04/02/19

QUALITA' O QUANTITA'

Ora posso dire che dall’ultimo post i cambiamenti di perfezionamento sono stati minimi ma molto importanti e riguardavano più che altro quale tipo di progressione economica fosse più adatta ai vari sistemi che continuavano a modificarsi, anche in funzione ad essa.

Quando si fa un gioco binomiale come il P/B, è chiaro che le puntate non devono essere in martingala perché anche una piccola deviazione standard può portarti alla rovina. D’altro canto una montante a incasso fittizio (D’Alembert, Americana Martini, G7, o altro) sono a lungo andare perdenti specialmente se piccole deviazioni si intervallano fra le vincite. Lo scoperto sale sempre più e diventa difficile recuperare il tutto.

Ho dovuto combattere contro questo tipo di problemi perché, anche se la selezione è buona (anzi buonissima), le deviazioni, seppur stoppate sul nascere, mi impegnavano con aumenti importanti che naturalmente non sono ben visti dai sistemisti professionisti. I professionisti (non sistemisti) hanno la forza e la pazienza di aspettare eventi e situazioni favorevoli sul progredire della permanenza; anche prendendo in considerazione più di una singola taglia. Qualcuno rischia anche di non giocare per nulla durante l’intera giornata e di andarsene via aspettando il giorno dopo. Ciò non rientra nel mio carattere, anche se questi professionisti il più delle volte portano via due-tre pezzi importanti.

Credo che la mia visione del P/B sia completamente sconosciuta da questi professionisti e la prova è che anni fa sono stato contattato da un grande esperto che tuttavia non conosceva il mio approccio sulle Semplici della roulette che, approssimativamente, è in qualche modo simile al P/B.

Ritornando ai miei problemi con le montanti, e in particolar modo con la difficoltà di restare bassi con le puntate (tipo Bread Winner che ti fa venire l’esaurimento nervoso) ho finalmente trovato la giusta strada e qualunque sia l’intervallo fra una vincita della selezione e l’altra credo che non arriverò mai a puntare più di 8 pezzi per partita. Dico “credo” perché la soluzione non può mai essere matematica, ma soltanto statistica. La soluzione era talmente facile che prima d’ora non ci avevo mai pensato.

Ultimamente non sono mai arrivato a puntare più di 4 pezzi, e quindi non ho mai messo in pratica il suddetto accorgimento ma, se dovesse capitare, lo farò tranquillamente perché il superamento di questo limite è estremamente improbabile.

La principale ragione di questo risultato è la differenza fra un gioco di “qualità” e un gioco di “quantità”. Già negli anni passati ho affrontato questo argomento in questo blog. La qualità non è prevedibile, mentre la quantità è più affidabile. La statistica nella qualità necessita di lunghe attese, mentre nella quantità è più affidabile. Al punto in cui sono arrivato le sto usando entrambe e quindi io ho grandi probabilità di vincita sia con l’allargamento, sia con il calore.

Ci risentiamo ai prossimi sviluppi.

nino.zantiflore@gmail.com
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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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