01/03/10

CONSIGLI AI NAVIGANTI

Quando andiamo a mettere in pratica un sistema in un Casinò ci aspettiamo che il sistema, lungamente provato prima a casa, funzioni.

Su cosa si basa quel sistema?

Lasciamo stare le varie applicazioni sulla sortita continua di numeri casuali come può essere un gioco applicato su una sola Semichance, o sulla frequenza di Chances multiple dopo scarti negativi o positivi. Già sappiamo che una permanenza continua può produrre varie e lunghe configurazioni negative per il tipo di gioco e di manovra finanziaria applicati. Sappiamo pure che le varie configurazioni negative, perdenti per il gioco applicato, hanno tutte il diritto di presentarsi secondo la loro frequenza statistica di realizzazione.

Parliamo invece dei sistemi applicabili a “permanenze chiuse”. Quelli che iniziano in un punto della permanenza e terminano dopo un determinato numero di colpi che concludono uno o più cicli riguardanti sestine, terzine, cavalli o pieni. Per la verità dovremmo inserire nell’elenco anche le “figure” delle Chances Semplici.

Ebbene, quanti colpi di roulette saranno necessari per una giornata di lavoro con il nostro sistema al tavolo verde? Quanti cicli chiusi sarà necessario completare? Penso che un normale quantitativo di colpi, necessario a portare a termine una giornata di lavoro, sia dato da 70-100 unità.

La seconda domanda che dobbiamo porci è: stiamo facendo un gioco di “allargamento” o di “calore”? La domanda è pertinente perché solitamente i sistemi su un ciclo chiuso giocano sull’uno o sull’altro andamento della permanenza.

A questo punto dobbiamo considerare la quantità delle figure (combinazioni possibili) che possono essere formate da più o meno 100 numeri casuali. Anche se non ci soffermiamo a fare il calcolo (37 alla centesima), possiamo immaginare che saranno miliardi di miliardi. Ognuna di queste figure può essere quella cui si andrà incontro durante la nostra permanenza al Casinò.

Ora poniamoci una domanda. Quante di queste figure saranno favorevoli al gioco che andremo a fare? Qualche milione? Sarà sempre poco rispetto a tutte le altre figure sfavorevoli.

Arriviamo allora all’argomento di questo post.

Avete fatto caso che quando iniziamo un qualsiasi gioco al tavolo tutto procede bene per le prime due o tre partite? Dopo questo iniziale percorso in “discesa”, il più delle volte, arriva la partita difficile. Se il sistema che si svolge sui cicli chiusi è buono e resistente, possiamo superare l’empasse con una buona dose di calma, sangue freddo e capitale. Se non possiede quelle caratteristiche, il sistema salta.

Il motivo, facilmente intuibile, è dovuto all’andamento altalenante della permanenza. I periodi di allargamento si alternano ai periodi di calore e quindi un gioco su cicli chiusi sarà comunque soggetto ai risultati prodotti dalla volubile permanenza. Se facciamo un gioco di allargamento, prima o poi capiterà il periodo in cui i doppioni si concentrano in una fase ristretta dello svolgimento. Se facciamo un gioco di calore, capiterà il periodo di allargamento che ci metterà ugualmente nei guai.

Possiamo evitare questo destino?

Il mio consiglio è di andare al tavolo verde con due tipi di gioco: uno sull’allargamento e uno sul calore, alternandoli frequentemente tra loro. E’ logico che il problema non sarà del tutto eliminato ma certamente si limiterà nel tempo. Se l’inizio del gioco difficilmente coincide con l’andamento contrario, sarà conveniente fare tanti “inizi di gioco” diversi (adeguandosi anche all’andamento stesso) in modo da evitare il più possibile quelle fasi di permanenza contraria.

Anche se quanto ho esposto è la scoperta dell’acqua calda, ho voluto parlare di questo problema perché, forse, qualcuno potrebbe non aver considerato quest’aspetto sulla praticabilità dei sistemi alla roulette.

Colgo l’occasione per informare che domenica scorsa ho pubblicato il secondo sistema sulle terzine.

CAPITOLO: TERZINE.
TITOLO: Alla coppia verticale nel settore. (Passe).

NINO ZANTIFLORE
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nino.zantiflore@tiscali.it