13/08/10

O' SHCARRAFONE.


Ogni shcarrafone è bbello a mamma soia”.

Non esiste massima popolare che si adatti meglio alla roulette.

Ognuno di noi, quando riesce a trovare un qualche appiglio, un qualche ragionamento, per quanto ingenuo o stupido possa essere, per lui, in quel momento, è pari alla scoperta della relatività ristretta; e come per quest’ultima il principio di uguaglianza sancisce l’insuperabilità della velocità della luce, così, il nostro moderno Einstein è convinto che ciò che ha saputo creare sia insuperabile da qualsiasi altro pensatore o ricercatore. Egli non avrà altra visione all’infuori della sua.

Ma se per la relatività il fatto dipende dalla quantità di moto totale sempre uguale, per il nostro genio è proprio la variabilità della quantità di moto locale, che farà deragliare il treno delle sue certezze. Quella quantità di moto che il croupier imprime alla pallina, togliendo a se stesso pari quantità di moto, è locale e per questo variabile nella sua quantità totale.
In pratica, se a pranzo il croupier ha mangiato una bistecca imprimerà più forza alla pallina; se ha mangiato un’insalatina la pallina girerà con meno veemenza. Se un bel fondo schiena passa davanti al croupier mentre è nell’atto di afferrare la pallina, egli avrà un attimo di esitazione e ciò sarà stato sufficiente a produrre un cambiamento su tutta la permanenza futura.

Tutto ciò a dimostrazione che la quantità di moto locale è variabile mentre quella totale dell’Universo è fissa: non aumenta e non diminuisce.

Arrivati a questo postulato, possiamo dire che la variabilità degli eventi che accadono attorno a una roulette determina la formazione della permanenza e quindi anche gli esiti sugli “shcarrafoni” di tutti i nostri Einstein che la circondano.

Voi potete prospettare a questi “geni convinti” una relatività ristretta o generale, ma per capirla e apprezzarla dovrebbero modificare le loro abitudini; dovrebbero impegnarsi a cambiare il loro modo di pensare e, soprattutto, perdere del tempo a considerare cose nuove, inusuali, che implicano evoluzioni continue e quindi troppo impegnative.

Voi potete prospettare a questi geni una soluzione definitiva ma, per il fatto di essere compresa in una più ampia rassegna di studi ed esperienze, passerà inosservata, soprattutto se per attuarla ci si dovrà impegnare in un ragionamento che anticipa il futuro.

Troppa fatica!...

Oggi ho pubblicato un sistema appena nato. Si tratta di un gioco la cui base si riferisce ai numeri pieni, ma che prima inizia con “puntate allargate” a terzine e cavalli.

Si tratta di figure di 2 a modalità 3 sui numeri pieni.

Finora abbiamo visto FIGURE DIREZIONALI e FIGURE POSIZIONALI. Queste, che non so come definire, assomigliano alle direzionali ma se ne differenziano per il metodo di rilevazione del simbolo che le compone; forse potrebbero essere chiamate FIGURE ORDINALI perché seguono l’ordine in cui si trova il numero uscente rispetto al precedente. Considerano cioè se è lo stesso, il primo seguente, o il secondo seguente.
CAPITOLO: Figure cardinali.
TITOLO: Numeri pieni. Figure di 2 a modalità 3.
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