06/12/19

FORSE

Dopo l’ultimo post del 18 Novembre mi sono dedicato alla sperimentazione dell’ultimo gioco sulle Bivalenti e il risultato è stato soddisfacente. Alla fine si resta vincenti. La resa non è grande, ma tutti sappiamo quanto sia difficile ottenere un risultato duraturo nel tempo al Punto Banco. Sappiamo che il sistemista compie sempre la stessa linea di condotta per tutto lo sviluppo della permanenza. C’è chi applica un sistema che trova già pubblicato e chi applica sue personali osservazioni su agglomerati e configurazioni che ha notato ripetersi di taglia in taglia. Entrambi sono soggetti alla “varianza” e cioè a un prolungamento tale della “deviazione standard”, da farli entrare in crisi. I primi perché giocano abbastanza di continuo e uno sviluppo continuo della permanenza porta alle più diverse configurazioni possibili. I secondi sono quelli che passano ore e ore osservando i tavoli e quando a parer loro si configura una successione di Chances che presenta le caratteristiche adatte, fanno una o due puntate al massimo contando sul fatto che gli incassi dovrebbero essere superiori alle puntate perse. Naturalmente puntano pezzi importanti perché ottenuti due o tre di quei pezzi se ne vanno, considerando chiusa la giornata. A volte però anche loro sono soggetti alle variazioni della configurazione standard a cui danno la caccia e allora se ne vanno con qualche pezzo in meno perché in quella sessione non sono riusciti a trovare la taglia adatta ai loro attacchi. O meglio, le configurazioni c’erano, ma sono arrivate distanziate le une dalle altre e le puntate vincenti sono state inferiori alle perdenti. Ricordiamoci che una taglia dura una sessantina di colpi e le configurazioni che cercano possono disporsi in tutti i modi possibili. Questi giocatori sono pazienti e hanno un controllo ferreo astenendosi dalle tentazioni estranee alla loro ricerca.


Per i normali sistemisti penso che la cosa sia diversa, sia perché giocano piccole masse che aumentano con le progressioni, sia perché un gioco continuo porta inevitabilmente allo scarto. Ciò che segue riguarda questi giocatori perché sono i più esposti alle deviazioni di ciò che si aspettano dalla permanenza e sono soggetti alle tentazioni miranti a risolvere situazioni di stallo.


Per prima cosa la resa dev’essere data dal gioco e non da qualche tentativo azzardato per risolvere una situazione di perdita. Si devono puntare esattamente i pezzi previsti dalla progressione e non un sovrappiù che non è in programma e che potrebbe risolvere la situazione del momento. Come ho già detto, qualche volta questo comportamento può recuperare lo scoperto raggiunto, ma questo per un sistemista è l’inizio della disfatta. Se non è per quel giorno, sarà per uno dei successivi, ma siate certi che prima o poi incontrerà il perdurare dello scarto e allora ci rimetterà tutto ciò che aveva guadagnato in precedenza, più la sua cassa. È inutile andare a giocare con un sistema che non sia in grado di resistere per più giorni consecutivi e che non abbia un seppur piccolo vantaggio sulle puntate a tappeto.

Ecco i risultati del gioco che ho sperimentato. Ho giocato 54 taglie, naturalmente distribuite in varie giornate. In totale ho fatto 215 puntate che in progressione tipo D’Alembert (ma diversa nello sviluppo) sono andate da 1 a 10 pezzi (una sola volta). Le puntate vincenti sono state 109 e quelle perdenti sono state 106. L’utile totale è stato di 84 pezzi con una media per taglia di 1,55 pezzi, anche se l’utile programmato per taglia è di 3 pezzi. Questo obbiettivo lo si ottiene se la taglia non si presenta particolarmente strana, con lunghe disposizioni anomale che annullano le partenze ottimali. Poi ci sono le taglie corte, quelle difficili, quelle che servono al recupero che quindi influiscono sull’incasso medio per taglia e lo portano a 1,55 pezzi. Naturalmente questi risultati derivano da un comportamento che non dovrebbe essere quello adottato dal giocatore perché io ho giocato tutte le taglie fino alla loro conclusione e cioè fino a pochi colpi prima della fine del sabot. Se ad ogni taglia mi fossi comportato come sarebbe giusto fermandomi al raggiungimento dei due pezzi, la resa media sarebbe molto più alta.

Certamente qualcuno dirà che guadagnare un pezzo e mezzo a taglia non fa per lui e che piuttosto va a divertirsi in altri modi, ma d’altro canto dovrebbe chiedersi quali sono stati i suoi risultati personali e con quali metodi sono stati ottenuti. Penso che se i Casinò continuano a prosperare con i giocatori, il motivo deve essere che i giocatori che perdono, perdono di più di ciò che vincono i vincitori.

Penso che un test continuo su un sistema valido non potrà mai dare risultati diversi da quelli da me ottenuti. Innanzi tutto perché le puntate vinte e quelle perse tendono a eguagliarsi; e poi perché le poche e inevitabili taglie difficili devono essere recuperate dalle taglie normali e questo comporta perdite di tempo e gioco su taglie che non danno l’utile mentre vengono giocate, ma danno soltanto un recupero. Questi sono gli effetti di quando non si usa una Martingala, ma questa non può essere usata perché una consecutività perdente di 9 colpi la si può sempre trovare e questo significa la perdita di 256 pezzi (chissà di quale valore). Come li recuperi? Un pezzo alla volta?

Con una progressione calibrata i 9 colpi perdenti li puoi superare e recuperare poi con con le taglie successive e perfino alla sessione seguente perché l’evento è talmente raro che forse non lo incontrerai mai. Ho detto “forse”.

Ora sto aspettando i test che dovrebbero confermare l’imbattibilità di questo gioco. Sempre “forse”.
nino.zantiflore@gmail.com
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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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