29/08/13

VISIONE PROSPETTICA


Al gioco della roulette, e forse in qualche altro gioco, il carattere della maggioranza dei giocatori tende a mettere in primo piano l’evento del momento trascurando una più ampia visione di ciò che è accaduto e che accadrà in un più lungo periodo di eventi. Se a questo giocatore date la possibilità di avere una serie di possibili eventi, sempre a lui favorevoli, cercherà ogni volta di ottenere il risultato desiderato per ognuno di essi. Questo tipo di giocatore sa che tutti gli eventi sono a lui favorevoli e sa anche che questa è una cosa eccezionalmente rara. Sa che tutti gli altri esseri umani non hanno questa possibilità e i loro eventi sono quasi sempre sfavorevoli, anzi, sono destinati ad esserlo; però la sua ingordigia lo tenta continuamente e da quel gioco pretende sempre il massimo. Se ottiene di meno, non è contento. 

Egli sa che la moltitudine degli eventi che lo riguardano non è sempre uguale. Ce ne saranno alcuni il cui esito è facilmente raggiungibile e altri il cui esito è meno facilmente raggiungibile, ma comunque sempre raggiungibile. Un sistema può essere sempre vincente, ma ciò non vuol dire che quel vantaggio, che il giocatore ha su tutti gli eventi, abbia un risultato sempre quantitativamente appagante. Il fatto però è che anche in quei casi il vantaggio ci sarà. Sarà stato un vantaggio che ha dato un risultato minore, ma è comunque sempre un vantaggio. 

E allora, perché quell’essere umano non si sente soddisfatto se ottiene un risultato limitato? In fin dei conti è riuscito a superare le difficoltà imposte da eventi casuali, imprevedibili e non superabili da qualsiasi altro essere umano. E’ riuscito ad annullare il riferimento di quello “scarto” tanto temuto dagli altri esseri umani, semplicemente cambiando il riferimento stesso e quindi non è più soggetto alla sua usuale e nefasta azione. Egli è consapevole di questa straordinaria possibilità; ciononostante egli pretende che l’evento in corso sia per lui vantaggioso nella misura che lui ritiene soddisfacente. 

Talvolta, dopo una lunga battaglia con le leggi naturali del caso, capita che il risultato ottenuto sia minimo e non uguale alle altre sedute, dove il vantaggio ha dato con buona profusione. A questo punto sorge in lui il desiderio di far proseguire l’evento per ottenere un maggior risultato; un risultato che sia ritenuto sufficientemente appagante dalle sue valutazioni di giudizio. 

Questo è il modo di pensare del comune giocatore e molto probabilmente egli prolungherà l’evento, con il rischio che le leggi naturali del caso gli rendano ancora più difficile di prima, uscirne con un maggior profitto. 

L’essere umano ha un mezzo per superare questo desiderio pericoloso: ha la possibilità di pensare che la sua vita non finisce con quella partita. Come diceva una certa Rossella, “dopotutto domani è un altro giorno”. Egli può visualizzare nella sua mente che i suoi eventi sono una molteplicità di occasioni, dove ci saranno risultati migliori e altri inferiori. L’importante è non avere eventi nefasti perché ciò costituirebbe un passo indietro nella sua strada. 

Ecco che allora se su 20 occasioni si ottiene un vantaggio di 100 e su quella in corso si ottiene solo 30, è inutile contrariarsi. Ciò rientra nell’andamento degli eventi e non è detto che i prossimi eventi siano uguali a questo. Egli deve sforzarsi di capire che ciò che vale è la media dei risultati e se un giorno il suo vantaggio gli da 30, ci sarà il giorno che gli darà 150. Perché rischiare il passo indietro per ottenere di più? Sarà la media a determinare il suo successo finale. 

Perché questa riflessione? Perché giorni fa mi è capitato di ottenere un utile di soli 3 pezzi dopo una partita un po’ lunga sul OVER THE TOP seconda parte (l’ultima modifica suggerita con la seconda circolare) e con una mise per pieno di 3 pezzi. Avevo superato il momento espositivo ma l’utile era alquanto esiguo. Stavo ricominciando a giocare con una nuova costruzione del gioco, ma qui mi sono fermato e ho considerato tutto quello che ho valutato qui sopra. A quel punto mi sono convinto e ho chiuso la seduta. 

Per qualcuno questi vaneggiamenti sono ovvi e rientrano nel comportamento abituale del sistemista serio e preparato. Per altri saranno senz’altro riflessioni di cose balenate velocemente nel loro subconscio, ma abitualmente ignorate in favore della bramosia di un maggior risultato.
 

AVVISO

Dal 4 al 25 Settembre sono in ferie (era ora) e quindi non potrò rispondere ai vostri messaggi. Ci risentiamo dopo il 25.

 



 Vai al Sito.

 
Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
(Compra Italiano; proteggi il tuo Paese e i tuoi figli)
 

 

22/08/13

MODIFICA IMMINENTE


Il gioco OVER THE TOP sui pieni è un gioco giovane. Fra le molte partite facilmente vincenti con un buon profitto, se ne intervallano alcune difficili, per le quali a volte necessita una cassa che supera i 700 pezzi. 

Per più giorni non ho avuto difficoltà significative per arrivare all’utile, ma queste tre ultime sedute sono state molto difficoltose. In una seduta ne sono uscito vincente grazie allo zero che mi ha permesso di recuperare tutta l’esposizione e ricominciare da capo la scalata della montante fino al raggiungimento dell’utile con il gioco base. Se non ci fosse stato lo zero sarei saltato dei 1000 pezzi della cassa. 

Nonostante gli sforzi per ridurre la proliferazione delle aperture, la capacità elusiva della roulette non demorde. Se si fa un gioco sull’intero tappeto, le aperture dilagano. Se lo si fa settoriale, le aperture per giocatore sono contenute singolarmente, ma nell’insieme e se si insiste nella partita, dilagano ugualmente. Il fatto sarebbe poco importante se alla fine anche l’ultimo giocatore non si mettesse in ritardo. Questa però non deve essere una speranza perché si dovrebbe sempre giocare su certezze. Di conseguenza è quindi conveniente interrompere il gioco non appena si perviene all’utile. 

Sto provando una nuova modifica che abbrevia sia il tempo di gioco, sia i risultati sulle chiusure. E’ sempre un gioco settoriale (perché quello totale è impossibile) ma sembra che le chiusure scadano più velocemente e su 6 giocatori 4 chiudono facilmente. Il quinto chiude senza particolari ritardi e il sesto non va mai inseguito. Come al solito il numero delle vincite per partita dipende dalle decisioni del giocatore. Ho limitato l’allargamento delle aperture quasi sempre a 3 pieni per sestina e questo rallenta di molto la scalata della montante per ogni giocatore. 

Mi sembra un gioco molto migliore del precedente e appena finisco di scriverlo lo mando ai possessori dell’OVER THE TOP. 

Ribadisco che ogni gioco è migliorabile, ma spero che questo sia il definitivo. 

Vai al Sito.

 
Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.

(Compra Italiano; proteggi la tua famiglia e i tuoi figli)
 

 

19/08/13

TASSA ASSASSINA...O NO!


“I sistemi perdono il 2,70% sulle combinazioni multiple o l’1,35% sulle semplici, quindi, alla fine perderanno tutti”. 

Questo è il senso delle affermazioni che ci si sente dire da molti frequentatori di Forum in cui si parla di roulette. In questo modo si estendono le conclusioni dei matematici attribuendole a qualsiasi gioco venga applicato alla roulette e quindi ti dicono che alla fine sarai perdente proprio per quella percentuale di tassa. Recepiscono la giusta analisi che i matematici fanno sul pagamento non equo del banco e la attribuiscono (giustamente) a qualsiasi gioco, manovra finanziaria o strategia, applicabili alla roulette. Come conseguenza di questa generalizzazione ci dicono che qualsiasi giocatore, con qualsiasi gioco, alla fine sarà perdente proprio per questa tassa che ad ogni tua vincita non ti da il 2.70% o l’1,35%, di quanto dovrebbe darti. La conseguenza è che alla fine sarai perdente. Almeno così mi sembra di capire. 

E’ chiaro che i matematici hanno stabilito quelle percentuali di “spettanza negativa” in funzione alla non equità dei pagamenti su tutte le vincite del giocatori. Ciò è dovuto a quel numero in più che ha il banco e il suo peso, nel numero delle prove rispetto alle probabilità che hanno entrambe le parti (giocatore e banco), decurterà qualsiasi giocatore delle suddette percentuali ad ogni sua vincita. In un gioco casuale, dove i numeri puntati non derivano da scelte ragionate e giustificate dalla statistica e dove il numero degli esiti sono proporzionalmente alla pari con il banco, questi mancati incassi saranno determinanti per il risultato finale. 

A parte il pagamento non proporzionale ai numeri presenti nella ruota, qualunque gioco si faccia, il banco ha sempre un numero in più in rapporto al pagamento e tale numero influisce sui risultati finali di ogni singolo giocatore. Anche se il tappeto è completamente coperto e quindi anche se il banco paga costantemente qualcuno, alla fine, al banco resterà la cosiddetta “tassa del 37° numero” e, presupponendo che la cassa dei giocatori non sia incrementata da ulteriori aggiunte, tutti i giocatori dovrebbero trovarsi alla fine senza cassa. Queste sono le percentuali che il banco ricava dalla moltitudine dei giocatori, siano essi casuali o sistemisti. 

Il principio è che tutti pagano la tassa ad ogni incasso, ma ciò non vuol dire che a fine mese tutti saranno perdenti a causa di quel 37° numero. Ci sarà il giocatore casuale che oltre alla tassa perde perchè non può indovinare sempre ciò che uscirà. Oppure, in un gioco i cui esiti sono “paritari” con il banco, la sua cassa subirà l’effettiva decurtazione della tassa e quindi alla fine sarà sempre perdente. Ci sarà il giocatore sistemista che oltre alla tassa perde perché il suo sistema perde “sistematicamente”. Entrambi hanno pagato la tassa al banco, ma nel breve periodo ciò può aver influito poco sulla loro perdita finale perché questa sarà dipesa principalmente da scelte sbagliate o da un sistema che ha subìto una permanenza contraria. In sostanza, se in un giorno un giocatore che ha una cassa di 5000 pezzi incassa vincite per 1000 pezzi, la perdita dovuta alla tassa è un minore incasso del 2,70% su ogni puntata rispetto a quanto avrebbe dovuto ricevere se il pagamento del banco fosse stato equo. Ma questo è soltanto un pagamento inferiore rispetto a una giusta equità. Ciò che realmente influisce sulla cassa del giocatore è che il 37° numero, non conteggiato nei pagamenti, uscirà una volta ogni 37 spin e siccome esso sarà sempre compreso fra i numeri non puntati dal giocatore, in un livellamento di esiti fra banco e giocatore, ne uscirà vincente il banco perché alla fine il giocatore arriverà a perdere i 5000 pezzi prima che se il pagamento fosse stato equo  

Sappiamo quindi che quelle percentuali di spettanza negativa derivano da un pagamento inferiore rispetto alla quantità dei numeri disponibili nella ruota. I numeri sono 37 ma il banco paga come se fossero 36. Come seconda considerazione, quel numero in più a favore del banco sarà sempre fra i numeri non coperti e sortirà in media una volta ogni 37 spin, allungando i nostri tentativi di vincere. 

Ci sarà però anche il giocatore che a fine giornata vince. Se è un giocatore casuale, avrà soltanto rimandato la perdita finale perché, facendo un gioco sempre casuale, proporzionalmente paritario con il banco e non a conclusione statistica, quella tassa sarà determinante nella decurtazione del suo capitale. Potrà avere delle giornate vincenti, ma se “livellate” con le perdenti, si troverà in negativo, anche a parità di esiti sul gioco con il banco. E qui concordo con i suddetti signori che estendono la perdita finale a qualsiasi giocatore. 

Però c’è anche il giocatore sistemista che ha un gioco statisticamente vincente. Non parlo di sistemi applicati a una permanenza continua e nemmeno di sistemi che non abbiano una conclusione statistica. In questo caso il gioco salterebbe non tanto per la decurtazione della tassa (che impiegherebbe più giorni a compiere il suo lavoro), ma per l’esito finale del sistema. Ciò sarà dovuto a una proliferazione di aperture impossibili da sostenere senza il superamento dei massimali del tavolo. Oppure sarà dovuto agli andamenti contrari della permanenza che produce uno scarto negativo per quel sistema. In pratica, il sistema perde perché il gioco non è valido. Parlo invece di sistemi che devono vincere semplicemente perché hanno una conclusione statistica vincente. Sistemi in cui lo scarto negativo non può durare oltre un certo limite. Sistemi che hanno un inizio e una fine entro la quale si verifica sempre il disegno ricercato. Potranno esserci svolgimenti difficili e impegnativi, ma con una giusta cassa e una conduzione adeguata, sempre superabili. 

Allora, questi giocatori che incasseranno anch’essi il 2,70% in meno ad ogni puntata vincente, saranno anch’essi alla fine perdenti come il giocatore casuale? Subiranno certamente un minor incasso a causa della tassa ma ciò, influirà tanto nel risultato finale da uscirne perdenti? 

Se il sistema è valido, possiamo considerare una, cento, mille sedute, ma alla fine il risultato non potrà che essere uno solo: la vincita del sistema avrà superato la decurtazione della tassa e la differenza sarà il guadagno del sistemista. 

Supponiamo che il sistemista, con una cassa di 5000 pezzi e dopo aver fatto puntate per 2000 pezzi, abbia avuto incassi per 3000 pezzi. Il suo utile è stato di 1000 pezzi che, senza la tassa, sarebbe stato di 1081. In totale avrà pagato al banco una tassa di 81 pezzi, ma la sua cassa ora è di 6000 pezzi e se ciò si ripete a ogni sua seduta, come fa a risultare alla fine perdente? 

Ecco che non si può fare di ogni erba un fascio. Se il sistema è valido, non c’è tassa che tenga; il ricavo sarà inferiore a quello che sarebbe stato con un pagamento equo, ma ci sarà in ogni caso un ricavo che incrementa sempre più il capitale. Quindi non si può dire che non c’è nulla da fare e che tutti i giocatori indistintamente alla fine saranno perdenti. Vi assicuro che ci sono anche quelli che alla fine sono vincenti, di meno del dovuto se il gioco fosse stato equo, ma comunque vincenti. 

Me lo ha dimostrato il gioco OVER THE TOP che nella sua ultima versione non sta perdendo un colpo. L’unica volta in cui ho lasciato sul tappeto 30 pezzi è stato perché si è interrotta la connessione con Internet e quindi per un’ora non ho potuto continuare la partita. Li addebiterò alla prossima seduta, distribuendoli a carico dei vari giocatori. 

Spero che questa mia dissertazione, sfornata da uno che non è un matematico, sia corretta nei suoi punti essenziali. Se così non fosse, mi scuso per il tempo che ho fatto perdere. 

Vai al Sito.

 
Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
(Compra Italiano; proteggi il tuo Paese e i tuoi figli)
 
 

 

08/08/13

VI SIETE RESI CONTO O NO

Ma vi siete resi conto del gioco che vi ho dato?

E per di più quasi gratis. Chiedete ai vari "venditori" quanto avrebbero chiesto per un gioco così.
 
Buone vincite a tutti. Ho appena finito di giocare con 4 pieni fatti e uno perso per le solite attese di gioco ottimale.
 
Vai al Sito.
 
nino.zantiflore@gmail .com
 
 
 
 

07/08/13

CRONACHE DI NINO

Da non crederci. Ho dovuto abbandonare il gioco per eccesso di vincite.
 
Ho iniziato il gioco e dopo due puntate ho chiuso un pieno. Sono uscito dal Casinò e siccome mi erano rimasti in gioco solo tre numeri, ho aspettato a rientrare che la situazione si evolvesse con un maggior quantitativo di numeri da puntare.
 
Lo spin successivo ha centrato uno dei tre e quindi, imprecando, ho aspettato che si riformasse il gioco che, puntualmente, si è aperto dopo tre spin su un altro giocatore. Allora ho aspettato un maggior quantitativo di numeri da puntare e non sono rientrato.
 
Cosa è uscito allo spin successivo? Naturalmente uno dei due numeri che dovevo giocare. A questo punto mi sono incazzato e ho chiuso la TV.
 
Questa è la mia normale routine di gioco, ma so anche che la mia prudenza può sì farmi perdere molte occasioni, ma senz'altro mi mette al riparo da partenze avventate, il più delle volte dovute alla speranza, come quella del classico giocatore casuale. Ricordate la visione di se stessi vincenti?
 
Tutte queste vincite facili non sono altro che "ami" che la roulette butta ai "pesciolini" per illuderli sul come sia facile vincere, ma poi arriva il momento in cui manifesta tutta la sua potenza elusiva e allora il "pesciolino" rimpiange di non essere stato prudente e di non aver atteso una partenza ottimale.
 
Comunque il OVER THE TOP (parte seconda) continua imperterrito la sua strada vincente, tanto che mi ricorda il periodo del gioco del PANORAMA. Anche allora giocavo senza emozioni, fino ad una partita perdente. Naturalmente non si rimangiò tutto quello che mi aveva dato in precedenza, ma tanto bastò per farmi proseguire su altre ricerche. 
 
Come alcuni mi hanno già confermato, il OVER THE TOP è un gioco che da molto, ma vi raccomando di esercitarvi molto a tavolino perché in certe occasioni bisogna essere in grado di puntare velocemente e saper calibrare le puntate sui vari giocatori. Vi sarete resi conto che è innanzi tutto un gioco di "conduzione" sulle alternanze dei vari giocatori. E' solo una questione di saper attendere perché prima o poi ogni giocatore ottiene la sua chiusura.
 
Ho anche ricevuto richieste di chiarimenti sulle Figure da giocare e, come sempre, ho chiarito le varie situazioni incerte.
 
Vai al Sito
 
 
Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
(Compra Italiano; proteggi il tuo Paese e i tuoi figli)
 
 
 
 

03/08/13

NEMICO PUBBLICO NUMERO UNO


Durante la vostra vita di “casinisti” avrete certamente notato che quasi tutte le sedute che avete fatto sono state caratterizzate da vincite facili all’inizio di seduta e vincite difficili una volta che si oltrepassa un certo numero di spin. Con molta probabilità tale quantitativo di spin, oltrepassato il quale cominciano le pene, si aggira attorno ai 30/40 colpi. 

Che cosa succede? Perché questa disparità di resa nel sistema? Eppure le giustificazioni che riguardano le vincite sono corrette. La statistica dice che si verificheranno e infatti si verificano, ma il fatto è che non si verificano con la stessa frequenza dei primi 30/40 spin. Ecco che allora il giocatore deve sostenere il gioco fino alla maturazione delle nuove chiusure. 

La ragione è facilmente comprensibile se ci si ricorda della “Legge dell’equilibrio”. Sappiamo che in un ciclo logico sui pieni imperano la “Legge dello scarto” e sua “figlia” la “Legge del terzo”, con le quali sortiranno presumibilmente dai 20 ai 28 numeri nuovi, mentre ci saranno dai 17 ai 9 doppiaggi. Queste sono le proporzioni che ogni ciclo di 37 spin si porta appresso nella propria rilevazione. 

Ho detto “nella propria rilevazione” e ciò dovrebbe essere valido da qualunque punto della permanenza questa rilevazione inizi. Resta il fatto però che al lato pratico non è così. Resta valida la domanda: perché inizialmente le partite sono più facili di quelle che vengono dopo? La risposta è che interviene la “Legge dell’equilibrio” che, con il passare degli spin, tende a “equilibrare” non solo i numeri, ma anche Chances, disegni, incassi, chiusure e aperture. 

Quando chiudiamo una partita e ci apprestiamo a un nuovo attacco, generalmente ci regoliamo sugli ultimi numeri che ci hanno fatto chiudere la precedente partita. Questi numeri avevano un senso con i loro precedenti, ma con quelli futuri? Certamente avranno un senso se consideriamo sempre il ciclo dei 37 spin, ma a lungo andare questo senso si posticiperà verso la fine del ciclo ed ecco spiegato perché le chiusure ritardano e le aperture subiscono un allargamento. Non solo! Legando gli spezzoni di permanenza, si arriverà anche al punto in cui aumentano le deviazioni proporzionali fra presenze e doppiaggi e ciò sarà un fattore negativo se il gioco praticato è contrario a quell’andamento temporaneo. Siamo d’accordo che il giocatore non può scegliere un inizio di gioco che sia a lui favorevole, ma se ogni partita non tenesse conto del passato, le probabilità di incappare in un inizio sfavorevole sono minori che non per quello favorevole. Durante una seduta continua arriverà la partenza sfavorevole, ma sarà dovuta principalmente al persistere di un gioco sempre uguale e sempre sullo stesso tavolo. 

In base a queste considerazioni io penso che la cosa migliore, in generale, sia l’azzeramento di tutta la permanenza alla conclusione di ogni partita. E’ un comportamento che senz’altro non troverà seguaci (a partire da me stesso) perché la noia dell’attesa non è sopportabile da tutti. Il più delle volte si preferisce affrontare il rischio di incontrare con una maggiore frequenza la permanenza avversa piuttosto che aspettare una condizione ottimale, oppure piuttosto che effettuare un totale azzeramento della permanenza per ricostruire un nuovo attacco. 

Ma come al solito io “predico bene ma razzolo male”. Prima di scrivere questo articolo ho fatto le mie solite 2-3 partite on line. Sapevo esattamente quanto ho fin qui predicato, tuttavia, per non rompermi i cosiddetti ad aspettare una costruzione del gioco ad hoc, ho utilizzato la permanenza personale. L’avevo fatto nelle due precedenti sedute e siccome sono andate bene, ho continuato a farlo anche nella seduta in questione. Sapevo perfettamente il pericolo insito nell’utilizzo della P.P. ma la visione dell’usuale facilità di svolgimento del gioco e la pigrizia congenita nel mio carattere, mi hanno fatto perseverare in questa scelta della P.P. Non ho fatto altro che riprendere lo schema dal punto di arrivo della sera precedente e continuare il puntamento di quei numeri che erano rimasti da giocare nelle varie aperture non chiuse. Ebbene, l’apertura più impegnativa si è messa i ritardo e le altre aperture sbagliavano continuamente le chiusure. Di solito per arrivare all’utile non si impegnano più di 80-100 pezzi. Questa volta ho dovuto impegnare quasi 500 pezzi. Alla fine la partita si è conclusa con il suo utile, ma l’inevitabile coincidenza con una partenza opposta mi ha costretto ad un inusuale impegno economico. 

Naturalmente ho rifatto la partita costruendola con i nuovi numeri e l’esito è stato che avrei fatto la prima chiusura dopo aver puntato in totale 4 pezzi e la seconda dopo aver puntato in totale 28 pezzi. Invece di soffrire per i 30 spin che sono stati necessari per arrivare all’utile, ci sarei tranquillamente arrivato senza dover impegnare 500 pezzi della cassa. A questo punto mi sono convinto che la Permanenza Personale può farti risparmiare tempo, ma alla fine ti fa inevitabilmente incontrare un inizio difficoltoso e, se non hai un buon gioco, ti può far saltare di qualunque cassa tu disponga. Questo per me è il nemico numero 1 del sistemista di roulette: la pigrizia e l’impazienza. 

Comunque, state su di morale perché il nuovo gioco del OVER THE TOP ha una buona resistenza e con una buona cassa può superare anche gli inconvenienti della P P. Naturalmente è meglio evitare questo tipo di conduzione perché se praticato nei dovuti modi e cioè utilizzando la permanenza del giorno, è un gioco che finora si è dimostrato imbattibile. 

Giorni fa ho ricevuto questa mail da Sergio. 

Ciao, Nino. Anche se ancora sbaglio nelle puntate mi sembra che hai creato un mostro, nel senso che il tuo sistema è in grado di far piangere la roulette. Non mi era mai successo, anche se in simulazione, di arrivare a vincere più volte oltre 150 pezzi senza la timidezza del vinci e scappa. Il semplice fatto che si possa giocare di continuo è assai significativo; non si tratta più di partite singole con attese di maturazione di un qualsiasi gioco poiché la staffetta funziona magnificamente. Credo che l’unico aspetto negativo consista in una sestina che si pone in forte ritardo mentre si puntano alcuni dei suoi pieni e simultaneamente non si riesce a recuperare lo scoperto con le altre vincite. Penso però che sia molto difficile che si verifichi una simile ipotesi, ed in questo caso ritengo che l’unica soluzione sia quella di tenere basse per quanto possibile le puntate della sestina in ritardo accettando una perdita non esagerata.
Approfitto della tua pazienza e ti invio in allegato alcuni esempi per sapere se ho imparato oppure no. 

A questo punto richiamo l’attenzione dei giocatori di questo sistema sulla naturale evoluzione di questo gioco. Di solito capita che dopo un certo numero di spin si trovino chiusi tre o quattro giocatori mentre due o tre sono rimasti ancora aperti. Naturalmente a questo punto siamo in utile generale, e la continuazione della partita sullo stesso schema potrebbe andare incontro a un inconveniente. Potrebbe succedere che i tre o quattro giocatori chiusi e riaperti entrino in calore lasciando i due o tre aperti e giocanti a puntare a vuoto. Praticamente il gioco arriva a una maturazione in cui è consigliabile chiudere il tutto e ripartire con numeri nuovi. Di solito ogni nuova partenza non produce problemi mentre la continuazione di una partita quasi totalmente chiusa potrebbe restare in stallo mentre si riforma il gioco sui settori chiusi in precedenza. Questo è un consiglio dovuto alla pratica del gioco in reale. Ogni tanto chiudete il tutto e ripartite da zero. 

Vai al Sito.

 
Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
(Compra Italiano; proteggi la tua famiglia e i tuoi figli)