17/11/17

RILEVAZIONE RELATIVA

Giornata difficile. Ero arrivato a 42 di utile ma ho proseguito la partita; anche per vedere se l’utile si sarebbe incrementato dopo aver raggiunto un certo sviluppo. Invece l’avanzamento della permanenza ha prodotto un certo equilibrio nelle aperture (non molte: 6-8) che però mi ha portato a uno scoperto di circa 200 pezzi. Prima vincita dopo 52 spin. Seconda dopo 2; terza dopo 22; quarta dopo 1; quinta dopo 4; sesta dopo 1. Massima puntata 4 pezzi per pieno. Naturalmente ho usato una progressione lenta per evitare grossi scoperti. Ho recuperato lo scoperto rinunciando però all’utile già acquisito in precedenza. Ho pareggiato e già questa è una vittoria. Mi pare che dopo un certo sviluppo la spettanza relativa sia meno frequente nel senso che le vincite si possono distanziare molto di più che all’inizio quando abbiamo più disparità di avanzamento delle Terzine. Andando avanti nella stessa partita che ha dato un utile si arriva inevitabilmente all’avanzamento del non selezionato e allora c’è da combattere. Confermo che raramente la continuazione di un gioco che si costruisce in uno schema porta a incrementare le vincite iniziali. Inizialmente ti da un certo utile che può essere più o meno sufficiente. A questo punto dovresti stoppare la partita e ricostruirne una nuova con numeri nuovi, ma la pigrizia e il tempo necessario alla ricostruzione ti inducono a proseguire la partita in corso e a questo punto la Legge dell’equilibrio ti frega aumentando le aperture e ritardando le successive chiusure, anche se statisticamente certe.

Giornata negativa e stop loss a -300. Dopo questa ennesima scornata finalmente mi sono convinto che per qualsiasi gioco la continuazione dopo il raggiungimento di un utile porta immancabilmente al periodo negativo. Avevo raggiunto un utile di 33, ma per non ricominciare il gioco dal principio, anche questa volta ho proseguito per ulteriori vincite. E si che ero consapevole di questa possibilità molto probabile, ma per pigrizia ci sono nuovamente cascato. Purtroppo il nostro peggior nemico è il nostro carattere. Qui ci vorrebbe il carattere di un amico (Stanislao da Sorrento) che prima di giocare aspetta un ciclo di 36 e poi un ulteriore mezzo ciclo di 18. Se alla fine ci sono le condizioni, attacca a giocare. Se non ci sono non gioca e ricomincia tutto da capo. Si autodefinisce “attesista”. Chi ha una tale pazienza??? Io no!!!

GIOCO NUOVO.
Sono arrivato alla conclusione che non è corretto pretendere che la roulette produca i numeri che vogliamo produca, anche se il probabile sviluppo è statisticamente corretto. Nella maggior parte delle partite avviene ciò che hai previsto, ma poi arriva l’andamento contrario in cui escono sempre i laterali dei numeri puntati. Viene perfino da pensare che lo facciano apposta, ma in realtà la cosa è possibile e quindi prima o poi avviene. Oggi sono ritornato alla vecchia conclusione che dobbiamo essere noi ad adattarci agli sviluppi della roulette e quindi ho ripreso un gioco sui quadrati applicato alle Sestine. Anche qui ricerco un disegno statistico, ma siccome lo schema è “a costruzione”, è la roulette stessa che produce il disegno con le sortite casuali delle Sestine. Non sono più io che cerco un disegno predeterminato su una impostazione già definita in partenza, ma lo lascio fare alla roulette. Possiamo dire che è una costruzione a “SVILUPPO RELATIVO”, mentre una impostazione predeterminata è a “SVILUPPO ASSOLUTO”. Il disegno è geometricamente casuale, e quindi viene completato con la casualità prodotta dalla ruota. Se si presenta male si può anche scegliere di non giocare e ricostruire il tutto. Come prima giornata mi ha dato 48 pezzi dovuti alle vincite interne alle Sestine (come avviene con L’EVENTO LIMITE CERTO). Applico questa tecnica perché gioco con pezzi minimi e alla prima vincita ricostruisco tutto da capo. Non voglio più infognarmi nei giochi continui. Come seconda opzione devo vedere se è fattibile anche con le Terzine con le quali si spenderebbe di meno ma, essendo 12, ci sarebbero più vuoti che potrebbero rendere incerte alcune chiusure. In ogni caso anche qui bisogna vedere se vi è sempre una chiusura statisticamente certa.

Sulle Terzine è fattibile ma naturalmente, essendo la geometria uguale a quella delle Sestine, i disegni di chiusura hanno delle possibilità in più di ritardare il loro completamento e qualcuno anche di non formarsi. C’è anche una maggiore possibilità di allargamenti. Ho incaricato uno dei due Alessandro con cui sono in contatto di verificare tale possibilità. Nel frattempo oggi ho fatto il gioco sulle Sestine e in 32 colpi ho totalizzato i 53 pezzi di utile che mi sono prefissato come limite di gioco. Le partite sono state due. Con la prima ho realizzato 31 pezzi e con la seconda 22 totalizzati con lo zero. Poiché avevo ottenuto lo scopo, ho interrotto la sessione, ma al colpo successivo ci sarebbe stata un’altra chiusura e quindi il gioco avrebbe vinto anche senza l’aiuto dello zero. Naturalmente il gioco base non prevederebbe una puntata che coinvolge Carrè, Cavalli e Pieni, ma per provare la validità degli attacchi io gioco con pezzi minimi e quindi cerco di aumentare la resa che altrimenti sarebbe di ben pochi Euro. Giocando invece con pezzi da Casinò, la resa di una sessione con la pura selezione delle Sestine sarebbe di 2 o 300 Euro con pezzi da 20. Sempre che il gioco funzioni e che lo si affronti nei giusti modi.

In questa terza giornata di gioco ho affinato gli attacchi scegliendone due nel settore sinistro e due in quello destro. Se alla prima vincita sono in utile, abbandono il tutto e ricostruisco il gioco. Se invece sono rimasto in perdita, abbandono il settore dove ho vinto e proseguo sull’altro per un’altra sola chiusura. Non ricerco più altre vincite nel settore dove ho fatto la chiusura, ma lo abbandono perché so che le vincite ci saranno anche nell’altro settore. In questo modo limito enormemente la possibilità degli allargamenti e quindi elimino la possibilità di forti scoperti. La scelta del gioco soltanto su due aperture per settore non è un azzardo perché so che lo schema completamente riempito conterrà la chiusura su tutte le sei colonne. Ciò è dovuto alla casualità degli inserimenti e quindi non ci saranno più situazioni di scarto negativo. La conseguenza è che anche se una Sestina dovesse ritardare per 50 colpi, a me non procurerebbe alcun danno perché non entrerebbe mai in gioco e se in gioco ci fosse già, verrebbe presto sostituita da un’altra Sestina che prende il suo posto. Seconda cosa importante è che ho finalmente imparato che la ricerca di altre vincite sulla stessa partita porta invariabilmente a una lotta contro la permanenza contraria. Memore di quanto affermato anni fa da un vecchio croupier, sto assumendo la giusta mentalità:
se i giocatori se ne andassero subito dopo aver fatto una vincita, non esisterebbe più la roulette”.
A questo punto bisogna mettersi in testa che il fine del giocatore serio non è “passare 3-4-5 ore di tempo al Casinò”. Non è nemmeno cercare vincite esorbitanti. Il giusto fine è realizzare il guadagno prefissato nel minor tempo possibile. Tutto il resto porta alla disfatta.
Oggi ho fatto tre partite in cui alla prima ho totalizzato 31 pezzi. Alla seconda Winga non mi ha confermato una puntata anche se l’avevo fatto con largo anticipo e naturalmente è uscito il numero 1 che mi avrebbe dato un buon utile (Carrè e due Cavalli). Allora ho proseguito con le puntate senza considerare il numero e, dopo il 18, è riuscito nuovamente l’1 che a questo punto mi ha dato solo 7 pezzi di utile. Ricordo che in altre occasioni Winga ha fatto la stessa cosa e ciò mi puzza non poco. Non posso dire nulla ma se passano 10 secondi dalla conferma e questa non viene accettata, non si resta con una buona impressione del Casinò. Alla terza partita ho totalizzato altri 25 pezzi e quindi ho smesso con 63 di utile. Proseguirò senz’altro con questo comportamento che necessita di molta pazienza nella ricostruzione delle partite.

Giornata breve con tre partite un po’ difficili e 45 di utile. Alla seconda partita sono risalito di 12 numeri ma, anche così, il legamento con la permanenza passata porta a una difficoltà nelle chiusure. Alla terza non sono risalito e la vincita è scaduta presto. E’ decisamente meglio avvalersi di numeri nuovi ad ogni partita.

Oggi ho provato a dividere lo schema quadrato in 3 settori che vengono attaccati da tre giocatori distinti. In questo modo non ho allargamenti a più di 2 Sestine per giocatore, anche se nell’insieme ne punto 4 o 5. Naturalmente in certi casi su un giocatore si possono concentrare più di due Sestine, ma io resto sempre sulle prime due che sono entrate in gioco. Ogni giocatore segue la sua strada e siccome le chiusure richieste sono 4 per giocatore, ho modo di dilazionare le masse puntate. Ogni giocatore avrebbe in totale 8 chiusure possibili, ma io ne sfrutto soltanto una per tipo e per colonna. In questo modo mi allargo molto più difficilmente. Come prima giornata e poiché ho iniziato tardi, l’utile è stato di 41 pezzi. Non si finisce mai di trovare nuovi tipi di attacco.
Stamane ho ripensato ai vantaggi dello SVILUPPO RELATIVO. Questo tipo di rilevazione influenza enormemente il “gioco settoriale” e cioè quando si divide il tappeto in settori, ognuno dei quali ricerca la propria configurazione vincente. Cosa succedeva con quel tipo di rilevazione? Succedeva che i settori non in ritardo chiudevano il loro gioco, mentre quello che si metteva in ritardo doveva essere sostenuto con aumenti di puntate che potevano diventare anche insostenibili. Ciò capitava a causa di un iniziale allargamento di settori in gioco e gli incassi di quelli che chiudevano non erano sufficienti ad andare in utile, obbligando così il giocatore a cercarlo con successive chiusure. Questo era il punto debole del gioco settoriale: lo scarto negativo di un settore.
Con lo sviluppo relativo ciò non può più succedere perché, a turno, tutti i settori vengono riempiti con i singoli elementi della Chance su cui si sta giocando. In ogni settore può entrare un qualsiasi elemento perché non è più l’elemento stesso che produce la configurazione vincente, ma è solo la sua posizione. Ogni posizione può contenere uno qualsiasi degli elementi della Chance e quindi il gioco resta fisso solo fino al ritorno degli inserimenti in quel punto. Ecco che la configurazione vincente non è più soggetta al ritardo dell’elemento, ma solo al ritardo della posizione. La cosa è ben diversa perché la posizione può contenere qualsiasi elemento, mentre l’elemento è uno solo e nei giochi normali se è in ritardo non chiude la configurazione prevista, o la ritarda magari oltre la nostra capacità di sostenimento. Con l’utilizzo dello sviluppo relativo non ce ne frega niente del tal numero o della tal Sestina; ci interessa soltanto la sua posizione all’interno di uno schema appositamente creato. Che poi questo schema sia unico o diviso in settori, questo costituisce la modalità di attacco.

Oggi ho iniziato a giocare in questo modo e devo dire che non è male. Devo affinarlo nelle scelte di attacco in modo che non ci siano allargamenti nelle Sestine da mettere in gioco. Cosa facile a dirsi ma in quanto a farsi, non è così semplice. L’unica possibilità è quella di confinare gli attacchi in un solo settore e siccome alla fine questo si riempie quasi completamente, si può limitare gli attacchi al massimo su due Sestine. Su 5 forme di attacco ci saranno quelle che chiudono nella giusta posizione. A causa di continue modifiche nella scelta del disegno migliore ho dovuto un po’ battagliare ma senza mai superare i 150 di scoperto. Alla fine ho ottenuto 27 di utile e ho interrotto la sessione per ora di cena.


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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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12/11/17

LE 8 VIRTU' DEL SISTEMISTA (Ripescaggio dal 10-11-13)



 RIPESCAGGIO DI UN VECCHIO POST (10-11-13)

La tavola che state vedendo qui sotto è del 1500 ed è attribuita a Hieronymus Bosch. Descrive i “sette peccati capitali”: Ira, Avarizia, Invidia, Superbia, Gola, Accidia e Lussuria.

 

 L’elenco che troverete qui sotto descrive le “sette virtù capitali del sistemista”, attribuite a Nino Zantiflore: visionario un po’ burlone dei nostri tempi.
Le 7 virtù capitali del sistemista
Competenza. E’ una virtù che il sistemista non sempre possiede. Deriva dallo studio e dal lavoro dei nostri predecessori; delle loro scoperte e conclusioni. Pretendere di scoprire qualcosa senza sapere ciò che è già stato fatto e collaudato da altri prima di noi, non solo è tempo perso, ma è soprattutto un suicidio per le nostre finanze. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Presunzione.
Perseveranza. E’ la capacità di proseguire per una strada impervia, resa improvvisamente difficoltosa da un andamento ostile della permanenza. Sappiamo che le possibili Figure di un ciclo chiuso di 36-54 spin sono infinite, ma sappiamo anche che, secondo le osservazioni fatte nella pratica, quell’andamento contrario avrà una fine. Di solito l’andamento finisce quando finiscono i nostri pezzi, ma questo lo si supera con le prossime virtù. Se avremo la capacità di portare avanti il gioco, ne verremo fuori superando quel periodo con profitto. Per ottenere questo non bisogna perdere la testa nei momenti difficili dove cambiano le puntate da fare e dove a volte il tempo è breve. A volte ci si perde nel rifare le puntate, calcolare le nuove masse e annotare nel carnet i cambiamenti. Non sempre ci si riesce e per questo è necessario molto esercizio pratico. Resta il fatto che se sbagliamo, o non facciamo in tempo a puntare tutto, dobbiamo incrociare le dita perché non esca proprio il numero non puntato che ci avrebbe fatto vincere. Ciò non deve preoccuparci perché nel prosieguo della partita ci saranno altre chiusure. Comunque è buona regola giocare dove il tempo fra uno spin e l’altro è sufficiente a fare i nostri calcoli e soprattutto non accettare il gioco dove esaltano la velocità come mezzo di maggior divertimento. L’unica ragione di un gioco veloce è il maggior guadagno del banco. Quelle che sentite in certi programmi televisivi sono tutte balle per farvi agire d’impulso e senza ragionare. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Incompetenza.
Consapevolezza. E’ la conoscenza di ciò che sarà il risultato finale. Quando sappiamo che ciò che stiamo cercando alla fine si formerà, come si è sempre formato, avremo la necessaria tranquillità d’animo per portare avanti il gioco. In pratica sappiamo già come andrà a finire perché ci è già successo innumerevoli volte e il risultato è sempre stato quello. La strada può essere facile o difficile, ma l’arrivo è sempre quello. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Inesperienza.
Parsimonia. Colui che sa dosare le proprie forze arriva sempre alla méta. Non arriverà primo; non diventerà ricco; non diventerà famoso per aver sbancato il Casinò, ma non cadrà mai; non perderà mai in un sol colpo la sua cassa di sessione; non dilapiderà il suo patrimonio a causa di una compulsività per l’azzardo. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Sperpero.
Moderazione. E’ una virtù difficile da dosare. Sapere quando smettere, accontentandosi dell’acquisito, è soggettivo. Sono convinto che il 99% delle sconfitte sia dovuto all’avidità, all’ingordigia di vincere di più. Se abbiamo avuto un periodo facile, perché insistere sperando che quell’andamento continui? Può si continuare, e allora saremo felici e contenti; ma può anche girare e allora dovremo sostenere il gioco, imprecando perché non abbiamo colto l’occasione per smettere o ricominciare da capo con la ricostruzione del gioco. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Insaziabilità.
Pazienza. E’ la virtù di chi sa che per vincere sempre si deve “costruire” il gioco. L’attesa di 18-20 spin all’inizio di una seduta non è da tutti e non è facile da sopportare. Eppure quell’attesa è necessaria per individuare quei punti di attacco che hanno maggiori probabilità di chiusura. E’ sempre stato così e sempre lo sarà. Personalmente non ricordo di aver visto una deviazione da tale condotta da parte della roulette. Ci saranno allargamenti che sopravvengono, ma alla fine quelle indicazioni non si smentiscono e producono quelle preannunciate chiusure. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Insofferenza.
Concentrazione. E’ la virtù di chi sa che ogni distrazione può essere causa di errori o dimenticanze. Non confermare la puntata alla roulette live; dimenticarsi di annotare una puntata; essere distratti dal fondo schiena di una giocatrice che al tavolo di fronte si sporge in avanti per fare le sue puntate; ascoltare i discorsi che gli annoiati crouper si scambiano. Sono tutte distrazioni che possono causare gravi danni. La mancata vincita su una chiusura, che ci farebbe ripartire con la scalata della montante, ci obbliga invece a continuare quella progressione e a quel punto si dovranno ricercare altre chiusure a una quota più alta. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Negligenza.
Prudenza. E’ la virtù che ci impedisce di pretendere l’immediata conclusione del gioco forzando la montante con aumenti eccessivi e non proporzionati al possibile sviluppo totale della partita. L’esperienza, dovuta alla pratica del gioco, ci insegnerà che gli andamenti favorevoli si alternano a quelli sfavorevoli e pretendere di risolvere subito la situazione è una condotta rischiosa che può portare a un incremento accelerato dell’esposizione. Un incremento eccessivo può risolvere la situazione, ma può anche accelerare lo scoperto. Un comportamento prudente, pur ritardando l’utile della partita, ci permetterà di giungere senza troppi patemi d’animo alle chiusure ravvicinate che, se sono mancate prima, si addenseranno poi. L’importante è saper giudicare il momento favorevole dall’esame visivo della situazione dello schema. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Leggerezza.

Queste sono le 7 (ne ho messe 8, perché??? Bo???) virtù indispensabili al sistemista, che non è un giocatore, ma un “lavoratore”. L’immediato non serve a nulla se non a una breve esaltazione del momento. Ciò che conta è il risultato a fine periodo. Una volta incontrai un mio amico a Venezia che mentre usciva dal Casinò mi disse “li ho ripuliti tutti a Chemin de fer. Ho vinto 20 milioni”. Lo ritrovai “ripulito” il mese successivo, con il solo biglietto del treno per tornare a Verona. Purtroppo di storie come questa se ne sentono tante e dimostrano i limiti della nostra mentalità. Pensiamo al domani nella nostra vita quotidiana ma non lo facciamo nel gioco. Che sia perché il gioco rappresenta il sinonimo di evasione dal quotidiano?
OVER THE TOP 3 prosegue inesorabile la sua corsa e non ci sono segnali di cedimento, sia con permanenza favorevole che contraria. Sta mantenendo la “vincita costante” e se applicato osservando le 7 virtù capitali, lo giudico il “gioco perfetto”. E’ un gioco a “spettanza visiva” perché ci da modo di vedere il futuro.

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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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