04/06/15

L'INTERVENTO UMANO

Credo che al mondo ci siano due modi di avvicinarsi alla roulette con un gioco che non sia casuale.

Del primo fanno parte tutte quelle persone che pretendono che il gioco vincente sia comprovato da test informatici su una quantità esauriente di spin. Due o tre milioni di spin, dieci milioni ancora meglio, saranno in grado di dirti se il gioco regge: se è vincente o perdente. Se dopo duecento mila spin trovi una partita perdente, il gioco stesso è perdente e non merita di essere giocato.

La cosa è strana perché quando i contatori di carte al Black Jack restavano in passivo anche per una settimana, proseguivano il loro gioco perché sapevano che il vantaggio che avevano li avrebbe portati in utile. Allora, che differenza c’è fra il loro gioco e il gioco di un sistema che regge per duecento mila spin e poi perde una partita?

Forse può capitare che invece di scadere ogni duecento mila spin, le partite perdenti alla roulette si avvicinino fra loro per due, tre, quattro volte consecutive causando così uno scoperto irrecuperabile?

Ma tutto ciò, non può accadere anche al giocatore di Black Jack?

Come il contatore di carte al Black Jack si crea una percentuale di vantaggio sul banco, così il giocatore di roulette ha un vantaggio di una quantità di partite vincenti rispetto alle perdenti e quindi, qual è la differenza? Se entrambi non procedono a “riduzione logica”, non hanno entrambi le stesse probabilità di recuperare lo scoperto e raggiungere l’utile?

INVECE NO!!!... Sembra proprio che se il gioco alla roulette non regge per almeno tre milioni di spin (minimo richiesto), sia un gioco perdente.

Il fatto è che i test non dispongono dell’intervento umano e quindi salteranno sempre tutti. E’ chiaro che per ogni gioco alla roulette c’è il suo “dritto” e il suo “rovescio”. Per quanti scarti di vantaggio ti prendi, ci sarà sempre lo scarto che supera il tuo limite, che non potrà essere portato all’estremo perché altrimenti giocheresti una volta ogni tre mesi (cifra a caso). Vorrei sapere chi avrebbe una simile costanza. Naturalmente questo è il mio pensiero e posso essere all’oscuro di realtà che superano i tre milioni di spin. Queste realtà dovrebbero però essere sempre vincenti entro i massimi del tavolo perchè, se ammettono partite perdenti, ritorniamo al punto di partenza con il paragone del giocatore di Black Jack.

D’altro canto sembra ci siano anche sistemi che reggono per tre miliardi di spin (random) ma che necessitano di una cassa che arriva a ventimila pezzi. Anche qui credo che non ci sia una conduzione a “riduzione logica” perché con i massimali del tavolo sarebbe un gioco insostenibile e i ventimila pezzi non servirebbero a niente. Certo se trovi una partita perdente ogni due miliardi di spin, diventa una questione molto favorevole sulla frequenza delle partite vincenti. Questo però è l’estremo sulla ricerca di un gioco che vinca costantemente su 2-3 milioni di spin e credo che una tale ricerca sia destinata a fallire dichiarando tutti perdenti quei giochi che non riescono a superarli. Ma se dopo 2-3 milioni di spin e nonostante 2-3 partite perse, sei in vincita? Come la mettiamo? Il gioco è valido oppure no? Vale o no la pena di ricorrere agli “stop loss” compensati da centinaia di partite vincenti? In fin dei conti è quello che facevano gli speculatori al Black Jack.

Del secondo modo di avvicinarsi alla roulette fanno parte quei giocatori che non si affidano a un sistema puro e semplice che regga per milioni di spin. Essi sanno che a lungo andare la casualità della roulette produce la permanenza contraria e quindi intervengono sul gioco adattandosi al momento contingente.

Giorni fa parlavo al telefono con uno di questi giocatori e mi assicurava che da lungo tempo è in vincita costante e a quanto ho sentito, non di poco. Lui controlla i totem dei tavoli in sala e sceglie quello che gli da la condizione per iniziare il suo gioco. Ha un sistema che gli dice cosa, quando e quanto puntare e la vincita finale è solo una questione di sostenibilità perché anche lui trova le sue partite difficili. E’ fermamente convinto che chi cerca un sistema che regga per milioni di spin non arriverà mai a nulla perché le permanenze della roulette sono infinite e ogni attacco ha le sue regole che si adattano al momento. Se uno trova un gioco lineare che regge milioni di spin, tanto meglio per lui, ma se qualcuno c’è, credo si tratti di eccezionalità molto rare.

Sono convinto che il gioco che sto ultimamente scrivendo reggerà anche a cinque miliardi di spin, tuttavia, quando lo gioco resto sempre prudente. Aspetto sempre la partenza ottimale e molte volte vedo le vincite passare senza averle puntate perché è troppo presto. Come regola mi fermo sempre alla prima vincita e vedo che se fossi andato avanti nella partita avrei fatto altre due o tre vincite nel giro di pochi spin. Quando la prima vincita ritarda, vado a ulteriori chiusure con lo scopo di non aumentare le puntate per pieno oltre i 3-4 pezzi. Tanto, su una media di 12 chiusure, non c’è pericolo di restare a secco di incassi. Posso anche scegliere su quali settori fare gli aumenti e quali mantenere a quota 1.

Tutto questo è un intervento umano di cui la macchina non può avvalersi perché è un comportamento che dipende dal momento; dall’evoluzione della permanenza; da un andamento che non è sempre uguale, per cui bisogna adattarsi.

Tutto questo lo faccio non perché altrimenti il gioco perderebbe. Lo faccio solo per limitare il più possibile una scalata di montante che non ha mai superato i 5 pezzi per pieno. La contropartita è il mancato incasso di centinaia di pezzi, ma in cambio ho una tranquillità mai provata prima. Ormai gioco senza emozioni, sapendo che la mia sessione di gioco terminerà con una vincita di 70-100 pezzi; e questo si realizza regolarmente ogni giorno.

Sono sicuro che qualsiasi test sarà fatto su questo gioco non darà che un solo risultato: la vincita costante con un impegno finanziario che, presumo, nella partita più difficile in cinque miliardi di spin non supererà i 10 pezzi per pieno a riduzione logica. Saranno contenti quelli del primo gruppo. Questa è una mia convinzione (e anche speranza) tutta da verificare non appena troverò il testatore adatto. Lo cercherò a Verona in modo di avere un contatto diretto con lui e non dover attendere la disponibilità di persone impegnate familiarmente e lavorativamente. Spero di trovarlo.

Il bello è che il gioco si basa su quella Legge del terzo che molti matematici e molti emulatori cerebro limitati dicono non esistere. Salvo poi prendere spunto da scarti negativi o positivi, o altre situazioni che altro non sono se non effetti di questa Legge.

La Legge del terzo funziona alla grande, ma tutto dipende dal come prenderla. Non credo si possa dare una spiegazione matematica del perché si “becchino” così facilmente i numeri giocati, ma ciò avviene, e a volte sembra impossibile anche a me che ho creato il gioco. Le ragioni del perché vinco le posso intuire, ma per il momento non saprei dare una spiegazione matematica. Quando allargamenti e calori (complementarità) si amalgamano in un tutt’uno di vincente, è difficile trovare una spiegazione, ma il risultato finale è costante e molto stabile.



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