13/01/12

IL TEMPO RIDIMENSIONA


Qualche anno fa sono andato al Casinò del Lido di Venezia con alcuni amici, giocatori incalliti, ma che rientravano nella categoria dei giocatori "casuali". Credo che il mio gioco di sistemista fosse stato vincente perchè non ricordo particolari patemi d'animo o ripensamenti durante il viaggio di ritorno. Ricordo invece l'euforia di uno dei miei amici che aveva vinto una cifretta (allora c'erano le lire). 

Seduto nei sedili posteriori della mia auto, diceva che aveva capito il modo di giocare per vincere. Non mi ricordo quale fosse il suo ragionamento ma, trattandosi di una distribuzione di masse sul tappeto, senza alcun riferimento a particolari andamenti di calori o di ritardi e senza alcuna conoscenza delle leggi che regolano la produzione dei numeri casuali, ricordo che dentro di me pensavo che quell'euforia sarebbe certamente stata di breve durata; giusto il tempo di un'altra visita al Casinò. Al massimo sarebbe resistito per altre due sedute e poi avrebbe perso tutto. Al momento non dissi nulla, sia per non demoralizzarlo, sia perchè sapevo bene che le convinzioni dei giocatori, supportate da una vincita, sono difficilmente confutabili. 

Rividi il mio amico qualche tempo dopo e infatti mi disse di aver perso tutto quello che aveva vinto, più i soldi suoi, in un paio di volte che era ritornato al Casinò. 

Come avevo previsto, la sua momentanea euforia non ebbe una lunga vita e il suo convincimento sul metodo da usare per vincere era stato rimosso da un fattore che, con il suo procedere, ridimensiona molte aspettative, ma anche quei convincimenti che in particolari momenti sembrano certi e assoluti: il fattore tempo. 

Il "tempo": è questo l'elemento essenziale per giudicare qualsiasi tipo di gioco "ripetitivo" alla roulette. Noi sistemisti lo sappiamo bene perchè tutti siamo incappati in qualche sistema durato magari settimane, ma poi naufragato per più volte anche consecutive. Abbiamo avuto l'euforia dell'incasso costante e la sensazione di essere arrivati al capolinea di un percorso lungo e che è stato impegnativo, sia per il tempo speso in quella ricerca, sia per le risorse economiche, ma anche fisiche, profuse negli anni. 

Quindi, quando sento qualcuno che mi dice di aver trovato un gioco vincente io penso: "aspetta e risentilo fra un mese"; se sarà ancora di questa opinione, allora il suo gioco è veramente valido. 

C'è chi va ben oltre questo piccolo lasso di tempo e sperimenta un gioco per centomila, un milione di boules. In questo caso c'è una differenza. Una tale sperimentazione necessita l'uso di un programma informatico e non so se il test rispecchia la giusta procedura, ma senz'altro so che non sarà in grado di assumere le decisioni e gli interventi tipici del comportamento umano. Io dico che tali test sono "senz'anima". 

In secondo luogo una sperimentazione di centomila, un milione di boule oltrepassa una vita di gioco reale. Anche se in questo tipo di sperimentazioni un sistema perde, può darsi che quel sistema, giocato realmente, non perda mai lungo la vita del sistemista che è spettatore di un ben più ristretto numero di boules. Senza contare poi che un intervento personale, non attuabile con un programma, può modificare un esito che con quel programma sarebbe stato negativo. 

Il mio amico faceva un gioco di copertura del tappeto, escludendo alcuni numeri e aumentando le mise su quelli giocati. Possiamo credere che un simile gioco non sia mai stato provato e sperimentato in tutti gli anni che esiste la roulette? Credo proprio di no e se la roulette esiste ancora significa che questo tipo di gioco dovrebbe essere perdente. Potrà vincere per giorni, ma quando cade, di solito, fa il botto. Penso che questo modo di affrontare la macchina sia un po' semplice ed elementare. Se avesse funzionato, tutti i giocatori sarebbero ricorsi a questo tipo di gioco, e la roulette non ci sarebbe più. 

Lasciare fuori 12-13 numeri, coprendo tutti gli altri, equivale a giocare due dozzine contro una e sappiamo già che questo tipo di attacco alla fine perde. Si perde anche lasciandone fuori 7, figuriamoci per 13. 

Però non si sa mai; potrei anche sbagliarmi. Dovreste però dirmi per quale ragione non dovrebbero uscire per 7-8-10 e più colpi consecutivi quei 13 numeri esclusi dal gioco. 

La cosa non cambierebbe anche sostituendo continuamente i 13 numeri. Quando si parla di un settore, non importa se quel settore rimane fisso o è variabile; si tratta sempre di una quantità (anche variabile) di numeri che costituisce un'area del cilindro e siccome la pallina non ricorda dov'è stata prima, può sempre cadere per più volte in uno di quei numeri non coperti che coincideranno, alla fine del ciclo, con i 12 tendenzialmente assenti. 

Secondo me l'unico appiglio che abbiamo è l'osservazione dei fenomeni realizzati dalla Legge del terzo. L'unico punto fisso e indiscutibile è che l'aumento delle caselle visitate in un ciclo logico, priva della possibilità di una visita alcune caselle che rimarranno vergini e la tendenzialità del loro quantitativo determina la formazione di certi disegni figurativi, individuabili con un po' di fantasia e inventiva. 

Una conseguenza di questa considerazione è il gioco che ho pubblicato oggi e che riguarda il "gioco dei passaggi sulle Chances Semplici".


CAPITOLO: IL GIOCO DEI PASSAGGI
TITOLO: PASSAGGI SU CHANCES SEMPLICI (n° 60)


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