29/05/14

RIPRESA ATTIVITA'

Sono tornato dalle ferie e devo dire che nelle ore libere non ho mai smesso di dedicarmi alle Figure di 3 sulle Semplici. Fra una Piπacolada e l’altra, un Mojito e l’altro, un Daikiri e l’altro, una “cica” e l’altra, ho continuato a pensare come eliminare il pericolo di una negativa, sempre restando sul concetto della “spettanza probabilistica visiva”.

(A proposito, se andate a Cuba, non fatevi riguardo di imporre sempre al cantinero o alla cameriera di farvi i cocktails che ordinate nei dovuti modi. Purtroppo all’Avana hanno il vizio di usare il rum scadente e imboscarsi quello buono (tres aπos) per poi berlo loro, o addirittura venderlo. Oltretutto ve lo fanno pagare 3,5-4 cuc (2,80€) mentre in altri posti meno turistici ve li fanno molto buoni e li pagate soltanto 1 cuc (0,70€). Tutto il mondo è paese, ma Cuba per queste cose lo è più degli altri. Non solo per queste cose, ma anche per molte altre.

Ma tornando a noi, sappiamo che la “spettanza probabilistica visiva” è la previsione di ciò che sarà. In un certo senso è una “mappatura” all’interno di uno schema che sarà qualitativamente differente di caso in caso, ma statisticamente pressoché uguale dal punto di vista quantitativo. L’alternativa a questo modo di affrontare un gioco alla roulette è la solita conduzione sull’andamento della permanenza, o il solito calcolo sul possibile rientro o continuazione di uno scarto che non si sa quanto può durare e quanto può rientrare per poi riprendersi. Non da meno c’è anche l’utilizzo di una particolare montante sul continuo della permanenza: montante che dovrebbe superare l’andamento contrario (che non si sa quanto dura) di un gioco puramente casuale, sempre uguale e senza selezione del colpo.

In sostanza, tra una valutazione matematica di un continuo di permanenza senza limitazioni di tempo e di spazio quantizzato, e una previsione visiva di un evento che si ripete in modo statistico entro un delimitato ciclo chiuso, anche se qualitativamente diverso di caso in caso, io preferisco il secondo.

Ora che ho puntualizzato la mia preferenza sulla conduzione dei giochi, dobbiamo rilevare che ciò che porta alla disfatta un sistemista è principalmente il “tempo”. Una volta ottenuto un utile, cosa fa il sistemista? Generalmente prosegue su quella permanenza, su quello stesso schema e su quella stessa partita per ulteriori vincite. Aspettare che il gioco si riformi ex novo, comporterebbe una inattività che può protrarsi anche per circa un’ora e aspettare tutto questo tempo senza puntare alcunché, non è da tutti (io per primo). Ricordo che una volta a Campione ho atteso più di tre ore prima di iniziare un attacco sul “Complessivo sulle distanze” (descritto nel libro La fine dell’azzardo). Dopo di allora non l’ho più fatto. Ma erano altri tempi.

L’impazienza è dunque la prima causa che determina la negativa, la quale è causata dall’inevitabile incontro del segmento di permanenza contraria che si incontra quando si pratica un’unica linea di gioco. E’ logico che a lungo andare, e senza delimitazioni di ciclo, le tendenze si susseguono alternandosi le une alle altre e quindi prima o poi ci capiterà quella (o quelle) contraria.

Il vero speculatore non va mai in cerca di ulteriori utili nella stessa partita, sia perché sa che l’utile già conseguito deriva da una o più chiusure che non saranno più disponibili nel prosieguo della partita, sia perché ogni negativa è più facilmente superabile se presa su un gioco vergine e non già parzialmente sfruttato. Quando il vero speculatore ha raggiunto lo scopo si ferma e ricomincia da capo con tutta la gamma delle possibilità a sua disposizione. Capisco che questo è un lavoro noioso, monotono, che impegna molto tempo e che non da la possibilità di vincere grandi quantità di pezzi, ma è necessario per interrompere quella successione continua degli andamenti propri della roulette. In sostanza bisogna dare alla roulette il modo di “sfogare” la sua casualità e darci una causalità che si realizzerà con la “spettanza probabilistica relativa”, visivamente riscontrabile in ogni ciclo chiuso logico. L’eventuale presenza statistica di più chiusure in un ciclo non deve servire a vincere più pezzi, ma soltanto a garantire una loro sufficiente distribuzione lungo il percorso di gioco.

A mio avviso questa è la falsariga da seguire. Ora però bisogna risolvere il fatto dell’evento contrario sulle Figure delle Chances Semplici che, per quanto diradato dalle quantizzazioni dei cicli, è pur sempre possibile per la staticità delle coperture. Staticità che nelle Semplici accentua quella famosa simmetria negli esiti delle puntate nostre e del banco. Ciò avviene non solo nel susseguirsi delle Semichances che puntiamo, ma anche nel susseguirsi delle Figure e dei disegni che queste compongono. Ciò vuol dire che una “simmetria” sulle Semichances comporterà a lungo andare un’uguaglianza fra colpi vincenti e perdenti, ma una “simmetria” sulle Figure o sui disegni che queste compongono, vuol dire che quando il disegno che cerchiamo è a favore del banco, le puntate perdenti saranno concentrate in un lungo periodo negativo ed è proprio questo percorso obbligato che ci farà saltare della cassa. Simmetria quindi di spin, ma anche di Figure e disegni ricercati e cioè gruppi di spin.

Già con il sistema delle “FIGURE DIMEZZATE” abbiamo introdotto il gioco alternato su allargamento e calore. Inoltre abbiamo messo in campo sei linee di condotta il cui numero di chiusure e compensazioni ci da buone prospettive di pervenire all’utile. L’abbandono della tradizionale “unica via di condotta” ci ha permesso di cogliere il risultato di diverse possibilità su diverse linee, ma ciò nonostante gli scoperti sono sempre in agguato. Ricordate? Qualunque ragionamento possiamo fare, alla fine dobbiamo puntare 18 numeri e ne avremo sempre 19 contro. Ecco perché insisto con la “spettanza probabilistica visiva”. Se prevediamo il disegno che alla fine si formerà, avremo la possibilità di non perseguire un risultato che non si sa se e quando avverrà. Comunque, ulteriori ricerche per limitare tali scoperti non hanno dato esiti migliorativi perché diminuiscono la quantità delle possibili chiusure o riducono la quantità delle linee di condotta, arrivando a tante conduzioni uniche e indipendenti le une dalle altre: cosa che abbiamo già scartato in partenza perché se una linea ti da sempre vincita e l’altra sempre perdita, il gioco non ha senso. Se ogni volta incassi 1 sulla linea vincente, ma sull’altra impegni molto di più per l’aumento della montante, quando arriva il “salto” su una linea ti rimangi tutto ciò che hai acquisito sulle altre e anche molto di più. Resta quindi valida e necessaria l’azione delle compensazioni che limitano la scalata sulle linee negative.

A questo punto bisogna trovare un gioco a più linee di condotta, ma che sia soggetto a scoperti limitati. Penso di averlo trovato durante questa mia vacanza e ora non mi rimane che farlo testare dall’amico Luca.

Nel frattempo, memore di quanto promesso ai possessori delle Dimezzate, scriverò un gioco facile facile che, sebbene non abbia giustificazioni statistiche o matematiche, mi ha dato risultati di gioco reale sempre positivi. E’ un gioco sulle Chances Semplici ma non in Figura e cerca di sfruttare gli andamenti del momento. Rende bene e solo una volta l’amico Alberto ha trovato una vecchia permanenza dove lo scoperto ha superato i 100 pezzi. Ecco perché ci vedrei bene uno stop loss. Se il 90% delle partite ci da 10-15 pezzi di utile in 30 spin, uno stop loss di 30-40 pezzi è facilmente recuperabile. Comunque giudicherete voi se vi piace o meno.

Finito questo impegno (che deriva dalla promessa che vi ho fatto) inizierò la stesura del prossimo sistema sulle Figure di 3 (ma non dimezzate) previo esito positivo dei test che farò eseguire da Luca. L’ho messo a punto durante questo periodo di riposo e il tentativo mira a risolvere ogni partita con un utile.

Finiti questi impegni, ritornerò ai Numeri Pieni con un nuovo gioco, ma questo avverrà fra un paio di mesi.


PROPOSTA
Nel 1986 ho pubblicato il mio primo libro “LA FINE DELL’AZZARDO” i cui contenuti li potete trovare nel Sito. A suo tempo è stato venduto dal Comm. Delaiti del Centro Studi di Bologna, ma poiché mi ritrovo ancora circa 500 copie, lo metto a disposizione di chi non ne è in possesso ad un costo che in pratica rimborserà le spese di spedizione (o poco più). Ho pensato che è inutile tenerle a marcire in cantina e preferisco distribuirle a chi ne è interessato. Basta richiederle a me tramite e-mail.



Vai al Sito.

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P.S. Oggi stesso ho ricevuto questa mail da Cristina che mi pare sia una "tosta".

Ciao!
Ho letto il tuo post di rientro dalle vacanze (che spero siano andate bene!) e ho pensato di aggiornarti sull'andamento del gioco sulle dimezzate.
Io finora ho giocato circa 3000 boules, con un utile di più o meno 550 pezzi totali. Ci sono state negative, all'inizio anche abbastanza frequenti, ma perchè il mio stop loss era piuttosto basso (50 pezzi), Comunque ho avuto un massimo di 150 pezzi di scoperto, che ho recuperato dopo uno stop loss  in 3 partite da 50 pezzi ognuna.
Seguo il gioco originale, con tutti gli attacchi, e mi fermo dopo 8 figure, quando ci arrivo (raramente a dire il vero). Il gioco è piacevole, non troppo noioso e non troppo difficile come sembrava all'inizio, non bisogna aspettare troppo perchè ci sia un'apertura. Insomma a me piace, e finora ho buoni risultati. Proverò anche i prossimi giochi sulle semplici, ma penso che continuerò con questo.
A presto e grazie!

Penso che questa giocatrice abbia molto da insegnare come carattere (e non solo) a tutti noi.