15/09/14

FIGURE

Ogni volta che facciamo una puntata su una Chance Semplice copriamo 18 numeri e lasciamo al banco un uguale quantitativo di numeri (escludiamo lo zero perché non rientra nel quadro del ragionamento). Con questo preludio, dove vogliamo andare? Quale potrebbe essere un nostro vantaggio per accettare il gioco? Da un lato l’uguaglianza degli esiti rende più frequente indovinare la Semichance, ma dall’altro facilita la formazione di scarti contrari a ciò che puntiamo, specialmente se seguiamo un’unica linea di condotta. Prima o poi la sequenza contraria si presenterà.

Con le altre Chances Multiple abbiamo certi elementi della Chance che per effetto della Legge del terzo aumentano con il passare degli spin e, alla fine di un loro ciclo logico, avremo una “spettanza probabilistica visiva” che ci da una speranza per indovinare il risultato finale. Badate bene che non sto alludendo alla possibilità di allargare i numeri da coprire, ma alla possibilità di scegliere fra di essi quali coprire.

Con le Semplici ciò non accade; in ogni singolo spin la probabilità è sempre la stessa. La pallina non ha davanti a se un “campo di atterraggio” più grande e un altro più piccolo. Ha sempre due spazi uguali e per lei sarà indifferente “atterrare” su uno o sull’altro campo.

Con queste premesse, che cosa puoi pretendere? Gli unici appigli possono riguardare lo scarto positivo o negativo; gli andamenti temporanei; la difficoltà di ripetizione di una sequenza; l’applicazione di montanti con o senza selezione del colpo. Ognuna di queste attività lascia il tempo che trova perché, in situazione di parità di esiti fra giocatore e banco, non vi sono limiti, sia alle deviazioni, sia agli equilibri.

Resta un punto fermo: con il passare degli spin ogni singolo colpo non ha la possibilità di differenziarsi dai precedenti perché i due “campi di atterraggio” sono sempre uguali.

Questa è la situazione che subisce il giocatore casuale e la maggioranza dei giocatori sistemisti. Si perché molti sistemisti giocano in questo modo e non sanno, o non hanno mai voluto considerare, che cosa sono le FIGURE sulle Chances Semplici. Una volta, quando ho avuto la malaugurata idea di dare accesso al Blog a tutti, uno di questi signori mi postò: “che cosa sono tutte queste figure, figurine, figurette?”. Davanti a questa domanda, a uno anche un po’ esperto cadono braccia e anche qualche altra cosa che è meglio non pronunciare.

Questa è la ragione per cui ho deciso di pubblicare qualcosa sulle FIGURE. Chi già le conosce porti pazienza, sarà un “ripasso” di cose vecchie e comunque un approfondimento che magari lo porterà a migliorare il suo modo di giocarle. Molti, pur sapendo cosa sono, non sanno come giocarle quando entrano in gioco in quantità superiori a una e quindi, con questo post e con i successivi, parlerò di FIGURE e di come si giocano. In realtà sono estratti dal trattato che sto scrivendo su CERBERUS, che presumo sarà finito fra uno o due mesi.

LE FIGURE
Abbiamo visto che in ogni singolo spin vi è una “spettanza probabilistica” che ho definito “assoluta” perché non vi è differenza sulla grandezza degli esiti. Questa differenza di esiti la troviamo invece sulle Figure perché alla fine di un loro ciclo logico avremo una proporzionalità fra Figure presenti e Figure assenti che sarà causata dalla Legge sulla distribuzione delle Figure e quindi avremo una “spettanza probabilistica” che ho definito “relativa”. La differenza è enorme perché i nostri attacchi possono essere improntati su “tendenze statistiche” che, anche se a volte saranno disattese, ci offriranno una “selezione del colpo” giustificata. Iniziamo quindi con gli estratti dal trattato.

LE FIGURE
Se vogliamo creare un qualche gioco che abbia buone probabilità di vincere costantemente sulle Chances Semplici della roulette, dobbiamo analizzare il susseguirsi dei numeri che la roulette produce. Questo insieme di numeri, cronologicamente consecutivi, prende il nome di "Permanenza". L'analisi di un gran numero di permanenze ci permetterà di individuare determinati fenomeni, costantemente presenti, che derivano dalle "Leggi naturali del caso". Un buon metodo per individuare e analizzare questi fenomeni, è di dividere la permanenza in spezzoni costituiti di quantità discrete (quantitativamente sempre uguali) di numeri che chiameremo "Figure". Quindi, due o più spin consecutivi di roulette possono essere considerati come un'unica configurazione che prende appunto il nome di "Figura". La sua lunghezza dipende dalla quantità di spin vogliamo siano composte le Figure che abbiamo scelto di giocare e per indicare questa lunghezza si mette un “di” dopo il termine “Figura”. Ci saranno quindi Figure di 2 (formate da 2 spin); Figure di 3 (formate da 3 spin); Figure di 4 (formate da 4 spin) ecc.
Secondo questo modo di considerare i numeri che escono dalla roulette, ogni permanenza sarà divisa in gruppi di numeri che, secondo la grandezza delle Figure che scegliamo di utilizzare, saranno di 2 o di 3 termini (spin). Escludiamo le Figure di 4 termini perchè un loro ciclo durerebbe 48 spin e quindi ogni partita sarebbe troppo lunga. Ecco come dovrà essere quantizzata la permanenza per le Figure di 2 e di 3. Prendiamo come esempio la Chance del Rosso e Nero (R/N), ma la stessa cosa vale per il Pari/Dispari (P/D) o per il Manque/Passe (M/P). Quello che segue è un esempio della stessa permanenza divisa in Figure di 2 e di 3. Successivamente vedremo la loro composizione e la numerazione attribuita a ogni Figura.
Figure di 2: N N│N R│R N│N N│R R│R R│R R│N R│R R│N R│N R│R N
                          3       4        2         3       1        1       1       4        1       4       4       2
Figure di 3: N N N│R R N│N N R│R R R│R R N│R R R│N R N│R R N
                            5            2            6           1           2           1           7           2
La "quantizzazione della permanenza" assume così un ruolo essenziale nella formazione di determinate configurazioni tendenziali che altrimenti non sarebbe possibile ottenere da una rilevazione continua. Queste configurazioni sono indispensabili per approntare un qualsiasi tipo di attacco nei sistemi a "spettanza visiva" e cioè quei sistemi che traggono le loro giustificazioni dalla formazione di determinati disegni costantemente presenti in un limitato quantitativo di spin definito "ciclo logico". Più precisamente un classico ciclo logico è un "ciclo chiuso" formato di tanti spin quanti sono gli elementi che costituiscono la Chance che si sta giocando. Un ciclo logico di Numeri Pieni sarà di 37 spin; uno sui Cavalli sarà di 18 spin; uno sulle Terzine di 12 e uno sulle Sestine di 6. Nel caso delle Figure di 2 sulle Chances Semplici il ciclo logico è di 8 spin (4 Figure di 2 spin ciascuna = 8); nel caso delle Figure di 3 è di 24 spin (8 Figure di 3 spin ciascuna = 24). All'interno di questi cicli logici le Figure formeranno delle configurazioni; dei disegni che tenderanno a essere costantemente presenti perchè condizionati dalla Legge sulla distribuzione delle figure e questa è la ragione per cui sono state inventate le "Figure" sulle Chances Semplici. Per una loro completa conoscenza ora vedremo brevemente le Figure di 2 e poi più dettagliatamente quelle di 3.

Figure di 2.
Ogni Figura di 2 è costruita con due spin di roulette e il calcolo combinatorio rende possibili le seguenti quattro Figure che si formano da un totale di otto spin. Prendiamo come esempio la Chance del R/N.
Figura 1: RR; Figura 2: RN; Figura 3: NN; Figura 4: NR.


Questa numerazione delle Figure è arbitraria. Ho scelto questa numerazione perchè mi sembra la più facile da memorizzare e perchè divide le quattro Figure in due coppie: le Figure 1 e 2 hanno come iniziale il simbolo R, mentre le Figure 3 e 4 hanno l'iniziale N.
Quello che segue è lo sviluppo delle possibili quattro Figure di 2, poste in uno "schema della permanenza" e in uno "schema delle Figure". Poichè le Figure possibili sono quattro, gli schemi della permanenza e delle Figure hanno quattro colonne dove inserire un uguale quantitativo di Figure. Ogni riga dello schema delle Figure, quindi, contiene una quantità di Figure pari alle Figure possibili e tale quantità è definita "ciclo logico". Ogni rilevazione di 4 Figure di 2 (8 spin) costituisce un singolo ciclo logico, siano esse quattro Figure diverse o quattro miste e cioè alcune presenti una sola volta e alcune presenti due o più volte (doppiate). Quello che segue è il massimo allargamento possibile.


Questo sviluppo riporta i due modi di rappresentare le quattro Figure di 2: il primo "schema della permanenza" le dispone in orizzontale e il secondo in verticale. Poi vi è un possibile "schema delle Figure" che raccoglie le quattro Figure prodotte dal ciclo logico delle otto boules necessarie per il suo completamento (in questo caso è uno schema lineare predeterminato). In questo schema le Figure sono indicate con il numero che le distingue e poste nel loro spazio di competenza già assegnato in precedenza (prestabilito). Vediamo l'esempio di un inserimento casuale di quattro Figure di 2 in uno schema lineare prestabilito. Ogni Figura è inserita nel proprio spazio di competenza già preventivamente numerato e l'inserimento avviene con l'apposizione di un cerchio al primo inserimento della Figura. Se nel ciclo logico appare un'altra volta la stessa Figura, è posta una barra sopra il cerchio già posto in precedenza e saranno poste ulteriori barre per ogni sua ulteriore apparizione.


Abbiamo inserito, nell'ordine, un cerchio sulle Figure 4 e 1. Poi si è doppiata la Figura 4 e abbiamo posto una barra sopra il cerchio precedentemente posto sul numero 4. Poi è uscita la Figura 3 e abbiamo posto un cerchio nella corrispondente posizione 3. Abbiamo completato un ciclo logico di Figure di 2 e per fare un gioco continuo su questo tipo di schema proseguiremo aggiungendo i successivi cicli logici uno sotto l'altro.



Si formerà così uno schema che si espande in verticale e i possibili attacchi saranno determinati dai disegni suggeriti dalla caratteristica "spettanza visiva" derivante da questi schemi. Con questo schema si possono fare diversi tipi di gioco, ma che però non rientrano in questo trattato e quindi passiamo alle Figure di 3.

Il seguito alla prossima puntata.

P:S: Non so come schiarire le immagini dei grafici ottenuti con le scansioni. Qualcuno lo sa fare?

PROPOSTA
Nel 1986 ho pubblicato il mio primo libro “LA FINE DELL’AZZARDO” i cui contenuti li potete trovare nel Sito. A suo tempo è stato venduto dal Comm. Delaiti del Centro Studi di Bologna, ma poiché mi ritrovo ancora circa 500 copie, lo metto a disposizione di chi non ne è in possesso ad un costo che in pratica rimborserà le spese di spedizione (o poco più). Ho pensato che è inutile tenerle a marcire in cantina e preferisco distribuirle a chi ne è interessato. Basta richiederle a me tramite e-mail.


Vai al Sito.


Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
(Compra Italiano; proteggi il tuo Paese e i tuoi figli)