07/01/17

L'ANTI LEGGE DEL TERZO

La realizzazione del terzo sistema della trilogia si è rivelata molto più ostica dei primi due. Forse perchè sto cercando di avvalermi della sola Legge del terzo, senza dislocazioni del calore e schemi complessivi. Questo implica il dover subire le inevitabili deviazioni dei due tipi di andamento: l'allargamento e il calore.



Il classico gioco che si avvale di tale Legge ricerca una o più chiusure sul "terzo doppiante" e quindi cerca il doppiaggio dei numeri (o di altre Chances multiple) durante lo sviluppo della permanenza all'interno del suo ciclo logico o assoluto.



E' chiaro che la semplice ricerca di un doppiaggio su una qualsiasi Chance non può essere praticato perchè gli inevitabili allargamenti e la proporzione dei pagamenti impediscono un tale tipo di attacco.



Ci possono essere altri tipi di attacco che si avvalgono di tale Legge, ma qui bisogna ricorrere a particolari sviluppi grafici su appositi schemi e in ogni caso lo spartiacque del metodo è sempre la contrapposizione fra i due andamenti. Se si gioca sul calore, ci sarà sempre il momento in cui la permanenza produce l'allargamento. Se si gioca sull'allargamento, ci sarà sempre la permanenza che produce il calore. A differenza del giocatore la roulette ha molta pazienza e non fa altro che aspettarci al varco. Lei si siede sulla riva del fiume e prima o poi ci vedrà passare galleggiando sull'acqua.



Con il terzo sistema della trilogia ho allora posto un "filtro" nella ricerca di quel terzo doppiante che sembra essere il più economico rispetto ai due andamenti. Il gioco regge bene per la maggior parte delle partite, ma ogni tanto bisogna sostenerlo impegnando la cassa anche oltre i 500 pezzi e questo non mi piace. Anche se mi si dice che molti sistemisti dispongono di casse di 3.000 o 4.000 pezzi, non mi piace che il gioco necessiti più di 500 pezzi. La ragione è semplice: se il gioco rende più di 100 pezzi a sessione e se mediamente regge per più di dieci sessioni, la vincita costante (anche se interrotta) è assicurata. Con qualsiasi gioco non bisogna mai sentirsi sicuri del risultato finale. Le possibili figure di un ciclo logico o assoluto sono pressochè infinite e ciò che non è capitato fino a ieri può capitare oggi.



Il filtro suddetto è stata una buona trovata, ma è sempre soggetto al fatto che la roulette non fa sempre ciò che dovrebbe fare. Sebbene si giochi sulla "spettanza probabilistica relativa", arriva sempre la partita difficile in cui la probabilità relativa arriva verso la fine del ciclo e l'allargamento delle coperture impegna fortemente la cassa. Il problema è che la "probabilità relativa" alla fine si realizza, ma l'impegno economico supera i miei indici per un supporto accettabile.



C'è però stata una svolta. Quando uno svolge un gioco grafico, vede passare sotto i suoi occhi lo sviluppo della permanenza tramutato in simboli e ciò gli fa notare certi eventi che in questo tragitto si ripetono costantemente e anche per lunga durata. Allora ho intravisto una possibile soluzione al problema della sostenibilità del gioco. Ricordandomi del "gioco sul morto", ho fatto una decina di prove con questo nuovo approccio e devo dire che hanno funzionato tutte in modo egregio. E' nata "l'anti chiusura". Il massimo scoperto di partita (non reale per gli incassi precedenti) non ha superato i 300 pezzi e quindi ho dato a Francesco l'incarico di testare i risultati delle solite migliaia di cicli. In seguito ci saranno i test sulle partite reali con resa media per partita, massimo scoperto e cassa necessaria.



Questo nuovo amico collaboratore è persona molto seria e socievole. Condividiamo gli schermi e svolgiamo assieme le partite di spiegazione. Sono sicuro che non ci saranno errori e il tutto sarà testato in modo corretto.

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