16/11/13

IL TERZO MANCANTE

Dire che la Legge del terzo non esiste, equivale a dire che non esiste lo scarto.

Scusate se insisto su questo argomento, però non riesco a capire come qualcuno  possa dire che non c’è la Legge del terzo. Altri affermano che la Legge del terzo non è vincente, come se si trattasse di un sistema.

Nel primo caso posso supporre che la causa sia dovuta alle classiche e ricorrenti deviazioni che ogni tanto si riscontrano in qualche ciclo logico. Non essendoci una assoluta stabilità, dicono che la Legge non c’è. In qualche occasione avranno riscontrato 30-31 32 numeri diversi. In qualche altra ne avranno riscontrati 16-17-18. A questo punto, vista la discordanza con il risultato tendenziale, generalizzando su questi picchi di deviazione, decretano l’inesistenza del fenomeno Legge del terzo.

Nel secondo caso, visto che nessuno (a loro conoscenza) è riuscito a sfruttare tale Legge, la scambiano per un “sistema” e dicono che non vince. Penso che l’unico loro modo di sfruttarla sia stato quello tipo “gioco della Piramide” dove, ricercando i numeri che si dovrebbero doppiare in un ciclo logico, puntano i numeri che man mano escono per prendere un doppiaggio prima della conclusione del ciclo. E’ chiaro che se il primo doppiaggio avviene dopo il 18° spin (evento non raro) non si può sostenere il costo con qualunque montante e perciò il gioco è destinato a saltare. E’ evidente che loro estendono il gioco della Piramide (o qualcosa di simile) al concetto che descrive la Legge del terzo e per loro questa Legge è un sistema e non una semplice tendenza. Il fatto che poi su quella pur esigua quantità di doppiaggi si potrebbe ottenere un utile con più incassi (doppiaggi consecutivi finali), forse non gli è passato per la testa. Comunque, per loro il “sistema” Legge del terzo è perdente. Ma che cosa è un sistema? Un sistema è il modo che da la possibilità di sfruttarla traendo un vantaggio dalla tendenza e non la Legge in se stessa.

Entrambe le convinzioni tendono a rifiutare un comportamento della roulette per il solo fatto che, essendo tendenziale è, per forza di cose, aleatorio. A volte non si verifica nelle proporzioni esatte, ma ciò rientra nel concetto del principio di Bernoulli secondo il quale “con l’aumento delle prove la frequenza relativa tende alla probabilità e la media sperimentale tende alla media teorica”. Ciò vuol dire che anche alla roulette non tutte le ciambelle riescono col buco, ma se l’80% lo fa, significa che la tendenza è mantenuta. Se non lo facesse, significherebbe che alla roulette vi sarebbe certezza e in questo caso la roulette non avrebbe ragione di esistere.

A parte questa premessa, riguardante gli scettici o i miopi, vediamo perché lo scarto è “provocato” dalla Legge del terzo.

In un ciclo logico sui numeri pieni la Legge del terzo determina l’assenza teorica di 12 numeri. Il motivo, già descritto in altre occasioni, dipende dal continuo aumento delle caselle visitate dalla pallina e dalla continua diminuzione delle caselle da visitare. E’ una questione puramente fisica: un bersaglio che si ingrossa sempre di più, è più facile da colpire di uno che si assottiglia sempre di più. Naturalmente ci sono delle deviazioni in più o in meno dal risultato standard, ma ciò rientra nella caratteristica della casualità dei numeri e comunque supera difficilmente le 4 unità in più o in meno. Questa, detta in parole povere, è la Legge del terzo. Ora vediamo perché lo scarto dipende da questa Legge. Le proporzioni saranno quelle standard, senza perciò puntualizzare sulle possibili deviazioni.

In ottemperanza a questa legge, in ogni ciclo logico sui pieni ci sono circa 12 numeri che non escono. Al ciclo successivo ce ne saranno altri 12, dei quali qualcuno coinciderà o meno con i mancanti del ciclo precedente. Per il terzo ciclo sarà la stessa cosa; per il quarto idem e così via.

Cos’è uno “scarto”? Lo scarto di un numero, o di qualsiasi altra Chance o configurazione, si instaura quando la Chance risulta assente per un certo quantitativo di spin che va oltre 4 volte la sua “spettanza probabilistica semplice”.

La spettanza probabilistica semplice è il diritto che ha un numero di sortire durante il suo ciclo logico. Durante un ciclo logico ogni componente la Chance ha il diritto (che io definisco “semplice”) di sortire ad ogni spin. Nella realtà dei fatti, però, ci sarà un terzo della Chance che non uscirà e quindi la spettanza “reale” di sortita dei componenti di ogni Chance è dei due terzi del totale dei suoi componenti. Per i numeri pieni tale spettanza è di 24 su 37 (tralascio di essere più preciso nelle proporzioni e nelle deviazioni) e quindi il diritto reale di sortita di ogni numero è del 66,6%. Questa per me è la “spettanza probabilistica reale” di ogni numero in un ciclo logico.

Ho detto che per me lo scarto assume il suo significato quando supera di 4 volte la sua “spettanza probabilistica semplice”. Perché? Il ragionamento è questo.

Al primo ciclo logico mancano 12 numeri. Al secondo ciclo mancheranno ancora 12 numeri, ma due terzi dei 12 mancanti al precedente ciclo saranno apparsi in questo ciclo e quindi dei 12 assenti nel primo ciclo ne resteranno assenti 4 alla fine del secondo. Al terzo ciclo di questi 4 ne appariranno i due terzi e quindi ne resterà 1,3. Al quarto ciclo di questi 1,3 mancanti ne appariranno i due terzi e quindi, arrotondando, ne resteranno 0. Alla fine del quarto ciclo i 12 numeri mancanti al primo ciclo dovrebbero essere usciti tutti e quindi, uno o più numeri che continuassero a mancare oltre questo ciclo, sono da considerarsi in “scarto”. Prima di questo limite, qualsiasi numero che sia assente rientra nella normale routine delle spettanze probabilistiche. Quindi, fino a 144 spin, un numero assente non è da considerarsi in scarto. Oltre tale limite si entra nella durata di tale scarto e questa è un'altra storia, perché tale durata dipenderà proprio dalla storia di ciò che è accaduto nel mondo della roulette fino ad ora, dai limiti massimi raggiunti e da quelli che si raggiungeranno col trascorrere del tempo. Più il tempo passa, più si allungherà il limite del detto “improbabile ma possibile”.

A questo punto è chiaro che lo scarto è costruito dalla Legge del terzo e cioè nasce da quei 12 numeri mancanti in un primo ciclo. Da quel momento in poi la coincidenza di uno o più di quei numeri (o altre Chances) con il terzo mancante di ogni ciclo, crea uno scarto se oltrepassa il limite dei 4 cicli logici.

Naturalmente questo è il ragionamento logico che giustifica la nascita di uno scarto e quindi, se non c’è la Legge del terzo, come fa a esserci lo scarto?

OVER THE TOP 3 prosegue imperterrito la sua corsa. Per il momento non ha superato i 200 pezzi di esposizione restandone ben al di sotto. Ciononostante io metto sempre a disposizione 1000 pezzi che mi permettono di affrontarlo con serenità. Essendo un gioco a “spettanza visiva”, può essere condotto a discrezione del giocatore. A volte faccio intervenire la puntata allargata; a volte gioco solo i pieni. Questo dipende dall’evoluzione dello schema perché le vincite, se non ci sono prima, ci saranno poi. La quantità dei simboli è abbastanza alta da permetterci anche di restare cauti nella montante, a volte facendo rientrare il giocatore già chiuso che, se continua a chiudere, avrà lo scopo di recuperare parte dello scoperto finchè uno dei due rimasti non chiude a sua volta.

Continua ad essere un gioco a “conduzione” e cioè gestibile dal giocatore. Ricordiamoci però che le maggiori difficoltà si incontrano quando, dopo aver ottenuto un utile, si decide di proseguire la partita per incrementare quell’utile già conseguito. Questo comportamento può dare di più, ma può anche impegnarci di più. E’ meglio soffrire per aumentare ciò che abbiamo già acquisito, o è meglio incamerare tanti piccoli utili? La scelta è vostra.

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