Ogni
volta che facciamo una puntata su una Chance Semplice copriamo 18
numeri e lasciamo al banco un uguale quantitativo di numeri
(escludiamo lo zero perché non rientra nel quadro del ragionamento).
Con questo preludio, dove vogliamo andare? Quale potrebbe essere un
nostro vantaggio per accettare il gioco? Da un lato l’uguaglianza
degli esiti rende più frequente indovinare la Semichance, ma
dall’altro facilita la formazione di scarti contrari a ciò che
puntiamo, specialmente se seguiamo un’unica linea di condotta.
Prima o poi la sequenza contraria si presenterà.
Con
le altre Chances Multiple abbiamo certi elementi della Chance che per
effetto della Legge del terzo aumentano con il passare degli spin e,
alla fine di un loro ciclo logico, avremo una “spettanza
probabilistica visiva” che ci da una speranza per
indovinare il risultato finale. Badate bene che non sto alludendo
alla possibilità di allargare i numeri da coprire, ma alla
possibilità di scegliere fra di essi quali coprire.
Con
le Semplici ciò non accade; in ogni singolo spin la probabilità è
sempre la stessa. La pallina non ha davanti a se un “campo di
atterraggio” più grande e un altro più piccolo. Ha sempre due
spazi uguali e per lei sarà indifferente “atterrare” su
uno o sull’altro campo.
Con
queste premesse, che cosa puoi pretendere? Gli unici appigli possono
riguardare lo scarto positivo o negativo; gli andamenti
temporanei; la difficoltà di ripetizione di una sequenza;
l’applicazione di montanti con o senza selezione del colpo. Ognuna
di queste attività lascia il tempo che trova perché, in situazione
di parità di esiti fra giocatore e banco, non vi sono limiti, sia
alle deviazioni, sia agli equilibri.
Resta
un punto fermo: con il passare degli spin ogni singolo colpo
non ha la possibilità di differenziarsi dai precedenti perché i due
“campi di atterraggio” sono sempre uguali.
Questa
è la situazione che subisce il giocatore casuale e la maggioranza
dei giocatori sistemisti. Si perché molti sistemisti giocano in
questo modo e non sanno, o non hanno mai voluto considerare, che cosa
sono le FIGURE sulle Chances Semplici. Una volta, quando ho
avuto la malaugurata idea di dare accesso al Blog a tutti, uno di
questi signori mi postò: “che cosa sono tutte queste figure,
figurine, figurette?”. Davanti a questa domanda, a uno
anche un po’ esperto cadono braccia e anche qualche altra cosa che
è meglio non pronunciare.
Questa
è la ragione per cui ho deciso di pubblicare qualcosa sulle FIGURE.
Chi già le conosce porti pazienza, sarà un “ripasso” di cose
vecchie e comunque un approfondimento che magari lo porterà a
migliorare il suo modo di giocarle. Molti, pur sapendo cosa sono, non
sanno come giocarle quando entrano in gioco in quantità superiori a
una e quindi, con questo post e con i successivi, parlerò di FIGURE
e di come si giocano. In realtà sono estratti dal trattato che sto
scrivendo su CERBERUS,
che presumo sarà finito fra uno o due mesi.
LE
FIGURE
Abbiamo
visto che in ogni singolo spin vi è una “spettanza
probabilistica” che ho definito “assoluta” perché
non vi è differenza sulla grandezza degli esiti. Questa differenza
di esiti la troviamo invece sulle Figure perché alla fine di un loro
ciclo logico avremo una proporzionalità fra Figure presenti e Figure
assenti che sarà causata dalla Legge sulla distribuzione delle
Figure e quindi avremo una “spettanza probabilistica”
che ho definito “relativa”. La differenza è enorme perché
i nostri attacchi possono essere improntati su “tendenze
statistiche” che, anche se a volte saranno disattese, ci
offriranno una “selezione del colpo” giustificata.
Iniziamo quindi con gli estratti dal trattato.
LE
FIGURE
Se vogliamo creare
un qualche gioco che abbia buone probabilità di vincere
costantemente sulle Chances Semplici della roulette, dobbiamo
analizzare il susseguirsi dei numeri che la roulette produce. Questo
insieme di numeri, cronologicamente consecutivi, prende il nome di
"Permanenza".
L'analisi di un gran numero di permanenze ci permetterà di
individuare determinati fenomeni, costantemente presenti, che
derivano dalle "Leggi
naturali del caso".
Un buon metodo per individuare e analizzare questi fenomeni, è di
dividere la permanenza in spezzoni costituiti di quantità discrete
(quantitativamente sempre uguali) di numeri che chiameremo "Figure".
Quindi, due o più spin consecutivi di roulette possono essere
considerati come un'unica configurazione che prende appunto il nome
di "Figura". La
sua lunghezza
dipende dalla quantità di spin vogliamo siano composte le Figure che
abbiamo scelto di giocare e per indicare questa lunghezza si mette un
“di”
dopo il termine “Figura”.
Ci saranno quindi Figure
di 2 (formate
da 2 spin); Figure
di 3
(formate da 3 spin);
Figure di 4
(formate da 4 spin) ecc.
Secondo questo modo di
considerare i numeri che escono dalla roulette, ogni permanenza sarà
divisa in gruppi di numeri che, secondo la grandezza delle Figure che
scegliamo di utilizzare, saranno di 2 o di 3 termini
(spin). Escludiamo le Figure di 4 termini perchè un loro
ciclo durerebbe 48 spin e quindi ogni partita sarebbe troppo lunga.
Ecco come dovrà essere quantizzata la permanenza per le Figure di 2
e di 3. Prendiamo come esempio la Chance del Rosso e Nero (R/N), ma
la stessa cosa vale per il Pari/Dispari (P/D) o per il Manque/Passe
(M/P). Quello che segue è un esempio della stessa permanenza
divisa in Figure di 2 e di 3. Successivamente vedremo la loro
composizione e la numerazione attribuita a ogni Figura.
Figure di 2: │N
N│N R│R
N│N N│R
R│R R│R
R│N R│R R│N
R│N R│R
N│
3 4 2 3 1 1 1 4 1 4 4 2
Figure di 3:
│N
N N│R
R N│N
N R│R
R R│R
R N│R
R R│N
R N│R
R N│
5 2 6 1 2 1 7 2
La "quantizzazione della
permanenza" assume così
un ruolo essenziale nella formazione di determinate configurazioni
tendenziali che altrimenti non sarebbe possibile ottenere da una
rilevazione continua. Queste configurazioni sono indispensabili per
approntare un qualsiasi tipo di attacco nei sistemi a "spettanza
visiva" e cioè quei
sistemi che traggono le loro giustificazioni dalla formazione di
determinati disegni costantemente presenti in un limitato
quantitativo di spin definito "ciclo logico".
Più precisamente un classico ciclo logico è un "ciclo
chiuso" formato di tanti
spin quanti sono gli elementi che costituiscono la Chance che si sta
giocando. Un ciclo logico di Numeri Pieni sarà di 37 spin; uno sui
Cavalli sarà di 18 spin; uno sulle Terzine di 12 e uno sulle Sestine
di 6. Nel caso delle Figure di 2
sulle Chances Semplici il ciclo logico è di 8 spin (4 Figure di 2
spin ciascuna = 8); nel caso delle Figure di 3
è di 24 spin (8 Figure di 3 spin ciascuna = 24). All'interno di
questi cicli logici le Figure formeranno delle configurazioni; dei
disegni che tenderanno a essere costantemente presenti perchè
condizionati dalla Legge sulla distribuzione delle figure e
questa è la ragione per cui sono state inventate le "Figure"
sulle Chances Semplici. Per una loro completa conoscenza ora vedremo
brevemente le Figure di 2 e poi più dettagliatamente quelle di 3.
Figure
di 2.
Ogni Figura di 2 è costruita
con due spin di roulette e il calcolo combinatorio rende
possibili le seguenti quattro Figure che si formano da un
totale di otto spin. Prendiamo come esempio la Chance del R/N.
Figura 1: RR; Figura 2:
RN; Figura 3: NN; Figura 4: NR.
Questa
numerazione delle Figure è arbitraria. Ho scelto questa numerazione
perchè mi sembra la più facile da memorizzare e perchè divide le
quattro Figure in due coppie: le Figure 1 e 2 hanno come iniziale il
simbolo R, mentre le Figure 3 e 4 hanno l'iniziale N.
Quello che segue è lo sviluppo
delle possibili quattro Figure di 2, poste in uno "schema
della permanenza" e in uno "schema delle Figure".
Poichè le Figure possibili sono quattro, gli schemi della permanenza
e delle Figure hanno quattro colonne dove inserire un uguale
quantitativo di Figure. Ogni riga dello schema delle Figure, quindi,
contiene una quantità di Figure pari alle Figure possibili e tale
quantità è definita "ciclo logico". Ogni
rilevazione di 4 Figure di 2 (8 spin) costituisce un singolo ciclo
logico, siano esse quattro Figure diverse o quattro miste e cioè
alcune presenti una sola volta e alcune presenti due o più volte
(doppiate). Quello che segue è il massimo allargamento possibile.
Questo sviluppo riporta i due
modi di rappresentare le quattro Figure di 2: il primo "schema
della permanenza" le dispone in orizzontale e il secondo in
verticale. Poi vi è un possibile "schema delle Figure"
che raccoglie le quattro Figure prodotte dal ciclo logico delle otto
boules necessarie per il suo completamento (in questo caso è uno
schema lineare predeterminato). In questo schema le Figure
sono indicate con il numero che le distingue e poste nel loro
spazio di competenza già assegnato in precedenza (prestabilito).
Vediamo l'esempio di un inserimento casuale di quattro Figure di 2 in
uno schema lineare prestabilito. Ogni Figura è inserita nel proprio
spazio di competenza già preventivamente numerato e l'inserimento
avviene con l'apposizione di un cerchio al primo inserimento della
Figura. Se nel ciclo logico appare un'altra volta la stessa Figura, è
posta una barra sopra il cerchio già posto in precedenza e saranno
poste ulteriori barre per ogni sua ulteriore apparizione.
Abbiamo
inserito, nell'ordine, un cerchio sulle Figure 4 e 1. Poi si è
doppiata la Figura 4 e abbiamo posto una barra sopra il cerchio
precedentemente posto sul numero 4. Poi è uscita la Figura 3 e
abbiamo posto un cerchio nella corrispondente posizione 3. Abbiamo
completato un ciclo logico di Figure di 2 e per fare un gioco
continuo su questo tipo di schema proseguiremo aggiungendo i
successivi cicli logici uno sotto l'altro.
Si
formerà così uno schema che si espande in verticale e i possibili
attacchi saranno determinati dai disegni suggeriti dalla
caratteristica "spettanza visiva" derivante da
questi schemi. Con questo schema si possono fare diversi tipi di
gioco, ma che però non rientrano in questo trattato e quindi
passiamo alle Figure di 3.
Il seguito
alla prossima puntata.
P:S: Non so come schiarire le immagini dei grafici ottenuti con le scansioni. Qualcuno lo sa fare?
PROPOSTA
Nel 1986 ho
pubblicato il mio primo libro “LA
FINE DELL’AZZARDO” i cui
contenuti li potete trovare nel Sito.
A suo tempo è stato venduto dal Comm. Delaiti del Centro Studi di
Bologna, ma poiché mi ritrovo ancora circa 500 copie, lo metto a
disposizione di chi non ne è in possesso ad un costo che in pratica
rimborserà le spese di spedizione (o poco più). Ho pensato che è
inutile tenerle a marcire in cantina e preferisco distribuirle a chi
ne è interessato. Basta richiederle a me tramite e-mail.
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Se uno va al
Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una
certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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