11/09/11

E SE...


Nelle nostre attività umane c’è una locuzione alla quale ricorriamo molto spesso: “E se….”.

E se non avessi fatto quella cosa? E se avessi preso un’altra strada? E se oggi avessi fatto un altro gioco alla roulette?

E’ quello che di solito ci viene da pensare quando qualcosa è andato storto. Vi siete mai chiesti perché un gioco non ha funzionato? Avete mai provato a rifarlo con una diversa disposizione dello schema o con una diversa ricerca sugli esiti di quella permanenza?

Se, dopo essere tornati a casa da una sconfitta, aveste rifatto quella partita ricercando qualcosa di leggermente diverso, vi sareste accorti che il più delle volte sareste ritornati vincitori e non vinti.

Le permanenze che di volta in volta si presentano al nostro gioco possono essere favorevoli, ma possono anche non esserlo e in questo caso, il più delle volte, lo sarebbero state se il nostro schema fosse stato anche solo leggermente diverso; se la sequenza ricercata fosse stata anche solo leggermente diversa; se le figure ricercate fossero state anche solo per l’allargamento invece che per il calore; o viceversa.

Sono tutti “se” che riguardano un comportamento che non possiamo sapere in anticipo se sia quello giusto per quel momento. Di solito uno trova un gioco, lo prova anche con parecchi test e poi, quando lo mette in pratica, salta dopo qualche esito positivo. Perché?

La risposta non può che essere una sola: la permanenza del momento non era adatta a ciò che si è cercato. Lo sarebbe stata, però, se il disegno che si cercava fosse stato leggermente diverso. A volte basta in numero in più o in meno per cambiare l’esito del gioco. Basta uno schema leggermente diverso per modificare l’esito di una partita. La permanenza è mutevole, ma gli esiti dettati dalla Legge del terzo sono di solito sempre gli stessi. Cambia soltanto la “qualità” del disegno ricercato. Una leggera differenza di tale qualità può determinare il successo o il fallimento di una partita.

Ciò che viene logico pensare è l’utilizzo di tecniche di gioco che siano in opposizione fra loro, ma ciò comporterebbe un insostenibile allargamento delle Chances da giocare.

Ciò che è invece fattibile, è l’utilizzo di tecniche che non siano in opposizione fra loro, ma che siano leggermente diverse nella conclusione di un disegno tendenziale. Questa piccola diversità potrà assicurarci una conclusione cui la capacità elusiva della roulette non potrà sfuggire perché il disegno tendenziale non può essere eluso oltre un certo limite. Se alla fine di un ciclo i numeri presenti saranno inferiori di quattro o cinque unità, potranno eludere una nostra disposizione del disegno ricercato, ma molto probabilmente non due. In pratica sarà molto più difficile che una delle due disposizioni, non totalmente diverse, non ottenga una chiusura, anche se l’allargamento contingente non rispecchia la tendenza statistica. La diversità di uno dei due schemi si adatterà facilmente alla particolare permanenza del momento, che sarebbe invece stata perdente sull’altro.

Questo è il principio cui mi sono ispirato nel sistema che ho pubblicato oggi. Si tratta della ricerca di 6 potenziali vincite su due schemi leggermente diversi. Si spera che la negatività dell’uno sia compensata dalla positività dell’altro. E’ un gioco buonissimo, che non richiede particolari capitali e che è relativamente veloce. Potrebbe dare la cosiddetta vincita costante.

CAPITOLO: IL GIOCO DEI PASSAGGI.
TITOLO: L’ultima colonna sui cavalli.

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