Mi sembra una cosa pazzesca; surreale. Sono giorni e giorni che continuo a
vincere impegnando non più di 20 pezzi nelle partite più difficili. Sono tutte
partite come questa:
1+ 1- 2- 4- 8+ 1+ 1+ 1- 2+ 1+ 2+ 1+ 2+ 1+ 1- 2- 4+ 2+ 2- 4- 8+ 2+ 2- 4+ 2-
4- 8+ 1+. Tot. 24 pezzi nominali in 87 estrazioni pari a una taglia e un
quarto. Mi aspetto sempre che mi capiti addosso la Legge di Murphy, ma questa
non arriva mai. Non che il fatto mi possa danneggiare più di tanto perché,
secondo la statistica finora ottenuta, mi sposterebbe l’incasso di due o
quattro puntate al massimo e quindi il recupero necessiterebbe di qualche colpo
in più.
Ecco fatto. Dopo giorni di felicità è arrivata all’improvviso la Legge di
Murphy. Ho lasciato sul campo più di 50 pezzi. Per la verità questo è
accaduto, sia per errori di puntata, sia perché ho voluto strafare costruendomi di volta in volta delle “partenze
ottimali”. Tutto ciò per risparmiare i tempi di attesa e per crearmi una
negativa fittizia che mi facesse chiudere la partita entro poche puntate. Inoltre
ho forzato un po’ le masse puntate, invogliato anche dall’impiego delle partenze
ottimali. Sono caduto nella trappola che io stesso avevo previsto tempo fa.
Vediamo le ragioni e gli effetti di questi comportamenti che sono validi fin
che durano, ma che sono destinati a fallire se si continua a praticarli.
1°) Risparmio dei tempi di attesa. Come tanti giocatori “impulsivi”
(non compulsivi) mi rompo le scatole ad aspettare che la classica partenza di un
attacco si formi con la quantizzazione della taglia. Allora ho tralasciato la
“quantizzazione fissa della taglia” è ho costruito le partenze ottimali
partendo secondo le occasioni che si presentavano con il suo fluire. Forte
del risparmio preventivamente ottenuto da questa partenza ottimale, ho
cominciato a puntare un po’ più forte e all’inizio il risultato è stato
promettente. Tutto ciò finché, dopo alcune taglie favorevoli, mi è capitata la
taglia dove ogni volta che costruivo una partenza ottimale (sempre cambiando di
passo nel progredire della permanenza) entravo in negativa con tre o
addirittura quattro mancate chiusure consecutive. Cosa che non era mai successa
con la quantizzazione fissa della taglia. La ragione è logica ma, pur se
dentro di me lo sapevo, ho voluto sperimentare un simile comportamento e la
finale, che era scontata, alla fine si è regolarmente presentata. Non
mantenendo la quantizzazione fissa, ho annullato quel risultato atteso
statistico che fin dall'inizio mi ha indirizzato sulla scelta degli attacchi e alla fine il
risultato è stato il susseguirsi di mancate chiusure fino a quattro partite
consecutive. In pratica ho voluto “scimmiottare” il comportamento dei grandi
professionisti che ad ogni attacco aspettano determinate configurazioni e
giocano pochi colpi con pezzi di una certa importanza. A quanto mi è stato
detto, ottenuti 2-3 pezzi di guadagno se ne vanno e non rischiano che il loro
risultato atteso si “disattenda”. Però le case da gioco continuano a prosperare
e io mi domando se effettivamente vincono tutti i giorni o se qualche volta se
ne vanno con la classica “coda fra le gambe”.
2°) La disparità degli eventi. Un qualsiasi sistema ricerca un risultato
atteso che si dovrebbe formare entro un determinato quantitativo di
estrazioni. C’è chi usa il naturale progredire della taglia; chi lo svolgersi
del ciclo logico di Figure di 2 o di 3; chi la maggiore frequenza di B rispetto
a P ecc... In ogni caso la conclusione positiva di tutte queste ricerche
esaurisce la loro funzione alla prima chiusura sul risultato atteso. Ottenuto
il risultato atteso, la ricerca riprende e ogni volta sarà soggetta allo scarto
di una deviazione standard o addirittura a una sua varianza. Come possiamo
combattere contro questo procedere? Quando chiudiamo il nostro risultato
atteso, otteniamo 1 pezzo di utile. Quando affrontiamo una deviazione standard,
impegniamo fino a decine e decine di pezzi. Dove sta la parità degli eventi fra
giocatore e banco? Escludiamo pure la tassa pagata a B. Dov’è l’equilibrio fra
banco e giocatore? È chiaro che la causa di questa disparità di esiti è dovuta
alla casualità delle estrazioni che si combinano nei modi più disparati
possibili. Ecco che con il tempo capiteranno al giocatore tutte le situazioni
possibili: sia vincenti, sia lungamente perdenti. Però alla prima vincita il
giocatore ottiene il suo scopo e smette quel specifico attacco. Alla prima
vincita il banco non smette di giocare contro il giocatore e continua a
incassare finché il giocatore arriva alla puntata che chiude il suo gioco o
perde la cassa. In questo frattempo il banco ha continuato a incassare e se il
giocatore che riesce a chiudere non ha usato una Martingala, al banco resta sempre lo scoperto
residuo. Questa non è parità fra banco e giocatore, ma una enorme
disuguaglianza di esiti fra le due parti.
Alla fine di tutto ciò ci si rende conto che la variazione di certi comportamenti
fissi non porta a miglioramenti stabili sul risultato atteso, ma che il
comportamento fisso ti dà nel tempo una statistica molto più stabile che non il
comportamento variabile. In altre parole: variando la costruzione del gioco vai
in cerca di “rogne” e la negativa te la costruisci tu stesso. Beninteso con il
comportamento fisso non elimini la negativa, ma certamente la diradi nel tempo perché
non potrà formarsi se tu non costruisci
il suo inizio. Resta il fatto che il risultato atteso deve avere una fondata
capacità di realizzarsi, altrimenti scade la sua regolarità.
Finalmente mi sono liberato di tutti quei condizionamenti che mi impedivano
di comportarmi secondo il risultato statistico. Il peggior nemico del sistemista è l’inattività
dovuta alla permanenza che non ti permette di effettuare il tuo attacco perché non
costruisce la partenza ottimale prevista. Poi il vedere che se avessi giocato nei
momenti non adatti avresti ottenuto una vincita che invece non hai sfruttato.
Sono tutte false illusioni che a lungo andare ti portano inesorabilmente a “risultati
disattesi” con prolungate mancate chiusure delle tue configurazioni ricercate.
Sono ritornato al comportamento iniziale e i risultati sono stati questi:
6 pezzi in una taglia; 5 pezzi in una
taglia; 6 pezzi in una taglia; 2 pezzi in un quarto di taglia; 2 pezzi in un quarto di taglia; 6 pezzi in tre quarti di taglia. La
massima puntata è stata di 4 pezzi per un paio di volte.
Basta cazzate; per risparmiare tempo o vincere di più non bisogna
prescindere dal risultato statistico.
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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va
con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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(Diminuiamo i politici perché ci costano troppo e si contrastano gli uni
con gli altri per mantenere la poltrona, i privilegi, lo stipendio. Un politico
non potrà mai dire che l'avversario è stato bravo, altrimenti che ci sta a
fare?)
(Fate in modo che il pianeta resista per almeno altri 20 anni, e cioè per
la mia aspettativa di vita. Dopo di ciò il pianeta potrà anche morire perché io
non ci sarò più. Saranno i vostri figli a vivere (non so come) in un pianeta
distrutto dall'uomo........!!!) (Provocazione).
(Ognuno sta solo sul cuor della terra, arraffa più che può, ed è subito
sera.)