata per la sua inconsistenza rispetto agli esiti
dell'azzardo. Che sia questione di pigrizia, o sufficienza mentale?
Vediamo cosa dice il Chateau, in base
alle esperienze pratiche, statistiche e matematiche, sugli aspetti negativi di
certi attacchi.
1°) "E' inutile cercare un vantaggio
con la disposizione particolare delle puntate." E qui non ci
piove sopra; qualunque sia la disposizione delle masse, c'è sempre il 37°
numero che vince tutto.
2°) "E' indifferente preferire una
Chance rispetto a un'altra. I rapporti sono proporzionalmente gli stessi e il
giocatore pagherà al banco, in tutti i casi, la relativa tassa." Se copri più
numeri vincerai più spesso ma incasserai di meno, pagando sempre la tassa
proporzionata alla Chance.
3°) "E' molto pregiudizievole, alla
lunga, giocare più Chances contemporaneamente. Giocare su 36
numeri è più rovinoso di un gioco su 30. Un gioco su 2 dozzine è più rovinoso
di un gioco su una sola dozzina." E qui ne sanno qualcosa i
giocatori che lasciano scoperti 13 o 7 numeri sperando che non escano
ripetutamente per più di due o tre volte. In pratica il gioco meno costoso e
più remunerativo è il gioco su un solo numero pieno. L'unico problema è il
tempo perchè, prima di concludere un gioco articolato, si diventa vecchi.
4°) "Per un gioco a masse pari si avrà
vantaggio a giocare sulle Semplici in ragione della tassa ridotta al 1,35% in
luogo del 2,70%. L'eventuale impiego di montanti, generalmente applicati, eleva
la tassa media a una cifra che finisce per rendere questi giochi più
dispendiosi degli altri." E' chiaro che se la tassa influisce
sulla puntata media e se questa raggiunge cifre importanti, l'erosione sarà più
alta e superiore a quella di un gioco a masse pari di livello inferiore.
5°) "Gli attacchi generalmente
conosciuti non offrono al giocatore nessun vantaggio sul banco. Vincente o
sortante, intermittenza, avant-derniere, per o contro il colpo di due, per o
contro il colpo di tre, alternanze, colore, ecc. ecc. in ogni caso si pagherà la
tassa e ci si ritroverà ad aver perduto in media 100 pezzi in 7.400 colpi.
Applicando a questi 7.400 colpi il calcolo di Bernoulli per l'ampiezza dello
scarto medio e tenendo conto dello zero, si perderà nei casi più favorevoli 72
colpi e nei casi meno favorevoli 272 colpi. Quale progressione può resistere a
questo scarto?" Qualunque sia la nostra linea di condotta,
qualunque sia il nostro sistema, alla fine dobbiamo puntare qualcosa e la somma
di quelle puntate costituiscono il campo d'influenza della tassa. Il fatto che
il sistema chiuda il suo attacco in vincita, non esclude che tutto il gioco
abbia pagato una tassa. Ciò lo dimostra il fatto che avrete incassato di meno o
che avrete impegnato di più.
6°) "Le abituali progressioni
aritmetiche: martingale semplice e americana, terzo e tutto, paroli,
D'Alembert, Wells semplice e differenziale, contro D'Alembert, Labouchere,
montante olandese, montante continua, baréme, ecc... non hanno alcuna
superiorità alla massa uguale perchè lo scarto, ad un certo momento, fa perdere
il beneficio accumulato." Se non abbiamo un gioco che controlla
lo scarto, lo scarto ci ucciderà. Possiamo vincere per settimane; possiamo
essere "certi" di aver raggiunto l'incasso costante, ma il tempo
saprà ridimensionare le nostre certezze.
7°) "L'attacco può essere portato su
due tipi di ordine della Chance che si intende giocare: quello dell'equilibrio
o quello dello scarto. Se è vero che il calcolo delle probabilità dimostra
l'esattezza del principio dell'equilibrio in un numero di prove che tende
all'infinito, è altrettanto vero che la sua applicazione "nei limiti
umani", e cioè in un numero ristretto di colpi, è chimerica e illusoria." L'equilibrio
non va ricercato nel breve periodo e in pratica conferma la mia avversione per
i giochi sul continuo della permanenza, perchè è chiaro che i risultati non si
possono ottenere con certezza nel nostro momento ma in un arco di tempo che
tende all'infinito. E' sempre stata mia consuetudine dire che "il
gioco deve essere a misura d'uomo".
A questo punto il Chateau lascia uno
spiraglio aperto e conclude con una speranza che conforta la mia opera di tutti
questi anni. Egli dice testualmente.
8°) "I sistemi basati sul principio
dello scarto sembrano i soli che siano suscettibili di permettere al giocatore
di lottare vantaggiosamente contro il banco."
Meno male, perchè in caso contrario
avrei dovuto buttare alle ortiche 40 anni di studio, impegno, rompitura di
p....le, ma anche tante soddisfazioni. Poi non è detto che i giochi basati sul
principio dello scarto riescano sempre a superare i limiti dello scarto stesso.
Abbiamo visto che lo scarto massimo è sempre superabile e perciò l'unica difesa
che a questo punto abbiamo è la limitazione degli effetti di uno scarto massimo
che, per sua caratteristica, deve essere sporadico e isolato. In pratica, se
non cadiamo nel baratro dello scarto massimo, interrompendo appunto la caduta,
possiamo sfruttare una moltitudine di "scartini" piccoli la cui somma
degli incassi ci compenserà di quella caduta interrotta.
Questa è una visione costruttiva di un
comportamento alla roulette, ma nel contempo è molto noiosa ed esasperante.
Passare due o tre giornate lavorative per recuperare una "caduta
interrotta", non è il massimo della gratificazione. Tali comportamenti possono
essere portati a termine solo da giocatori sistemisti, seri e consapevoli delle
possibilità elusive della roulette, che altro non sono se non gli effetti dello
scarto.
Oggi ho pubblicato un gioco sulla "multi-tendenzialità" delle figure
sulle Chances Semplici. In un certo senso mette in pratica l'8° postulato del
Chateau, e cerca la vincita sugli effetti dello scarto nella formazione di due
cicli di figure di 3. Si cercherà la realizzazione di una tendenzialità "relativa" e di due tendenzialità "assolute" per ogni partita. Se
sfruttare una, due, o tre vincite per partita, sarà una scelta del sistemista.
Fate la vostra scelta, come diceva Saw-l'enigmista in un film horror.
CAPITOLO: CHANCES SEMPLICI. MULTI-TENDENZIALITA'
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