20/10/12

NON SI DIVENTA RICCHI



Sono convinto che nessuno si possa arricchire alla roulette mediante l'utilizzo di un metodo costante nel tempo.

Non sto parlando del giocatore casuale, ma del giocatore sistemista che utilizza le sue conoscenze sul comportamento dei numeri casuali e ne trae vantaggio alla maturazione di determinati disegni tendenziali.

L'unica possibilità di ottenere una grossa vincita ce l'ha soltanto il "grosso" giocatore casuale che, utilizzando il "Paroli", di solito lascia andare per il tutto la serie o i vicini e questi escono ripetutamente per dieci-quindici volte. Tutti gli altri comportamenti implicano delle scelte e, come ben sapete, non si può sempre indovinare la scelta giusta. Quel giorno il "grosso" giocatore avrà conseguito una vincita che per qualcuno potrebbe essere considerata da ricchi e se si sarà fermato in tempo, sarà anche riuscito a portarsela a casa. Il fatto che poi ritornerà speranzoso al Casinò, ci dice quale sarà la sua fine.

Il giocatore sistemista, invece, non si basa sulla fortuna perchè sa che per i frequentatori assidui la fortuna non esiste. Esiste soltanto lo svolgersi di una "permanenza personale" che snocciola nel tempo tutte le più disparate e possibili situazioni. Se il suo sistema è in grado di sostenere le inevitabili situazioni negative, può raggiungere la "vincita costante"; almeno fino a quel momento perchè il futuro non è mai prevedibile e ciò che non è successo in venti anni, può succedere il giorno dopo. Quindi, quando si parla di vincita costante, ci si riferisce sempre al passato e non al futuro. Chi ha un concetto realistico della roulette può dire: fin qui ho sempre vinto per quarant'anni (magari); d'ora in poi non lo so.

Qualcuno dice che chi possiede un sistema vincente non lo cede ad altri e che dovrebbe essere ricco utilizzandolo personalmente. Che bisogno ha di venderlo? Perchè dovrebbe condividere la "gallina" che fa le uova d'oro? Perchè cerca qualche spicciolo se può arricchirsi con il suo sistema?

Sono affermazioni che ho trovato spesso in Internet, ma che denotano la non conoscenza di una realtà che è diversa dall'immaginario.

Per rendere un sistema sempre vincente (almeno nelle intenzioni) bisogna che questo sia in grado di sostenere tutti gli scarti negativi che nel corso delle sedute sicuramente gli capiteranno. Per sostenere lo scarto, che di solito non si sa quanto dura, bisogna disporre sempre delle "munizioni" e se queste finiscono, finisce anche la "vincita costante". Tutto questo si traduce nel dover avere a disposizione una cassa con una adeguata quantità di pezzi (unità di misura del casinista) e, a meno che il sistemista non sia un Rockefeller che mette a rischio tutto il suo impero, il valore del pezzo base non potrà essere molto elevato.

In sostanza, il sistemista deve sempre tener presente il rapporto "incasso/esposizione" per far durare più a lungo possibile le sue munizioni.

La domanda che vi pongo è: può un sistemista arricchirsi con gli incassi costanti del suo gioco? Credo proprio di no perchè, supposto non voglia correre rischi forzando il gioco, la sua vincita giornaliera sarà di 20-30-50 pezzi e questi pezzi non possono essere di grosso valore. Certo dipende dalla grandezza della sua cassa, che sarà comunque condizionata dai massimali del tavolo. Il sistemista dovrà sempre tener presente che non può fare puntate oltre certi limiti dettati dalla Casa da gioco e che se ci dovesse arrivare, un ipotetico incasso successivo non sarebbe in grado di recuperare tutta l'esposizione pregressa. Tutto questo per certi livelli di potenza economica perchè la stragrande maggioranza dei sistemisti usa il pezzo minimo o al massimo doppio o quadruplo del minimo.

Però, anche se il sistemista non si arricchisce, può senz'altro trarre un piccolo ma costante beneficio che gli permetta di migliorare la sua vita. Ma la sta veramente migliorando? Affrontare giorno dopo giorno il viaggio di andata e ritorno al Casinò, è divertente? Combattere al tavolo verde contro gli ostinati scarti contrari, è rilassante? Avere gli incubi notturni di essere al Casinò e di non poter giocare per la ressa, o per la mancanza di carta e penna, o perchè le tue fiches sono diventate dei sassi, è piacevole? Eppure queste sono le aspettative per un regolare sistemista di routine.

Di solito si tratta di persone giovani, con gli ormoni pienamente funzionanti e, come ho già accennato in un altro post, con una preponderante visione di una seduta facile e vincente. Chi dopo quaranta anni di roulette e trenta di Casinò conosce i pro e i contro, non ha più la bramosia del gioco a tutti i costi e preferisce una vita più tranquilla, magari studiando sempre nuove soluzioni e divulgando ciò che è riuscito a trovare. Questo è un divertimento puro e senza intenzioni di lucro. A una certa età lo studio e la ricerca sostituiscono la fregola del gioco: che sia pigrizia? Forse. Naturalmente bisogna vedere se le cose che divulga sono valide e se, anche con parecchi distinguo, possono arricchire (intellettualmente) chi le legge.
 

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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.

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