Tempo
fa una persona mi ha accusato di svolgere "attività in nero"
perchè ho venduto i miei libri, e quella serie di PDF che fanno capo
ai sistemi del "Terzo doppiato sovrapposto", senza il
rilascio di alcuna ricevuta fiscale. Poichè, nonostante tutte le
mail di sostegno che ho ricevuto, ritengo che qualcosa di questa
vicenda possa essere rimasto nel subconscio delle persone, ho deciso
di chiarire una volta per tutte quali sono state le mie azioni in
questi quattro anni di attività. Azioni che altro non sono state se
non l'espletamento di un hobby che mi ha sempre appassionato come
puro e semplice "studio e ricerca" di un qualcosa che
sicuramente va oltre la consueta, grossolana, comune, comprensione
umana di routine sulla roulette e i suoi effetti.
Battere
il "caso" non rientra nelle usuali attività umane
dove fortuna, fatalità o indeterminatezza sono gli usuali termini di
chi affronta un gioco d'azzardo che tragga fondamento dalle "Leggi
naturali del caso". Non parliamo del gioco del "Poker",
del Black Jack, del Bridge o altri giochi analoghi dove subentra il
comportamento e la capacità umana. Qui (nel gioco della roulette)
nessuno può influire sui movimenti della pallina e l'unico appiglio
che ha il giocatore è la comprensione di un possibile risultato in
un determinato quantitativo di lanci.
Ci
sono alcuni che praticano la "Visual Ballistic" ma in
questo caso cercano soltanto di individuare il settore dove cadrà la
pallina, senza alcun ragionamento sui risultati delle Leggi naturali
del caso. Il loro studio riguarda esclusivamente la meccanica
cinetica della pallina e non l'insieme dei risultati che questa
produce in un determinato quantitativo di spin.
La
mia attività, quindi, è sempre stata concentrata nello studio dei
modi di battere il caso e molto spesso ho abbandonato sistemi con i
quali non ho mai perso (nelle prove e nel reale) solo perchè,
trovata una soluzione, passavo ad altre ricerche.
Fin
dall'inizio mi sono posto la domanda se quanto stavo ricavando dalla
vendita delle mie opere (inizialmente libri e articoli sul
"Sistemista") dovessero essere inclusi nella mia
dichiarazione dei redditi. Ho interpellato a tal proposito uno o due
commercialisti e come risposta mi sono sentito dire di lasciar
perdere perchè gli introiti erano talmente miseri da non superare i
limiti imposti dalle leggi fiscali.
Passati
un po' di anni, ho ripreso questa attività con l'approccio con
Internet e ho ripreso a chiedere un compenso per il mio secondo libro
e l'opuscolo del "Terzo doppiato sovrapposto" con i
relativi PDF.
In
seguito alle note ultime vicende, mi sono posto dei dubbi e quindi mi
sono riattivato per sapere se avessi omesso qualche obbligo fiscale.
A questo scopo ho interpellato via Internet gli esperti della materia
e questo è il mio quesito posto agli esperti di questo Sito.
(01:04
del 22/06/2012)
Ho
65 anni e non ho redditi e nemmeno la pensione. Per hobby scrivo
libri e li vendo via internet. In 4 anni ho incassato dalle vendite
circa 8000 euro. Vorrei sapere se sono esente da obblighi fiscali
data l'esiguità degli incassi annui. Considerando anche il tempo e i
materiali di consumo. Grazie per la risposta.
Risposta
di yassine (18:56 del 17/07/2012)
Direi
che il suo reddito possa essere considerato come Compenso derivante
da attività di lavoro autonomo non esercitata abitualmente. Fino
alla soglia dei 4800 € annui questi redditi sono esenti da irpef.
Lei quindi non dovrebbe fare nessuna dichiarazione.
Questa
è la risposta dell'esperto e con questo mi sono tolto un "sassolino
che mi girava ancora nella scarpa". Sono sicuro che la quasi
totalità dei lettori di questo Blog già immaginava la situazione,
ma ho voluto lo stesso fugare ogni dubbio. Ora credo di aver chiarito
la mia posizione fiscale e morale in merito alla mia attuale
attività. Non lavoro perchè vivo di rendita e ora la mia
occupazione è questa. Non ho mai cercato particolari guadagni se non
un piccolo riconoscimento per il tempo dedicato e le spese
sostenute, che non credo siano state ripagate dagli introiti di
questi quattro anni; ma si sa che gli hobby costano.
Comunque
è un lavoro che mi piace e soprattutto mi fa piacere comunicare con
voi, scambiando idee e nuovi metodi di gioco.
Oggi
invio la seconda parte di "LA PIRAMIDE
IN VETTA". Si tratta di un ulteriore gioco
sull'allargamento che completa la prima parte. Entrambi sono
validi solo se giocati in abbinamento con un gioco sul calore e in
determinate condizioni riguardo alla permanenza.
Se decidete di giocarli già da adesso, vi consiglio di accomunare la
Piramide prima parte con il gioco del Ramino e, se ci riuscite,
aggregarci i Due terzi nel settore. Sono tutti e tre giochi
sull'allargamento e quindi dovete scegliere una partenza che abbia
almeno 7-8 doppioni già presenti in una ventina di colpi. Non
fidatevi di proseguire su un solo gioco dopo la chiusura degli altri.
Se siete in positivo chiudete tutto. Se siete ancora in negativo,
riaprite gli altri giochi e affiancateli a quello aperto.
Non
tutti saranno in grado di seguire due o tre giochi
contemporaneamente, ma chi ci riuscirà si metterà nella condizione
di non perdere neanche una partita. Ricordatevi però che il peggior
nemico di questo modo di giocare è la "pigrizia".
Io stesso a volte mi ritrovo che sto cercando di chiudere un gioco
rimasto aperto dopo aver chiuso gli altri. Allora mi dico che
"predico bene ma razzolo male" perchè la riapertura di un
gioco chiuso contrasta con la "speranza" di chiudere
quello ancora aperto. Mi rendo conto che può essere pericoloso
seguire un'unica strada, ma la pigrizia a volte prevale e cedo alla
speranza. Però ho dalla mia che a quel punto, e dopo gli incassi
degli altri giochi, quel gioco è maturo per la vincita e la puntata
inizia nuovamente da un pezzo per pieno. Ciononostante è un
procedere pericoloso.
La
prossima e ultima spedizione riguarderà il gioco sul calore ed è il
famoso sistema che ho definito "troppo funzionante". Lo
divulgo a questa ristretta cerchia di persone, nella speranza che
sappiate utilizzarlo.
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