Esiste la “selezione
del colpo”?
Io direi proprio di no!... Come si può pretendere che
la roulette faccia uscire in quel singolo spin la Chance che, in base a una
nostra previsione, ci aspettiamo che esca? Non c’è Legge del terzo che tenga;
non c’è Distribuzione delle Figure che tenga; non c’è scarto o calore che
tenga; non c’è un particolare momento per cui a quel colpo debba uscire ciò che
i precedenti eventi possono aver preannunciato. Per il semplice fatto che il
singolo colpo non ricorda i precedenti.
A meno che per “selezione
del colpo” non si intenda “un insieme di scelte mirate lungo un certo
numero di spin”. Ecco che non la si deve intendere come un colpo mirato, ma
un insieme di colpi che sono giustificati da un ragionamento o da una
osservazione.
Più che al singolare, quindi, si dovrebbe parlare al
plurale e quindi si dovrebbe cambiare l’espressione in “selezione
dei colpi” nel senso che, se la
permanenza passata ci ha dato delle informazioni, la permanenza futura dovrebbe
realizzare una fra le diverse previsioni possibili. Pretendere che il singolo
spin realizzi “quella” previsione “in quel momento”, mi pare una cosa
completamente campata in aria. Quindi, l’espressione “selezione del colpo” non si riferisce al “singolo colpo”, ma a una serie di scelte possibili lungo un
quantitativo di spin che si protrae da un certo punto della permanenza ad un
altro. In pratica “selezione del colpo”
si riferisce a un modo di procedere con le puntate.
Sappiamo che il singolo spin è soggetto alla “spettanza probabilistica assoluta” e
quindi per quello spin nessuna previsione è possibile, anche se prima fosse
uscita per 10 volte consecutive la stessa sestina. Sappiamo però che in un
ciclo logico influisce la “spettanza
probabilistica relativa” per cui la “selezione
dei colpi” è pienamente giustificata e anzi, a questo punto la chiamerei “selezione
dei risultati”. Vi ricordate il gioco
che ho pubblicato nel Sito tempo fa? Si intitolava “L’EVENTO LIMITE CERTO”. Quello era un classico esempio di selezione
dei risultati. Comunque, direi che tutti i miei sistemi sono giustificati dalla
spettanza probabilistica visiva e quindi si avvalgono tutti di una selezione di
risultati.
Con ciò non abbiamo risolto il problema della vincita
costante perché, come in tutte le cose che hanno una zona perdente, i possibili
risultati hanno la possibilità di allargarsi fino a coprire l’intero tappeto. In
quel caso, molto prima di arrivare a quel punto, il giocatore avrà perso tutta
la sua cassa o sarà arrivato ai massimali del tavolo. Ciò dipende dal famoso
equilibrio fra le zone coperte dai due contendenti e dalla proporzionalità dei
pagamenti.
Resta il fatto, però, che una nostra “selezione dei risultati” è suffragata
dalla statistica e quindi non si
giocheranno indiscriminatamente tutti i risultati possibili, ma soltanto quelli
che statisticamente avranno dimostrato una maggiore frequenza nella maggioranza
delle prove. E qui entra il solito Principio
di Bernoulli che ormai abbiamo visto in tutte le salse.
Oggi passiamo alla seconda parte nella descrizione
delle Figure. Ora vediamo le Figure di 3,
mentre la prossima volta vedremo come si gioca contemporaneamente su più
Figure. Quello sarà il fulcro dell’argomento perché molti giocatori non sanno
come si gioca per ottenere una vincita su 2, 3, 4, 5, 6,7 Figure diverse; non sanno cos’è una coppia o un’isolata; non sanno cos’è un sottoschema
ecc. ecc.
Figure di 3.
Ogni Figura di 3 è costruita con tre spin di
roulette e il calcolo combinatorio rende possibili le seguenti 8 Figure che si
formano da un totale di 24 spin (sempre escludendo lo zero). Questa è la loro
numerazione, da me arbitrariamente assegnata.
Figura
1: RRR; Figura 2: RRN;
Figura 3: RNR; Figura 4: RNN;
Figura
5: NNN; Figura 6: NNR;
Figura 7: NRN; Figura 8: NRR.
Anche qui la numerazione è stata disposta in
modo da facilitarne la memorizzazione. Il termine iniziale delle prime quattro
Figure (primo sottoschema) è R mentre l'iniziale delle seconde quattro (secondo
sottoschema) è N. I secondi termini sono appaiati due a due tra R e N e
formano le coppie. I terzi termini
sono alternati.
Quello che segue è lo sviluppo ordinato delle otto
possibili Figure di 3, ottenute con il calcolo combinatorio, poste in
uno "schema della permanenza" e rappresentate numericamente in
un possibile "schema delle Figure".
Lo sviluppo dei 24 simboli
riporta i due modi di rappresentare le otto Figure di 3: il primo "schema
della permanenza" le dispone in orizzontale e il secondo in verticale.
Poi vi è uno dei possibili "schemi delle Figure" che raccoglie
ordinatamente la numerazione delle otto Figure prodotte dal ciclo logico dei 24
spin (in questo caso è uno schema lineare predeterminato). In questo
schema è inserito il numero di ogni Figura nella propria colonna di
competenza (già assegnata). Lo schema delle Figure è uno dei possibili perchè
si possono costruire altri schemi (prestabiliti o a costruzione) secondo i
giochi che si fanno.
Vediamo l'inserimento di un ciclo logico di otto
Figure di 3 in uno schema lineare prestabilito. Ogni Figura è inserita nel proprio
spazio di competenza preventivamente numerato e l'inserimento avviene con
l'apposizione di un cerchio al primo inserimento della Figura. Se nel ciclo
logico appare un'altra volta la stessa Figura, è posta una barra sopra il
cerchio posto in precedenza e saranno poste ulteriori barre per ogni sua
ulteriore apparizione. L'influenza della Legge del terzo dovrebbe produrre la
configurazione di 5 Figure presenti e 3 assenti. I doppioni,
quindi, dovrebbero essere 3.
Perman.
│8 31 15│7 22 3│10 10 36│1 34 7│9 16 4│23 5 14│32 17 32│25 7 8│
NNN RNR NNR RRR RRN RRR RNR RRN
Sono uscite nell'ordine le
Figure 5 3 6 1 2 e quindi abbiamo posto un cerchio nei corrispondenti numeri
nello schema delle Figure. Poi hanno doppiato le Figure 1 3 2 e quindi abbiamo
posto una barra sopra il cerchio delle corrispondenti Figure già cerchiate. In
questo caso abbiamo ottenuto la configurazione del "terzo perfetto"
con 5 presenze (cerchio), 3 doppioni (barre) e 3 assenze (posizioni vuote).
Questa è la "tendenza" che, come il principio di Bernoulli ci
insegna, tende a realizzarsi con l'aumentare del numero delle prove. Nel
singolo ciclo, quindi, tale proporzione può non essere mantenuta.
Alla prossima puntata.
PROPOSTA
Nel 1986 ho pubblicato il mio primo libro “LA FINE DELL’AZZARDO” i cui contenuti li potete trovare nel Sito.
A suo tempo è stato venduto dal Comm. Delaiti del Centro Studi di Bologna, ma
poiché mi ritrovo ancora circa 500 copie, lo metto a disposizione di chi non ne
è in possesso ad un costo che in pratica rimborserà le spese di spedizione (o
poco più). Ho pensato che è inutile tenerle a marcire in cantina e preferisco
distribuirle a chi ne è interessato. Basta richiederle a me tramite e-mail.
Vai al Sito.