06/08/14

TRILOGIA

Nel nostro cervello ci dev’essere qualcosa che “cementifica” le sollecitazioni esterne di un certo periodo della nostra vita. Per esempio, per quanto riguarda mia madre, mi ricordo che i suoi cantanti preferiti erano Claudio Villa, Gino Latilla, Vanda Osiris, Rabagliati ecc. Tutti cantanti melodici che ci propinavano canzoni che per noi ora sono a dir poco “melense”, “sdolcinate”, prive di emozioni. Da bravo sessantottino io portavo in casa i Rolling Stones, i Beatles e altri nuovi musicisti e cantanti dell’era Beat, ma niente; non facevano presa sulle preferenze di mia madre.

Ora il tempo è passato e le nuove generazioni hanno come idoli personaggi del tipo Vasco Rossi, Ligabue, Renga, Mengoni, Antonacci, Britti ecc. Tutti personaggi che propongono musica sempre uguale. Le parole cambiano, ma raramente si distingue il motivo musicale di un pezzo da un altro. Questa almeno è la mia impressione.

Che faccia parte anch’io di un’epoca superata? Può darsi. Resta il fatto che le giovani generazioni di oggi si entusiasmano per individui senza “carisma”; che fanno una musica che non cambia da un pezzo all’altro; che non hanno “prestanza scenica”; che non mi entusiasmano nemmeno un pochino. O sono io che non “sento” la loro musica? Credo proprio di no perché mi pare che non ci sia nulla da sentire. Ligabue, Vasco Rossi, Renga, hanno sempre la stessa cadenza musicale. Tutti gli altri li seguono.

Però può darsi che, come mia madre, i miei solchi neuronali si siano talmente radicati nel cervello da farmi considerare vera musica soltanto quella di JIMI HENDRIX, DEEP PURPLE, GRAND FUNK, SANTANA, GENTLE GIANT, IANIS JOPLIN, PINK FLOYD, DIRE STRATES, OTIS REDDING, BRIAN AUGER, KING KRIMSON, RARE EARTH, VANILLA FUDGE, JOE COKER, JETHRO TULL, FAMILY, PROCOL HARUM, GENESIS, PHIL COLLINS, EMERSON LAKE & PALMER, YES e molti altri, senza contare i capostipiti Beatles e Rolling Stones. Mi sembra che ogni loro pezzo era diverso; un’idea musicale nuova; una scoperta che per noi normali terrestri era nutrimento per il nostro spirito. Tutta questa era la musica che imperava dagli anni ’60 ai 2000. Quello che viene dopo è il nulla.

Eppure, ad ogni concerto di queste nuove “star” ci sono miriadi di giovani fans (per non dire “oche padovane”) che si sbracciano per un individuo che gli propina sempre la stessa melodia con la stessa cadenza; senza un’idea musicale nuova; senza quella presenza che, anche se studiata, per quei GRANDI era l’espressione del loro essere. Quei GRANDI ci lasciavano stupefatti, non tanto per le scenografie che riuscivano a mettere in piedi nei loro concerti, ma per le melodie, sempre nuove in ogni loro brano. Ogni brano era una cosa diversa dal precedente e le idee si susseguivano nuove, innovative, portatrici di sensazioni che ti lasciavano soddisfatto di aver pagato per vedere un concerto o per aver comprato il loro vinile o CD. Sono opere che, anche se derivanti da imprese commerciali discografiche, costituiscono un bagaglio culturale da conservare, custodire, riascoltare per la milionesima volta ed ogni volta ti danno le stesse forti sensazioni come se fossero nuove. Anche se sono di altri, te le senti venire da dentro.

Che abbia anch’io la stessa forma di sindrome musicale senile di mia madre? Che non sia in grado di riconoscere la bontà di questa nuova musica a causa dei miei profondamente radicati solchi neuronali? Mah…!!!

Di sicuro comunque non mi ritrovo solchi neuronali assoluti e indelebili per quanto riguarda la roulette. Da quando ho iniziato questa esperienza ho progredito sempre di più, come del resto penso sia accaduto a tutti voi. Tranne però per qualche sedicente matematico che, sordo e cieco alle evidenze, continua a dire che la Legge del terzo non esiste. Quello si che deve avere dei solchi neuronali profondi!!!

Dal sistema delle FIGURE DIMEZZATE è nata una “trilogia” con altri tre sistemi molto buoni:
Sistema CERBERO;
Sistema HIDRA;
Sistema SLALOM.

Ognuno è una modifica e un miglioramento del precedente. I primi due non reggono oltre un milione di spin, nel senso che trovano anch’essi la loro “Figura perdente”. Sappiamo però che le Figure della roulette sono più numerose degli atomi presenti nell’universo e quindi quella Figura la dovremo incontrare, ma forse la cosa è possibile se vivessimo qualche migliaio di anni e giocassimo alla roulette ogni giorno della nostra lunga vita. Resta il fatto che non sono “matematicamente vincenti”; ma cosa può essere matematicamente vincente se ogni volta che punti qualcosa c’è sempre qualcos’altro di non puntato?

Comunque è stata una faticaccia, con impiego di tempo, materiali di consumo, alzatacce notturne per verificare un’idea. Quando la tua vita è dedicata a questo studio, non ne esci più.

I primi due sistemi sono stati giocati in reale on line e hanno sempre dato vincita. Ciononostante Luca mi bloccava ogni volta dicendomi che dopo qualche migliaio di spin si trovava la partita perdente. In realtà bisognerebbe vedere se l’uomo, al posto della macchina, saprebbe venirne fuori con uno stop loss, oppure qualche passaggio di puntate perdenti fra una Chance e l’altra, o qualche altro escamotage in grado di superare quella particolare Figura contraria. Purtroppo non ho i test sottomano e non potendo analizzare il periodo negativo non posso giudicare come si potrebbe venirne fuori. Resta il fatto che sono due ottimi sistemi, giustificati da ragioni statistiche, e non appena avrò finito con il terzo, è mia intenzione pubblicarli nel Sito a disposizione di tutti.

Giorni fa un editore Americano ha detto:

“Per vincere con metodi differenti dalla visual ballistic, è necessario individuare un fenomeno statisticamente impossibile a verificarsi (su qualsiasi Chance) per poi giocarci contro”.

Se gli americani vogliono la “vincita matematica” per pubblicare i loro libri di sistemi vincenti, allora è meglio che qualcun altro tragga vantaggio e qualche nuovo spunto da ciò che non è accettato da qualcun altro.

Però non capisco; se le loro pubblicazioni riguardano sistemi matematicamente vincenti, come mai la ricerca di un sistema di roulette o di Baccarat da parte degli esodati dal Black Jack continua? Come mai esiste ancora la roulette?

Il terzo sistema è nuovo, nel senso che pur avendolo nell’anticamera del cervello da parecchio tempo, ho trovato il modo di applicarlo solo ieri Lunedì 4 Agosto. Ho fatto un paio di partite on line la stessa sera e da oggi inizio il gioco in reale.

Questa sera, 5 Agosto, in due ore ho fatto 33 pezzi, pur con qualche errore dovuto alla fretta di fare le puntate in tempo. Si perché, con la scusa della “visual ballistic”, cercano di farti giocare in modo compulsivo, senza ragionare e, per un ipotetico giocatore compulsivo, senza avere il tempo di accorgersi di ciò che sta facendo in quel momento. Senz’altro ci saranno più tentativi azzardati e non ragionati. La fretta poi garantirà al banco la perfetta simmetria con il giocatore e quindi, oltre alla tassa (che on line è sempre del 2,70% anche sulle Chances Semplici) ci sarà la fretta di effettuare le puntate per tempo; il ché farà dilapidare più velocemente la cassa. Meno ragioni, più giochi a casaccio e più perdi.

Comunque, dalle ragioni che lo giustificano, presumo che non ci dovrebbero essere sessioni perdenti, pur sopportando qualche sporadica partita perdente. Stiamo a vedere. Mi attende sempre l’inesorabile test di Luca (che a questo punto comincio a odiare).

PROPOSTA
Nel 1986 ho pubblicato il mio primo libro “LA FINE DELL’AZZARDO” i cui contenuti li potete trovare nel Sito. A suo tempo è stato venduto dal Comm. Delaiti del Centro Studi di Bologna, ma poiché mi ritrovo ancora circa 500 copie, lo metto a disposizione di chi non ne è in possesso ad un costo che in pratica rimborserà le spese di spedizione (o poco più). Ho pensato che è inutile tenerle a marcire in cantina e preferisco distribuirle a chi ne è interessato. Basta richiederle a me tramite e-mail.




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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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