Ciao
Nino,
un
breve saluto dopo qualche tempo di silenzio, anche se ti seguo sempre
nel blog. Solo per riconfermare il mio personale omaggio alla tua
genialità, e ai progressi continui che ho riscontrato nei giochi
proposti (ti leggo da sei anni). In particolare trovo rivoluzionaria
la trovata del calore dislocato. Ho preso pratica con i due sistemi
Zantiflore, gioco il primo a due vincite e partendo con puntate
allargate, lo Zantiflore in vetta è di ben più difficile gestione
se non si usa grande attenzione possono sfuggire le aperture nuove,
però ha il vantaggio di essere un gioco che perdona, grazie a tutte
quelle chiusure (a volte, ma solo se sono a buon punto, gioco anche
fino alla quarta chiusura). Di più: comincio la serata giocando dopo
10-12 uscite quello che chiamo lo Zantiflore “breve”, ovvero la
ricerca della chiusura primaria di tre colonne unite, però comincio
il gioco dopo due aperture, non prima, sempre con puntate allargate
(carré, poi cavalli, poi pieni). Ebbene, anche questo gioco (che tu
una volta hai scritto non essere un sistema, se ben ricordo) è
semplicemente micidiale, a volte mi diverto a rincorrere anche più
vincite, se i settori aperti non sono più di tre dopo le
ricostruzioni. Poi quando la permanenza arriva a 18-20 uscite, passo
direttamente allo Zantiflore per un nuovo capitolo... infine allo
Zantiflore in vetta nella stessa serata. Insomma uno spasso, e una
sicurezza mai conosciuta prima. Devo chiarire che gioco tuttora 10
cent con una cassa di circa 150 euro, si può dire per divertimento
quindi, d’altronde non ho al momento grandi impellenze economiche.
Però che soddisfazione...
Buona
domenica, e grazie ancora! Fabio.
Mi fa piacere che ti trovi
bene, l'importante è metterci qualcosa di tuo che derivi
dall'esperienza. Ciao.
Questa mail di Fabio conferma la mia raccomandazione sul
come affrontare i giochi da me proposti nel corso di questi ultimi
anni. Alcuni sono liberamente consultabili e altri ottenibili con un
piccolo pagamento che altro non è se non un rimborso delle spese e
della fatica e tempo impiegati per la loro stesura in un trattato.
Sono "ipotesi di gioco" e non è detto che
ognuno di questi sia la "soluzione definitiva" per
affrontarlo. Da quanto si legge nella sua mail, l'amico Fabio ci ha
messo del suo, adattando il gioco alla sua personalità e al suo modo
di affrontare la roulette. Lui ne è soddisfatto e questo è il
miglior compenso per me.
Ormai sappiamo che il problema non è la tassa del
banco, ma piuttosto il superamento della simmetria con il
banco. Se ogni attacco si concludesse con la sua chiusura, avremo
pagato comunque la tassa ma avremo anche ottenuto un utile perchè la
progressione usata avrà recuperato il suo costo. Immaginate se tutti
i giocatori (casuali o sistemisti) potessero vincere entro la 10a
puntata su qualsiasi Chance o gruppo di numeri casuali. Il banco,
guadagnerrebbe la tassa...??? Oppure non esisterebbe più la
roulette...!!!
Ipotesi assurde a parte, il vero problema è la
permanenza contraria al gioco che facciamo. Ogni gioco ha un suo
perchè; uno sviluppo che giustifica ogni nostro attacco. Se
la particolare permanenza del momento non ci da la chiusura finale,
significa che quel segmento di permanenza è uno di quelli che
definiamo "permanenza contraria" e di queste ce ne
sono un'infinità.
L'unica possibilità che abbiamo noi umani è quella di
limitare i danni in quella partita ed effettuare il recupero nelle
partite successive, dove le chiusure non tarderanno ad arrivare.
Ricordiamoci che alla roulette ogni andamento non dura in eterno e
prima o poi cambia. Se in una partita abbiamo incontrato l'andamento
contrario, difficilmente lo troveremo anche nelle successive. Certo
può succedere che prosegua su una o due partite e allora bisogna
superare il periodo con l'ausilio di una manovra finanziaria che sia
in grado di sostenerlo. Sarà la quantità delle partite vincenti che
ci farà recuperare lo scoperto e ci darà in più un utile.
La roulette è tutto questo. Non esistono giochi
lineari, giochi semplici o matematici che ci diano l'incasso
costante. La permanenza contraria c'è e non possiamo evitarla.
Possiamo solo superarla facendola durare poco. Se la interrompiamo al
raggiungimento della configurazione che di solito ci da la chiusura,
avremo interrotto quel momentaneo andazzo negativo della permanenza e
non subiremo l'ulteriore negatività che ci può condurre alla totale
sconfitta in una singola partita. Rimescoliamo le "carte" e
quella linea negativa cambierà, perchè le basi di partenza saranno
cambiate e la configurazione ricercata non sarà più uguale alla
precedente perchè si formerà con abbinamenti diversi. Il matematico
che considera la "spettanza probabilistica assoluta"
direbbe che l'accorgimento non cambia nulla perchè ogni colpo ha le
stesse probabilità di essere vincente o perdente. Per me che mi
appoggio alla "spettanza probabilistica relativa"
dico che la nuova configurazione ricercata non è più uguale alla
precedente e quindi il suo destino negativo non coincide con il
nuovo. Potrà essere negativo anche questo? Certamente; ma non sarà
più coincidente con il precedente che magari era destinato a farci
saltare la cassa.
Per un giocatore, però, questo è un comportamento
difficile, sia perchè spera sempre che il prossimo colpo sia
vincente, sia perchè ha la convinzione che il suo gioco sia
giustificato e che quindi la chiusura deve arrivare. Io stesso
ho faticato a superare questo modo di agire che deriva
dall'impazienza e da una mancanza di carattere professionale. Questo
allora è il giusto comportamento: non importa se un misero
utile arriva dopo una o due ore di faticoso recupero di uno scoperto.
L'importante è non perdere la cassa e ottenere comunque un utile;
anche se di pochi pezzi. Il beneficio totale sarà realizzato nel
corso della giornata da tutte le partite vincenti ai primi colpi e
non necessariamente da ogni partita. Questo è il comportamento del
professionista e non del giocatore.
Con il gioco finale della trilogia ho fatto lo stesso
errore. Ho improntato il gioco sull'esito finale di una partita che
si protrae anche oltre il suo ciclo logico. Grosso errore!!!
Oltre il naturale ciclo logico non sai mai dove vai a finire. Anche
se con il gioco completo la chiusura avviene matematicamente entro il
28° spin, le puntate si possono allargare alle 12 Terzine e a quel
punto, oltre al fatto che la puntata è inutile, hai già raggiunto
uno scoperto molto importante, a rischio di insostenibilità.
Mi sono reso conto che il gioco dev'essere costituito da
tutte partite brevi, entro il proprio ciclo logico e che le
molteplici partite vincenti devono recuperare gli stop loss di quelle
interrotte. Se una partita non ottiene la configurazione vincente
entro il suo ciclo logico, quella partita dev'essere interrotta. Sarà
una questione di pazienza e di professionalità, proprio come i
contatori di carte al Black Jack.
Ovviamente ho corretto quanto finora scritto nel
trattato relativamente a quest'ultimo gioco. Alla roulette non c'è
mai un definitivo punto d'arrivo. In realtà sono tutti punti
d'arrivo perchè si concretizzano in uno dei nostri infiniti
"presenti", ma mai definitivi. Tanto è vero che ho
già trovato un altro modo di attacco che sembra limitare puntate e
scoperti. Come contropartita, però, si deve dare il tempo; ma questo
è logico perchè alla roulette la maturazione di ciò che accadrà
necessita del suo tempo.
Sappiamo che al 90% maturerà una configurazione, ma non
sappiamo quando e dove. Basta solo avere la pazienza che si delinei e
poi iniziare l'attacco nei punti possibili per il suo completamento.
Più il ciclo logico è lungo, maggiori saranno le possibilità di
chiusura perchè maggiori saranno le configurazioni vincenti. E' un
gioco completamente diverso da quello che ho appena finito di
scrivere, anche se ha le stesse basi. Con il gioco attuale ricerco la
vincita con una sola chiusura per partita. Con il gioco che ho
intravisto cerco 5-6 vincite che si possono ottenere con una sola
partita che si protrae per tutta la sessione di gioco. Uno fa una
partita al giorno e ottiene il suo utile. Ieri ho realizzato 40 pezzi
in 62 spin. Massima puntata per Terzina 1 pezzo. Ho però utilizzato
contemporaneamente due schemi disposti in modo diverso. In questo
modo ho fatto giornata doppia. Per ora non è che un'idea che ha dato
gli utili, ma l'esperienza di una giornata non stabilisce la regola.
Non mi resta che affinare gli attacchi per renderli più sicuri,
anche se questo significa aumentare le puntate. Sappiamo che più la
configurazione ricercata è "mirata", più è incerta la
sua realizzazione. Se invece la configurazione è certà, maggiori
saranno gli allargamenti delle puntate. E' una bilancia dovuta alla
casualità della permanenza: o si rischia che la configurazione non
si realizzi, o si rischia che gli allargamenti delle puntate alzino a
dismisura lo scoperto di cassa. Alla roulette non esisteno sistemi
matematicamente vincenti perchè la matematica ti fa allargare le
puntate a tutte le Chances disponibili. Quel numero in più che ha il
banco e la proporzionalità dei pagamenti, non ti permettono di
superare matematicamente i periodi negativi, sia con la permanenza contraria, sia con
la necessità di restare sotto i massimali del tavolo. A noi la
scelta.
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Se
uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci
va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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ci costano troppo e si contrastano gli uni con gli altri per
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resista per almeno altri 20 anni, e cioè per la mia aspettativa di
vita. Dopo di ciò il pianeta potrà anche morire perchè io non ci
sarò più. Saranno i vostri figli a vivere (non so come) in un
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