17/10/11

ROULETTE DELLE MIE BRAME

...e il re di Roulettelandia chiese: "Roulette, roulette delle mie brame, chi è il più potente del reame?" La roulette rispose "Il Paroli è il più potente."

L'adattamento della nota favola al regno della roulette è quanto di più vero e riscontrabile ci possa essere stato nel paio di secoli di vita di questo strumento che ci regala tante speranze e illusioni.

Non sono molte le volte in cui abbiamo sentito che in qualche Casinò del mondo qualche tizio ha sbancato un tavolo della roulette. Tuttavia ciò è successo e allora senz'altro ci siamo chiesti: "Come ha potuto farlo? Che gioco ha fatto per ottenere un simile risultato? Possibile che la sua fortuna sia durata tanto da assisterlo per tutto il tempo in cui ha giocato?".

E' mia convinzione che la sua fortuna sia dipesa da una temporanea coincidenza con una lunga e frequente sortita di un settore da lui preferito come la "serie" o i "vicini" e che li abbia sempre fatti andare per il tutto. Solo così si giustifica un risultato così eclatante perchè la ricerca continua di numeri casuali, o di numeri preferiti, o di numeri ragionati, non può portare e non ha mai portato a vincite abbastanza consistenti da essere menzionate sui giornali. Anzi, poiché la continua scelta dei numeri da giocare non può risultare sempre azzeccata, il destino del giocatore casuale è la perdita costante, accentuata dalla tassa dello zero, o del 37° numero che dir si voglia. Il destino del giocatore che "ragiona", invece, è la faticosa speculazione di pochi pezzi a fine giornata, non certo paragonabili alla vincita eclatante di quel giocatore fortunato, nemmeno sommandoli tutti nell'arco di dieci anni.

Ora non entro nel merito se questi fatti siano la verità o piuttosto una montatura per attirare un maggiore afflusso di speranzosi giocatori al Casinò; in circa quarant'anni di frequentazione, io personalmente non ho mai assistito a uno di questi fatti, ma con ciò non posso dire si tratti di una bufala artatamente montata dalle Case da gioco.

Accettiamo questi fatti come veri e anzi, inviterei qualche croupier (magari in pensione) a postare da qualche parte in rete (Forum o Blog) qualcuno di questi episodi. Sarebbe grandioso leggere di avvenimenti che nessuno conosce; leggere di giocatori particolari o di grandi vincite e di come sono state ottenute.

Sono convinto che queste grandi vincite siano state ottenute per mezzo dei "Paroli", che non fanno altro che moltiplicare esponenzialmente delle prime vincite iniziali. In pratica si gioca con i soldi del Casinò. E' la Casa da gioco che moltiplica le nostre vincite e non siamo noi che aumentiamo le puntate per ottenere i pochi pezzi che si ottengono per superare quanto speso in precedenza.

Il mio maestro diceva: "dobbiamo mettere in negativa la Casa da gioco e non cadere in negativa noi. Dobbiamo puntare il minimo per vincere il massimo."

Siamo d'accordo che tutte le puntate iniziali costituiscono in ogni caso un impegno economico. Siamo d'accordo che tutti i tentativi falliti costituiscono un costo da detrarre dai tentativi riusciti. In ogni caso, però, abbiamo dalla nostra la possibilità di aumentare il valore del pezzo di partenza e superare i periodi in cui il "Paroli" non può riuscire per il contingente andamento della permanenza. Sappiamo che la "Legge sulla distribuzione delle figure" ha i suoi diritti e che un qualsiasi filotto, per quanto possa ritardare, alla fine dovrà apparire.

E' chiaro che più si allunga la durata del filotto più aumenta il risultato finale; ma sappiamo anche che ciò dirada maggiormente la sua apparizione e che i tentativi falliti aumentano in proporzione alla sua durata. Bisogna trovare una giusta strategia per un "Paroli" che dovrà essere "flessibile" secondo l'esposizione che nel frattempo si è raggiunta.

Per la nota "Legge sulla distribuzione delle figure" sappiamo che per ogni serie di 7 si devono avere due serie di 6, quattro di 5, otto di 4 e così via, ma queste proporzioni non sono rigorosamente ordinate nel tempo. Come il Bernoulli ci insegna, saranno statisticamente proporzionate con l'aumentare delle prove. Ciò significa che le proporzioni possono presentarsi in modo diverso per lungo tempo e che i nostri tentativi falliti possono causarci un notevole impegno economico (e di ciò ne sapeva qualcosa il Garcia).

Ciononostante non è da escludersi che qualcuno incappi proprio nel luogo giusto al momento giusto e che un filotto di "serie" o "vicini" o "finali" lo renda ricco nel giro di mezz'ora.

Il guaio è che penserà che la cosa è ripetibile, e allora...

Il gioco che sto preparando è lungo e laborioso nella sua descrizione. Si tratta di un gioco base uguale a molti altri già descritti, ma supportato, in certi momenti, con l'ausilio del Paroli. E' una semplice proposta di gioco che nel suo svolgimento primario può dare un risultato normale; nella realtà individuale di ognuno di noi può dare grosse vincite secondo la temerarietà personale.

Per esempio, se dopo una giornata di lavoro e un normale guadagno, volessimo tentare il colpo di fortuna, possiamo destinare l'ultimo incasso, o una parte di esso, a un Paroli che ha di per se buone possibilità di riuscita. Il limite di stop dipenderà dagli appetiti della persona, che in quel momento è giocatore e non più sistemista.

Spero di pubblicare il tutto entro un paio di settimane.

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