10/01/15

TEST

Ciao, Nino. Io continuo a vincere con tranquillità. Solo qualche volta sono costretto ad aumentare le puntate ma fino ad ora non sono mai dovuto andare oltre i 6 pezzi su pieno e si è trattato di un'eccezione. Il problema riguarda la pazienza infinita che mi occorre poiché inizio dopo almeno 22 spin. Non sono riuscito a porre rimedio; se voglio avere la certezza di vincere e quindi di poter sostenere fino in fondo i momenti peggiori devo fare così. La pazienza è premiata alla fine dai risultati con una media superiore ai 50 euro al giorno per circa due ore come media al giorno. Ciao,

Questo amico è uno dei pochi giocatori sistemisti ad aver appreso come si gioca alla roulette. Nonostante le mie prediche e i miei consigli, io stesso a volte mi sorprendo ad avere la tentazione di abbreviare il gioco con scorciatoie varie che implicano risalite; continuazioni di partita anche dopo aver ottenuto un utile, oppure allargamenti e aumenti di puntate per guadagnare di più, ma che si potrebbero sostenere con meno pezzi. Sembra impossibile, ma a volte è la stessa indole umana che ci porta inesorabilmente nel baratro. La negativa si è instaurata, ma noi proseguiamo imperterriti su quella via, sperando che l’andamento contrario finisca nel momento in cui stiamo puntando. Naturalmente la negativa continua perché la permanenza di quel momento lo prevede e perché tutte le altre precedenti permanenze erano state favorevoli. Ora è arrivato il turno di quella permanenza contraria e poiché il tuo gioco è sempre uguale, tu ci caschi dentro inesorabilmente, arrivando alla fine della tua cassa o, se il gioco non prevede una chiusura certa, alla fine della partita senza la chiusura prevista. Di solito però si finisce la cassa prima della fine della partita e si assiste impotenti alla chiusura del gioco senza aver potuto puntare alcunché perché le munizioni sono terminate.

Quante volte siete incappati in queste vicissitudini? La pigrizia che non ci fa applicare giochi diversi; la smania di vincere di più; l’impazienza di aspettare una condizione ottimale; la speranza che il colpo successivo si quello buono; ecc… ecc… ecc…

Eppure, ogni volta che gioco mi sorprendo a ipotizzare uno di questi comportamenti. Naturalmente non lo metto in pratica, ma ciononostante controllo l’esito che avrebbe avuto e mi rammarico se avrei vinto o mi rallegro se avrei perso e così rafforzo sempre più la convinzione che l’azzardo è, a lungo andare, sempre deleterio. In sostanza, l’unico nemico cui dobbiamo far fronte è il tempo.

Quante volte vi siete trovati ad aver concluso una partita in vincita e la costruzione della successiva partita richiedeva parecchio tempo perché gli ultimi numeri non permettevano una risalita maggiore? Questi sono i momenti di maggiore criticità. L’impazienza di aspettare ci porta a pensieri malsani e nella nostra mente si insinua il desiderio di abbreviare quel tempo inattivo adottando le più disparate procedure. Il fatto è che, se malauguratamente la prima volta che lo fai ti va bene, non la smetti più e stai tranquillo che prima o poi ti capiterà che quella scelta ti farà perdere la cassa.

Chi ne è consapevole, per precedenti esperienze, non ci casca e aspetta il tempo necessario. Sapete cosa penso io in questi momenti? Penso che il tempo non esiste e che è solo una nostra definizione della “quantità di moto” della materia. Pensando a questa cosa, passo un po’ della mia “quantità di moto” cercando di rilassarmi, mi disconnetto dal Casinò on line per un po’ oppure, per non perdere la connessione, in certi casi punto contemporaneamente il Rosso e il Nero con pezzi del valore minimo in modo che non mi venga interrotta la connessione. Perderei i due pezzi solo con la sortita dello zero ma comunque, anche se ciò accadesse, perderei 20 centesimi e cioè un niente.

La vincita costante alla roulette (o in qualsiasi altro gioco di carte) si realizza con molta pazienza, dando il tempo alla roulette di ampliare le sue possibilità e solo allora la si può attaccare per una “spettanza probabilistica visiva”. Ma soprattutto non si deve mai sconfinare dal ciclo logico della Chance su cui state giocando. Quante volte l’ho ribadito? Ecco allora i due cardini per un attacco proficuo in qualsiasi gioco.

1°) Attendere una “condizione ottimale”.
2°) Non oltrepassare mai il ciclo logico.

La casualità non perdona chi tenta la sorte e premia chi sa attendere il giusto momento.


CERBERUS
Mi sono arrivati i primi test eseguiti da Davide sul CERBERUS ESTREMO. Questi sono i risultati ottenuti con la massa pari e cioè con puntate costanti di 1 pezzo.

Colpi giocati sulle 3 chances : 1.090.000.
Cassa finale (negativa) : -13.157,5 pz (zero pagato col partager) e cioè un -1,2% su tutto il movimento dei pezzi (-13.175/1.090.000)
Colpi vincenti (sulle 3 chance) : 527.000.
Colpi perdenti (sulle 3 chance) : 526.000.
Colpi giocati in cui è uscito lo zero (sulle 3 chances) : 29.000

Dai dati che vedo, nonostante la ricerca della partenza ottimale si nota che su un numero elevato di colpi tutto tende ad equilibrarsi (vedi colpi V/P). Lo zero è uscito secondo la sua spettanza probabilistica (1.090.000/37=29000 circa) e le perdite sono in valore % uguale alla classica tassa sulle chances semplici, cioè -1.35% (qui abbiamo -1.2%).

Il rapporto tra attacchi andati a buon fine, con quelli andati male, è di 86/100 cioè il famoso 87% di cui parli tu. Bisognerebbe vedere se applicando una montante la distribuzione dei colpi V e P permette di arrivare ad una situazione finale positiva.

Da questo rapporto si evince che, nonostante ci sia una selezione del colpo, nel lungo periodo la massa pari è soggetta alla simmetria con il banco e il deficit è dato inesorabilmente dalla tassa.

Ora non ci rimane che provare il gioco con l’utilizzo di una montante. E’ vero che la tassa agirà lo stesso sulla media delle masse, ma il particolare gioco contemporaneo sulle tre Chances dovrebbe assorbire le perdite prodotte dallo zero perché è impensabile che le tre Chances si possano mettere in negativa nello stesso momento. Il particolare disegno ricercato ha sempre dimostrato che la negativa di una è recuperata dalle positività delle altre due e quindi (io penso) si dovrebbe ottenere un vantaggio che superi la tassa.

Per ora il gioco è stato fatto sul continuo della permanenza, senza una discontinuità quantizzata in cicli logici. Penso che se ad ogni chiusura si ripartisse da capo con la rilevazione delle Figure, non ci sarebbe più simmetria con il banco, anche se ad ogni spin le probabilità fra giocatore e banco sono uguali (zero escluso). Al momento questa procedura non è stata applicata e forse sarà l’oggetto di un futuro test. In questo caso resta il fatto che le attese per la costruzione del gioco diventano molto lunghe e non so chi potrà avere una tale pazienza.

Resta comunque il fatto che il CERBERUS ESTREMO, giocato senza stop e a masse pari, produce una parità con il banco e ciò avverrà anche con montanti a scaglioni perché lo zero colpirebbe anche le masse superiori che non si differenziano durante uno scaglione. Bisogna allora provare con montanti che non siano a scaglioni. La contemporaneità delle puntate e degli esiti per Chance dovrebbero superare simmetria e tassa dello zero.

Restiamo in attesa dei prossimi test.


Nel frattempo continuo a giocare con il nuovo sistema sui numeri pieni e devo dire che per il momento va sempre bene. Con le puntate allargate non supero mai i 3 pezzi per pieno (rapportati alle puntate allargate) e i pezzi vinti raggiungono sempre le 50 unità in un paio di ore di gioco.

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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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