28/02/19

LA STAFFETTA


E il prossimo sviluppo è arrivato.

Ormai ci sono abituato; le scoperte non finiscono mai. Nel precedente post ho accennato alla Legge del terzo che, se applicata bene e nei dovuti modi, da senz’altro molte soddisfazioni. Ho detto che basta aspettare il suo evolversi e attaccare quando manca poco alla fine del ciclo logico. Si possono fare giochi sull’allargamento o sul calore: dipende dal tipo di sviluppo che si instaura prima del nostro attacco. Certo può accadere che la conclusione sia eccezionalmente opposta a quella statistica, ma in tal caso avremo perso poche puntate, recuperabili con gli sviluppi successivi che non sono sempre di quel tipo. Un ciclo logico è “finito” e se vi è una statistica, significherà pur qualcosa. Questo è quanto ho considerato e utilizzato fino a una decina di giorni fa. Il ragionamento è corretto; basta solo approfittare delle situazioni quando queste si presentano prevedibili.

Non ho cambiato questo modo di pensare, ma dedicandomi al P/B mi sono adattato a un gioco binomiale che non ha lo zero, ma soltanto una trattenuta del 5% sulle vincite a B. Questo è superabile semplicemente con una partenza un po’ più alta all’inizio di una partita. Basta mettere un 1- da recuperare quando ti accorgi che la cassa è inferiore di 1 pezzo di quanto dovrebbe essere, e il gioco è fatto. La bontà del gioco si riprenderà quel pezzo.

La bontà del gioco è che ho tramutato il P/B in una “corsa a staffetta”. C’è il “portatore” e c’è il “ricevitore”. Entrambi si passano il “testimone” e la corsa si prolunga per tutta la taglia. I “podisti” si alternano e il ricevitore diventa un portatore che passa il testimone a un altro ricevitore e così via. Il fatto è che a ogni taglia mi portano a casa dai 5 ai 10 pezzi. Naturalmente questo dipende dalle taglie. Non si può pretendere che ogni taglia sia facile. A volte si deve recuperare quelle puntate consecutivamente perse e che finora si sono aggirate intorno ai 10 pezzi e che hanno impegnano una puntata di 4 pezzi per la seconda volta. Poi il tutto è rientrato con il totale recupero e il pezzo di utile ottenuto in tre o quattro partite. È già una decina di giorni che faccio questo gioco “podistico” e ne sono molto contento. Ho già inviato una spiegazione per l’esame di un famoso esperto che conosco e nei prossimi giorni sentirò il suo parere.

Il fulcro delle difficoltà dei sistemisti è il seguire un unico sviluppo della permanenza. Se volte venirne fuori dovete considerare anche altri sviluppi in modo che se uno fallisce, lo supporta il secondo e magari un terzo.

Ora scusate, ma devo mettere in campo i podisti.

 
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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
 (Compra Italiano; proteggi il tuo Paese e i tuoi figli)
(Diminuiamo i politici perché ci costano troppo e si contrastano gli uni con gli altri per mantenere la poltrona, i privilegi, lo stipendio. Un politico non potrà mai dire che l'avversario è stato bravo, altrimenti che ci sta a fare?)
(Fate in modo che il pianeta resista per almeno altri 20 anni, e cioè per la mia aspettativa di vita. Dopo di ciò il pianeta potrà anche morire perché io non ci sarò più. Saranno i vostri figli a vivere (non so come) in un pianeta distrutto dall'uomo........!!!) (Provocazione).



15/02/19

ATTESE


Nel precedente post ho detto che la “quantità” da un certo affidamento, mentre la “qualità” è più aleatoria. A quanto ne so, al P/B i giocatori esperti osservano la “qualità” della permanenza: filotti lunghi o corti, alternanze o gruppi, e in base alla possibilità di una loro non ripetizione, effettuano il loro attacco con pezzi importanti. Racimolati 2-3 pezzi, se ne vanno. Ci vuole una bella pazienza, talvolta non premiata dall’imprevedibilità della permanenza.

Del resto trovare un gioco sempre uguale, che a lungo andare non sia soggetto allo scarto, è cosa molto difficile, se non impossibile. L’ultimo gioco che ho accennato nel precedente post è molto vincente in alcune taglie, ma a volte molto più duro su altre e il recupero degli scoperti è abbastanza laborioso se si seguono scrupolosamente le regole del sistema. Questo è lo scarto negativo che può essere protratto da una varianza che altera a dismisura le configurazioni statistiche. Alla fine si arriva all’utile, ma per arrivarci devo impegnare puntate anche di 30-40 pezzi. Non che la cosa sia da rifiutare completamente perché se uno va al Casinò per esempio con 1-2000 pezzi, cosa volete che siano 70-100 pezzi da recuperare? Il periodo negativo che ha portato a quella esposizione è passato e il seguito è di solito positivo per il gioco che si sta applicando. Il gioco base è sempre uguale e vuole vincere con certe configurazioni sempre uguali.

Il fatto è che tutto ciò lo si potrebbe evitare se prendiamo in considerazione la Legge del terzo. Ecco..., ho nominato la cosa che gli Americani aborriscono. Come ho già detto sull’argomento, la considerano un sistema perdente. Come facciano a definirla “sistema” non lo so. Fatto sta che la definiscono perdente.

Ma come si fa a definire perdente una tendenza che, se non si realizza da un verso si realizza dall’altro? Non si sono accorti che una o entrambe le tendenze si realizzano sempre? Non si sono accorti che se non si vince sull’una, si vince sull’altra tendenza? Sto parlando di allargamento e calore. Come affrontarli? È semplice: basta aspettare lo sviluppo iniziale di un ciclo logico; vedere dov’è deficitario, e completare il ciclo giocando quello sviluppo. L’attacco durerà due o tre tentativi di vincita e, se il gioco non chiude, avremo la soddisfazione di aver visto uno sviluppo estremamente anomalo del ciclo stesso. Uno sviluppo che non si ripete molto spesso. Il tutto ci sarà costato qualche pezzo che sarà recuperato nei cicli successivi che di solito sono regolari.

In precedenza ho cercato di fare un gioco continuo, senza attese che fossero più di 2-3 colpi ma, in caso di scarto negativo, questo comporta un certo impegno finanziario. Ho cercato in più modi di ottenere un gioco che rendesse dai 5 ai 10 pezzi a taglia, ma questo tipo di attacchi è maggiormente soggetto alle deviazioni standard, aumentate poi anche dalle varianze.

Alla fine mi sono convinto. Se si vuole veramente sfruttare le configurazioni statistiche, bisogna attendere la loro costruzione fino a un certo limite e poi attaccare sul loro completamento. Al P/B questo comporta delle attese, tanto da poter effettuare due o al massimo tre attacchi per taglia e quindi gli utili a fine taglia saranno al massimo 2 o 3. Questo però è grandemente accettato dai normale sistemisti che anche se gli utili fossero di 6 pezzi a fine giornata di 6 taglie, sarebbero molto contenti. Questo a quanto mi è stato riferito.

Ci risentiamo ai prossimi sviluppi.

nino.zantiflore@gmail.com
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04/02/19

QUALITA' O QUANTITA'

Ora posso dire che dall’ultimo post i cambiamenti di perfezionamento sono stati minimi ma molto importanti e riguardavano più che altro quale tipo di progressione economica fosse più adatta ai vari sistemi che continuavano a modificarsi, anche in funzione ad essa.

Quando si fa un gioco binomiale come il P/B, è chiaro che le puntate non devono essere in martingala perché anche una piccola deviazione standard può portarti alla rovina. D’altro canto una montante a incasso fittizio (D’Alembert, Americana Martini, G7, o altro) sono a lungo andare perdenti specialmente se piccole deviazioni si intervallano fra le vincite. Lo scoperto sale sempre più e diventa difficile recuperare il tutto.

Ho dovuto combattere contro questo tipo di problemi perché, anche se la selezione è buona (anzi buonissima), le deviazioni, seppur stoppate sul nascere, mi impegnavano con aumenti importanti che naturalmente non sono ben visti dai sistemisti professionisti. I professionisti (non sistemisti) hanno la forza e la pazienza di aspettare eventi e situazioni favorevoli sul progredire della permanenza; anche prendendo in considerazione più di una singola taglia. Qualcuno rischia anche di non giocare per nulla durante l’intera giornata e di andarsene via aspettando il giorno dopo. Ciò non rientra nel mio carattere, anche se questi professionisti il più delle volte portano via due-tre pezzi importanti.

Credo che la mia visione del P/B sia completamente sconosciuta da questi professionisti e la prova è che anni fa sono stato contattato da un grande esperto che tuttavia non conosceva il mio approccio sulle Semplici della roulette che, approssimativamente, è in qualche modo simile al P/B.

Ritornando ai miei problemi con le montanti, e in particolar modo con la difficoltà di restare bassi con le puntate (tipo Bread Winner che ti fa venire l’esaurimento nervoso) ho finalmente trovato la giusta strada e qualunque sia l’intervallo fra una vincita della selezione e l’altra credo che non arriverò mai a puntare più di 8 pezzi per partita. Dico “credo” perché la soluzione non può mai essere matematica, ma soltanto statistica. La soluzione era talmente facile che prima d’ora non ci avevo mai pensato.

Ultimamente non sono mai arrivato a puntare più di 4 pezzi, e quindi non ho mai messo in pratica il suddetto accorgimento ma, se dovesse capitare, lo farò tranquillamente perché il superamento di questo limite è estremamente improbabile.

La principale ragione di questo risultato è la differenza fra un gioco di “qualità” e un gioco di “quantità”. Già negli anni passati ho affrontato questo argomento in questo blog. La qualità non è prevedibile, mentre la quantità è più affidabile. La statistica nella qualità necessita di lunghe attese, mentre nella quantità è più affidabile. Al punto in cui sono arrivato le sto usando entrambe e quindi io ho grandi probabilità di vincita sia con l’allargamento, sia con il calore.

Ci risentiamo ai prossimi sviluppi.

nino.zantiflore@gmail.com
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