12/11/17

LE 8 VIRTU' DEL SISTEMISTA (Ripescaggio dal 10-11-13)



 RIPESCAGGIO DI UN VECCHIO POST (10-11-13)

La tavola che state vedendo qui sotto è del 1500 ed è attribuita a Hieronymus Bosch. Descrive i “sette peccati capitali”: Ira, Avarizia, Invidia, Superbia, Gola, Accidia e Lussuria.

 

 L’elenco che troverete qui sotto descrive le “sette virtù capitali del sistemista”, attribuite a Nino Zantiflore: visionario un po’ burlone dei nostri tempi.
Le 7 virtù capitali del sistemista
Competenza. E’ una virtù che il sistemista non sempre possiede. Deriva dallo studio e dal lavoro dei nostri predecessori; delle loro scoperte e conclusioni. Pretendere di scoprire qualcosa senza sapere ciò che è già stato fatto e collaudato da altri prima di noi, non solo è tempo perso, ma è soprattutto un suicidio per le nostre finanze. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Presunzione.
Perseveranza. E’ la capacità di proseguire per una strada impervia, resa improvvisamente difficoltosa da un andamento ostile della permanenza. Sappiamo che le possibili Figure di un ciclo chiuso di 36-54 spin sono infinite, ma sappiamo anche che, secondo le osservazioni fatte nella pratica, quell’andamento contrario avrà una fine. Di solito l’andamento finisce quando finiscono i nostri pezzi, ma questo lo si supera con le prossime virtù. Se avremo la capacità di portare avanti il gioco, ne verremo fuori superando quel periodo con profitto. Per ottenere questo non bisogna perdere la testa nei momenti difficili dove cambiano le puntate da fare e dove a volte il tempo è breve. A volte ci si perde nel rifare le puntate, calcolare le nuove masse e annotare nel carnet i cambiamenti. Non sempre ci si riesce e per questo è necessario molto esercizio pratico. Resta il fatto che se sbagliamo, o non facciamo in tempo a puntare tutto, dobbiamo incrociare le dita perché non esca proprio il numero non puntato che ci avrebbe fatto vincere. Ciò non deve preoccuparci perché nel prosieguo della partita ci saranno altre chiusure. Comunque è buona regola giocare dove il tempo fra uno spin e l’altro è sufficiente a fare i nostri calcoli e soprattutto non accettare il gioco dove esaltano la velocità come mezzo di maggior divertimento. L’unica ragione di un gioco veloce è il maggior guadagno del banco. Quelle che sentite in certi programmi televisivi sono tutte balle per farvi agire d’impulso e senza ragionare. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Incompetenza.
Consapevolezza. E’ la conoscenza di ciò che sarà il risultato finale. Quando sappiamo che ciò che stiamo cercando alla fine si formerà, come si è sempre formato, avremo la necessaria tranquillità d’animo per portare avanti il gioco. In pratica sappiamo già come andrà a finire perché ci è già successo innumerevoli volte e il risultato è sempre stato quello. La strada può essere facile o difficile, ma l’arrivo è sempre quello. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Inesperienza.
Parsimonia. Colui che sa dosare le proprie forze arriva sempre alla méta. Non arriverà primo; non diventerà ricco; non diventerà famoso per aver sbancato il Casinò, ma non cadrà mai; non perderà mai in un sol colpo la sua cassa di sessione; non dilapiderà il suo patrimonio a causa di una compulsività per l’azzardo. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Sperpero.
Moderazione. E’ una virtù difficile da dosare. Sapere quando smettere, accontentandosi dell’acquisito, è soggettivo. Sono convinto che il 99% delle sconfitte sia dovuto all’avidità, all’ingordigia di vincere di più. Se abbiamo avuto un periodo facile, perché insistere sperando che quell’andamento continui? Può si continuare, e allora saremo felici e contenti; ma può anche girare e allora dovremo sostenere il gioco, imprecando perché non abbiamo colto l’occasione per smettere o ricominciare da capo con la ricostruzione del gioco. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Insaziabilità.
Pazienza. E’ la virtù di chi sa che per vincere sempre si deve “costruire” il gioco. L’attesa di 18-20 spin all’inizio di una seduta non è da tutti e non è facile da sopportare. Eppure quell’attesa è necessaria per individuare quei punti di attacco che hanno maggiori probabilità di chiusura. E’ sempre stato così e sempre lo sarà. Personalmente non ricordo di aver visto una deviazione da tale condotta da parte della roulette. Ci saranno allargamenti che sopravvengono, ma alla fine quelle indicazioni non si smentiscono e producono quelle preannunciate chiusure. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Insofferenza.
Concentrazione. E’ la virtù di chi sa che ogni distrazione può essere causa di errori o dimenticanze. Non confermare la puntata alla roulette live; dimenticarsi di annotare una puntata; essere distratti dal fondo schiena di una giocatrice che al tavolo di fronte si sporge in avanti per fare le sue puntate; ascoltare i discorsi che gli annoiati crouper si scambiano. Sono tutte distrazioni che possono causare gravi danni. La mancata vincita su una chiusura, che ci farebbe ripartire con la scalata della montante, ci obbliga invece a continuare quella progressione e a quel punto si dovranno ricercare altre chiusure a una quota più alta. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Negligenza.
Prudenza. E’ la virtù che ci impedisce di pretendere l’immediata conclusione del gioco forzando la montante con aumenti eccessivi e non proporzionati al possibile sviluppo totale della partita. L’esperienza, dovuta alla pratica del gioco, ci insegnerà che gli andamenti favorevoli si alternano a quelli sfavorevoli e pretendere di risolvere subito la situazione è una condotta rischiosa che può portare a un incremento accelerato dell’esposizione. Un incremento eccessivo può risolvere la situazione, ma può anche accelerare lo scoperto. Un comportamento prudente, pur ritardando l’utile della partita, ci permetterà di giungere senza troppi patemi d’animo alle chiusure ravvicinate che, se sono mancate prima, si addenseranno poi. L’importante è saper giudicare il momento favorevole dall’esame visivo della situazione dello schema. Possiamo dire che il corrispondente peccato è Leggerezza.

Queste sono le 7 (ne ho messe 8, perché??? Bo???) virtù indispensabili al sistemista, che non è un giocatore, ma un “lavoratore”. L’immediato non serve a nulla se non a una breve esaltazione del momento. Ciò che conta è il risultato a fine periodo. Una volta incontrai un mio amico a Venezia che mentre usciva dal Casinò mi disse “li ho ripuliti tutti a Chemin de fer. Ho vinto 20 milioni”. Lo ritrovai “ripulito” il mese successivo, con il solo biglietto del treno per tornare a Verona. Purtroppo di storie come questa se ne sentono tante e dimostrano i limiti della nostra mentalità. Pensiamo al domani nella nostra vita quotidiana ma non lo facciamo nel gioco. Che sia perché il gioco rappresenta il sinonimo di evasione dal quotidiano?
OVER THE TOP 3 prosegue inesorabile la sua corsa e non ci sono segnali di cedimento, sia con permanenza favorevole che contraria. Sta mantenendo la “vincita costante” e se applicato osservando le 7 virtù capitali, lo giudico il “gioco perfetto”. E’ un gioco a “spettanza visiva” perché ci da modo di vedere il futuro.

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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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