03/08/10

CHI CERCA TROVA


Ricordo che una volta, ai tempi in cui si disputavano le partite a poker nelle case degli amici, un commercialista se ne uscì con quest’argomento.

“Volete guadagnare 100.000 lire al giorno? E’ semplice. Andate al Casinò, girate fra i tavoli di roulette e quando trovate che un numero si è ripetuto, giocate tutti gli altri con pezzi da 100.000 perché la terza ripetizione è quasi impossibile”.

Lasciamo stare che l’esclusione di un solo numero non ci fa guadagnare un pezzo perché bisogna escluderne due.

Lasciamo pure stare che c’è un modo di puntata con la quale si può vincere il pezzo con l’esclusione di un solo numero. Ora non me lo ricordo e dovrei rintracciarlo nella biblioteca. Ricordo che consiste nel puntare un Passe o un Manque con un numero adeguato di pezzi; poi puntare le due sestine con un numero adeguato di pezzi; poi puntare la terzina e i due pieni (o il cavallo) con un numero adeguato di pezzi; poi puntare lo 0 con un numero adeguato di pezzi. Qualunque cosa esca, escluso il numero non puntato, si vince un pezzo. Se esce lo zero, facendo il partager con la Chance semplice, s’incassa tutto il puntato più un pezzo, naturalmente, ritirando la mise vincente. Ma questo non fa parte della nostra storia.

Restando sull’argomento del giorno, possiamo dire che “Chi cerca trova”.

E’ evidente che il nostro amico non conosceva la legge sulla distribuzione delle figure. Come esistono le ripetizioni di due, ci saranno quelle di tre e perfino quelle di quattro e di cinque. Forse per quelle di sei bisognerà aspettare qualche centinaio d’anni, ma alla fine arriveranno.

E che cosa fa il nostro amico per trovare la condizione per fare la sua puntata? Fa trascorrere il tempo in attesa che la condizione si realizzi. Ma siccome la ripetizione di un numero ha il diritto di avvenire con una sua cadenza (se non sbaglio 36+36), la ripetizione di un numero per 3 volte consecutive ha il diritto di accadere con una cadenza che anche se è di molto superiore di quella di una singola ripetizione, alla fine gli capiterà, perché a quel punto il nostro amico se l’è cercata e l’ha trovata. Sarà stato contento per parecchi giorni di fila, ma alla fine si sarà rimangiato tutto ciò che aveva vinto e magari molto di più. Dipende a che punto del suo percorso è incappato nell’inevitabile evento che lui stesso si è cercato.

Oggi sono incappato in una discussione fra “luminari di ludologia” i quali discutevano che probabilità c’è che in 36 colpi di roulette non vi sia una terzina con tutti i 3 numeri presenti fra quelli usciti. Ricordo che il “nuovo” argomento, definito anche “interessante”, lo avevo preso in considerazione negli anni ’60, prima ancora di conoscere la Legge del terzo.

In effetti, se in 36 colpi tendono a mancare 12 numeri, è possibile che questi si distribuiscano uno per terzina? E’ una possibilità talmente remota che senz’altro giustifica un simile attacco. Infatti, ricordo che dopo poche prove abbandonai subito una tale sciocchezza per dedicarmi a qualcosa di meno stupido.

Infatti, qualcuno che senz’altro è meno sprovveduto, ha fatto notare che l’allargamento dei numeri che entrano in gioco non è sostenibile per qualsiasi montante si voglia usare.

Un altro luminare ha proposto di iniziare gli attacchi dopo una certa boule quando sono già presenti diversi numeri senza una terzina completa e forse questa è la proposta più sensata; sempre che si abbia la pazienza di aspettare quella condizione.

Poi è arrivata la ciliegina sulla torta. E’ arrivata la proposta di costruire diversi tipi di tappeto e di giocare sull’ultimo che rimane con la chiusura aperta.

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