29/05/20

BASTA CAZZATE



Mi sembra una cosa pazzesca; surreale. Sono giorni e giorni che continuo a vincere impegnando non più di 20 pezzi nelle partite più difficili. Sono tutte partite come questa:
1+ 1- 2- 4- 8+ 1+ 1+ 1- 2+ 1+ 2+ 1+ 2+ 1+ 1- 2- 4+ 2+ 2- 4- 8+ 2+ 2- 4+ 2- 4- 8+ 1+. Tot. 24 pezzi nominali in 87 estrazioni pari a una taglia e un quarto. Mi aspetto sempre che mi capiti addosso la Legge di Murphy, ma questa non arriva mai. Non che il fatto mi possa danneggiare più di tanto perché, secondo la statistica finora ottenuta, mi sposterebbe l’incasso di due o quattro puntate al massimo e quindi il recupero necessiterebbe di qualche colpo in più.

Ecco fatto. Dopo giorni di felicità è arrivata all’improvviso la Legge di Murphy. Ho lasciato sul campo più di 50 pezzi. Per la verità questo è accaduto, sia per errori di puntata, sia perché ho voluto strafare costruendomi di volta in volta delle “partenze ottimali”. Tutto ciò per risparmiare i tempi di attesa e per crearmi una negativa fittizia che mi facesse chiudere la partita entro poche puntate. Inoltre ho forzato un po’ le masse puntate, invogliato anche dall’impiego delle partenze ottimali. Sono caduto nella trappola che io stesso avevo previsto tempo fa. Vediamo le ragioni e gli effetti di questi comportamenti che sono validi fin che durano, ma che sono destinati a fallire se si continua a praticarli.

1°) Risparmio dei tempi di attesa. Come tanti giocatori “impulsivi” (non compulsivi) mi rompo le scatole ad aspettare che la classica partenza di un attacco si formi con la quantizzazione della taglia. Allora ho tralasciato la “quantizzazione fissa della taglia” è ho costruito le partenze ottimali partendo secondo le occasioni che si presentavano con il suo fluire. Forte del risparmio preventivamente ottenuto da questa partenza ottimale, ho cominciato a puntare un po’ più forte e all’inizio il risultato è stato promettente. Tutto ciò finché, dopo alcune taglie favorevoli, mi è capitata la taglia dove ogni volta che costruivo una partenza ottimale (sempre cambiando di passo nel progredire della permanenza) entravo in negativa con tre o addirittura quattro mancate chiusure consecutive. Cosa che non era mai successa con la quantizzazione fissa della taglia. La ragione è logica ma, pur se dentro di me lo sapevo, ho voluto sperimentare un simile comportamento e la finale, che era scontata, alla fine si è regolarmente presentata. Non mantenendo la quantizzazione fissa, ho annullato quel risultato atteso statistico che fin dall'inizio mi ha indirizzato sulla scelta degli attacchi e alla fine il risultato è stato il susseguirsi di mancate chiusure fino a quattro partite consecutive. In pratica ho voluto “scimmiottare” il comportamento dei grandi professionisti che ad ogni attacco aspettano determinate configurazioni e giocano pochi colpi con pezzi di una certa importanza. A quanto mi è stato detto, ottenuti 2-3 pezzi di guadagno se ne vanno e non rischiano che il loro risultato atteso si “disattenda”. Però le case da gioco continuano a prosperare e io mi domando se effettivamente vincono tutti i giorni o se qualche volta se ne vanno con la classica “coda fra le gambe”.

2°) La disparità degli eventi. Un qualsiasi sistema ricerca un risultato atteso che si dovrebbe formare entro un determinato quantitativo di estrazioni. C’è chi usa il naturale progredire della taglia; chi lo svolgersi del ciclo logico di Figure di 2 o di 3; chi la maggiore frequenza di B rispetto a P ecc... In ogni caso la conclusione positiva di tutte queste ricerche esaurisce la loro funzione alla prima chiusura sul risultato atteso. Ottenuto il risultato atteso, la ricerca riprende e ogni volta sarà soggetta allo scarto di una deviazione standard o addirittura a una sua varianza. Come possiamo combattere contro questo procedere? Quando chiudiamo il nostro risultato atteso, otteniamo 1 pezzo di utile. Quando affrontiamo una deviazione standard, impegniamo fino a decine e decine di pezzi. Dove sta la parità degli eventi fra giocatore e banco? Escludiamo pure la tassa pagata a B. Dov’è l’equilibrio fra banco e giocatore? È chiaro che la causa di questa disparità di esiti è dovuta alla casualità delle estrazioni che si combinano nei modi più disparati possibili. Ecco che con il tempo capiteranno al giocatore tutte le situazioni possibili: sia vincenti, sia lungamente perdenti. Però alla prima vincita il giocatore ottiene il suo scopo e smette quel specifico attacco. Alla prima vincita il banco non smette di giocare contro il giocatore e continua a incassare finché il giocatore arriva alla puntata che chiude il suo gioco o perde la cassa. In questo frattempo il banco ha continuato a incassare e se il giocatore che riesce a chiudere non ha usato una Martingala, al banco resta sempre lo scoperto residuo. Questa non è parità fra banco e giocatore, ma una enorme disuguaglianza di esiti fra le due parti.

Alla fine di tutto ciò ci si rende conto che la variazione di certi comportamenti fissi non porta a miglioramenti stabili sul risultato atteso, ma che il comportamento fisso ti dà nel tempo una statistica molto più stabile che non il comportamento variabile. In altre parole: variando la costruzione del gioco vai in cerca di “rogne” e la negativa te la costruisci tu stesso. Beninteso con il comportamento fisso non elimini la negativa, ma certamente la diradi nel tempo perché non potrà formarsi se tu non costruisci il suo inizio. Resta il fatto che il risultato atteso deve avere una fondata capacità di realizzarsi, altrimenti scade la sua regolarità.

Finalmente mi sono liberato di tutti quei condizionamenti che mi impedivano di comportarmi secondo il risultato statistico. Il peggior nemico del sistemista è l’inattività dovuta alla permanenza che non ti permette di effettuare il tuo attacco perché non costruisce la partenza ottimale prevista. Poi il vedere che se avessi giocato nei momenti non adatti avresti ottenuto una vincita che invece non hai sfruttato. Sono tutte false illusioni che a lungo andare ti portano inesorabilmente a “risultati disattesi” con prolungate mancate chiusure delle tue configurazioni ricercate.

Sono ritornato al comportamento iniziale e i risultati sono stati questi:
6 pezzi in una taglia; 5 pezzi in una taglia; 6 pezzi in una taglia; 2 pezzi in un quarto di taglia; 2 pezzi in un quarto di taglia; 6 pezzi in tre quarti di taglia. La massima puntata è stata di 4 pezzi per un paio di volte.

Basta cazzate; per risparmiare tempo o vincere di più non bisogna prescindere dal risultato statistico.

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