21/03/25

UN PO' DI STORIA

 Un po’ di storia su quanto scritto anni fa.

DUE CENNI SUL GIOCO DELLA ROULETTE.

"Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato; se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste".

Questa mia massima ci indica che a lungo andare il gioco della roulette non dipende dalla fortuna o dalla sfortuna, ma dall'equilibrio delle coperture fra giocatore e banco; equilibrio spostato a favore del banco. Per un giocatore casuale il gioco della roulette è molto semplice e non ha bisogno di particolari conoscenze. Il giocatore casuale gioca i suoi numeri simpatici; riempie il tavolo di fiches; pensa che con la copertura di più numeri aumentino le possibilità di vincere e che l'esito delle sue giornate di gioco sia una questione di fortuna o sfortuna. Naturalmente il suo destino sarà la "perdita costante", anche se intervallata da sporadiche giornate vincenti. Un giocatore esperto sa che il gioco della roulette non è semplice e, soprattutto, che nel lungo periodo l'esito non dipende dalla fortuna. Egli sa che la vincita di un giorno non significa niente e che il vero problema è non perdere nel lungo termine. Vincere una qualsiasi puntata alla roulette non è difficile. Il difficile è ottenere dalla roulette la cosiddetta "vincita costante" e cioè l'incremento del proprio guadagno nel lungo periodo. Questa difficoltà deriva da un piccolo vantaggio che i gestori della roulette hanno sul giocatore e che dipende da un numero in più che ha il banco rispetto al pagamento su ogni vincita del giocatore.

 la roulette è un gioco simmetrico, d'equilibrio, ma spostato a vantaggio del Banco dell'importo della tassa.

 In sostanza il banco paga come se i numeri disponibili fossero 36, mentre in realtà sono 37. In questa sede parliamo soltanto di roulette francese nella quale vi è un solo zero. Per effetto di questa "non equità", il giocatore subisce su ogni incasso una "tassa" che sulle Chances Semplici è del 1.35% circa ([19/37]-[18/37]x100/2) e sulle altre Chances Multiple è del 2,70% (1-[36/37]x100). La differenza tra le due tasse deriva dal fatto che ogni pagamento sui pieni è pagato un pezzo in meno rispetto a un pagamento equo, mentre sulle altre Multiple come Cavalli, Terzine, Carrè, Sestine, Dozzine e Colonne, il 37° numero è rappresentato dallo zero che, uscendo in media una volta ogni 37 spin, ha lo stesso effetto del pezzo pagato in meno sui numeri pieni. Potremmo anche considerare tale tassa come un minor pagamento come sui Numeri Pieni, e ciò vorrebbe dire che il pagamento equo sarebbe l'incasso della Chance Multipla più un decimale commisurato a quel numero in più che ha il banco. Sulle Chances Semplici, invece, la tassa è ridotta a circa la metà perchè alla sortita dello zero le puntate sono imprigionate e poi liberate se lo spin successivo è favorevole. In realtà questa tassa è circa del 1,35% perchè quando lo zero si ripete (una volta ogni 37*37 spin), la puntata è imprigionata due volte e quindi per la sua liberazione è necessaria la sortita della Chance favorevole per due volte consecutive. In quei Casinò dove la sortita dello zero fa perdere definitivamente la puntata, la tassa aumenta al 2,70% anche per le Chances Semplici. In ogni caso, gli effetti di questa tassa (qualunque essa sia) producono un minor incasso che, rapportato a una media equilibrata delle vincite rispetto ai colpi perdenti, provocano una continua decurtazione degli incassi e quindi della cassa disponibile per il gioco. Se quando perdi paghi il 100% e quando vinci ricevi il 98,65%, significa che il tuo destino è già segnato in partenza. E' evidente che il giocatore non può indovinare sempre il numero o la Chance che uscirà dalla ruota e quindi ci sarà, nel corso del tempo, un equilibrio fra colpi vincenti e perdenti (simmetria globale). Se però quando il banco paga, paga di meno di ciò che dovrebbe pagare se il gioco fosse equo, il giocatore subirà una decurtazione costante sugli incassi in rapporto all'equilibrio fra colpi vinti e persi, ovvero fra i numeri da lui coperti e quelli che restano a favore del banco. E' chiaro che ciò che il giocatore non copre è in pratica coperto dal banco e nel corso del tempo si realizzerà una media paritaria fra le due coperture e fra i rispettivi benefici dei due contendenti, ma i pagamenti saranno sempre a favore del banco perchè pagherà di meno di quanto dovrebbe se il gioco fosse equo. E' chiaro che se copro più numeri incasserò di meno, mentre se copro meno numeri incasserò di più. In ogni caso vi è una proporzionalità con il banco fra pagamenti e incassi che, se non ci fosse la differenza di quel numero in più a favore del banco, renderebbe la roulette un gioco equo. In pratica la roulette è un gioco simmetrico ma il bilancio paritario fra colpi vincenti e perdenti è falsato da questo minor pagamento e a lungo andare questo continuo mancato incasso erode costantemente la cassa dei giocatori, casuali o sistemisti che siano. Naturalmente l'azione della tassa agisce sulla quantità di denaro che il giocatore punta sul tappeto ad ogni colpo e la somma delle masse puntate nel corso delle varie sessioni di gioco determina la quantità della tassa pagata. Se per esempio nel corso di una giornata di gioco si sono puntati a tappeto 100 pezzi (di qualunque valore) sulle Chances Semplici, avremo pagato una tassa del 1,35% su quei 100 pezzi puntati e cioè avremo incassato 1,35 pezzi in meno di quanto avremmo dovuto incassare con un gioco equo. Se in quella sessione abbiamo vinto, ci troveremo 1,35 pezzi in meno di quanto ci spetterebbe; se abbiamo perso, ci troveremo con una cassa residua inferiore di 1,35 pezzi. In entrambi i casi abbiamo pagato la tassa. Tutto ciò, naturalmente, è calcolato nella media di tutte le sessioni di gioco eseguite nel corso di questa attività. Se giochiamo Numeri Pieni, pagheremo la tassa a ogni incasso. Se giochiamo le altre Chances Multiple o Semplici, pagheremo la tassa in media una volta ogni 37 spin con la sortita dello zero. Possiamo anche evitare lo zero per una o due sessioni di gioco, non pagando quindi tassa sulle Semplici o Multiple, ma stiamo sicuri che poi la sua sortita si restringerà nel tempo e ci farà pagare quello che non abbiamo pagato prima. Qualsiasi giocatore (sistemista o casuale) dovrebbe essere consapevole di questa realtà perchè da ciò dipende l'esito finale di ogni suo periodo di sessioni di gioco. 

Il secondo vantaggio del banco è una conseguenza della "Legge sulla distribuzione delle Figure".

 Questa legge ci dice che i colpi di 1 sono tanti quanti i superiori; che quelli di 2 sono la metà di quelli di 1 e tanti quanti i superiori; che quelli di 3 sono la metà di quelli di 2 e tanti quanti i superiori e così via. Questo è un evento tendenziale che si perfeziona con l'aumentare del numero degli spin e riguarda tutte le Figure. Lo possiamo comprendere meglio se lo visualizziamo sui "filotti" partendo da un colore isolato per arrivare a gruppi di 2-3-4-5-...n colori consecutivi. La distribuzione, però, può anche essere considerata come una vera e propria distribuzione di Figure e cioè che riguarda gruppi di simboli anche misti e quindi non sempre omogenei, ma fra di loro diversi (filotti e non). Ecco che le Figure prese in considerazione da questa Legge possono essere considerate non come "filotti" di varia lunghezza, ma secondo la loro composizione all'interno di una lunghezza sempre uguale. Ne risulta, come per i singoli numeri pieni, che nel tempo anche le Figure di qualsiasi lunghezza hanno una loro probabilità di sortita che tende all'equilibrio e quindi prima o poi le incontreremo tutte. Ecco che se il giocatore segue sempre un'unica linea di gioco, giungerà inevitabilmente al momento in cui incontrerà il suo "filotto" perdente perchè ciò sarà solo una questione di tempo. Questo è il secondo motivo per cui il giocatore è alla fine perdente. Per il sistemista deriva da un gioco statico, sempre uguale, derivante da un unico sviluppo concettuale. Per il giocatore casuale deriva da un gioco abitudinario, sui numeri o combinazioni a lui simpatici o dall'osservazione dei numeri precedenti.

 Al prossimo giro il resto.

nino.zantiflore@gmail.com

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(Diminuiamo i politici perché ci costano troppo e si contrastano gli uni con gli altri per mantenere la poltrona, i privilegi, lo stipendio. Un politico non potrà mai dire che l'avversario è stato bravo, altrimenti che ci sta a fare?)

(Fate in modo che il pianeta resista per almeno altri 20 anni, e cioè per la mia aspettativa di vita. Dopo di ciò il pianeta potrà anche morire perché io non ci sarò più. Saranno i vostri figli a vivere (non so come) in un pianeta distrutto dall'uomo........!!! (Provocazione). Sembra che ciò stia arrivando.

(Ognuno sta solo sul cuor della terra, arraffa più che può, ed è subito sera.)