20/09/14

SELEZIONE DEL COLPO

Esiste la “selezione del colpo?

Io direi proprio di no!... Come si può pretendere che la roulette faccia uscire in quel singolo spin la Chance che, in base a una nostra previsione, ci aspettiamo che esca? Non c’è Legge del terzo che tenga; non c’è Distribuzione delle Figure che tenga; non c’è scarto o calore che tenga; non c’è un particolare momento per cui a quel colpo debba uscire ciò che i precedenti eventi possono aver preannunciato. Per il semplice fatto che il singolo colpo non ricorda i precedenti.

A meno che per “selezione del colpo” non si intenda  “un insieme di scelte mirate lungo un certo numero di spin”. Ecco che non la si deve intendere come un colpo mirato, ma un insieme di colpi che sono giustificati da un ragionamento o da una osservazione.

Più che al singolare, quindi, si dovrebbe parlare al plurale e quindi si dovrebbe cambiare l’espressione in “selezione dei colpi” nel senso che, se la permanenza passata ci ha dato delle informazioni, la permanenza futura dovrebbe realizzare una fra le diverse previsioni possibili. Pretendere che il singolo spin realizzi “quella” previsione “in quel momento”, mi pare una cosa completamente campata in aria. Quindi, l’espressione “selezione del colpo” non si riferisce al “singolo colpo”, ma a una serie di scelte possibili lungo un quantitativo di spin che si protrae da un certo punto della permanenza ad un altro. In pratica “selezione del colpo” si riferisce a un modo di procedere con le puntate.

Sappiamo che il singolo spin è soggetto alla “spettanza probabilistica assoluta” e quindi per quello spin nessuna previsione è possibile, anche se prima fosse uscita per 10 volte consecutive la stessa sestina. Sappiamo però che in un ciclo logico influisce la “spettanza probabilistica relativa” per cui la “selezione dei colpi” è pienamente giustificata e anzi, a questo punto la chiamerei “selezione dei risultati”. Vi ricordate il gioco che ho pubblicato nel Sito tempo fa? Si intitolava “L’EVENTO LIMITE CERTO”. Quello era un classico esempio di selezione dei risultati. Comunque, direi che tutti i miei sistemi sono giustificati dalla spettanza probabilistica visiva e quindi si avvalgono tutti di una selezione di risultati.

Con ciò non abbiamo risolto il problema della vincita costante perché, come in tutte le cose che hanno una zona perdente, i possibili risultati hanno la possibilità di allargarsi fino a coprire l’intero tappeto. In quel caso, molto prima di arrivare a quel punto, il giocatore avrà perso tutta la sua cassa o sarà arrivato ai massimali del tavolo. Ciò dipende dal famoso equilibrio fra le zone coperte dai due contendenti e dalla proporzionalità dei pagamenti.

Resta il fatto, però, che una nostra “selezione dei risultati” è suffragata dalla statistica e quindi non si giocheranno indiscriminatamente tutti i risultati possibili, ma soltanto quelli che statisticamente avranno dimostrato una maggiore frequenza nella maggioranza delle prove. E qui entra il solito Principio di Bernoulli che ormai abbiamo visto in tutte le salse.

Oggi passiamo alla seconda parte nella descrizione delle Figure. Ora vediamo le Figure di 3, mentre la prossima volta vedremo come si gioca contemporaneamente su più Figure. Quello sarà il fulcro dell’argomento perché molti giocatori non sanno come si gioca per ottenere una vincita su 2, 3, 4, 5, 6,7 Figure diverse; non sanno cos’è una coppia o un’isolata; non sanno cos’è un sottoschema ecc. ecc.


Figure di 3.
Ogni Figura di 3 è costruita con tre spin di roulette e il calcolo combinatorio rende possibili le seguenti 8 Figure che si formano da un totale di 24 spin (sempre escludendo lo zero). Questa è la loro numerazione, da me arbitrariamente assegnata.
Figura 1: RRR; Figura 2: RRN; Figura 3: RNR; Figura 4: RNN;
Figura 5: NNN; Figura 6: NNR; Figura 7: NRN; Figura 8: NRR.


Anche qui la numerazione è stata disposta in modo da facilitarne la memorizzazione. Il termine iniziale delle prime quattro Figure (primo sottoschema) è R mentre l'iniziale delle seconde quattro (secondo sottoschema) è N. I secondi termini sono appaiati due a due tra R e N e formano le coppie. I terzi termini sono alternati.
Quello che segue è lo sviluppo ordinato delle otto possibili Figure di 3, ottenute con il calcolo combinatorio, poste in uno "schema della permanenza" e rappresentate numericamente in un possibile "schema delle Figure".



Lo sviluppo dei 24 simboli riporta i due modi di rappresentare le otto Figure di 3: il primo "schema della permanenza" le dispone in orizzontale e il secondo in verticale. Poi vi è uno dei possibili "schemi delle Figure" che raccoglie ordinatamente la numerazione delle otto Figure prodotte dal ciclo logico dei 24 spin (in questo caso è uno schema lineare predeterminato). In questo schema è inserito il numero di ogni Figura nella propria colonna di competenza (già assegnata). Lo schema delle Figure è uno dei possibili perchè si possono costruire altri schemi (prestabiliti o a costruzione) secondo i giochi che si fanno.
Vediamo l'inserimento di un ciclo logico di otto Figure di 3 in uno schema lineare prestabilito. Ogni Figura è inserita nel proprio spazio di competenza preventivamente numerato e l'inserimento avviene con l'apposizione di un cerchio al primo inserimento della Figura. Se nel ciclo logico appare un'altra volta la stessa Figura, è posta una barra sopra il cerchio posto in precedenza e saranno poste ulteriori barre per ogni sua ulteriore apparizione. L'influenza della Legge del terzo dovrebbe produrre la configurazione di 5 Figure presenti e 3 assenti. I doppioni, quindi, dovrebbero essere 3.
Perman. │8 31 15│7 22 3│10 10 36│1 34 7│9 16 4│23 5 14│32 17 32│25 7 8│
              NNN      RNR      NNR       RRR     RRN      RRR       RNR        RRN                  



Sono uscite nell'ordine le Figure 5 3 6 1 2 e quindi abbiamo posto un cerchio nei corrispondenti numeri nello schema delle Figure. Poi hanno doppiato le Figure 1 3 2 e quindi abbiamo posto una barra sopra il cerchio delle corrispondenti Figure già cerchiate. In questo caso abbiamo ottenuto la configurazione del "terzo perfetto" con 5 presenze (cerchio), 3 doppioni (barre) e 3 assenze (posizioni vuote). Questa è la "tendenza" che, come il principio di Bernoulli ci insegna, tende a realizzarsi con l'aumentare del numero delle prove. Nel singolo ciclo, quindi, tale proporzione può non essere mantenuta.

Alla prossima puntata.


PROPOSTA
Nel 1986 ho pubblicato il mio primo libro “LA FINE DELL’AZZARDO” i cui contenuti li potete trovare nel Sito. A suo tempo è stato venduto dal Comm. Delaiti del Centro Studi di Bologna, ma poiché mi ritrovo ancora circa 500 copie, lo metto a disposizione di chi non ne è in possesso ad un costo che in pratica rimborserà le spese di spedizione (o poco più). Ho pensato che è inutile tenerle a marcire in cantina e preferisco distribuirle a chi ne è interessato. Basta richiederle a me tramite e-mail.




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