Ciao, Nino. Io continuo a vincere con tranquillità. Solo qualche
volta sono costretto ad aumentare le puntate ma fino ad ora non sono mai dovuto
andare oltre i 6 pezzi su pieno e si è trattato di un'eccezione. Il problema
riguarda la pazienza infinita che mi occorre poiché inizio dopo almeno 22 spin.
Non sono riuscito a porre rimedio; se voglio avere la certezza di vincere e
quindi di poter sostenere fino in fondo i momenti peggiori devo fare così. La
pazienza è premiata alla fine dai risultati con una media superiore ai 50 euro
al giorno per circa due ore come media al giorno. Ciao,
Questo amico è uno dei pochi
giocatori sistemisti ad aver appreso come si gioca alla roulette. Nonostante le
mie prediche e i miei consigli, io stesso a volte mi sorprendo ad avere la
tentazione di abbreviare il gioco con scorciatoie varie che implicano risalite;
continuazioni di partita anche dopo aver ottenuto un utile, oppure allargamenti
e aumenti di puntate per guadagnare di più, ma che si potrebbero sostenere con
meno pezzi. Sembra impossibile, ma a volte è la stessa indole umana che ci
porta inesorabilmente nel baratro. La negativa si è instaurata, ma noi
proseguiamo imperterriti su quella via, sperando che l’andamento contrario
finisca nel momento in cui stiamo puntando. Naturalmente la negativa continua
perché la permanenza di quel momento lo prevede e perché tutte le altre
precedenti permanenze erano state favorevoli. Ora è arrivato il turno di quella
permanenza contraria e poiché il tuo gioco è sempre uguale, tu ci caschi dentro
inesorabilmente, arrivando alla fine della tua cassa o, se il gioco non prevede
una chiusura certa, alla fine della partita senza la chiusura prevista. Di
solito però si finisce la cassa prima della fine della partita e si assiste
impotenti alla chiusura del gioco senza aver potuto puntare alcunché perché le
munizioni sono terminate.
Quante volte siete incappati in
queste vicissitudini? La pigrizia che non ci fa applicare giochi diversi; la smania di vincere di più; l’impazienza di aspettare una
condizione ottimale; la speranza che
il colpo successivo si quello buono;
ecc… ecc… ecc…
Eppure, ogni volta che gioco mi
sorprendo a ipotizzare uno di questi comportamenti. Naturalmente non lo metto
in pratica, ma ciononostante controllo l’esito che avrebbe avuto e mi rammarico
se avrei vinto o mi rallegro se avrei perso e così rafforzo sempre più la
convinzione che l’azzardo è, a lungo andare, sempre deleterio. In sostanza,
l’unico nemico cui dobbiamo far fronte è il
tempo.
Quante volte vi siete trovati ad
aver concluso una partita in vincita e la costruzione della successiva partita richiedeva
parecchio tempo perché gli ultimi numeri non permettevano una risalita
maggiore? Questi sono i momenti di maggiore criticità. L’impazienza di
aspettare ci porta a pensieri malsani e nella nostra mente si insinua il
desiderio di abbreviare quel tempo inattivo adottando le più disparate
procedure. Il fatto è che, se malauguratamente la prima volta che lo fai ti va
bene, non la smetti più e stai tranquillo che prima o poi ti capiterà che
quella scelta ti farà perdere la cassa.
Chi ne è consapevole, per
precedenti esperienze, non ci casca e aspetta il tempo necessario. Sapete cosa
penso io in questi momenti? Penso che il tempo non esiste e che è solo una
nostra definizione della “quantità di moto” della materia. Pensando a questa
cosa, passo un po’ della mia “quantità di moto” cercando di rilassarmi, mi
disconnetto dal Casinò on line per un po’ oppure, per non perdere la
connessione, in certi casi punto contemporaneamente il Rosso e il Nero con
pezzi del valore minimo in modo che non mi venga interrotta la connessione.
Perderei i due pezzi solo con la sortita dello zero ma comunque, anche se ciò
accadesse, perderei 20 centesimi e cioè un niente.
La vincita costante alla roulette
(o in qualsiasi altro gioco di carte) si realizza con molta pazienza, dando il
tempo alla roulette di ampliare le sue possibilità e solo allora la si può
attaccare per una “spettanza
probabilistica visiva”. Ma soprattutto non si deve mai sconfinare dal ciclo
logico della Chance su cui state giocando. Quante volte l’ho ribadito? Ecco
allora i due cardini per un attacco proficuo in qualsiasi gioco.
1°) Attendere una
“condizione ottimale”.
2°) Non oltrepassare
mai il ciclo logico.
La casualità non perdona chi tenta
la sorte e premia chi sa attendere il giusto momento.
CERBERUS
Mi sono arrivati i primi test eseguiti
da Davide sul CERBERUS ESTREMO. Questi
sono i risultati ottenuti con la massa pari e cioè con puntate costanti di 1
pezzo.
Colpi giocati sulle 3 chances :
1.090.000.
Cassa finale (negativa) : -13.157,5
pz (zero pagato col partager) e cioè un -1,2% su tutto il movimento dei pezzi
(-13.175/1.090.000)
Colpi vincenti (sulle 3 chance)
: 527.000.
Colpi perdenti (sulle 3 chance)
: 526.000.
Colpi giocati in cui è uscito
lo zero (sulle 3 chances) : 29.000
Dai dati che vedo, nonostante
la ricerca della partenza ottimale si nota che su un numero elevato di colpi
tutto tende ad equilibrarsi (vedi colpi V/P). Lo zero è uscito secondo la sua
spettanza probabilistica (1.090.000/37=29000 circa) e le perdite sono in valore
% uguale alla classica tassa sulle chances semplici, cioè -1.35% (qui abbiamo
-1.2%).
Il rapporto tra attacchi andati
a buon fine, con quelli andati male, è di 86/100 cioè il famoso 87% di cui
parli tu. Bisognerebbe vedere se applicando una montante la distribuzione dei
colpi V e P permette di arrivare ad una situazione finale positiva.
Da questo rapporto si evince che,
nonostante ci sia una selezione del colpo, nel lungo periodo la massa pari è
soggetta alla simmetria con il banco
e il deficit è dato inesorabilmente dalla tassa.
Ora non ci rimane che provare il
gioco con l’utilizzo di una montante. E’ vero che la tassa agirà lo stesso
sulla media delle masse, ma il particolare gioco contemporaneo sulle tre
Chances dovrebbe assorbire le perdite prodotte dallo zero perché è impensabile
che le tre Chances si possano mettere in negativa nello stesso momento. Il
particolare disegno ricercato ha sempre dimostrato che la negativa di una è
recuperata dalle positività delle altre due e quindi (io penso) si dovrebbe
ottenere un vantaggio che superi la tassa.
Per ora il gioco è stato fatto
sul continuo della permanenza, senza una discontinuità quantizzata in cicli
logici. Penso che se ad ogni chiusura si ripartisse da capo con la rilevazione
delle Figure, non ci sarebbe più simmetria con il banco, anche se ad ogni spin
le probabilità fra giocatore e banco sono uguali (zero escluso). Al momento
questa procedura non è stata applicata e forse sarà l’oggetto di un futuro
test. In questo caso resta il fatto che le attese per la costruzione del gioco
diventano molto lunghe e non so chi potrà avere una tale pazienza.
Resta comunque il fatto che il CERBERUS ESTREMO, giocato senza stop e
a masse pari, produce una parità con il banco e ciò avverrà anche con montanti
a scaglioni perché lo zero colpirebbe anche le masse superiori che non si
differenziano durante uno scaglione. Bisogna allora provare con montanti che
non siano a scaglioni. La contemporaneità delle puntate e degli esiti per
Chance dovrebbero superare simmetria e tassa dello zero.
Restiamo in attesa dei prossimi
test.
Nel frattempo continuo a giocare
con il nuovo sistema sui numeri pieni e devo dire che per il momento va sempre
bene. Con le puntate allargate non supero mai i 3 pezzi per pieno (rapportati
alle puntate allargate) e i pezzi vinti raggiungono sempre le 50 unità in un
paio di ore di gioco.
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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere
fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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