13/02/11

LA SELEZIONE DEL COLPO


Quanti pareri abbiamo sentito sulla selezione del colpo?

I sostenitori di questa tecnica di gioco asseriscono che in determinate occasioni certi risultati sono tendenzialmente probabili. Io sono uno di questi, ma aggiungo però che se la selezione non avviene all’interno di un ciclo chiuso, non è più una selezione perché non avrebbe un inizio e una fine di riferimento.

La permanenza continua non può dare indicazioni per una selezione di colpi perché le configurazioni prodotte non hanno confini di delimitazione e la loro durata è imprevedibile. La ragione è lo scarto che non pone limiti alle deviazioni sul continuo dei numeri casuali. In questi casi le configurazioni analizzate per la selezione possono essere costituite da figure in frequenza, continue, o alternate; da quantità omogenee di Chances; da coperture più o meno allargate del tappeto; dal gioco di determinati numeri dopo l’uscita di altri, ecc.

Tutti questi modi di acquisire, analizzare e attaccare una permanenza continua sono soggetti a deviazioni tali da non consentire in alcun modo un efficace sostegno economico, sia a masse pari, sia in montante, proprio per la loro possibile durata. L’unico modo per superare l’empasse sarà la messa in atto di stop loss, o di ripartizioni delle perdite, o la spalmatura degli scoperti in più partite successive; ma la partita sempre vincente sarà una chimera.

Se andiamo contro o a favore di determinate figure, in teoria il contrario si può ripetere molte volte senza limiti di tempo. Se andiamo contro o a favore di una Chance, il contrario può perdurare ben oltre il nostro capitale disponibile (vedi i 29 colpi storici di Chance Semplice). Se facciamo una puntata allargata al 75% del tappeto, nulla vieta che in teoria quel 25% possa uscire per 10-15 volte; sarà solo una questione di tempo. Se puntiamo determinati numeri dopo l’uscita di altri, nulla impedisce che la previsione non si realizzi per lungo tempo. Tutto ciò riguarda il gioco continuo.

Che differenza c’è con il ciclo chiuso?

Un ciclo chiuso, “logico” o “assoluto”, ha un inizio e una fine. Sappiamo che se la configurazione ricercata è certa, saremo soggetti a forti allargamenti delle Chances in gioco. Se è tendenziale, può non realizzarsi ma in ogni caso l’impegno economico avrà uno stop dovuto alla conclusione del ciclo.

Ora che abbiamo davanti queste due strade comportamentali, quale delle due scegliereste? Dov’è che la selezione del colpo ha un senso?

Sono certo che scegliereste il ciclo chiuso, anche se alla roulette ogni colpo è nuovo e anche se la roulette non ha memoria e il colpo successivo non ricorda il colpo precedente.

Il ciclo chiuso non ha bisogno che la roulette ricordi, perché ciò che avviene al suo interno deriva da un aumento di un settore e da una diminuzione di un altro. Il settore delle caselle visitate dalla pallina aumenta e quello delle caselle non visitate diminuisce. E’ questa continua e ripetitiva evoluzione che determina sia i disegni certi, sia quelli tendenziali. Ci potranno essere occasioni in cui la tendenza arriva in ritardo, ma difficilmente ci saranno occasioni in cui non si realizza per niente.

Il gioco continuo invece, che tendenza ha? Quando e dove possiamo prevedere il prossimo comportamento della permanenza, rispetto a quello precedente? Soltanto nelle alternanze fra allargamento e calore, che però non sono assoluti nella loro frequenza.

La tecnica per individuare un disegno tendenziale all’interno di un ciclo chiuso consiste nel verificare ciò che succede in uno schema appositamente creato; quante volte quel disegno si formerà e quante volte mancherà? Se la frequenza è del 99%, il gioco è buonissimo; se è inferiore all’80%, è meglio non prendere in considerazione il gioco.

Naturalmente più ci si avvicina al 99% più ci saranno allargamenti di Chances da giocare; più ci si allontana dal 99% più c’è la possibilità che il disegno non si formi o che si formi verso la fine del ciclo logico o assoluto.

Eppure la Legge del terzo ci da tutte le indicazioni per trarre un vantaggio dalla sua realizzazione. Basta saperla interpretare nei dovuti modi. Diciamo che l’interpretazione è una soltanto, ma le applicazioni sono poi molteplici e tutte vincenti. Sono talmente vincenti che allargamenti e calori possono essere giocati contemporaneamente perché questa interpretazione non permette un allargamento di puntate come in un qualsiasi altro gioco a chiusura con il colpo (o i colpi) selezionato.

Più che selezione del colpo si dovrebbe parlare di selezione di cosa giocare, perché il colpo ce lo indica lo sviluppo del ciclo.

Questo è uno dei tanti utilizzi della Legge del terzo, ma è l’unico che merita l’appellativo di “vero utilizzo” perché ci permette di sfruttare l’unica vera tendenza di tale Legge, sia in caso di allargamento, sia in caso di calore.

Tutto ciò mi ha permesso di fare un gioco che possiamo definire “bidimensionale” perché allargamento e calore, pur essendo antitetici, assicurano la felice conclusione di ogni partita. Se non esce l’uno, esce l’altro, ma senza gli spropositati allargamenti a cui, solitamente, eravamo soggetti.

L’apertura di questa nuova frontiera (anche se da me conosciuta da parecchi anni) m’impone uno stop riflessivo. Quando avrò sviluppato e scritto le varie applicazioni valuterò la loro divulgazione: se per libro o altra forma.

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Nino.zantiflore@tiscali.it
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