03/09/11

UNO STRANO MONDO


Il mondo della roulette è uno strano mondo. Ci sono alcune persone che, convinte di possedere il dono della creazione, spiattellano in continuazione illuminazioni ludologiche che hanno smesso di illuminare già da parecchi anni.

Forse la ragione che spinge questi ricercatori è una forma di protagonismo che tenta di richiamare l’attenzione di altri simili dicendo: “Hei! Guardate cosa ho inventato”. Il fatto è che quelle invenzioni non sono altro che riesumazioni di cose vecchie anche di cento anni e quindi uno, vedendosele ricomparire davanti dopo averle studiate e valutate 30 anni prima, pensa di essere tornato giovane e si fa scappare una lacrimuccia ricordando i bei e cruenti tempi passati.

Non so se sia una cosa negativa. E’ come se voi, figli della nostra era, v’immergeste in una comunità dove si usa ancora il pallottoliere; dove si gira con i carri trainati dai buoi; dove si lavano i panni al fiume e dove non esistono calcolatrici elettroniche, automobili e lavatrici.

L’unica cosa che ci viene da pensare è come mai questo piccolo popolo non si sia evoluto. Come mai non ha assimilato le scoperte che via via si sono evolute durante i 200-300 anni di storia della roulette. Come mai continua a usare il pallottoliere, anche se è consapevole dell’esistenza del computer.

Sono convinto che sia solo una questione di pigrizia mentale. Non si sono informati delle scoperte che li hanno preceduti e, anche se dotati di capacità inventive, si perdono negli stessi studi e fallimenti che si sono succeduti fin dall’inizio della storia della roulette.

Ogni tanto vedo in Internet cose già abbandonate anni fa, non solo da me, ma anche da studiosi di ben più alto calibro. Pretendere che su 7 colpi sulle Semplici, 4 siano a nostro favore, per di più senza una minima tendenza favorevole, è pura arbitrarietà e ci penserà la “permanenza continua” a farlo notare. Pretendere che una quantità di numeri laterali di ogni numero uscito, ci garantisca la vincita entro un certo quantitativo di colpi, per effetto della Legge del terzo, è pura speranza perché come ci sono i periodi di allargamento, ci sono anche quelli di calore e puntare anche 15-20 numeri non ci da la certezza della vincita nel breve periodo. Come tutti i giochi alla roulette, avranno i loro periodi vincenti, ma quando arriverà quella particolare permanenza, saranno dolori.

Non che i miei sistemi ne siano immuni, ma almeno hanno una giustificazione razionale e, soprattutto, non si rifanno a studi vecchi di 100 anni, triti e ritriti dai nostri antenati. Anche i miei sistemi, alla lunga, trovano la loro permanenza contraria. Dobbiamo metterci in testa che, alla fine, qualsiasi gioco troverà il suo contrario e l’unico rimedio è fare partite brevi; che abbiano una chiusura al 90%; che inpieghino poche partite per recuperare l’esposizione subita in precedenza.

Non so se con qualcuno dei sistemi che ho finora pubblicato, abbia centrato quest’obiettivo. Questa era la mia intenzione ma, come sapete, non ho i mezzi per testare i sistemi sul lungo periodo, il tempo di imparare il know-how e il tempo per farlo. Se mi dedicassi a questo, oltre che annoiarmi, non potrei svolgere l’attività di ricerca e di divulgazione che mi piace tanto. In pratica io propongo; sta poi a qualcun altro testare sul lungo periodo. Sempre che abbia la voglia di farlo.

C’è un giocatore che ogni tanto mi telefona per mettermi al corrente sugli esiti di alcuni miei giochi che sta praticando, sia “on line”, sia sul terrestre. Ebbene, dice di non aver perso mai, nemmeno un giorno, pur dovendo a volte recuperare cifre superiori ai 100 pezzi.

C’è un altro giocatore che mi scrive con e-mail e dice che con le prove su permanenze scritte e su Internet vince sempre, ma quando va al Casinò terrestre, cambiando anche 3 sistemi in un giorno, lascia sul tavolo qualche migliaio di euro. Poi mi dice che nei Casino ci sono ispettori e “fisionimist persons” che monitorizzano i giocatori e che, conoscendo uno di questi, gli ha detto che in 35 anni non hanno mai monitorizzato un vincente perché perdono tutti. Mi dice che chi dichiara di vincere da 100-150 volte in un Casinò dice il falso. A quanto sembra questa è la realtà dei fatti.

A questo punto non c’è altra via per affrontare la roulette se non quella del divertimento e del passatempo che può diventare proficuo, ma non tanto da poter contare solo su questo. Se la roulette diventa una ragione di vita, abbiamo già perso in partenza. Lo scopo non deve essere la vincita eclatante, né lo sfruttamento del gioco per fare una vita agiata a sue spese. La vincita eclatante può venire, anche più volte, solo usando il Paroli ma, se lo si fa in modo sistematico, i tentativi falliti si rimangeranno ciò che è stato ottenuto in precedenza. Lo sfruttamento del gioco per una vita agiata è una chimera perché nessun gioco è immune dalla permanenza contraria e la continua lotta contro lo scarto porta al logoramento di qualsiasi personalità: anche le più forti e preparate.

I veri sistemisti che vedete al Casinò giocano per i minimi del banco e si accontentano di modesti guadagni. Possono essere sufficienti per vivere in modo decente, ma non certo per diventare ricchi.

Oggi ho pubblicato il sistema sui pieni. Non è un gioco facile né tranquillo. Può rendere molto, ma richiede un ingente capitale per superare quelle partite che di tanto in tanto si affacceranno sulla nostra strada. E’ una curiosità che proviene dagli anni ’80 e che ho praticato per poco tempo perché allora si trovava sempre qualcosa di meglio. Il prossimo sistema sarà sui passaggi dei pieni e dei cavalli.

CAPITOLO: QUADRATI SUI PIENI
TITOLO: INCROCIO SU QUARTE ORIZZONTALI E VERTICALI

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