30/01/09

CONSIDERAZIONI SULLE CHANCES SEMPLICI

Con questo POST voglio esporre un mio particolare modo di considerare le Chances Semplici.

Lo scopo di questa ricerca è quello di ottenere un minor numero di incertezze nel completamento di un qualsivoglia disegno, maturazione o configurazione, che possa servire ad un profiquo attacco.

Consideriamo come campione, valido anche per le altre due, la chance R/N. Questa chance è composta da due simboli in contrapposizione, ovvero a "modalità 2" (per distinguerla dalla modalità 3 delle dozzine e colonne).
Nella sua completezza la chance può produrre le cosiddette "figure" che altro non sono se non raggruppamenti di singoli simboli della chance stessa.
Ad esempio RR è una figura di 2; NRR è una figura di 3; RNRN è una figura di 4; e così via. Ogni figura può iniziare con l'uno o l'altro colore e la quantità delle figure che possono essere prodotte dipende dal numero dei termini, stabiliti a priori, per ogni tipo di figura.
Ad esempio le figure di 2 sono quattro: RR RN, NN NR due inizianti a R e due a N.
Le figure di 3 sono otto: RRR RRN RNR RNN, NNN NNR NRN NRR quattro inizianti a R e quattro a N. E così via.

Fino a qui niente di nuovo. Sono cose che chi ha già una minima conoscenza ludologica conosce bene da lungo tempo (ma che anche chi inizia ora questi studi, ha il diritto di sapere).

Durante i brevi studi sulle chances semplici, fatti in questi ultimi tempi, ho notato (come del resto tutti, penso) la frequente aleatorietà della presenza quantitativa nelle sortite delle figure inizianti con un colore o con l'altro. In altre parole può capitare che, in un ciclo completo di figure di 3, risultino presenti solo figure inizianti con un colore, mentre le altre (inizianti con il colore opposto) siano completamente assenti.
Ciò rientra nella normalità degli scarti e non dovrebbe costituire meraviglia; anche perchè, come viene il calore su poche figure, così può venire anche l'allargamento, con tutte le figure presenti nel ciclo delle otto figure. Naturalmente poi, vi sono tutti gli altri casi, con le varie gradazioni di eccezionalità, fino ad arrivare alla media tendenziale dei due terzi (5 presenze e 3 assenze, nel caso delle figure di 3).
Tutto questo, se considerato nei termini e modalità di gioco normalmente usati, porta inevitabilmente a subire partite negative. Anche se distribuite nel tempo, queste negatività, assorbono inesorabilmente gli utili conseguiti in un gioco, fino ad allora sviluppatosi nei modi tendenziali.

Come possiamo evitare questo periodico presentarsi di eccezionalità, peraltro dovute alla legge sulla distribuzione delle figure?

Ho pensato di dividere la classica chance (R/N) in due "Semichances" (Semichance a R e Semichance a N) dove, chiaramente, la successione dei colpi seguenti al primo, produrrà una serie di figure, tutte con una iniziale uguale. Le figure ottenute sono le stesse di quelle che si ottengono con la chance classica, ma ora sono considerate facenti parte di due gruppi diversi. Avremo quindi figure inizianti a R e figure inizianti a N.

Quindi, se presa come singolo colpo (figura di 1) la Semichance non da alcun significato: può essere presente o assente. Se presa come iniziale di una successiva serie di colpi (2, 3, 4 ecc...) può produrre anch'essa delle figure, che vediamo brevemente qui di seguito.

E così via.

La domanda che possiamo ora porci è: "a che cosa serve questa divisione?"

Secondo me, queste sono le possibili risposte.

1°) Accettando solo le figure di competenza, e cioè quelle con l'iniziale scelta per il gioco, si può spezzare la normale distribuzione delle figure (nella loro conformazione classica) interrompendo un processo inesorabile, che ci sta perseguitando in tutti questi tipi di gioco.

2°) Mettendo in contrapposizione le figure di una Semichance con quelle dell'altra si possono creare dei giochi che, avvalendosi della Legge del Terzo, non saranno soggetti a stagnazioni in uno dei due settori, come invece può succedere in uno schema di una chance classica.

3°) Le maturazioni degli schemi avvengono, ovviamente, mediante inserimenti di figure con l'utilizzo dell'accorgimento della "Iniziale obbligata", ampiamente descritto e praticato nei sistemi che si stanno pubblicando nel sito la roulette.it nello spazio a me dedicato:

http://www.laroulette.it/Zantiflore/Main_Zantiflore.asp

4°) Con questa divisione otteniamo un restringimento del campo di indeterminatezza, per la ricerca delle figure che completano un disegno statisticamente tendenziale.

Naturalmente, qualunque sia il gioco praticato con le Semichances, non si dovrà mai giocare il primo termine perchè offriremmo il fianco ai filotti del colore contrario.

Qualcuno, poi, può osservare che alla fine, nel caso delle figure di 3, non facciamo altro che giocare su figure di 2 (dato che aspettiamo l'iniziale di competenza per determinare la figura). Secondo me, però, quei due colpi validi per il gioco fanno parte di una successione di figure di 3, e considerarli separatamente dal contesto generale della permanenza non avrebbe nessun senso per delle configurazioni di ricerca ragionata.

Per finire, preciso che questa è una mia proposta che porto all'attenzione degli "addetti ai lavori". Lascio agli sperimentatori il giudizio.

NINO ZANTIFLORE


nino.zantiflore@tiscali.it