09/04/11

CAPACITA' ELUSIVA

Quanto può durare la capacità elusiva della roulette?


Quante volte nel nostro percorso di “casinisti” ci è capitato di trovare una negativa. Abbiamo sostenuto il gioco fino alla fine delle risorse e il colpo dopo abbiamo visto uscire il numero o la Chance che stavamo giocando.


Sembra proprio che vi sia una relazione fra la capacità economica del giocatore e la capacità elusiva della roulette. Questa capacità molte volte persiste proprio fino alla fine delle munizioni del sistemista.


Tutto dipende dall’equilibrio tra l’incasso della Chance che si gioca e il numero delle disponibilità che ha quella Chance. L’incasso di 5 volte per la sestina; di 11 volte per la terzina; di 17 volte per il cavallo; di 35 volte per il pieno, è proporzionale alle possibilità di uscita che ha ogni Chance, e gli scarti che il giocatore può subire sono proporzionali a tali possibilità. Gli aumenti che il giocatore può fare sono determinati dal suo limite impegnativo, che non è necessariamente pari ai massimali del tavolo. Sembra impossibile, ma molte volte i soldi finiscono appena prima del cambiamento dell’andazzo contrario, quando la partita avrebbe ottenuto la sua vincita.


Da tutto ciò, e in base alle esperienze sul campo, possiamo dedurre che lo scarto ha un limite che di solito dura per un tempo limitato, ma certamente superiore al completamento di una partita che si basi su un ciclo chiuso. E’ proprio questo ciclo chiuso che determina per il giocatore la possibilità di individuare un disegno statisticamente tendenziale, ma se su quel singolo ciclo chiuso interviene lo scarto, non avremo più la certezza che quello che cerchiamo si formi.


D’altra parte un gioco sul continuo della permanenza è ancora peggiore perché, non essendoci delimitazioni, andamenti favorevoli e contrari si alterneranno senza limiti di ampiezza e senza una precisa previsione sulla loro durata.


Per ovviare allo scarto sono sempre ricorso alle “moltiplicazioni di eventi” che, aumentando i cicli logici della Chance, producono risultati simili a un ciclo logico sui pieni. La somma di questi cicli logici costituisce un ciclo assoluto che è pari a 36 colpi di roulette e, sommando i risultati di ognuno di questi cicli logici, otteniamo la tendenza che produce la Legge del terzo su 36 colpi di numeri pieni. Abbiamo però un’incongruenza.


Con una semplice moltiplicazione di eventi sommiamo i risultati di ogni ciclo logico al primo dei cicli e il totale degli eventi stessi non deriva più da una quantità di tentativi pari alla quantità delle disponibilità della Chance, ma è pari alle disponibilità dei pieni, i quali sono dei “componenti” di ognuna delle disponibilità di Chance. Mi spiego meglio.


Il singolo ciclo logico di una qualsiasi Chance ha la tendenza, dovuta alla Legge del terzo, di produrre due terzi di presenze e un terzo di assenze, proprio perché gli assalti della pallina sono pari alle disponibilità della Chance. Trattandosi poi di raggruppamenti di numeri, il singolo ciclo logico produce con minore frequenza le proporzionalità di un ciclo sui pieni. Se per esempio sommiamo tre cicli logici di terzine, ogni terzina subisce 36 assalti e non più 12. Questa differenza sfalsa completamente le proporzioni della Legge del terzo perché, alla fine, sarà molto difficile che ci siano 4 assenze. Si può controbattere che bisogna fare le proporzioni su base 3 ma in ogni caso, questo legame di cicli, può produrre zone d’indeterminatezza molto variabili.


In conclusione, la “moltiplicazione di eventi” deve essere utilizzata nei dovuti modi, che ora vedremo.


Per ottenere il massimo rendimento da una moltiplicazione di eventi, non si deve sommare a ogni singolo numero del primo ciclo tutti i numeri simili dei cicli successivi. Si deve invece sommare le singole proporzionalità della Legge del terzo di ogni ciclo. Solo in questo caso avremo la corretta proporzionalità finale simile a quella dei pieni. Sommando il terzo doppiato dei 3 cicli, avremo i 12 doppioni dei numeri pieni. Sommando gli 8 presenti dei 3 cicli avremo i 24 presenti dei numeri pieni. Sommando i 4 assenti dei 3 cicli avremo i 12 assenti dei numeri pieni. Le possibili differenze in più o in meno di ogni ciclo si compenseranno fra loro avvicinandosi, alla fine, alle quantità tendenziali.


Tutto questo discorso serve a introdurre un nuovo modo di giocare il “bilaterale”.


Finora non abbiamo posto un limite numerico di boules per la conclusione di una partita. Se le vincite ritardano, si può superare il ciclo logico dei cavalli e andare verso i 36 colpi, entro i quali sarà ben difficile non avere un certo quantitativo di vincite. Il comportamento dello stop a due vincite a masse pari può essere sbagliato perché se più partite consecutive ci lasciano esposti, il recupero potrebbe protrarsi nel tempo e addirittura non rientrare mai. In pratica, una mancanza di adeguati aumenti non ci permette un adeguato recupero.


L’intento principale è di evitare quelle partite che s’incanalano in disposizioni frammiste dei simboli, rendendo impossibile il 3° verticale e il 3° quantitativo orizzontale.


Ecco la mia nuova proposta.


1°) Nessuna risalita fra una partita e l’altra. Mi dispiace per gli impazienti, ma ciò che conta è il risultato e se non diamo modo alla roulette di sviluppare i suoi cicli naturali, subiremo maggiormente i suoi andamenti contrari. Finora mi ero preoccupato di chi lamentava lungaggini nei giochi, ma questa non è la strada giusta per ottenere dei risultati. La Legge del terzo funziona maggiormente se la permanenza è divisa in blocchi, pari alle disponibilità della Chance. A chi obbietta che ogni partenza costituisce un blocco, rispondo che ciò che conta sono i successivi blocchi che non s’intersecano gli uni con gli altri. Una cosa è intersecare continuamente la permanenza, altra cosa è subire la prima partita per una partenza sfortunata.


2°) Il gioco si svolge a blocchi di cicli logici che però contengano il 3° doppiato “obbligato”. Questo significa che il primo inserimento avviene con un minimo di 18 numeri di roulette che contengano i 6 doppioni previsti per il ciclo logico. Se alla fine dei 18 inserimenti non abbiamo raggiunto il “3°doppiato”, si continuerà a inserire numeri fino a raggiungere i 6 doppioni. Questo punto ha quindi due condizioni. Il primo ciclo logico di cavalli deve avere un minimo di 6 doppioni e un minimo di 18 cavalli inseriti. Se i primi 18 inserimenti non contengono i 6 doppioni, andremo avanti con gli inserimenti fino a ottenerli. Se ne contengono di più resta comunque valido l’inserimento di 18 numeri. Naturalmente, se in questa fase si realizza una vincita e si ottiene un utile, la partita finisce e se ne comincia un’altra con numeri nuovi.


3°) Terminata questa prima fase senza un utile, si deve continuare la partita. A questo punto i precedenti inserimenti di cavalli non contano più, mentre restano invariati e attivi i simboli che essi hanno prodotto. Si separano i prossimi inserimenti dai precedenti con una linea verticale in modo da ricominciare un nuovo ciclo logico, i cui doppioni si aggiungeranno ai simboli già contenuti nello schema delle posizioni. Penso che questo nuovo ciclo sia sufficiente a concludere la partita e quindi qui non ci sono limiti di stop. I suoi 6 doppioni si aggiungeranno ai precedenti e completeranno i 12 del ciclo assoluto. Con questo ciclo si procede fino alla chiusura della partita.


4°) L’inizio può avvenire ancora con la puntata allargata alle sestine e a ogni utile ottenuto con una chiusura del gioco base, sarà opportuno chiudere la partita.


5°) Non ci sono più soltanto le due chiusure a massa pari, ma ci saranno tutte le chiusure necessarie per ottenere un utile, con montante in aumento e con le dovute riduzioni di altezza.


Mi rendo conto che è un gioco più lungo del precedente, ma dobbiamo metterci in testa che la roulette ha bisogno di produrre i suoi cicli naturali per poi permetterci di sfruttare nel miglior modo gli effetti della Legge del terzo.


L’errore che tutti commettono è il voler ottenere dei risultati senza tener conto del necessario sviluppo evolutivo della serie di numeri casuali. La giusta via è data dalla somma delle proporzionalità di ogni ciclo logico, che sia il più completo possibile.


Questo è l’esempio di una partita che si avvale di 2 cicli logici per arrivare alla prima vincita. Non ho tenuto conto delle vincite iniziali sulle sestine perché non ho il tempo di cercare una permanenza adatta.


ESEMPIO DI PARTITA IN DUE FASI.




Perman. 5 14 1 19 28 12 3 2 10 32 15 4 34 1 7 3 0 15 27 20 19 24 25 1 35 27 21 27 11 15 19 29 17 23 27 17 26 0 33 28 23 11.








FILE RITIRATO DALL'AUTORE.








Nella prima fase ho inserito 20 cavalli (al posto di 18) per avere i 6 doppioni.

Nella seconda fase ho eliminato tutti i cavalli precedenti separandoli dai nuovi con una linea verticale di separazione. Ho completato i precedenti simboli con i nuovi doppioni del secondo ciclo.

Nella seconda fase non è più necessario limitare la quantità d’inserimenti, ma si va avanti fino alla chiusura della partita con un utile.



Se qualcuno ha bisogno di chiarimenti, può contattarmi per e-mail.



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Nino.zantiflore@tiscali.it



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