05/05/16

QUANTI

In fisica delle particelle (ciò di cui si compone tutto il nostro universo compresa presumibilmente anche la materia oscura) è entrata in modo predominante la "teoria dei quanti".

Devo premettere che nella mia vita ho letto molti libri e riviste che riguardavano la scienza e, nell'infanzia, libri di fantascienza che mi hanno poi spinto ai secondi. Non mi sono mai interessato ai romanzi di vario tipo perchè sono sempre stato convinto che descrivono fatti e cose che possono rappresentare milioni di situazioni diverse. So che i miei fatti personali sono cose che riguardano solo me e a voi non interessano minimamente, ma è solo una premessa per giustificare l'analogia fra i quanti e il mio attuale modo di giocare alla roulette.

"La vera natura delle cose non è uno scivolo, ma piuttosto una scala a pioli". Questa affermazione (letta in qualche libro) la si può interpretare e comprendere con il comportamento degli elettroni che si trovano negli orbitali che attorniano il nucleo di ogni atomo. Quando un atomo riceve energia (quantità di moto) aumenta il suo spazio di influenza facendo saltare i propri elettroni da orbitali più bassi a orbitali più alti. Questo transito non avviene gradualmente, ma istantaneamente da un orbitale inferiore al superiore. L'atomo si eccita o si diseccita secondo "pacchetti discreti" di quantità di moto (energia). Questa realtà fa parte della "meccanica quantistica" con tutto il resto che ne deriva.

L'analogia di tutto ciò con la roulette, sta nelle cosiddette Figure che si possono creare con le Chances Semplici o con le Multiple. Una permanenza continua è uno "scivolo" in cui gli avvenimenti che si susseguono non possono essere individuati in costanti e precise posizioni della permanenza, ma in posizioni variabili. Le Figure sono pacchetti discreti (sempre uguali) di Chances Semplici o Multiple e costituiscono una "scala a pioli" quantistica nella permanenza. Ogni Figura occupa una sua posizione ben individuabile nella permanenza e non ci sono sconfinamenti fra i numeri di una Figura e l'altra.

Una permanenza continua è uno "scivolo"; una permanenza quantizzata in Figure è una "scala a pioli".

La quantizzazione non riguarda solo la permanenza. L'ho praticamente resa possibile anche sulla ruota stessa della roulette mediante un abbinamento di numeri che formano tre "unità quantiche", considerate tali perchè da una si passa immediatamente all'altra senza passare per "zone morte". Queste unità mi permettono di individuare con maggior facilità le sortite che la pallina produce nella permanenza. Diciamo che il 60-70% delle volte "prevedo" quale unità uscirà dalla ruota. Non parlo di selezione che, anche se efficace, determina l'incasso finale e definitivo per la partita; parlo di incassi che lungo il percorso si possono fare con le "puntate allargate" su quella unità. L'unità può dare un risultato perdente o vincente sulla selezione, ma comunque da sempre un incasso che rallenta lo scoperto e a volte da perfino un utile.

E' un nuovo modo di vedere la roulette e, per conseguenza, di giocare secondo gli andamenti del tavolo. Si possono instaurare equilibri o calori e, secondo il loro sviluppo, si riesce sempre a "cavalcare" l'andamento della roulette. Se si instaura un equilibrio, non ci sono problemi perchè entro tre o quattro colpi sortirà l'unità quantica primaria che avanza al pari delle altre. Se si instaura un calore, si "cavalcherà" quel calore e si continuerà a incassare fino all'uscita della selezione che chiude la partita. Se il calore si ferma e avanza il ritardo, sono c...... amari, perchè la mentalità del giocatore tende a pensare e "sperare" che il colpo successivo riguardi l'unità giocata e quindi non si decide ad abbandonarla; ma questa è la mentalità del giocatore e non del sistemista.

In una delle sere passate ho subìto un ritardo che se l'avessi giocato sarebbe stato di 21 spin. L'unità che fino allora si era presentata come predominante aveva smesso di sortire. Allora mi sono ricordato dell'evento che un mese fa mi ha fatto perdere gli 800 pezzi della cassa e, dopo 6-7 tentativi, ho passato il fulcro del gioco sull'unità che si stava riprendendo dal ritardo. Ho finito la sessione con 235 pezzi di utile.

Questo è un modo di giocare che non è proponibile sotto forma di trattato, sia perchè il gioco comprende alcune variabili, sia perchè la puntata allargata deve essere settoriale e non totale; inoltre è anch'essa variabile secondo lo scoperto raggiunto. E' un modo di giocare che si acquisisce con l'esperienza e non con la semplice spiegazione scritta. Credo sappiate tutti che molte volte è il giocatore che perde e non il sistema; anche se si dimostra che è un sistema di per sé vincente. Le cause sono molte: sviste, errori, fretta, distrazioni, dimenticanze, mancanza di tempo per calcoli e puntate, ecc.

Attualmente sto scrivendo l'ultimo gioco (di pura selezione) sulle Terzine che però, come impostato finora, richiede una cassa di almeno 3.000 pezzi per giocare con una certa tranquillità. Tranquillità è una parola un po' forzata perchè quando il sistemista punta Terzine da 20-30 pezzi, non credo sia molto tranquillo. Se comunque si puntano 20-30 pezzi per Terzina, significa che è stato raggiunto uno scoperto di almeno 500 pezzi, ben lontano dai 3.000 della disponibilità di cassa. E' vero che da questo punto in poi la scalata è esponenziale, ma per esserci arrivati significa che la partita non ha prodotto la "spettanza probabilisticha visiva" garantita dal gioco stesso. A questo punto saremmo in una situazione in cui le chiusure si addensano, sia per la quantità delle Terzine giocate, sia per la maturazione dello schema. Tutto ciò deriva dal fatto che sono costretto a imbastire un gioco con la pura selezione e non con l'ausilio delle puntate allargate.

La roulette è un colabrodo. Avete provato a trattenere l'acqua con le mani? L'acqua vi scivola via fra le dita e ciò che vi resta è una piccola quantità contenuta nel palmo delle mani. La selezione alla roulette è la stessa cosa. A lungo andare troverai la partita in cui le aperture si moltiplicano e le poche chiusure certe si confinano verso la fine del ciclo. Per arrivarci non resta altro che sostenere il gioco con la cassa o, come faccio io, con le puntate allargate che anticipano le nuove aperture.

Comunque, come lungamente previsto durante questi ultimi post, c'è una nuova modifica che mi permette di abbassare lo scoperto, anche in partite particolarmente difficili. Le Terzine che entrano in gioco sono molto meno e, naturalmente, lo sono anche le chiusure. Alla fine la ricerca massima si può protrarre per 8 chiusure, ma la prudenza ne consiglia 3 perchè oltre tale limite si andrebbe a giocare sui ritardi. Il vantaggio è che si può applicare una montante più aggressiva di quella utilizzata con il precedente gioco perchè ho riscontrato che lo scoperto non sale con uguale misura.

Non mi resta che farlo testare ai tre collaboratori che mi stanno aiutando in queste ricerche.

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