01/07/11

PAZIENZA O FRENESIA?


“La pazienza è la virtù dei forti.”
“Siediti sulla riva del fiume, e vedrai passare il cadavere del tuo nemico.”
“Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.”
“La pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce.”
“La speranza cessa di essere felicità quando è accompagnata dall’impazienza.”

Questi sono alcuni dei numerosi proverbi circolanti nel mondo. Tutti esaltano un comportamento che possiamo definire virtuoso: la pazienza.

Tutti sappiamo che nella vita non bisogna fare cose affrettate e che, per avere successo in qualsiasi intento, bisogna usare la pazienza.

Domanda.
E allora, perché non la usiamo davanti a un tavolo di roulette? Perché vediamo tutti quelli che circondano il tavolo affannarsi a puntare a caso numeri su numeri, cercando di puntarli tutti prima che il croupier lanci la pallina? Hanno paura che, dimenticandosi qualche numero, esca proprio uno di quelli?

Perché quando siamo davanti al tavolo da gioco, siamo impazienti di puntare? Perché non abbiamo la pazienza di osservare e analizzare lo sviluppo di una permanenza?

La risposta.
Perché in quasi tutti i giocatori impéra l’ignoranza sui risultati e sui comportamenti di un segmento di permanenza pari a un ciclo chiuso. La grande maggioranza dei giocatori non conosce la Legge del terzo, o la legge sulla distribuzione delle figure, o la differenza fra allargamenti e calori, o la tendenza all’equilibrio sui grandi numeri.

Sapete cosa fa il giocatore "casuale medio"? Domenica 19 giugno sono stato a Ca’ Vendramin con un amico che di roulette non ne sa nulla. Eppure è un frequentatore abbastanza abituale di Casinò e, come molti altri, ha i suoi numeri preferiti che, se non escono, lo mandano in bianco. Dopo aver perso più di 1.500 € ai tavoli, e dopo aver concluso il mio sistema con l’utile prefissato, siamo andati giù al piano terra, dove c’è una roulette meccanica e si possono fare puntate da 1 €. Ho osservato come giocava. Oltre ai suoi soliti numeri simpatici, quando i numeri appartenenti più o meno a una sestina non uscivano da qualche tempo, lui attaccava quel settore, puntando pieni e cavalli e rafforzando i numeri centrali. Gli ho fatto notare che il ritardo di quella sestina poteva protrarsi per un tempo ben maggiore e che quindi tutti quei pezzi erano buttati. Anche se la sestina fosse uscita, lui era sempre soggetto a un ritardo che prima o poi sarebbe durato oltre le sue capacità economiche.

Mentre giocava, gli ho invece fatto notare che i numeri delle ultime 4 sestine erano sempre presenti e solo ogni tanto si frapponevano i numeri delle 2 sestine più ritardatarie. A questo punto gli ho suggerito di puntare poco sui numeri dell’ultima sestina uscita, di più sui numeri della penultima e terzultima sestina e poco sui numeri della quartultima sestina. Gli ho detto di fare le puntate come più gli piaceva nei numeri della penultima e terzultima sestina, ma di coprire l’ultima e la quartultima con pochi pezzi che servivano da parziale recupero di tutti gli altri. Dopo mezzora di questo gioco, il mio amico aveva recuperato 1000 € e, arrivata l’ora, siamo andati a mangiare il pesce vicino a Piazza S. Marco.

Questo fatto serve solo a richiamare l’attenzione sul comportamento del giocatore casuale. Senz’altro ha dei numeri preferiti e senz’altro non ha mai osservato l’andamento standard di una roulette. Se avesse saputo che la Legge del terzo produce tendenzialmente 4 sestine diverse e due doppioni, avrebbe fatto due più due e avrebbe capito che doveva concentrare le puntate nelle ultime 4 sestine diversificando, ben inteso, le masse. Se si gioca sulla fortuna, perché non aiutarla individuando le zone più probabili?

La pazienza è anche questo: osservare un comportamento e approfittare dei suoi risultati. Anche se si tratta di un gioco continuo e abbastanza casuale, si tratta pur sempre di una “selezione del colpo”. Anche se non si tratta di “pazienza”, si tratta di una scelta ragionata su un evento che è tendenziale su una qualsiasi permanenza.

A parte questo piccolo consiglio ai giocatori casuali, la “selezione del colpo” implica una certa dose di “pazienza”, necessaria a dare alla roulette il tempo di formare le configurazioni tendenziali. Certo sulla tendenza ci possono essere deviazioni dovute allo scarto ma, se riusciamo a superare questo scarto, avremo un incasso costante e l’erosione dello zero non ci preoccuperà minimamente.

Tempo fa ho ricevuto una mail nella quale il mittente diceva: “ma che cosa sono tutte queste figure, figurine, figurette?... La sfido a venire a S. Remo e a vincere il 10% del capitale impiegato... ecc...”. Da qui si capisce che la roulette, oltre a non essere per tutti, sviluppa situazioni che non tutti conoscono. Il fatto poi di voler apprendere o no ciò che altri hanno scoperto, dipende soltanto dalla loro formazione mentale e, il più delle volte, dalla sopravalutazione delle loro capacità. Il titolo di un mio vecchio post diceva: “ogni sshcarrafone èbbello ammamma suia”.

Sono tornato allo studio delle Semplici e ho finito la stesura dell’ultimo lavoro, scoperto precisamente il 23 giugno e quindi fresco fresco come il pane di giornata. Ne avevo in mente un altro, ma ho preferito pubblicare questo perché mi sembra ottimo.

Se siete dei tipi che hanno pazienza, che vogliono guadagnare e non giocare, che conoscono la potenza deviante della roulette, che desiderano superare gli scarti con il minimo sforzo economico, che hanno conosciuto momentanee sicurezze e repentine delusioni, allora leggetevi e sperimentate il nuovo gioco che ho pubblicato nel sito e che è gratuito per tutti.

Credo di non aver superato le 300 partite di prova e quindi non è stato da me testato, come qualcuno vorrebbe facessi prima di pubblicare un sistema. Voi sapete che io cerco soluzioni e quando trovo qualcosa che funziona, passo ad altro. Se qualche bravo informatico potesse testarlo con un programma, potremmo scoprirne la resistenza sul lungo percorso.

Come al solito mi aspetto di ricevere le vostre impressioni per e-mail personale.

CAPITOLO: CHANCES SEMPLICI.
TITOLO: FIGURE DI 2 POSIZIONALI.

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