Al gioco della roulette ci sono due tipi di giocatori:
il giocatore "casuale" e
il giocatore "sistemista".
Il giocatore casuale è colui che, convinto che vincere in un gioco d'azzardo sia una
questione di fortuna, non si preoccupa di acquisire informazioni su quanto già
studiato e proposto da matematici e ricercatori della materia. Appartengono a
questa categoria persone di ogni estrazione sociale e grado di intelligenza. La
loro convinzione è che se oggi sei fortunato puoi vincere e siccome la visione
preponderante nella loro mente è quella che vede se stessi come vincitori,
assecondano questa visione andando a giocare e, alla fine, perdendo
puntualmente nel tempo. Naturalmente non conoscono nulla delle leggi naturali
del caso o della probabilità e, refrattari a qualsiasi desiderio di
apprendimento, dilapidano nel tempo i loro guadagni e risparmi. Nei miei
precedenti libri sull'argomento e in altre pubblicazioni attuali, riporto
sempre la seguente citazione:
"Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato.
Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste".
Questa asserzione, così profeticamente puntuale, il
più delle volte non è capita dal giocatore casuale. Nella sua mente ci saranno
sempre le giornate vincenti che, nella speranza si ripetano, determineranno la
frequenza delle sue visite al Casinò. Tempo fa ho richiamato l'attenzione su un
"rinomato" nickname che era sempre esaltato dai croupier di un noto
Casinò on line (vedi post del 20/1/13). Nove spin su dieci appariva fra i
vincitori e non con piccole cifre. Avevo giustamente supposto che per vincere
quelle cifre con quella frequenza, le sue puntate dovevano coprire gran parte
del tavolo e non con pezzi di piccolo valore. Avevo anche previsto la sua
disfatta, dovuta a tutta quella "polvere
di stelle" che per forza doveva lasciarsi dietro lungo la sua
sfavillante parabola di "meteora".
Da un po' di tempo non sento più pronunciare il suo nickname. Come mai caro
R.......e??? Credo proprio che tu appartenga a questa categoria. Però ti sia di
consolazione che i proprietari di quel Casinò ora stanno brindando alla tua
salute e sperano proprio che tu non abbia finito i soldi.
Il giocatore sistemista è colui che, conscio degli effetti delle leggi
naturali del caso e della probabilità, affronta il gioco d'azzardo con la
consapevolezza di ciò che sta facendo. Che il sistema sia valido o no, egli
conosce perfettamente i motivi per cui vince o perde. Se vince, vuol dire che
la permanenza si è comportata come previsto. Se perde, sa che la causa è uno
scarto contrario al suo gioco;
scarto che sa benissimo essere possibile e contro il quale non c'è nulla da
fare se non intervenire, prima della sconfitta totale, con uno stop loss. Il
fatto è che generalmente il sistemista non smette il suo attacco perchè spera
che il prossimo spin sia quello buono e arriva così alla fine della sua cassa.
In base a queste considerazioni possiamo dire che
entrambi i giocatori sono destinati a perdere nel tempo. Il primo perchè si
affida al caso che non sarà sempre dalla sua parte. Il secondo perchè si affida
a una tendenza che non sempre sarà rispettata. Il primo paga la tassa del 37°
numero che è dovuta alla mancanza di equità dei pagamenti in un rapporto fra
colpi vincenti e perdenti. Il secondo paga lo scarto che con gli usuali giochi
non è controllabile.
Giocare quindi a caso o con metodo non cambia il
risultato finale che è sempre la "perdita costante". Sapere però il
perchè si perde è molto importante perchè si può modificare un attacco e
cercare in qualche modo di porre un rimedio all'andamento contrario che in quel
momento la permanenza sta realizzando. Il giocatore sistemista ha la conoscenza
e la disponibilità di più di un sistema e se ha una sufficiente capacità, può
risolvere il problema dello scarto mettendo in gioco due sistemi in
contrapposizione. Lo scarto di uno favorirà il risultato dell'altro.
Quest'ultima soluzione, però, implica la messa in gioco di un maggior
quantitativo di numeri e perciò è necessaria la conoscenza di ciò che avverrà
in un ciclo logico di 36 colpi; cosa
che purtroppo non tutti i giocatori sistemisti hanno. L'unico modo per attuare
la "vincita costante" è proprio questo: l'individuazione di ciò che accadrà in un determinato numero di
spin. In questo modo non c'è tassa dello zero (o del 37° numero) che tenga; il vantaggio sarà sempre del
sistemista perchè ha la possibilità di arrivare al colpo vincente (o a più
colpi vincenti) incrementando le sue puntate con una montante. Il vantaggio del
banco è quel numero in più, ma se si riesce a imbrigliare lo scarto, quella
tassa si riduce, proporzionalmente, a un colpo perso ogni 37 spin, agevolmente
sostenuto da una montante che sappiamo essere sufficiente ad arrivare alla
méta. Naturalmente necessita un gioco che superi lo scarto perchè altrimenti
per far cadere il sistemista non serve il vantaggio del banco: sarà lui stesso a decretare la sua
sconfitta.
I numeri prodotti da una roulette possono essere in
"allargamento" o in "calore" e generalmente
ogni sistema si basa su questi due tipi di sviluppo della permanenza.
L'allargamento riguarda la produzione di numeri
sempre nuovi e diversi dai precedenti. Esiste una media teorica dettata dalla
Legge del terzo (24 presenze) ma le deviazioni da tale media possono arrivare a
4-5 unità in meno. Questo significa che i doppiaggi nella permanenza possono
arrivare a coinvolgere anche 16-17 numeri. E' chiaro che una previsione sulla
distribuzione dei numeri in allargamento non è possibile perchè una sua
eventuale concentrazione può avvenire all'inizio, alla fine, o a metà del ciclo
logico. Oppure può essere distribuita lungo tutto il ciclo. L'unica previsione
può essere fatta con un'analisi della permanenza rilevata, solo dopo una
ventina di spin. Se a quel punto i doppioni sono stati 8-9, è prevedibile che i
successivi spin saranno in allargamento. Se invece i doppioni sono stati 2-3, è
prevedibile che i successivi spin conterranno una maggioranza di doppioni, come
previsto dalla Legge del terzo.
Il calore si riferisce ai numeri che nel ciclo
logico escono due o più volte. Anche in questo caso c'è un limite dettato dalla
Legge del terzo (12) e generalmente non sono inferiori alle 8 unità. Anche in
questo caso una previsione sulla loro distribuzione non è possibile se non dopo
una ventina di spin, secondo le precedenti considerazioni.
Queste sono le due linee guida che ispirano gran parte
dei sistemi che abbiano un senso sullo sviluppo di una permanenza. Se faccio un
gioco sull'allargamento, sarò soggetto a uno scarto per un surplus di calore.
Se faccio un gioco di calore, sarò soggetto a uno scarto per un surplus di
allargamento. Il fallimento o il successo di un sistema deriva sempre dalla
contrapposizione di questi due andamenti e se il sistema si basa esclusivamente
su uno di essi, nel tempo, non c'è scampo. L'unica scappatoia possibile è un
attacco "mirato" dopo
quella famosa ventina di spin. A quel punto il rientro da uno scarto, in un
verso o nell'altro, dovrebbe essere sostenibile.
Certamente sono consapevole che l'attesa per un
attacco su una situazione ottimale non è accettata da tutti, ma se fate un
esame della vostra storia roulettistica valuterete voi stessi se ne varrebbe la
pena provare o buttarsi a capofitto in una partenza di attacco dove non si sa
se sarà preponderante l'allargamento o il calore e quando ciò avverrà.
Abbandonato il P/B, mi sono dedicato per qualche tempo
a un gioco di allargamento sui numeri pieni ma, come al solito, dopo numerose
partite vincenti, arriva sempre quel maledetto scarto sull'allargamento a
favore del calore che vanifica tutti i precedenti benefici. Per il momento
l'unico degli attuali giochi che regge nel tempo è un gioco sul calore. Vediamo
quanto dura.
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