15/12/13

SPETTANZA VISIVA

Possiamo definire “spettanza visiva” ciò che ci si aspetta di vedere attorno a noi fin da quando ci svegliamo al mattino. Poiché siamo fatti così, ognuno di noi ha il diritto di vedere ciò che lo circonda. Ma vediamo proprio la realtà?

La fisica delle particelle ci insegna che ciò che vediamo non è la realtà assoluta, ma una realtà “combinata” che ci fa vedere soltanto l’aspetto macroscopico delle cose che ci circondano. In questo caso la nostra “spettanza visiva” ci propina false informazioni che, tuttavia, sono giuste e coerenti con le nostre macro dimensioni. La realtà di ogni oggetto è ben diversa da quello che di quell'oggetto percepiamo e se vogliamo scoprirla dobbiamo scendere sempre di più nel più piccolo, alla ricerca del puntiforme e cioè di quelle particelle al cui interno non c’è più niente che le costituisca. Ecco che allora per scoprire la vera realtà del nostro oggetto dobbiamo scendere nelle molecole, poi negli atomi, poi nei quark, poi nei costituenti dei quark (che anche se non sono ancora stati scoperti dovrebbero esserci perché se i quark sono di carica elettrica diversa, presumibilmente ciò deriverà da qualcos'altro di più piccolo), poi nelle stringhe (se esistono) e poi, infine, nei Bosoni di Higgs, che sembra siano i più piccoli costituenti la materia.

Se con questa discesa nell'infinitesimo siamo arrivati in fondo alla catena, tutto ciò che vediamo sono Bosoni di Higgs che, assemblati, trasformati in particelle diverse, alla fine formano quark, gluoni ed elettroni. La sostanza di tutte le cose è costituita di questi tre elementi che, dosati in quantità diverse, formano più di un centinaio di atomi apparentemente diversi ma uguali nella loro sostanza. Sono tutti costituiti di Quark, Gluoni, Elettroni; varia soltanto il loro numero all'interno dell’atomo e ciò diversifica i vari atomi nella tabella degli elementi. Non ho dimenticato i protoni e i neutroni; li ho semplicemente ignorati perché, essendo formati di tre quark ciascuno, non c’è ragione di considerarli come oggetti a se stanti.

Possiamo definire “spettanza probabilistica assoluta” il diritto di sortita che ogni numero della roulette ha ad ogni spin. I numeri sono li, e che siano già sortiti zero, una, o più volte, hanno tutti lo stesso “diritto assoluto” di sortire nuovamente ad ogni spin. Nessuno è privilegiato.

Possiamo definire “spettanza probabilistica relativa” il diritto di sortita che ha ogni numero della roulette nell'arco di un ciclo chiuso (logico) di 37 spin. In base alla Legge del terzo, o in base alla Legge dello scarto (che in pratica è la stessa cosa), alla fine del ciclo i numeri presenti saranno i due terzi (più o meno) e quindi ognuno dei 37 numeri disponibili ha una “spettanza probabilistica relativa” del 66,6%. In linea teorica, senza delimitazioni, ogni numero ha una spettanza probabilistica assoluta, ma in pratica in ogni ciclo logico l’insieme dei numeri ha una spettanza probabilistica relativa perché all’incirca 12 numeri, pur non sapendo a priori quali, resteranno assenti. Quindi ogni numero della roulette ha una probabilità del 33,3% di restare assente entro un ciclo logico di 37 spin. Tutto ciò, naturalmente, in via tendenziale.

Questi sono i due aspetti della spettanza probabilistica alla roulette. Cosa c’entrano con la spettanza visiva di noi tutti nel mondo macroscopico?

C’entrano perché la spettanza visiva alla roulette è ciò che ci aspettiamo di vedere nel suo “prodotto” e cioè nella sua permanenza. Questa spettanza, propria della roulette, è rilevabile dalle molteplici osservazioni su innumerevoli cicli logici. Se un milione di cicli logici contiene in ciascun ciclo un determinato disegno, la “spettanza visiva”, insita nel prodotto della roulette (permanenza), è il diritto che ha la roulette di formare quel disegno e quindi quella spettanza visiva è propria della roulette stessa. Noi possiamo vederla e capirne il senso e le ragioni. Come gli altri due tipi di spettanza, anche questa ha il diritto di realizzarsi, proprio per effetto della Legge del terzo e della Legge dello scarto. Quindi, la “spettanza probabilistica visiva” è la proprietà che ha la permanenza (prodotto della roulette) di produrre determinati disegni. Anche la roulette ha un’anima. Sta a noi individuarli e trarne un vantaggio.

Perché questo articolo, per la verità un po’ tirato per i capelli? Ho archiviato OVER THE TOP perché ormai ha fatto il suo tempo. Sapete che non mi fermo mai a lungo su un gioco (che funzioni o meno) e che una volta trovato il massimo ottenibile passo ad altro.

Ora mi sto ridedicando alle Chances Semplici con il ritorno a una vecchia metodologia di gioco che ai suoi tempi ho praticato nel modo in cui ero capace allora, senza sfruttarne appieno le possibilità. L’avevo messa nel novero delle cose da riprendere quando ne avessi avuto il tempo e l’occasione e ora (da tre settimane) sto giocando in reale sulle tre Chances Semplici. Come sempre l’idea di partenza è buona, ma nel corso del gioco pratico ho cercato di migliorarla cercando sempre nuovi punti di attacco, che abbiano anche un leggero vantaggio fra tutti gli sviluppi possibili della “spettanza visiva roulettiana”.

Se affidiamo il gioco alle sorti di una sola Chance, siamo sempre soggetti agli andamenti contrari. Se giochi per il recupero di uno scarto importante, non sei sicuro che il rientro avvenga in modo continuo. Può succedere, e quindi succederà, che il rientro avvenga con piccoli “rientrini” intervallati da continui “aumentini” dello scarto che causano un aumento della montante fino a livelli insostenibili. Se giochi sulla formazione di un disegno a spettanza visiva, anche qui non sei sicuro che il disegno non si formi in modo alternato, il che ti fa aumentare sempre più una montante in perdita. In pratica, una sola Chance lascia il tempo che trova e non hai modo di difenderti con altre soluzioni perché, alla fine, devi sempre scegliere una Semichance da giocare e che giochi univocamente, o in differenziale, sarai sempre soggetto ai suoi capricci.

Ho iniziato con un particolare tipo di Figure sulle tre Chances giocate in “mutualità a compensazione”. Il gioco è buono ma ha un punto debole nei filotti contrari alternati. Ho allora provato altri differenti attacchi sempre sulla spettanza visiva ma per il momento non sono arrivato a reali vantaggi perché quando una Chance è in negativa, non può essere supportata da quelle positive che potrebbero a loro volta entrare in negativa. Per il momento resto con l’idea iniziale e vedrò quanto resiste alle intemperie della roulette. Le ragioni che giustificano la sua valenza ci sono e un lungo andamento contrario è possibile, ma estremamente improbabile. Comunque sempre calmierabile con l’azione di una “mutualità a compensazione”.

Naturalmente tutto questo non lo faccio sulla carta, bensì giocando realmente perché penso che la miglior esperienza sia quella sul campo, dove hai modo di testare anche il tuo comportamento.

Certo non è ancora stato eseguito un test di alcuni milioni di spin, ma finora il comportamento del gioco riscontrato ha tutti i sintomi per confermare una forte resistenza alle negative; una tranquillità e facilità di esecuzione; un basso numero di pezzi necessario. L’unico handicap è il tempo che a volte è necessario per il recupero dei pezzi persi lungo la strada. Al momento sto continuando a giocarlo per vedere se trovo una seduta perdente.

Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato; se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
(Compra Italiano; proteggi la tua famiglia e i tuoi figli. Ogni volta che risparmi un euro crei un disoccupato)




24/11/13

CRITICHE

Dopo una seduta al Casinò live TV con quasi 100 pezzi di vincita, ho giusto ora ricevuto questa mail da questo signore che non so chi sia. Comunque ne indico l’e-mail così potrete rispondergli se ha ragione o meno. Vi sta qualificando come gente ignorante e a me in pratica ha dato del meschino.

Sig.Zantiflore,
perche´continua a ingannare la povera gente ignorante?Non ha vergogna di raccimolare qualche spicciolo grazie a queste meschinita´che non sono degne di un uomo della sua eta´?Mi dispiace farlo, ma mi vedro´costretto a pubblicare qualcosa di veramente pesante su di lei in differenti forums,visto che lei non ha il coraggio di pubblicare i miei scritti nel suo sito.
cordiali saluti.
piero-rossi666@hotmail.com

Se ha ragione potete confermargli il suo punto di vista. Se ha torto potete rispondergli spiegandogli i nostri punti di vista.

Non faccio commenti su di lui perché qualsiasi cosa dicessi, ribatterebbe come forse è abituato a fare nei vari Forum. Comunque se ha ragione gradirei me lo diceste.

Vai al Sito.


23/11/13

STOPPARDI


PIU' AGGIORNAMENTO

Questa sera, giocando al noto Casinò live televisivo, la croupier (non ricordo il nome) leggendo il Nick Name “STOPPARDI” si chiedeva cosa volesse dire. 

C’è fra di voi qualcuno che, essendo in contatto con i croupier su Face Book, gli spiega cosa vuol dire? Se non lo sa lo aiuto io: 

STOPPARDI è uno scherzo che in quasi tutta l’Italia (in special modo i romani) si fa a chi si vuole prendere in giro. La si fa a un amico e si esordisce dicendo: “ Hei, sai chi ho visto ieri?” L’amico risponde “Chi?” e tu gli dici: “STOPPARDI”. L’altro, che chiaramente non ha mai sentito quel cognome, chiede: “Chi?”, e tu gli rispondi “STOPPARDI BALLE”. Che tradotto dal romanesco vuol dire “QUESTO PAIO DI PALLE”.
Siccome la signorina in questione si è posta questa domanda già parecchie volte, qualcuno abbia la compiacenza di dirle cosa significa quel Nick Name perché ogni volta mi fa scompisciare dalle risa. 

Scusate, ma non avendo al momento argomenti più seri, mi sono permesso di postare un argomento un po’ più leggero. 

Oggi ho avuto questo scambio di mail con una persona che reputo giocatore accorto e consapevole delle gioie e dolori che può dare la roulette. 

Ciao Nino, innanzi tutto ti confermo di aver ricevuto il pdf assestamento dell' Over the top, di cui ti ringrazio. Che tu fossi IL MAESTRO non c'erano dubbi e vorrei vivamente che nessuno, dico proprio nessuno pensasse o peccasse di presunzione nel pensarla in altro modo. La settimana scorsa, mi riferisco a prima di questo pdf, mi sono lanciato in esperimenti che non mi competevano, mi sono semplicemente un po' esaltato a fare prove in reale e quando incontri permanenze difficili, sbagli le montanti o non confermi una giocata,  immediatamente vieni castigato, cosi' e' stato e sono consapevole di questa cosa. Ma sabato 16 novembre, perche' quelli come te lavorano anche il sabato e la domenica!!!!!!!!! hai scritto quello che solo tu potevi inventare. Questo gioco di figure che vanno e vengono, che si riuniscono in un unica montante quando e' ora, che rientrano i gioco ecc. ecc. sono il frutto della tua mente che sta lavorando da un sacco di anni per arrivare a conclusioni certe. Detta cosi' sembra un percorso quasi normale, quasi scontato, agli occhi di profani che non conoscono le insidie di questo gioco. Ma solo tu conosci i sacrifici, le ore perse, le illusioni e le disillusioni, gli impegni costanti con chi ti segue, le invidie, le calunnie della rete,  ebbene tu non hai mai mollato, dobbiamo riconoscerti gratitudine tangibile soltanto per questo motivo, e proprio per questo motivo quanto prima ti prego di accettare una ricarica di 100 euro , ti voglio dedicare i miei primi 100 euro vinti senza MAI perdere, senza grandi patemi perche' sono parsimonioso di natura , perche' dall'alto dei miei 62 anni sto ancora imparando da te a non mollare mai perche' con impegno e volonta'.....qualcosa succedera' di sicuro.....soprattutto con il tuo "vangelo' tra le mani da riguardare sempre prima di ogni partita. Se ci saranno delle perdite sara' per errore mio o per una permanenza veramente complicata che so bene puo' sempre arrivare,spero almeno in quel momento di avere una cassa un po' piu' corposa,  per questo non voglio cantare vittoria troppo presto, giusto per scaramanzia. Perdona il mio romanticismo ma sono fatto cosi'. Ti posso dire che in questa settimana ormai al termine mi sono divertito come non succedeva da tempo, e ti posso assicurare non e' stato per i 100 vinti ma ho superato una seduta con 7 zeri, una seduta a -240 pezzi , 12 numeri in gioco, con cassa di 300 pezzi a rischio ma la vincita a +2 euro e' arrivata ,  due sedute nelle quali non si capisce bene non mi hanno processato due giocate che avrebbero chiuso il gioco in attivo. Mi sto azzardando  a giocare da 50 centesimi, sono per le tante piccole vincite e quando vedo che sono troppo vicine esco dal gioco per un po', non per mancanza di fiducia nel sistema ma per risparmiare investimenti in un sicuro imminente allargamento infinito. Avrei bisogno di un paio di consigli ma ti ho gia' rubato del tempo prezioso per cui rimando il tutto di una settimana. Grazie Nino e buon week end 
Sergio ……………… 

Ciao Sergio, leggendo la tua mail, dietro mi è venuta la ruota come i pavoni in presenza delle femmine. La mia è solo una passione derivata dal fatto che fin dalla mia prima entrata al Casinò di Venezia ho cominciato a giocare la martingala su un colore dopo un filotto contrario di 5. Ho avuto la "scalogna" di vincere e da allora non mi sono più liberato di questa schiavitù.
Comunque ti ringrazio.
Però stai attento perché se la cassa è di 300 Euro può andar bene il pezzo base di 50 cent. ma se è di 300 pezzi, è insufficiente. Ricordati che le permanenze sono infinite e non sai mai che tipo di permanenza ti può capitare. Possiamo fare tutte le previsioni che vogliamo; riscontrarle in migliaia di cicli, ma non avremo mai il cento per cento di certezza.
Se segui il gioco suggerito nella circolare 4, che è quello che faccio anch'io al momento, segui principalmente il consiglio di stoppare la partita a qualsiasi utile generale conseguito. Fai tutte partite veloci e quindi ci saranno utili di 2-3-4 pezzi, ma anche di 10-15.
La ricostruzione di una partita è facile se con la gomma cancelli i primi numeri della partenza che sono stati posti nello schema. Quindi non devi risalire a caso e l'operazione non ti porta via troppo tempo. La cancellazione deve riguardare soltanto i numeri prima dell'ultimo cavallo uscito 3 volte comprendendo quel numero. In questo modo avrai già pronto il gioco solo su cavalli usciti 2 volte.
Per i consigli chiedi pure: son qui per questo!!!
Ti chiedo il permesso di pubblicare il nostro scambio di mail perché la cosa può interessare anche altri.
Ciao. 

Ciao Nino sei sempre un fulmine nelle tue risposte, grazie, approfittero' della tua bonta per le mie domande. 
So che sei un appassionato di roulette e che per te e' un hobby, ho letto la tua storia, tutti i tuoi post  e tutti i sistemi che ho trovato nel tuo sito  e sperimentato ( a tavolino )  cosi', anche io per passione ; devo dire pero' che nei tuoi metodi e nelle tue parole  ci ho trovato  piu' che molta passione per un hobby, un infinito lavoro nell'arco degli anni e tantissima modestia, cosa molto rara di questi tempi. Ho studiato anche i sistemi classici, che ora quasi non ricordo piu', letto un sacco di fregnate in rete dove mi viene da sorridere perche' ci prendono proprio come fossimo imbecilli. Ho dedotto e sono pienamente d'accordo con te che la Legge del terzo "funziona", e' qui che bisogna lottare. 
So bene che 1000 pezzi di cassa rappresenterebbero la serenita' nel gioco , per questo ti ho detto che sto azzardando da 50 cent in quanto la mia cassa e' di 150  euro....quindi 300 pz  , infatti visti i rischi stasera torno a giocare da 20 cent  .
Quesito : mi son trovato, sempre dopo 2 aperture, a giocare solo per la 1/0  cavallo allargato fino a 17, pieno, in quanto le figure con inizio 0  completamente latitanti, allargamenti fino a 6 figure con la 1, pieni da giocare, montante che sale insieme all'adrenalina, ho chiuso a +1.......ben felice!!!
Altre volte era latitante dall'inizio la 1/0 quindi ho giocato solo per la 001 ma qui pur essendoci  piu' numeri a disposizione la montante sui cavalli saliva bene.  Intendiamoci......ho sempre chiuso magari 1 o 2 pezzi ma non ho mai perso e questo e' cio' che conta.......e finora sempre entro il ciclo logico. 
Mi chiedo se per le 2 aperture di attesa tu ti riferisca  ad una 0/0/1 ed una 1/0  oppure sia indifferente, il punto e' che se non le giochi escono e viceversa, questa e' la ruota!!  
Ho imparato a mie spese che quando mi trovo  in leggero attivo chiudo, risalgo e ricomincio, non  faccio questione ne di soldi ne di tempo cosi non vado incontro a pericoli  e se rileggo con piu attenzione e miglior interpretazione  le tue parole tante risposte alle mie domande arrivano da sole . Se avro' qualche problema piu' serio ti chiedero'. Grazie di nuovo e buon lavoro.  Se vuoi postare qualcosa delle nostre mail  hai il mio consenso. Un caro saluto  

AGGIORNAMENTO
Non capisco perchè chiami in causa la figura 0-0-1. Le figure sono di 2 e quindi anche se in un cavallo ci sono i simboli 0-0-1 tu devi prendere in considerazione solo l'1 finale per formare una nuova figura che potrà essere 1-0 o 1-1. Guarda sempre l'ultimo simbolo e non i precedenti.
Ora ti dico come gioco io che è ciò che ho suggerito con la circolare 4.
Prima di giocare aspetto almeno una decina di spin e poi attacco solo se ho almeno due aperture.
Cerco le figure 0-0, 0-1 e 1-0. Se guardi bene si gioca solo sui doppiaggi dei numeri già usciti.
Inizio giocando il cavallo su tutte e tre le figure e quindi in realtà gioco le 4 figure.
Gioco il cavallo fino a 36 di esposizione aumentando fino a 2 pezzi. Se in questo percorso sono vincente chiudo la partita, risalgo cancellando i primi numeri della permanenza fino ad ottenere soltanto 2 simboli su quei cavalli che ne avevano 3. A questo punto puoi ripartire con una o più aperture, ma aspetto sempre di averne almeno 2.
Se invece non chiudo aggiungo i pieni di competenza mantenendo i cavalli da 2 pezzi.
Se chiudo su una figura accomuno le altre due restanti in un unica montante aumentando però solo i pieni perchè sono sicuro che prima o poi verrà uno dei due simboli che sto cercando. Se sbaglio la figura perchè esce il simbolo compagno del pieno, prendo il cavallo da 2 pezzi e cioè incasso 36 che mi riduce un po' l'esposizione.
Con questo modo di giocare non ho mai perso.
All'inizio resto un po' prudente ma poi quando resto con 2 figure gioco per vincere quando prendo il pieno e cavallo.
All'inizio faccio gli aumenti come se fossero 3 giocatori, il che mi consente di superare le negative iniziali con poca esposizione.
Il solo pericolo è un allargamento di aperture che potrebbero portare le puntate ai massimi del tavolo. Ricorda che su Winga il massimo sui pieni è di 2.5 euro e quindi se giochi da 50 cent avrai un aumento massimo di 5 volte il pezzo base. Non sperare che questo non ti capiti mai.
Spero di essere stato di aiuto.
Ciao. 

Ciao Nino ti rispondo solo ora perche' oggi e' stata una giornataccia, non ho nemmeno giocato anche perche' questi turbo spin delle vip night mi irritano e spengo tutto. Ho letto la tua mail e  il tuo post e ti ringrazio di avermi inserito, leggendo c'e' sempre e solo da imparare e far fede degli errori commessi . Mi  devo scusare con te per averti  scritto male nella mia richiesta  le figure del gioco, mi sono espresso proprio male,  in pratica ho abbreviato 001 ma comunque intendevo 0/0 e 0/1 , mi dispiace per questa brutta figura.  Io le gioco come hai scritto tu. L'unica cosa che non avevo capito bene era la questione dei pieni, ad esempio sulla figura 1/0 arrivavo a 17 di scoperto e puntavo direttamente il pieno di spettanza ma non giocavo piu' il cavallo, cosi' in realta' mi perdevo le uscite  1/1 che come ben hai detto tu col cavallo si abbassa lo scoperto e azzeccando la sortita giusta guadagni su pieno e cavallo.  Ho rifatto velocemente 4 partite dei giorni scorsi con i tre giocatori (in pratica 4)   figura 0/0 e 0/1 con i conteggi come da te descritto  e figura 1/0  come da manuale, mi e' sembrato tutto piu' fluido e soprattutto piu' remunerativo.  Mi rimane un dubbio precedente : chiusura della 1/0, ovviamente ancora con scoperto,  faccio la  montante unica sulla 0/0  e 0/1  con scoperto sui cavalli 17+17, poi aumento i cavalli a 2pz fino a 36 di scoperto; da quel momento mantengo i cavalli da 2pz e inserisco i pieni, quindi in questo caso ad esempio cavallo 2/5  devo mettere il pieno sia sul 2 che sul 5, e' corretto?  
Per quanto riguarda i limiti di Winga e' vero, hai ragione e ci ho pensato molto, quando gioco 20 cent sono tranquillo, quando azzardo 50 cent se si va troppo avanti inizia la fibrillazione perche' ho paura di poter superare i 2.50  sul pieno e anche di mangiarmi la cassa. Magari  tu puoi  suggerire qualche altro casino' on line ? o meglio stare sul solito?  Grazie di tutto  e ormai buona domenica. Lunedi mattina vado a fare quella cosa per te
saluti  sergio

Quando chiudi la figura 1/0 e ti rimangono la 0/0 e 0/1, sempre se sei scoperto di cassa, prosegui il puntamento dei cavalli che iniziano con 0 fino a 36 circa di scoperto e cioè puntando 2 pezzi per cavallo. Superato tale limite, ci devi aggiungere i pieni, però, siccome sono i 2 pieni del cavallo, ci puoi aggiungere solo 1 pezzo sul cavallo perchè così facendo rallenti la scalata della montante. Se vinci guadagni di meno, ma rallenti l'esposizione. Infatti puntare i 2 pieni dello stesso cavallo o puntare 2 pezzi sul cavallo è la stessa cosa. Quindi aumentando il cavallo con un solo pezzo puoi esporti di meno. In pratica quando restano in gioco le 2 figure 0/0 e 0/1 si può fare una scalata sul cavallo e quindi 1 fino a 18, 2 fino a 36, 3 fino a 54, 4 fino a 72, 5 fino a 90, 6 fino a 108, ecc. Con queste due figure non serve distinguere i pieni, basta aumentare sul cavallo. In quale modo lo decidi tu. Se aumenti di 2 pezzi è come se puntassi i due pieni. Se aumenti di 1 pezzo è come se facessi gli aumenti sui due pieni per la metà.

Per quanto riguarda altri siti di gioco, hanno tutti 1 minuto di tempo fra uno spin e l'altro e in certe occasioni non basta. Io non rischio di trovarmi in difficoltà per mancanza di tempo. Il mancato puntamento di qualche numero può essere causa anche di grosse difficoltà successive. Anche se nel proseguo della partita che avresti potuto concludere ci saranno senz'altro altre vincite, la particolare permanenza ti può protrarre il gioco per le lunghe. In quel caso, oltre a imprecare contro il sito, te la prenderesti con te stesso perchè hai accettato il rischio.

Ho postato questo scambio di mail per puntualizzare a tutti la mia condotta di gioco nel OVER THE TOP 3. Sta funzionando ancora bene, anche in occasioni di permanenze difficili e di grande allargamento. Come lo gioco io ha una buona resistenza e la sua massima esposizione non ha mai superato i 500 pezzi. Questione di fortuna? Non credo, ma non si può mai sapere ciò che “sua maestà” ci riserva per il futuro. 

Ciò che conta è il comportamento del sistemista che, come Sergio, ragiona in ogni momento del gioco e non pretende di eseguirlo in modo automatico sempre uguale. 

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16/11/13

IL TERZO MANCANTE

Dire che la Legge del terzo non esiste, equivale a dire che non esiste lo scarto.

Scusate se insisto su questo argomento, però non riesco a capire come qualcuno  possa dire che non c’è la Legge del terzo. Altri affermano che la Legge del terzo non è vincente, come se si trattasse di un sistema.

Nel primo caso posso supporre che la causa sia dovuta alle classiche e ricorrenti deviazioni che ogni tanto si riscontrano in qualche ciclo logico. Non essendoci una assoluta stabilità, dicono che la Legge non c’è. In qualche occasione avranno riscontrato 30-31 32 numeri diversi. In qualche altra ne avranno riscontrati 16-17-18. A questo punto, vista la discordanza con il risultato tendenziale, generalizzando su questi picchi di deviazione, decretano l’inesistenza del fenomeno Legge del terzo.

Nel secondo caso, visto che nessuno (a loro conoscenza) è riuscito a sfruttare tale Legge, la scambiano per un “sistema” e dicono che non vince. Penso che l’unico loro modo di sfruttarla sia stato quello tipo “gioco della Piramide” dove, ricercando i numeri che si dovrebbero doppiare in un ciclo logico, puntano i numeri che man mano escono per prendere un doppiaggio prima della conclusione del ciclo. E’ chiaro che se il primo doppiaggio avviene dopo il 18° spin (evento non raro) non si può sostenere il costo con qualunque montante e perciò il gioco è destinato a saltare. E’ evidente che loro estendono il gioco della Piramide (o qualcosa di simile) al concetto che descrive la Legge del terzo e per loro questa Legge è un sistema e non una semplice tendenza. Il fatto che poi su quella pur esigua quantità di doppiaggi si potrebbe ottenere un utile con più incassi (doppiaggi consecutivi finali), forse non gli è passato per la testa. Comunque, per loro il “sistema” Legge del terzo è perdente. Ma che cosa è un sistema? Un sistema è il modo che da la possibilità di sfruttarla traendo un vantaggio dalla tendenza e non la Legge in se stessa.

Entrambe le convinzioni tendono a rifiutare un comportamento della roulette per il solo fatto che, essendo tendenziale è, per forza di cose, aleatorio. A volte non si verifica nelle proporzioni esatte, ma ciò rientra nel concetto del principio di Bernoulli secondo il quale “con l’aumento delle prove la frequenza relativa tende alla probabilità e la media sperimentale tende alla media teorica”. Ciò vuol dire che anche alla roulette non tutte le ciambelle riescono col buco, ma se l’80% lo fa, significa che la tendenza è mantenuta. Se non lo facesse, significherebbe che alla roulette vi sarebbe certezza e in questo caso la roulette non avrebbe ragione di esistere.

A parte questa premessa, riguardante gli scettici o i miopi, vediamo perché lo scarto è “provocato” dalla Legge del terzo.

In un ciclo logico sui numeri pieni la Legge del terzo determina l’assenza teorica di 12 numeri. Il motivo, già descritto in altre occasioni, dipende dal continuo aumento delle caselle visitate dalla pallina e dalla continua diminuzione delle caselle da visitare. E’ una questione puramente fisica: un bersaglio che si ingrossa sempre di più, è più facile da colpire di uno che si assottiglia sempre di più. Naturalmente ci sono delle deviazioni in più o in meno dal risultato standard, ma ciò rientra nella caratteristica della casualità dei numeri e comunque supera difficilmente le 4 unità in più o in meno. Questa, detta in parole povere, è la Legge del terzo. Ora vediamo perché lo scarto dipende da questa Legge. Le proporzioni saranno quelle standard, senza perciò puntualizzare sulle possibili deviazioni.

In ottemperanza a questa legge, in ogni ciclo logico sui pieni ci sono circa 12 numeri che non escono. Al ciclo successivo ce ne saranno altri 12, dei quali qualcuno coinciderà o meno con i mancanti del ciclo precedente. Per il terzo ciclo sarà la stessa cosa; per il quarto idem e così via.

Cos’è uno “scarto”? Lo scarto di un numero, o di qualsiasi altra Chance o configurazione, si instaura quando la Chance risulta assente per un certo quantitativo di spin che va oltre 4 volte la sua “spettanza probabilistica semplice”.

La spettanza probabilistica semplice è il diritto che ha un numero di sortire durante il suo ciclo logico. Durante un ciclo logico ogni componente la Chance ha il diritto (che io definisco “semplice”) di sortire ad ogni spin. Nella realtà dei fatti, però, ci sarà un terzo della Chance che non uscirà e quindi la spettanza “reale” di sortita dei componenti di ogni Chance è dei due terzi del totale dei suoi componenti. Per i numeri pieni tale spettanza è di 24 su 37 (tralascio di essere più preciso nelle proporzioni e nelle deviazioni) e quindi il diritto reale di sortita di ogni numero è del 66,6%. Questa per me è la “spettanza probabilistica reale” di ogni numero in un ciclo logico.

Ho detto che per me lo scarto assume il suo significato quando supera di 4 volte la sua “spettanza probabilistica semplice”. Perché? Il ragionamento è questo.

Al primo ciclo logico mancano 12 numeri. Al secondo ciclo mancheranno ancora 12 numeri, ma due terzi dei 12 mancanti al precedente ciclo saranno apparsi in questo ciclo e quindi dei 12 assenti nel primo ciclo ne resteranno assenti 4 alla fine del secondo. Al terzo ciclo di questi 4 ne appariranno i due terzi e quindi ne resterà 1,3. Al quarto ciclo di questi 1,3 mancanti ne appariranno i due terzi e quindi, arrotondando, ne resteranno 0. Alla fine del quarto ciclo i 12 numeri mancanti al primo ciclo dovrebbero essere usciti tutti e quindi, uno o più numeri che continuassero a mancare oltre questo ciclo, sono da considerarsi in “scarto”. Prima di questo limite, qualsiasi numero che sia assente rientra nella normale routine delle spettanze probabilistiche. Quindi, fino a 144 spin, un numero assente non è da considerarsi in scarto. Oltre tale limite si entra nella durata di tale scarto e questa è un'altra storia, perché tale durata dipenderà proprio dalla storia di ciò che è accaduto nel mondo della roulette fino ad ora, dai limiti massimi raggiunti e da quelli che si raggiungeranno col trascorrere del tempo. Più il tempo passa, più si allungherà il limite del detto “improbabile ma possibile”.

A questo punto è chiaro che lo scarto è costruito dalla Legge del terzo e cioè nasce da quei 12 numeri mancanti in un primo ciclo. Da quel momento in poi la coincidenza di uno o più di quei numeri (o altre Chances) con il terzo mancante di ogni ciclo, crea uno scarto se oltrepassa il limite dei 4 cicli logici.

Naturalmente questo è il ragionamento logico che giustifica la nascita di uno scarto e quindi, se non c’è la Legge del terzo, come fa a esserci lo scarto?

OVER THE TOP 3 prosegue imperterrito la sua corsa. Per il momento non ha superato i 200 pezzi di esposizione restandone ben al di sotto. Ciononostante io metto sempre a disposizione 1000 pezzi che mi permettono di affrontarlo con serenità. Essendo un gioco a “spettanza visiva”, può essere condotto a discrezione del giocatore. A volte faccio intervenire la puntata allargata; a volte gioco solo i pieni. Questo dipende dall’evoluzione dello schema perché le vincite, se non ci sono prima, ci saranno poi. La quantità dei simboli è abbastanza alta da permetterci anche di restare cauti nella montante, a volte facendo rientrare il giocatore già chiuso che, se continua a chiudere, avrà lo scopo di recuperare parte dello scoperto finchè uno dei due rimasti non chiude a sua volta.

Continua ad essere un gioco a “conduzione” e cioè gestibile dal giocatore. Ricordiamoci però che le maggiori difficoltà si incontrano quando, dopo aver ottenuto un utile, si decide di proseguire la partita per incrementare quell’utile già conseguito. Questo comportamento può dare di più, ma può anche impegnarci di più. E’ meglio soffrire per aumentare ciò che abbiamo già acquisito, o è meglio incamerare tanti piccoli utili? La scelta è vostra.

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10/11/13

LE 7 VIRTU' CAPITALI


La tavola che state vedendo qui sotto è del 1500 ed è attribuita a Hieronymus Bosch. Descrive i “sette peccati capitali”: Ira, Avarizia, Invidia, Superbia, Gola, Accidia e Lussuria.

 

L’elenco che troverete qui sotto descrive le “sette virtù capitali del sistemista”, attribuite a Nino Zantiflore: visionario un po’ burlone dei nostri tempi.

Le 7 virtù capitali del sistemista
Competenza. E’ una virtù che il sistemista non sempre possiede. Deriva dallo studio e dal lavoro dei nostri predecessori; delle loro scoperte e conclusioni. Pretendere di scoprire qualcosa senza sapere ciò che è già stato fatto e collaudato da altri prima di noi, non solo è tempo perso, ma è soprattutto un suicidio per le nostre finanze. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Presunzione.
Perseveranza. E’ la capacità di proseguire per una strada impervia, resa improvvisamente difficoltosa da un andamento ostile della permanenza. Sappiamo che le possibili Figure di un ciclo chiuso di 36-54 spin sono infinite, ma sappiamo anche che, secondo le osservazioni fatte nella pratica, quell’andamento contrario avrà una fine. Di solito l’andamento finisce quando finiscono i nostri pezzi, ma questo lo si supera con le prossime virtù. Se avremo la capacità di portare avanti il gioco, ne verremo fuori superando quel periodo con profitto. Per ottenere questo non bisogna perdere la testa nei momenti difficili dove cambiano le puntate da fare e dove a volte il tempo è breve. A volte ci si perde nel rifare le puntate, calcolare le nuove masse e annotare nel carnet i cambiamenti. Non sempre ci si riesce e per questo è necessario molto esercizio pratico. Resta il fatto che se sbagliamo, o non facciamo in tempo a puntare tutto, dobbiamo incrociare le dita perché non esca proprio il numero non puntato che ci avrebbe fatto vincere. Ciò non deve preoccuparci perché nel prosieguo della partita ci saranno altre chiusure. Comunque è buona regola giocare dove il tempo fra uno spin e l’altro è sufficiente a fare i nostri calcoli e soprattutto non accettare il gioco dove esaltano la velocità come mezzo di maggior divertimento. L’unica ragione di un gioco veloce è il maggior guadagno del banco. Quelle che sentite in certi programmi televisivi sono tutte balle per farvi agire d’impulso e senza ragionare. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Incompetenza.
Consapevolezza. E’ la conoscenza di ciò che sarà il risultato finale. Quando sappiamo che ciò che stiamo cercando alla fine si formerà, come si è sempre formato, avremo la necessaria tranquillità d’animo per portare avanti il gioco. In pratica sappiamo già come andrà a finire perché ci è già successo innumerevoli volte e il risultato è sempre stato quello. La strada può essere facile o difficile, ma l’arrivo è sempre quello. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Inesperienza.
Parsimonia. Colui che sa dosare le proprie forze arriva sempre alla méta. Non arriverà primo; non diventerà ricco; non diventerà famoso per aver sbancato il Casinò, ma non cadrà mai; non perderà mai in un sol colpo la sua cassa di sessione; non dilapiderà il suo patrimonio a causa di una compulsività per l’azzardo. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Sperpero.
Moderazione. E’ una virtù difficile da dosare. Sapere quando smettere, accontentandosi dell’acquisito, è soggettivo. Sono convinto che il 99% delle sconfitte sia dovuto all’avidità, all’ingordigia di vincere di più. Se abbiamo avuto un periodo facile, perché insistere sperando che quell’andamento continui? Può si continuare, e allora saremo felici e contenti; ma può anche girare e allora dovremo sostenere il gioco, imprecando perché non abbiamo colto l’occasione per smettere o ricominciare da capo con la ricostruzione del gioco. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Insaziabilità.
Pazienza. E’ la virtù di chi sa che per vincere sempre si deve “costruire” il gioco. L’attesa di 18-20 spin all’inizio di una seduta non è da tutti e non è facile da sopportare. Eppure quell’attesa è necessaria per individuare quei punti di attacco che hanno maggiori probabilità di chiusura. E’ sempre stato così e sempre lo sarà. Personalmente non ricordo di aver visto una deviazione da tale condotta da parte della roulette. Ci saranno allargamenti che sopravvengono, ma alla fine quelle indicazioni non si smentiscono e producono quelle preannunciate chiusure. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Insofferenza.
Concentrazione. E’ la virtù di chi sa che ogni distrazione può essere causa di errori o dimenticanze. Non confermare la puntata alla roulette live; dimenticarsi di annotare una puntata; essere distratti dal fondo schiena di una giocatrice che al tavolo di fronte si sporge in avanti per fare le sue puntate; ascoltare i discorsi che gli annoiati crouper si scambiano. Sono tutte distrazioni che possono causare gravi danni. La mancata vincita su una chiusura, che ci farebbe ripartire con la scalata della montante, ci obbliga invece a continuare quella progressione e a quel punto si dovranno ricercare altre chiusure a una quota più alta. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Negligenza.
Prudenza. E’ la virtù che ci impedisce di pretendere l’immediata conclusione del gioco forzando la montante con aumenti eccessivi e non proporzionati al possibile sviluppo totale della partita. L’esperienza, dovuta alla pratica del gioco, ci insegnerà che gli andamenti favorevoli si alternano a quelli sfavorevoli e pretendere di risolvere subito la situazione è una condotta rischiosa che può portare a un incremento accelerato dell’esposizione. Un incremento eccessivo può risolvere la situazione, ma può anche accelerare lo scoperto. Un comportamento prudente, pur ritardando l’utile della partita, ci permetterà di giungere senza troppi patemi d’animo alle chiusure ravvicinate che, se sono mancate prima, si addenseranno poi. L’importante è saper giudicare il momento favorevole dall’esame visivo della situazione dello schema. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Leggerezza. 

Queste sono le 7 virtù indispensabili al sistemista, che non è un giocatore, ma un “lavoratore”. L’immediato non serve a nulla se non a una breve esaltazione del momento. Ciò che conta è il risultato a fine periodo. Una volta incontrai un mio amico a Venezia che mentre usciva dal Casinò mi disse “li ho ripuliti tutti a Chemin de fer. Ho vinto 20 milioni”. Lo ritrovai “ripulito” il mese successivo, con il solo biglietto del treno per tornare a Verona. Purtroppo di storie come questa se ne sentono tante e dimostrano i limiti della nostra mentalità. Pensiamo al domani nella nostra vita quotidiana ma non lo facciamo nel gioco. Che sia perché il gioco rappresenta il sinonimo di evasione dal quotidiano?
 
OVER THE TOP 3 prosegue inesorabile la sua corsa e non ci sono segnali di cedimento, sia con permanenza favorevole che contraria. Sta mantenendo la “vincita costante” e se applicato osservando le 7 virtù capitali, lo giudico il “gioco perfetto”. E’ un gioco a “spettanza visiva” perché ci da modo di vedere il futuro. 

Vai al Sito.

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07/11/13

CIRCOLARE 3

Ho terminato l'analisi, lo studio e il gioco reale sull'ultimo sviluppo del OVER THE TOP 3.

Ho iniziato a spedire a tutti il relativo PDF con i consigli per la conduzione del gioco come la vedo io e come riesco a vincere costantemente senza mai una partita perdente.

Poichè alcuni indirizzi mail li ho persi, o non mi appaiono più sul PC per qualche motivo che non so, prego coloro che non hanno ricevuto la circolare 3 di richiedermela espressamente con una mail in modo che io possa spedirgliela.

Saluti a tutti.

28/10/13

FIGURE...FIGURINE...FIGURETTE


Sapete che molta gente che bazzica la roulette non sa cosa siano le Figure?
 
Una volta uno mi ha scritto: “ma cosa sono tutte queste figure,… figurine,… figurette?...”. Ricordo che a quel punto, come si suol dire, “mi sono cadute le braccia” e ho capito che l’instaurazione di un completo e totale contatto costruttivo con la molteplicità delle persone interessate a questo gioco, non è sempre positivo. Per qualcuno (per fortuna molto pochi), se si trascende dal loro modo di vedere le cose, ogni altro aspetto di un determinato argomento è incomprensibile e lo rifiutano; o forse non hanno la voglia di affrontarlo, considerandolo già in partenza, senza conoscerlo, una cosa inutile. Il fatto è che con i loro interventi e critiche ti obbligano a soffermarti su cose che per la maggior parte dei giocatori consapevoli sono assiomi, postulati, cose scontate, su cui non ci si sofferma nemmeno più. Ti obbligano a uno spreco di tempo, tanto che alla fine decidi di eliminarne la causa e quindi lo eviti con la chiusura di quel contatto collettivo nella sua totalità. Però la cosa va a discapito della maggioranza che sa di cosa si parla e perché se ne parla. 

Fortunatamente queste persone sono abbastanza rare, ma hanno tutte una specie di testardaggine ottusa e se non li eviti rischi di infognarti in discussioni sterili, che ti fanno perdere troppo tempo che puoi impiegare meglio. E’ per questo che molti importanti studiosi e ricercatori di roulette evitano il contatto diretto con il pubblico. Per esempio ho saputo dal responsabile di un importante sito, che all’inizio questo sito conteneva una sezione tipo Forum e che successivamente, visti i toni degli interventi, ha preferito chiudere la sezione restando con la sola esposizione della parte descrittiva di articoli, sistemi, dimostrazioni matematiche e quant’altro inerente il gioco. Per chi è interessato, il Sito è li; per chi vuole criticare con insulti e parolacce, può ignorare il Sito e sfogarsi nei vari Forum aperti a tutti nella rete. Non che i Forum non contengano cose interessanti, ma fra le molte persone che parlano di cose costruttive, si intrufolano purtroppo questi malati di pseudo “protagonismo” che rovinano il tutto. La stessa cosa l’ho fatta io personalmente con questo Blog. 

L’argomento è già stato da me trattato in un vecchio post, ma l’ho ripreso come introduzione all’argomento di oggi. Voglio parlare appunto di queste “Figure… Figurine… Figurette”. 

Quando si parla di Figure, bisogna individuare sia la “modalità” della Chance che si considera in figura, sia la lunghezza che vogliamo dare a quella Figura. 

La modalità della Figura è la quantità dei componenti di cui è composta la Chance. Una Chance Semplice è a modalità 2. Le Dozzine/Colonne sono a modalità 3. Per le Sestine 6, per le Terzine 12, ecc.. Qualunque Chance è riconducibile a Figura e la sua lunghezza dipende dalla quantità di spin vogliamo sia composta. Per indicare questa lunghezza si mette un “di” dopo il termine “Figura”. 

Quindi Figura di 2 indica le Figure che si possono formare con 2 spin di roulette su qualsiasi Chance e naturalmente la loro quantità varia secondo la modalità cui è composta la Chance in questione. Se parliamo di Semplici, queste Figure di 2 sono 4. Se parliamo di Dozzine/Colonne, sono 9. Se ci riferiamo a Sestine, sono 36; se a Terzine, sono 144 ecc. 

La Figura di 3 si forma con 3 spin e per la modalità 2 (Semplici) le Figure possibili sono 8; per la modalità 3 (Dozzine/Colonne) sono 27; per la modalità 6 (Sestine) sono 216, ecc. Tralasciamo le Chances più piccole perché la quantità di Figure possibili nel loro ciclo logico sarebbe troppo grande. 

Poi dobbiamo distinguere tra Figure complete, ridotte ed eccedenti. 

Una Figura completa è lunga tanto quanto sono i costituenti della Chance. Una figura completa di Semplici è lunga 2 (4 possibili). Una completa di Dozzine/Colonne è lunga 3 (27 possibili). Una di Sestine è lunga 6 (46.656 possibili) e una di Terzine 12 (1212 possibili). 

Una Figura è ridotta quando la sua lunghezza è inferiore al numero dei componenti la Chance. Ne sono esempio le Sestine in Figure di 2, oppure le Figure Ordinali di 2 dei numeri pieni, oppure le Figure di 2 sulle Dozzine/Colonne. 

Una Figura è eccedente quando è più lunga dei componenti  la Chance. Ne è un classico esempio le Figure di 3 o di 4 o di 5 sulle Semplici. 

Dalle Figure ridotte dobbiamo escludere le Semplici perché un solo colpo di roulette non può produrre alcuna Figura di qualsiasi Chance. Per le Figure di 2 ridotte dobbiamo partire dalle Dozzine /Colonne per le quali 2 colpi possono produrre 9 Figure. Per le sestine 36; per le Terzine 144, ecc. In questi casi la lunghezza della Figura è inferiore al numero dei componenti la Chance e quindi la quantità delle Figure possibili dipende dall’accoppiamento, per una e una sola volta, di un componente la Chance con se stesso e con qualsiasi altro componente in entrambi i versi di sortita. Ciò vuol dire che per esempio le Figure di 2 sulle Sestine 56 e 65 sono due Figure diverse. Naturalmente, più aumentano gli spin e la modalità, più il numero delle Figure aumenta esponenzialmente e più divengono impraticabili. 

Per una Figura che sia più lunga del ciclo logico della Chance, è praticabile soltanto quella che riguarda le Semplici perché già dalle Dozzine/Colonne le possibilità sarebbero troppo elevate. Di solito, quindi, sulle Semplici si utilizzano Figure di 2, di 3 e raramente quelle di 4. 

In base a questi postulati possiamo dire che per le Sestine le Figure complete possibili in un ciclo di 6 spin sono 6x6x6x6x6x6 e cioè 46.656. Il che vuol dire che, considerando ogni singolo colpo come sestina, una permanenza di 6 colpi ha 46.656 modi diversi di presentarsi. Considerando ogni singolo colpo Terzina, una permanenza di 12 colpi ha 1212 modi diversi di presentarsi. 

Naturalmente, perché in tutto questo ci sia un senso, non bisogna superare certi limiti di eseguibilità. Costruire per esempio un gioco sulle Figure di 3 sulle Sestine, o di 3 sulle terzine, risulterebbe un gioco impraticabile perché, anche se il disegno statistico alla fine si forma, non sarebbe economicamente sostenibile; senza contare il tempo necessario al suo completamento. 

Ora pensiamo a quante possibili Figure complete di numeri pieni ci sono in un ciclo di 37 spin. Se non sbaglio dovrebbero essere 3737 (37 alla trentasettesima), il che rappresenta un numero talmente grande da non essere raggiunto nemmeno dalla presunta quantità degli atomi di cui è formato il nostro universo. 

Allora, che cosa induce a pensare che 10 milioni di boules siano sufficienti a considerare valido un sistema? Eppure certi editori, per pubblicare un qualsivoglia sistema, chiedono una sperimentazione su questi piccolissimi frammenti di permanenze possibili. Pensano che ciò sia sufficiente a garantire l’infallibilità del gioco? Pensano che i cicli contenuti in questa infinitesima frazione di possibili figure siano esaustivi? 

Qualunque gioco si faccia abbiamo davanti a noi una tale quantità di possibili sviluppi da non poter essere mai matematicamente sicuri che quella non sarà la permanenza che ci farà perdere; non solo per il fatto che può non formarsi il disegno statistico che stiamo cercando, ma anche perché vi è la possibilità che la sua formazione possibile si allarghi in modo sproporzionato e non sostenibile in rapporto alla proporzionalità dell’incasso della Chance. 

Quindi, non solo le Figure contrarie sono uno sproposito rispetto a quei pochi test che possiamo fare, ma anche se quella Figura contenesse il disegno ricercato, questo si può formare alla fine del ciclo, dopo innumerevoli e costose aperture. 

In sintesi, i test vanno sì bene, ma ciò che più conta è la ragione per cui si dovrebbe ottenere quella chiusura entro i limiti della possibile sostenibilità economica. Tuttavia, se tale ragione deriva da osservazioni statistiche, non saremo mai matematicamente certi del buon esito della partita, sia perché la permanenza di quel momento può essere l’eccezione rispetto alla ragione, sia perché l’evento può richiedere un impegno finanziario troppo alto. Se tale ragione deriva da formule matematiche, non saremo mai sicuri che gli scarti non oltrepassino il limite di “possibile ma improbabile”. Anche se tali ragioni derivano da quei 10 milioni di test, non saremo mai certi che quella permanenza non faccia parte delle sconfinate permanenze non comprese nei test. In fin dei conti ad ogni spin può sempre uscire ciò che non hai puntato. 

Già questo è ciò che capita nei giochi a ciclo chiuso; figuriamoci nei giochi su permanenza continua. In quest’ultimo caso non c’è scampo. Come si trova l’andamento favorevole, così si troverà l’andamento contrario, e che si giochi per vincere pochi pezzi importanti, o tanti piccoli pezzi, il risultato sarà sempre lo stesso: prima o poi incapperai nella permanenza contraria al gioco. 

Questa, naturalmente, è la mia opinione e penso che dove è possibile, un buon rimedio sia ricorrere allo “stop loss”, magari aumentando la posta alla partita successiva. Se “non tutte le ciambelle riescono col buco”, magari ne escono cinque sì e una no! 

OVER THE TOP 3 continua ad andare bene. Si tratta di “Figure Ordinali di 2” sui numeri pieni e, data la loro struttura, sono riuscito a ridurre a 4 le possibilità per ogni Cavallo, come per le normali Figure di 2 sulle Chances Semplici. 

La migliore scelta di quali Figure attaccare è ancora in fase di studio, però direi che siamo a buon punto. Direi che la scelta è fra il tris di Figure 0/1, 1/0, 1/1. Oppure le due 0/1, 1/1. Oppure le due spezzate. Poi bisogna anche vedere fin dove si può arrivare con la puntata allargata, che ti permette di vincere anche sbagliando Figura. Come sempre cerchiamo di evitare la “decimiliounesima” partita non prevista dai test, perché la totale mancanza di più di una Figura è anche qui “altamente improbabile, ma possibile”. 

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19/10/13

DANNI COLLATERALI


Penso che una caratteristica mentale molto diffusa nel comune giocatore casuale di roulette, ma anche nel sistemista, sia quella di voler porre delle difese, o delle possibilità in più, attorno al suo gioco principale. Di solito egli rafforza le sue puntate con l’aggiunta collaterale di Cavalli, Carré o altre Chances che ne aumentino l’incasso. Sono tutte puntate “collaterali” che hanno lo scopo di rafforzare, o sostituire, una vincita del gioco base e recuperare qualcosa nel caso il gioco principale fallisca. E’ una mentalità che ho notato nella stragrande maggioranza dei giocatori e la si può vedere molto spesso nelle sale da gioco dei Casinò dove si vedono giocatori casuali che riempiono il tavolo di fiches pensando che più numeri coprono più hanno la possibilità di vincere.
 
E’ una tentazione che purtroppo ci viene naturale e credo sia insita nella natura dell’essere umano. In pratica, la convinzione è che se aumentiamo quantitativamente le possibilità, dovremmo facilitare le vincite e il raggiungimento del guadagno. Il fatto è che il vantaggio può essere valido solo per il singolo colpo, ma non nella molteplicità dei colpi necessari alla conduzione di un gioco. 

Per la verità, anch’io mi annovero fra questi giocatori; non allo stesso modo, ma qualche volta combatto contro la tentazione di coperture “collaterali” nella speranza che se non esce ciò che dovrebbe uscire, esca almeno qualcosa che gli sta vicino o che è nella tendenza contraria. 

A volte, trovandomi in negativa con un gioco, ho la tentazione di “rafforzare” con l’aggiunta di Cavalli o Carré quei numeri che sto puntando e che tardano ad uscire. La comune convinzione è che così facendo la mancata vincita sul numero base del gioco ci faccia recuperare almeno in parte lo scoperto che in quel momento stiamo subendo. Oppure ho la tentazione di attaccare entrambi gli andamenti della permanenza, di modo che l’uno o l’altro riesca a vincere. 

Il fatto è che così facendo aumentiamo i pezzi a tappeto e se il gioco base ritarda la sua comparsa, anche vincendo su un collaterale, il più delle volte il beneficio non è sufficiente a recuperare nemmeno la puntata. Pur prendendo qualche puntata collaterale, di solito lo scoperto aumenta sempre più. Oppure, anche se vinciamo su un andamento, non è detto che gli altri riescano a vincere e l’incasso dell’uno non risolve il ritardo degli altri. A questo punto il gioco diventa un gioco di “gestione”. 

Un altro fattore importante che ci induce a queste “tentazioni” è il tempo. E’ chiaro che per raggiungere lo scopo, il gioco principale ha bisogno di un tempo che a volte può essere più lungo del solito. E’ a quel punto che scattano le “tentazioni”. “Se rafforzo la puntata coprendo altri numeri, ho una maggiore possibilità di prendere qualcosa”. Questo capita perché nel corso della partita che ritarda a chiudere, di solito escono numeri laterali nella ruota o vicini nel tappeto e ci viene spontaneo pensare che se avessimo “rafforzato” il gioco, avremmo almeno recuperato qualcosa. 

Tutto questo però dipende dalle caratteristiche del gioco principale e queste “tentazioni” scattano nella nostra mente perché nessun giocatore ha la certezza che il gioco principale abbia una conclusione certa. Questo è il problema: l’incertezza degli esiti di gioco. 

Se invece il gioco fosse certo? Se giocando il minimo della copertura avessimo la certezza che l’esito si realizza entro il proprio ciclo logico? Ecco che in questo caso non ci sarebbe più bisogno di complementarità o di puntate collaterali perché riusciremmo a sconfiggere definitivamente quelle tentazioni che le determinano. La consapevolezza dell’esito certo ci darebbe quella forza necessaria a non “cadere in tentazione”.
 
La serie di sistemi cui ho dato il nome OVER THE TOP e stata un’evoluzione in tempo reale, nel senso che man mano che le modifiche subentravano, ho messo al corrente tutti i possessori del gioco. Dalla complementarità siamo passati alle Figure Ordinali di 2 sui numeri pieni dei Cavalli; dal superamento del limite statistico tra allargamento e calore siamo passati alla settorialità dei giocatori sul doppiaggio delle Figure. 

Ora ho finito la terza parte del OVER THE TOP e il gioco si è tramutato in una pura e semplice ricerca di qualcosa che c’è sempre in ogni ciclo logico di 36 spin sui numeri pieni. All’inizio non ho adottato subito l’unicità dell’attacco perché, come d’abitudine, ho iniziato accomunandolo al gioco complementare del Filotto di 5 e alla costante puntata dello zero. Fin dall’inizio l’ho provato nella pratica, sia in live, sia col processore e sebbene gli esiti siano sempre stati positivi, ho notato che in certe occasioni i giochi collaterali appesantivano il tutto, che invece si sarebbe risolto prima con il gioco puro e semplice. A questo punto mi sono deciso e, sebbene con dispiacere, ho tolto tutti i giochi aggiuntivi, lasciando al giocatore solo la possibilità dell’iniziale puntata allargata. Questo inizio può essere praticato dal giocatore che impiega pezzi base di 5-10 € o più, in quanto con pezzi più piccoli il beneficio iniziale non sarebbe soddisfacente per un guadagno che abbia una certa consistenza. In definitiva l’attacco può essere portato direttamente ai numeri pieni perché l’esito è stabilmente presente e, anche se si perdono occasioni di vincite allargate, avremo una scalata nella montante molto inferiore di prima. Questo ci permetterà di arrivare alla méta agevolmente e senza patemi d’animo perché sappiamo che l’evento si realizzerà. 

Il gioco è già stato accennato nella circolare 2 ed è praticabile in diversi modi, tutti indicati nel trattato e quindi valutabili da ognuno di voi. Sappiate però che un attacco diretto e immediato al numero pieno non preclude l’esito finale dell’utile. 

Sto mandando a tutti il PDF. 
 
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