28/12/12

MA IL RE E' NUDO



Immagino tutti conosciate la storiella del Re che, spinto ad indossare un vestito immaginario, girava a cavallo fra i suoi sudditi che, per non essere accusati di qualcosa che non ricordo, dicevano che aveva addosso un bel vestito. A un certo punto un bambino (spirito puro) disse: "ma il Re é nudo" e solo allora tutti si resero conto che il Re era veramente nudo. 

Molto spesso ciò accade anche alla roulette. Si cerca di costruire marchingegni, strutture geometriche, artifizi, che alla fine portano agli stessi risultati di un semplice gioco sulle Semplici della roulette o del P/B. A volte si costruiscono cose che complicano l'eseguibilità dei giochi ma che alla fine hanno lo stesso "minimo comune denominatore" di un gioco puro e semplice. Ciò che pensiamo sia reale è soltanto immaginario. 

Giorni fa ho ricevuto questa mail da un esperto conoscitore di P/B. 

Ma ora consentimi una domanda, senza alcuno spirito polemico, ma unicamente come scambio intellettuale di idee fra due ricercatori ludologici: " Che senso ha ? realizzare un sistema difficile e complicato, con calcoli, scritture e ragionamenti che a volte portano a degli errori (errare humanum est), per poi incontrare comunque delle sequenze che portano a SCARTO 16 e quindi, prolungando la permanenza, probabilmente anche molto più elevato?
A questa stregua non sarebbe meno faticoso, con meno calcoli, con meno pericoli di errori, meno tensione nervosa, meno fatica, giocare una semplice sortante o un avant-derniere, per non dire addirittura sempre a nero o sempre a rosso? Anche in questi casi si incontrano i medesimi scarti 10 / 15 / 20.... e allora cosa cambia? Forse solo l'esercizio intellettuale, che ci illude che la nostra ricerca complicata ci dia qualche vantaggio che in realtà non esiste ? Sempre con stima e simpatia ti auguro
BUON ANNO! 2013.
MASSIMO
 

Tornando al P/B volevo fare un ragionamento; la cagnotte che si paga su Banco, apparentemente è pari alla tassa dello zero, ma in realtà erode in maniera tragica quando una partita si prolunga, inoltre non è possibile assicurarsi quando la posta cresce e ti colpisce inesorabilmente. Credimi la nostra vecchia roulette è MEGLIO; SALUTI MASSIMO. 

In pratica il nostro amico ha ragione. Se alla fine si incontrano gli stessi scarti di un gioco lineare su permanenza continua, che senso ha arrovellarsi per trarre un vantaggio da disegni statistici? Anche i disegni statistici hanno i loro scarti: forse meno frequenti di quelli di un gioco lineare; forse meno lunghi, ma in ogni caso inevitabili perchè la Chance contraria è sempre uguale a quella giocata. 

Effettivamente ciò che cambia è l'esercizio intellettuale e la speranza che la nostra ricerca ci dia un qualche vantaggio. Dai test che ho personalmente fatto, in 142 taglie ho ottenuto 337 pezzi di utile, raggiungendo una sola volta il secondo termine di 24 pezzi di puntata della montante a scaglioni, descritta nel precedente post. E' chiaro che 142 taglie sono poche per stabilire se si sono presentate tutte le possibili situazioni ed è chiaro che bastava che l'andamento contrario si prolungasse per altre due partite, per superare i massimi consentiti. A quella massima puntata, però, sono giunto dopo 14 partite negative contenenti vincite e perdite e per recuperare il tutto ci sono volute altre 7 partite (ogni taglia è composta di 5 partite). In totale la negativa è durata 21 partite e cioè 4 taglie, più la prima partita della taglia successiva. La partita totalmente perdente ha una frequenza di una ogni 9,3 partite che hanno la chiusura e costa 3 puntate perse. 

Non mi sento di dire che non è un buon gioco, però i test non sono poi tanti e ciò che potrebbe accadere, ancora non lo so. Bisogna vedere se, data la particolarità delle figure, lo scarto subìto si è protratto al suo massimo o può andare oltre. 

Altra considerazione è che la montante può non essere quella ottimale per limitare lo scoperto e ottenere lo stesso gli utili (anche se inferiori). 

L'altra questione sollevata dal nostro amico, è l'erosione della tassa sulla vincita a Banco che, a quote alte, diventa una cosa importante. Se stai utilizzando una montante, hai un'erosione del 5% su tutte le vincite a B che effettui lungo il percorso che ti serve per azzerare l'esposizione. Capita quindi che dopo un saliscendi nelle puntate che ti hanno portato per esempio a 12 pezzi di puntata, hai già pagato il 5% su tutti i colpi vinti a B e quando tu azzeri lo scoperto, vincendo un pezzo sul tuo carnet, ti trovi senz'altro con meno soldi di quando è iniziata la battaglia per il recupero. 

Ecco una semplice dimostrazione: nel test che ho fatto ci sono vari periodi di recupero e uno di questi era arrivato a 12 pezzi di puntata dopo un'alternanza di vincite e di perdite. Dopo 3 taglie sono ritornato a quota zero e al colpo successivo ho vinto un pezzo. Gli incassi a B sono stati di 30 pezzi sulla carta ma, detraendo da tale quantitativo il 5%, gli incassi reali sono stati 28,5 e cioè 1,5 pezzi in meno. Sulla carta ho azzerato lo scoperto, ma nella realtà stavo ancora perdendo un pezzo e mezzo. In conclusione, se sulla carta ho realizzato 337 pezzi di utile, nella realtà avrei in tasca il 5% in meno di tutti gli incassi su B (che è stato di 443) e cioè 22,15 pezzi in meno, il che significa che mi troverei con 314,85 pezzi. Se il gioco continuasse con questo trend, la cosa sarebbe accettabile; se però continuasse... 

Purtroppo la tassa non è proprio evitabile a meno di non giocare esclusivamente su Punto. Acciderbolina, lo sai che è proprio una bella idea? In fin dei conti si paga la tassa su Banco perchè questo ha una leggera percentuale di frequenza in più di Punto, ma se imbastiamo un gioco che possa fare puntate solo a Punto, non pagheremmo più alcuna tassa. Ma B è in vantaggio su P; e allora? Allora ho notato che nel breve periodo (quello che interessa noi giocatori) non c'è una reale penalità a giocare Punto. Se prendiamo le taglie che vengono fatte nel paio d'ore del nostro gioco, il vantaggio di B è generalmente insignificante e a volte anche deficitario. Però la somma di tutte le ore nelle varie giornate danno gli stessi risultati di un gioco continuo e alla fine l'influenza della supremazia di B rispetto a P dovrebbe farsi sentire. Se però troviamo un modo per giocare esclusivamente P, non pagheremmo mai la tassa del 5% e inoltre potremmo limitare la supremazia di B e gli scarti contrari perchè si giocherebbe soltanto su particolari disegni che, anche se ritardanti, non lo sarebbero mai come in un normale svolgersi di Figure. Questa almeno è l'idea. 

Sarebbe proprio un bel vantaggio ed ecco che gli artifizi, le Figure, i disegni geometrici, servirebbero a focalizzare gli attacchi solo in determinate situazioni dove il B non è mai giocato mentre il P si. Bisogna solo individuare quei disegni che hanno il diritto di formarsi come tutti gli altri ma che, essendo giocati in modo esclusivo, non debbano portare a lunghi scarti negativi. 

Caro Massimo, con questa tua e-mail mi hai aperto una nuova strada e, anche se non so se la vecchia avrebbe portato alla disfatta, proverò a impegnarmi su ciò che tutti evitano favorendo il gioco a B: il gioco proprio a P. 

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Ritorno ora dopo una breve interruzione dove ho fatto un test su 22 taglie e l'idea non è affatto malvagia. Ho realizzato 30 pezzi e senza pagare nulla di tassa perchè ho giocato esclusivamente P. La massima puntata è stata di 12 pezzi e quindi lo scoperto è stato di 45. Ci sono stati molti periodi altalenanti da 1 a 3 pezzi dove non si guadagna niente. Con una montante più adeguata, magari si può guadagnare di più. 

Proviamo anche questa strada che però è l'ultima perchè mi sono rotto di combattere per un gioco che paga una tassa così alta e ha un range di puntata così basso (mi pare 1-50 in Europa). 

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Se uno va la Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste. 

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22/12/12

REALE O FANTASMA


Io gioco da parecchio tempo in un Casinò on line molto noto e che penso voi tutti conosciate. Ebbene, c'è qualcosa che non mi torna nello svolgersi delle puntate e delle vincite attribuite a un giocatore. 

Quando io gioco, dopo aver fatto i miei calcoli e le puntate a tappeto, mi affretto a confermare la giocata (anche in due tempi se modifico qualcosa) al fine di non perdere la possibilità di partecipare al gioco di quello spin. Capita infatti che se confermi all'ultimo momento, rischi di vederti respinta la puntata perchè i tempi fra l'invio della conferma e la sua ricezione a destinazione non corrispondono in tempo reale. C'è sempre un piccolo ritardo fra il nostro PC e la sala da gioco (la chiamo così perchè non saprei come definire il meccanismo che riceve le puntate). La conferma deve avvenire almeno 5 secondi prima che il timer arrivi allo zero, altrimenti rischi che ti annullino la giocata. 

Io cerco di confermare la puntata il prima possibile e il più delle volte il mio nickname appare nella lista dei giocatori. Talvolta vi appare anche quando ho confermato verso la fine del count-down e quando vinco una cifra, anche modesta, il mio nick appare nella lista dei vincitori. Fin qui tutto regolare. 

Ciò che mi lascia perplesso è che c'è un giocatore che un colpo no e cinque si, è in testa alla classifica dei vincitori e il cui nickname viene sempre nominato con enfasi dal croupier, per la grandezza della sua vincita. Raramente fa vincite inferiori ai 500 Euro e la frequenza delle sue vincite forse suscita qualche invidia fra la maggioranza degli altri giocatori che si accontentano di vincite di molto inferiori. A volte le sue vincite arrivano anche a 1.200-1.600 Euro. 

Ebbene, io non sono mai riuscito a leggere il suo nickname (R......e) nella lista dei giocatori. Che fa questo giocatore; conferma sempre all'ultimo momento per cui non viene incluso nella lista? Come fa il giocatore più grosso del Casinò a non essere mai inserito e menzionato nella lista dei giocatori? 

Eppure la frequenza delle vincite e l'importanza delle stesse implica un gioco di grossa copertura del tappeto, oltretutto con pezzi di un certo valore; non certo pezzi da 1 o 5 Euro. Come fa questo giocatore ad apparire fra i vincitori e restare anonimo fra i giocatori? 

Mi piacerebbe essere smentito da qualcuno, ma mi sta venendo in mente una pratica utilizzata dai negozianti per attirare i clienti. Mi sta venendo in mente il "prezzo civetta" che, come tutti sapete, è un prodotto venduto a prezzo bassissimo, ma che serve ad attirare clientela che con l'occasione compra anche gli altri prodotti a prezzi normali. 

Abbiamo forse scoperto il "giocatore civetta"? Quel giocatore che in realtà non esiste perchè è il nick dei gestori stessi che si "puntano addosso"? Certo non ci sarebbe niente di male, se non quella di dare una falsa illusione di ciò che i giocatori potrebbero vincere se aumentassero le loro puntate. 
 
Il fatto poi di vincere così spesso, implica la copertura di un gran quantitativo di numeri e ciò è notoriamente dannoso per qualsiasi giocatore (che sia reale). Gli esperti lo sanno bene. Secondo la logica,... o questo giocatore ha il dono della preveggenza sul numero che uscirà, o il suo bilancio finanziario è alquanto disastrato. 

Il fatto che il suo nome non appaia mai nella lista dei giocatori è strano perchè non ti da modo di valutare il volume delle sue puntate e giudicare quindi se tutte quelle vincite lo stiano facendo diventare miliardario, oppure siano un ben misero recupero di quanto speso ad ogni spin. Però potrei anche sbagliarmi. Probabilmente R......e esiste davvero ed è un giocatore in carne ed ossa.
 
R.....e, se lo sei, "batti un colpo". Fai in modo di apparire nella lista dei giocatori. Conferma le tue puntate un po' prima. Facci capire che non sei un fantasma. 

Per il momento il nuovo gioco sul P/B, che ho scoperto mentre scrivevo il post precedente, funziona bene. In 120 taglie non ho superato la puntata di 24 pezzi con un utile di 292 e sono in attesa che Stefano sia pronto per il test a lunga gittata. Come manovra finanziaria ho strutturato questa montante: 

1-2-3, 3-6, 6-12, 12-24, 24-48, 48-50. 

Si tratta di una manovra che si preserva da una serie negativa di 11-12 perdite, altrimenti insostenibili con una Martingala. 

E' adatta a sostenere un gioco di brevi partite con buone probabilità di vincita, ma che talvolta si deve difendere dalla persistente comparsa di figure contrarie. Il pericolo è proprio la durata di queste Figure contrarie che però non sono le normali Figure comunemente conosciute. La loro caratteristica è appunto quella di limitare i cosiddetti filotti contrari. 

Se qualcuno di voi ha proposte su montanti diverse, gli sarei molto grato se volesse suggerirmele via e-mail. La tipica situazione maggiormente negativa ha la seguente frequenza di esiti: + - - - - - - - + - + + + + + - + - - + - - + - +. Con questa sequenza, dopo il primo +, io arrivo a 3 pezzi di utile dopo aver azzerato l'esposizione già al quinto + dopo la serie negativa. Qualcuno sa proporre qualcosa di meglio? Una D'Alembert recupera troppo poco e le alternanze fra perdite e vincite possono aumentare lo scoperto se le perdite sono superiori alle vincite. Forse questa è proprio la montante che ci vuole. Lo dimostra il fatto che in 120 taglie di 5 partite ciascuna non ha superato i 24 pezzi di puntata. Naturalmente bisognerà vedere se questo limite non sarà superato nelle prossime 4.880 taglie. 

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14/12/12

GETTO LA SPUGNA... O FORSE NO.


Dopo innumerevoli tentativi e innumerevoli illusioni, getto la spugna. Mi arrendo. Sono arrivato alla conclusione che con il semplice utilizzo della Legge del terzo, le Chances Semplici siano inespugnabili.

In realtà ho sempre asserito, fin da quando tracciavo la gerarchia sull'affidabilità di questa Legge, che le Chances Semplici sono l'ultimo anello nella catena che comincia dai Pieni per poi finire alle Semplici. Che sia una permanenza continua, o quantizzata in Figure, si tratta sempre di gruppi di 18 numeri per la roulette e di possibilità al 50% per il Punto/Banco. Qui non vi è quel meccanismo fisico in cui le probabilità determinano la crescita dei doppiaggi con l'aumentare degli assalti della pallina. Con le Semplici alla roulette, come pure al Punto/Banco, vi è sempre il 50% (zero e percentuale Banco esclusi). Non vi è quella evoluzione proporzionale che con i Pieni si realizza nei giusti parametri temporali, e perciò sulle Semplici qualsiasi risultato è possibile e, alla fine, realizzabile dal caso. E' come se alla roulette uscissero 37 numeri diversi in 37 colpi, o se uscisse un solo numero per 37 volte. Mentre con i numeri della roulette possiamo ragionevolmente dire che ciò non accadrà mai, per quanto riguarda le Chances Semplici ciò accade spesso e volentieri; basta considerare un arco di tempo abbastanza lungo da essere coperto dagli effetti della distribuzione delle Figure. Ecco che allora possono uscire le 8 Figure di 3 diverse, oppure può uscire la stessa Figura per 8 volte consecutive.

Ho voluto provarci ma, invariabilmente, dopo anche 100-120 taglie di ottimi risultati, la condensazione di Figure contrarie alla tendenza faceva schizzare le puntate ai limiti dei massimali. A quel punto non vi è più nulla di certo e, anche se frammista a qualche incasso, l'esposizione può aumentare sempre di più.

Nel breve periodo i giochi possono dare utili, ma poi arriverà inesorabile quella particolare disposizione delle Figure che vanificherà i precedenti benefici e smorzerà tutte le temporanee illusioni. In fin dei conti, ogni volta che puntiamo una Chance può uscire quella opposta perchè entrambe sono a pari possibilità.

Si potrebbe pensare di diversificare i vari attacchi, alternando più tipi di sistemi con aspettative di vincita diverse. Siamo però sicuri che alla lunga non ci capiti ugualmente lo scarto coincidente con il gioco di quel momento? Secondo logica non dovrebbe cambiare nulla perchè ciò che stai puntando non è più grande di ciò che non hai puntato e nemmeno si modifica nel tempo. Se devi mangiare una minestra, che la mangi con il cucchiaio o con il bicchiere, sempre di minestra si tratta.

Stiamo parlando di due Chances contrapposte e alla lunga qualsiasi loro disposizione è possibile; anche con una persistenza sufficiente ad aumentare sempre più l'impegno economico. L'unico appiglio che vedo possibile è quello di sfruttare innumerevoli partite brevi, che presentino un determinato disegno nel 95% dei casi; sempre sperando che quel 5% non si raggruppi in zone ristrette di permanenza.

Poichè ho fatto un gran lavoro di ricerca, non butterò il tutto "alle ortiche". Pubblicherò le varie soluzioni nel sito. Chissà che qualcuno, più capace di me, non riesca a trovare qualche soluzione che garantisca un reale vantaggio sulla produzione casuale delle Figure che, nel mio caso, sono le Figure di 3. Che si tratti di Punto/Banco o di roulette, è la stessa cosa.

La domanda che mi hanno posto e che pongo a tutti i ricercatori di sistemi è: "qual è il motivo per cui con questo gioco si dovrebbe vincere?" A questo punto dobbiamo considerare se le due Chances contrapposte hanno un diverso peso nello svolgersi della permanenza. Oppure se le Figure, che formiamo arbitrariamente, hanno una ragione per apparire in un determinato modo piuttosto che in un altro.

Penso che queste siano le due linee di ricerca per ottenere (se c'è) un reale vantaggio sul banco.

Per quanto riguarda lo svolgersi della permanenza del P/B, sappiamo che il B ha un piccolo vantaggio percentuale sul P, ma che questo è determinante con l'aumentare del numero delle prove e perciò non è vantaggiosamente utilizzabile dal giocatore nel suo breve periodo di gioco perchè tale vantaggio non è "a misura d'uomo".

Per quanto riguarda le Figure, arbitrariamente costruite, sappiamo che la loro apparizione è soggetta a una tendenza, ma che i risultati possibili variano dal massimo allargamento al massimo calore.

Altre linee di ricerca che riguardino la selezione del colpo (se ve ne sono) io non ne conosco e perciò, a questo punto, io ritorno con la coda fra le gambe alle Multiple della roulette. Almeno li vi è la Legge del terzo che, per quanto sia aleatoria, mi indica la strada da seguire nel corso di ogni partita e che finora non mi ha mai tradito. E' capitato che qualche volta abbia ricevuto una "legnata" dinta-a-capa, ma ciò è stato per mia ingordigia e non per i regolari esiti del gioco. E' chiaro che se dopo 4 chiusure ne pretendi anche una quinta, il gioco non ha colpe. L'unica colpa è tua e della tua curiosità di voler vedere se il gioco può rendere di più. L'importante è provare questi esperimenti a pezzi minimi e quindi non dolorosi per il portafoglio.

Mentre sto scrivendo questo post, mi è arrivata un'idea che mi pare buona. Credo che soddisfi la domanda che mi è stata posta e che garantisca il giocatore contro la persistenza di un andamento contrario di particolari figure. Il dubbio per me è come al solito il tipo di montante da usare. Ora dovrò ricominciare tutti i test da capo nella speranza che il gioco regga almeno per un centinaio di taglie. Se lo fa, ho trovato Stefano, esperto di programmazione.

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07/12/12

EQUILIBRIUM


Ogni cosa esistente nel nostro universo possiede dentro di se una "quantità di moto" che determina ciò che noi definiamo "temperatura", "energia", "massa".

Temperatura ed energia non esistono in natura se non come situazione della quantità di moto della materia. La massa (da non confondere con la "mole") è l'attitudine della materia ad opporre resistenza a una forza che ne provochi una accelerazione o una deviazione dal suo stato di moto. In pratica sono tutti valori e non oggetti.

Sono tutte quantificazioni di quantità di moto specifiche che, nell'insieme dell'universo, costituiscono la quantità di moto totale. Questa quantità di moto totale è sempre la stessa: non aumenta e non diminuisce e ogni volta che lo fa localmente da una parte, lo compensa da un'altra parte. E' chiamata "Legge della conservazione dell'energia", che è la stessa cosa della conservazione della temperatura o del movimento.

A quanto sembra l'universo, nato dal Big-Bang primordiale, è un pacchetto discreto di materia che possiede un pacchetto discreto di movimento. La quantità di moto esistente ai primordi dell'universo è la stessa che esiste oggi. Si è soltanto rarefatta con l'espansione, inflazionaria prima e normale poi.

Queste considerazioni, succinte e molto semplificate, si riflettono sugli esiti di tutte le produzioni di eventi casuali, comprese le permanenze della roulette. Se nel breve periodo la Legge del terzo la fa da padrona (quantità di moto accentuata localmente), nel lungo periodo prevale l'equilibrio (quantità di moto diffusamente compensata).

Nell'universo la parola chiave di tutto ciò è "periodo", perchè ci troviamo nella situazione attuale che non è né l'inizio né la fine del processo di entropia. Alla roulette i "periodi" sono molto brevi e scarti ed equilibri si susseguono in brevi quantitativi di cicli producendo quella aleatorietà che riscontriamo negli andamenti della permanenza. Da qui nasce l'eterno confronto fra allargamento e calore.

Nei singoli cicli logici vige la tendenzialità della Legge del terzo, ma se sommiamo i cicli logici in grande quantità, vige la tendenza all'equilibrio; non solo nello specifico dei numeri, ma anche nelle scelte che il giocatore è portato a fare in seguito alla considerazione della Legge del terzo sul singolo ciclo. Questo è un effetto che si riperquote nei risultati di ogni singolo ciclo logico e che si manifesta localmente con lo scarto. Proprio perchè la Legge del terzo è una "tendenza", il terzo mancante, che dovrebbe mancare, deve sottostare alla Legge dell'equilibrio e ciò che manca in un ciclo logico è compensato da un calore nei precedenti cicli. Capita però che ciò che manca oggi sia mancato anche ieri e, anche se alla fine si compenserà con l'equilibrio, noi non saremo in grado di sostenere lo scompenso a causa della proporzionalità dei pagamenti e della tassa del banco.

Da qualche mese un mio amico, non molto ferrato sulle leggi del caso, ha avuto un'esperienza che voglio pubblicare perchè attinente al concetto.

Lui aveva notato che non escono (secondo lui) mai le 12 terzine diverse in 12 colpi. Senza saperlo aveva "scoperto" la Legge del terzo sulle terzine. In base a questa osservazione aveva escogitato il seguente sistema:

Iniziava il gioco puntando un pezzo sulla terzina appena uscita. Se perdeva puntava un pezzo sulle 2 terzine e procedeva così fino a un allargamento di 4 terzine. A quel punto un solo pezzo per terzina non bastava più e perciò aumentava la puntata aggiungendo uno o due pezzi ad ogni colpo di allargamento, fino a puntare 10 terzine. Siccome l'aumento in riduzione logica sarebbe stato esorbitante, pretendeva di vincere con più doppiaggi nella stessa partita. Gli è andata bene per un paio di mesi, durante i quali andava a Venezia anche più volte la settimana.

L'ho rivisto pochi giorni fa e, alla mia richiesta di come procedesse il gioco, mi ha detto di aver perso tutto a causa di un periodo sfortunato, dove prima di un doppiaggio uscivano 8, 9 e anche 10 terzine. Il fatto poi di pretendere due o tre vincite per partita peggiorava la situazione, vanificando anche quelle partite con 2-3 doppiaggi che però erano mal disposti.

E' stata sfortuna? O è stato piuttosto il compimento di un equilibrio che con il tempo si è consolidato nelle sue azioni.

La formazione dell'equilibrio non riguarda soltanto i numeri della roulette in un determinato quantitativo di tempo, ma riguarda tutti gli aspetti dell'universo intero e quindi riguarda anche i risultati di un comportamento sempre uguale che si protrae nel tempo. Il nostro amico aveva usufruito per lungo tempo dello scarto nei singoli cicli, ma alla fine ha incontrato la compensazione al suo stesso operato: non dovuto all'equilibrio dei numeri della roulette, ma all'equilibrio compensativo delle partite. Se prima le partite erano tendenziali, poi sono diventate anomale in allargamento; probabilmente anche se rispettanti la Legge del terzo negli esiti delle partite stesse. Ogni 12 partite 4 dovevano essere perdenti e, anche se dopo un paio di mesi, la proporzionalità dei pagamenti e la tassa del banco hanno annullato le vincite precedenti. Non solo; le spese di viaggio tra Verona e Venezia hanno poi completato il danno aumentando la perdita finale.

Questo è un esempio che ci insegna che l'equilibrio non riguarda soltanto la massa dei numeri presenti nella roulette, ma riguarda anche gli esiti delle nostre azioni, penalizzate anche a causa della giusta proporzionalità dei pagamenti (zero escluso).

Dopo vari tentativi sul Punto-Banco sono giunto a un gioco finale che, per evitare lo scarto negativo, adotta una selezione del colpo molto "selezionata". Non c'è niente da fare; se non si vuole cadere nel tranello delle vincite facili, bisogna rinunciare a molte occasioni di gioco e aspettare la condizione che per la sua "unicità" non può far ritardare la vincita più di un certo quantitativo di tentativi.

Durante il gioco si vedono molte occasioni perse, ma che se fossero utilizzate, alla fine, porterebbero inevitabilmente allo scarto contrario. In pratica bisogna proprio fare come i contatori di carte a Black Jack: aspettare la condizione di gioco e non preoccuparsi se gli attacchi si diradano nel tempo. Ciò che conta è il finale; non il gioco in se stesso.

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