19/02/11

SPETTANZA PROBABILISTICA


Premetto che io non sono un matematico. Premetto che più che altro sono un intuitivo e che, senza approfondire più di tanto gli argomenti che prendo in considerazione, formulo delle ipotesi che secondo me potrebbero essere vere.

La “spettanza probabilistica” ci dice che qualunque sia il passato, il futuro conserva esattamente le stesse probabilità in ogni evento. Se sono passati 30 rossi, al prossimo colpo, rosso e nero hanno la stessa spettanza probabilistica. Se sono passate 10 terzine diverse, al prossimo colpo ogni terzina ha la stessa spettanza probabilistica. Se sono passati 15 cavalli diversi, il prossimo colpo può sempre produrre uno qualsiasi dei cavalli perché la spettanza probabilistica di ognuno di essi è uguale. La conclusione è che in base a questo principio nessuna scelta ha una valenza probabilistica diversa dal principio stesso e la selezione del colpo non può essere suffragata da un motivo che non esiste.

Concordo pienamente con queste considerazioni che descrivono esattamente ciò che è la spettanza di ogni singolo colpo di roulette. Stiamo parlando, però, del singolo colpo e non di una serie di colpi. Che cosa succederebbe se il principio riguardasse l’insieme di tutti i colpi di un ciclo chiuso?

Al primo colpo tutte le Chances hanno la stessa probabilità e quindi ne esce una qualsiasi. Al secondo colpo hanno tutte la stessa probabilità ma vi è una possibilità che la pallina ricada nello stesso punto. Al terzo colpo hanno tutte la stessa probabilità ma ora vi sono due possibilità che la pallina ricada in uno dei punti precedenti. Al decimo colpo hanno tutte la stessa probabilità ma vi sono 9 possibilità che la pallina ricada in uno dei punti precedenti. E così via. A questo punto direi che, per evitare sempre quei punti già visitati e in continua espansione, la pallina dovrebbe essere teleguidata scientemente perché altrimenti avrebbe bisogno di una fortuna che forse si realizza una volta ogni 500 anni; o forse mai.

A questo punto è facile comprendere che il singolo colpo rispecchia esattamente la spettanza probabilistica, mentre una moltitudine discreta di colpi è soggetta alla Legge del terzo perché la pallina, come non ricorda dov’è andata il colpo prima per evitarlo, non ricorda nemmeno dove non è andata, per andarci.

La pallina, quindi, deve avere una buona dose di fortuna per evitare sempre i punti visitati e se consideriamo i pieni, forse mai ci riuscirà. La cosa è diversa con le sestine, con le terzine e con i cavalli. Ognuna di queste Chances realizza l’allargamento completo nel proprio ciclo logico con una certa percentuale di frequenza, ma qui è facile capire il perché. Le multiple diverse dai pieni sono formate da gruppi di numeri e il loro ciclo logico (6, 12, o 18) comporta un quantitativo di assalti inferiore al ciclo assoluto (36). Come ho già detto in altra occasione, due caselle sui pieni è un allargamento, mentre due caselle della stessa terzina è un calore.

Il prossimo articolo riguarderà due aspetti del principio di Bernoulli. Non lo posto qui per non appesantire troppo le mie farneticazioni.

Sto anche pensando di postare nel sito la variante del sistema sulle terzine in cicli da 1,5 perché certi sviluppi che aspettavo non arrivano. Forse sarà l’oggetto del prossimo post e vi assicuro che sarà un vero regalo.

Pubblico una delle molte mail che ricevo e che mi è sembrata degna della vostra attenzione. Si tratta di una persona che non ha mai giocato in un Casinò o in un Live in Internet; eppure è un appassionato di roulette. Questa persona ci insegna che lo studio della roulette può non essere mirato al mero guadagno di denaro, ma può essere anche un interessante motivo di studio che ci migliora e ci fa vedere gli eventi della vita con un’ottica diversa. Uno studio che ci insegna a tener conto delle varie possibilità; delle ragioni per cui certi eventi capitano; delle ragioni di certi comportamenti delle persone. Chi è abituato a vagliare gli eventi casuali difficilmente farà una cosa a caso, senza pensare alle conseguenze, o difficilmente prenderà una strada senza prima pensare dove lo condurrà.

Buonasera,
Leggo sempre volentieri i suoi articoli, gli ultimi due poi mi sembrano eccitanti, credo che lei sia l’unico che possa disegnare un sistema in grado di giocare contemporaneamente sul calore e sull’allargamento, un sistema che, nel momento in cui entra in crisi, prepara il terreno per un attacco sul fronte opposto. Le auguro un felice stop riflessivo.
Ho letto il suo libro “L’evoluzione finale”, l’ho studiato in autunno, quando la mia stagione lavorativa conosce una pausa, ho giocato virtualmente tutti i sistemi presenti e sono rimasto così colpito dalla forza dei suoi schemi che ho cercato di imitarla inventandone di miei, senza riuscirci veramente.
Devo confessare che non ho mai giocato in un casinò vero e neanche in uno virtuale, però sono affascinato dalla roulette al punto che ho comprato diversi sistemi, ma nessuno ha mai resistito alla verifica come i suoi.
Il suo sistema sulle chances semplici, dove tre chances giocano in mutualità al 50% obbligato, l’ho giocato per 2046 boules di una raccolta del Casinò di Sanremo senza mai saltare, mi ero prefissato un limite di 100 pezzi. Per cinque volte ho toccato il termine 16 della montante, in tutto ho vinto 298 pezzi.
Le parlo di questo sistema perché riesco a giocarlo senza l’ausilio di un quaderno, riesco a seguire l’evoluzione del gioco mentalmente associando immagini particolari alle diverse figure che si formano.
A proposito di questo sistema volevo chiederle un suo parere rispetto a qualcosa che non capisco: quando si aspetta che il gioco si maturi su una chance per la ripetizione di una coppia, a volte succede che la permanenza fa maturare un attacco sulla chance vicina nella riga e la doppi mentre noi stiamo ancora aspettando le condizioni necessarie per attaccare la chance precedente. Quando poi abbiamo finalmente attaccato la prima chance e abbiamo anche perso i due tentativi a disposizione, ci occupiamo della chance vicina nella riga, ed è qui che non capisco, perché dovremmo aspettarci che esca un secondo doppione della figura visualizzata nello schema di partenza se questa figura è già stata doppiata mentre stavamo aspettando la maturazione della prima chance?
Mi scuso con lei per la semplicità dei miei ragionamenti.
Distinti saluti,
Cesare ………….

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Nino.zantiflore@tiscali.it

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