09/07/10

FA O NON FA SEMPRE LA STESSA COSA?

Ci sono due modi per ricercare un risultato alla roulette.

1°) Cercare un risultato fino alla “morte” del nostro capitale.
2°) Cercare un risultato fino alla conclusione del ciclo che dovrebbe renderlo possibile.

Nel primo caso si usa il continuo della permanenza senza separazioni, divisioni, o maturazioni di delimitati eventi statistici. Se ciò che si ricerca accade, si guadagna. Se ciò che si ricerca non accade, si perde. Quanto si perde? Tutto.

Si perde tutto perché non ci sono limiti che pongono un termine all'attacco. Come la roulette ci gratifica per un certo periodo, allo stesso modo ci “uccide” con un andamento contrario al gioco che stiamo praticando e siccome non ci sono limiti alla durata del gioco (tranne per uno stop loss) così non c'è limite alla decurtazione del capitale. In questo caso la roulette non fa sempre la stessa cosa e come ci può “dare” con un determinato andamento, così ci può “togliere” con un andamento contrario. Tutto ciò se prendiamo una permanenza illimitata e vi applichiamo un gioco continuo, senza quantizzazioni.

Nel secondo caso la roulette fa sempre la stessa cosa e se non è sempre, è “quasi sempre”.

Volete verificarlo? Semplice. Prendete segmenti di 37 colpi l'uno e controllate se i numeri sortiti sono meno di 20 o più di 28. Se stanno dentro questi due limiti, con una minima percentuale di superamento, vuol dire che, vista in quest'ottica, la roulette fa sempre le stesse cose. L'esiguità degli scostamenti oltre i detti limiti ci potrà infastidire, ma non oltre il ciclo dei 37 colpi perché, a quel punto, la ricerca di quel disegno si fermerà. Quella partita ci sarà costata un tot, ma quante altre partite hanno dato quel tot?

Che cosa rende possibile la sicurezza che certi eventi si devono realizzare? La Legge del terzo.

Per effetto di questa Legge, certi disegni sono immancabili, altri sono molto probabili, altri ancora sono aleatori.

Naturalmente i primi possono costare di più perché più ci avviciniamo alla matematicità dell'evento, più saremo soggetti all'allargamento delle chances da mettere in gioco. Questo è lo scotto che dobbiamo pagare, ma almeno il risultato finale ci sarà.

Gli ultimi, essendo aleatori, non ci danno la sicurezza della vincita, ma se ricercati assieme a quelli immancabili, o molto probabili, possono costituire delle ulteriori possibilità per il conseguimento di un utile: se non escono o ritardano gli uni, usciranno gli altri.

E' un metodo di gioco che ha i suoi costi, ma ciò che conta è il risultato finale. Se con un singolo attacco posso restare con un palmo di naso perché ciò che mi aspetto non esce, con due attacchi diversi dovrei arrivare a una conclusione in un verso o nell'altro.

Naturalmente bisogna sapere quali tipi di attacco antitetici si deve adoperare per non allargare troppo le Chances in gioco.

Ho pubblicato un ulteriore gioco sulle figure posizionali. Si tratta di una suddivisione del tableau in 3 settori di 2 sestine ciascuno che convogliano le figure posizionali in uno schema unico. L'attacco avviene su tutti i doppioni possibili, dopo il primo, in ogni colonna.

CAPITOLO: TERZINE. Figure posizionali di 2.
TITOLO: Al doppio del simbolo su 3 righe.


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nino.zantiflore@tiscali.it