03/11/17

IL TERZO PERFETTO

Finalmente ho finito l'ultimo studio sulle Chances Semplici in Figure di 2 inserite nei loro cicli logici di quattro Figure ciascuno. Ho pubblicato nel sito parte dello studio nel post n° 78 intitolato VARIANTE SUL TERZO PERFETTO. Non ci sono tutti i vari passaggi evolutivi, ma soltanto le conclusioni finali. Si tratta della ricerca della configurazione prevalente del "terzo perfetto" che in uno sviluppo continuo di cicli logici ha il 75% di frequenza. Non so se sarà costantemente vincente, ma questo non è il mio compito. Io propongo sistemi e metodi di gioco; poi chi vorrà li sperimenterà. Non sono esperto di test e alla mia età non ho né la voglia nè la necessità di imparare. Comunque un qualunque gioco sulle Semplici non mi ha mai entusiasmato. Devi impegnare parecchi soldi per vincere pochi pezzi. Se usi una martingala, ti bastano dieci perdite consecutive per saltare di 512 pezzi. Sempre se resti dentro i massimali del tavolo e comunque il guadagno finale è di 1 pezzo. Se usi una montante a più vincite, aumenti sempre più lo scoperto quando le vincite scadono distanziate e non rientri più. Tutto per pochi pezzi di utile e sempre con il fiato sospeso perché non sai mai quando ti capiterà la figura contraria. Anche se il gioco descritto in questi studi non è affatto male, mi sono stufato di lottare per pochi pezzi e quindi ho deciso di dedicarmi a qualcosa di più remunerativo come per esempio i Numeri Pieni.

Oggi ho rispolverato un vecchio gioco sui Numeri Pieni che come prima giornata mi ha dato 66 pezzi di utile, pur avendo avuto una sessione un po' difficile dove per ben tre volte ho sbagliato la selezione. Alla fine però la selezione è obbligata a venire e allora i pieni recuperano alla svelta lo scoperto che per la verità non è nemmeno stato importante. La massima puntata e stata di 3 pezzi sul Cavallo relativo ai due pieni: quindi due pieni da 1,5. Quando ho pubblicato questo sistema non avevo chiara la distinzione fra spettanza probabilistica assoluta e relativa. Penso che dovrò riscriverlo perché la spettanza relativa è quella che alla fine ci da il risultato vincente. Alla roulette, per avere una possibilità di vincita bisogna rendersi conto che ciò che può essere previsto è solo il risultato di una spettanza probabilistica relativa. Se il sistemista sa ciò che accadrà durante lo svolgersi del ciclo chiuso, può sostenere il gioco fino al completamento di ciò che è stato previsto. Certe volte lo otterrà facilmente; altre volte dovrà portare un po' di pazienza, sempre aiutato dalla consapevolezza che alla fine il disegno ricercato si presenterà. Non me ne frega niente dell'EV negativo; non me ne frega niente della tassa; non me ne frega niente della permanenza contraria; mi interessa solo ciò che io ho chiamato ER (e cioè EXPECTED RESULT o RISULTATO ATTESO). So che alla fine sarò vincente perché la spettanza probabilistica relativa mi porta a ottenere ciò che essa stessa prevede. Alla fine il disegno previsto si realizza sempre e sarà bastata un po' di pazienza e costanza nel sostenere il gioco.

Secondo giorno di gioco. Utile 57. Le prime due vincite sono scadute abbastanza presto e io le ho prese come Terzina invece che come pieno. Se avessi giocato subito i pieni, avrei ottenuto 66 pezzi in 40 spin. Però è meglio essere inizialmente prudenti e rallentare l'impegno economico nel caso le vincite ritardassero. Avrei avuto subito un utile di 66 pezzi invece dei 21 avuti con le Terzine. Poi la terza vincita è scaduta dopo 18 colpi; la quarta dopo 26; la quinta dopo 2 e ho concluso. La successiva boule sarebbe stata un'altra vincita, ma ormai avevo concluso la partita accontentandomi dell'utile acquisito. Bisogna avere una grande pazienza, nervi d'acciaio e sostenere il gioco fino alla sua maturazione. Lo scarto negativo è sempre presente ma non può durare oltre un certo limite. La spettanza probabilistica relativa alla fine produce i suoi risultati e se non si commettono errori, se ne esce sempre vincenti. Sono solo due giorni di gioco, ma l'andazzo è palese. Ci vuole solo pazienza nell'attendere gli incassi che con i pieni sono abbastanza remunerativi. Massima puntata per pieno 3 pezzi. Scoperto sempre molto inferiore ai 100 pezzi.

Terzo giorno utile 54. Sempre con la partenza "leggera" per evitare iniziali aumenti di scoperto. Infatti, alla prima vincita avrei avuto subito 33 pezzi di utile e invece ne ho avuti 9. Comunque le puntate si sono poi adeguate al pieno e con due vincite successive ho raggiunto i 54. Massima puntata 1 pezzo per pieno. Scoperto inesistente. Proseguendo la partita ci sarebbero state altre vincite, ma per il momento mi limito solo a osservare il comportamento del gioco dopo i 50 di utile. Poiché si tratta di un'unica partita, non so fino a che punto posso spingermi nella maturazione delle configurazioni vincenti.

Quarto giorno utile 74. Partenza leggera con Terzine e Cavalli. Poi sono passato ai Pieni con puntata massima di 2 pezzi. Ho provato a restringere il gioco escludendo parte delle Figure e naturalmente ho perso varie occasioni. In ogni caso la spettanza probabilistica funziona. Ho iniziato a giocare al 44° spin e la prima vincita è avvenuta al 55°. La seconda al 65°, la terza al 67°, e la quarta presa come Cavallo da 1 al 68°. Devo vedere se è conveniente giocare con tutte le Figure. Ho rifatto la partita completa e il risultato a massa pari con Pieni da 1 pezzo è stato di 40 pezzi con 5 vincite totali. Naturalmente con un leggero aumento l’utile sarebbe molto di più.

Quinto giorno; maturazione lunga e 42 pezzi di utile finale. Spin 99 con due zeri subiti e costati 14 pezzi. Lo zero non lo punto più se non sto puntando almeno 3 pezzi per pieno. Massima puntata 2 pezzi per pieno e partenza soft per limitare lo scoperto iniziale quando si dovrebbero puntare 2 pieni soltanto. Sarebbe un po’ presuntuoso pretendere di vincerli subito. Qualche volta accade, ma è meglio essere prudenti e puntare il meno possibile includendo anche il pieno escluso. Prima vincita al 47° spin; seconda dopo 17, terza dopo 20; quarta dopo 15. Giornata lunga e pallosa. Proseguirò con la sperimentazione, ma mi sembra che la storia sia sempre quella: puntare poco e aspettare il risultato atteso.

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