Un po’ di storia su quanto
scritto anni fa.
DUE
CENNI SUL GIOCO DELLA ROULETTE.
"Se
uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato; se ci
va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste".
Questa
mia massima ci indica che a lungo andare il gioco della roulette non
dipende dalla fortuna o dalla sfortuna, ma dall'equilibrio delle
coperture fra giocatore e banco; equilibrio spostato a favore del
banco. Per un giocatore casuale il gioco della roulette è
molto semplice e non ha bisogno di particolari conoscenze. Il
giocatore casuale gioca i suoi numeri simpatici; riempie il tavolo di
fiches; pensa che con la copertura di più numeri aumentino le
possibilità di vincere e che l'esito delle sue giornate di gioco sia
una questione di fortuna o sfortuna. Naturalmente il suo destino sarà
la "perdita costante", anche se intervallata da
sporadiche giornate vincenti. Un giocatore esperto sa che il
gioco della roulette non è semplice e, soprattutto, che nel lungo
periodo l'esito non dipende dalla fortuna. Egli sa che la vincita di
un giorno non significa niente e che il vero problema è non perdere
nel lungo termine. Vincere una qualsiasi puntata alla roulette non è
difficile. Il difficile è ottenere dalla roulette la cosiddetta
"vincita costante" e cioè l'incremento del proprio
guadagno nel lungo periodo. Questa difficoltà deriva da un piccolo
vantaggio che i gestori della roulette hanno sul giocatore e che
dipende da un numero in più che ha il banco rispetto al pagamento su
ogni vincita del giocatore.
“la
roulette è un gioco simmetrico, d'equilibrio, ma spostato a
vantaggio del Banco dell'importo della tassa”.
In sostanza il banco paga
come se i numeri disponibili fossero 36, mentre in realtà sono 37.
In questa sede parliamo soltanto di roulette francese nella quale vi
è un solo zero. Per effetto di questa "non equità",
il giocatore subisce su ogni incasso una "tassa" che
sulle Chances Semplici è del 1.35% circa ([19/37]-[18/37]x100/2) e
sulle altre Chances Multiple è del 2,70% (1-[36/37]x100). La
differenza tra le due tasse deriva dal fatto che ogni pagamento sui
pieni è pagato un pezzo in meno rispetto a un pagamento equo, mentre
sulle altre Multiple come Cavalli, Terzine, Carrè, Sestine, Dozzine
e Colonne, il 37° numero è rappresentato dallo zero che, uscendo in
media una volta ogni 37 spin, ha lo stesso effetto del pezzo pagato
in meno sui numeri pieni. Potremmo anche considerare tale tassa come
un minor pagamento come sui Numeri Pieni, e ciò vorrebbe dire che il
pagamento equo sarebbe l'incasso della Chance Multipla più un
decimale commisurato a quel numero in più che ha il banco. Sulle
Chances Semplici, invece, la tassa è ridotta a circa la metà perchè
alla sortita dello zero le puntate sono imprigionate e poi liberate
se lo spin successivo è favorevole. In realtà questa tassa è circa
del 1,35% perchè quando lo zero si ripete (una volta ogni 37*37
spin), la puntata è imprigionata due volte e quindi per la sua
liberazione è necessaria la sortita della Chance favorevole per due
volte consecutive. In quei Casinò dove la sortita dello zero fa
perdere definitivamente la puntata, la tassa aumenta al 2,70% anche
per le Chances Semplici. In ogni caso, gli effetti di questa tassa
(qualunque essa sia) producono un minor incasso che, rapportato a una
media equilibrata delle vincite rispetto ai colpi perdenti, provocano
una continua decurtazione degli incassi e quindi della cassa
disponibile per il gioco. Se quando perdi paghi il 100% e quando
vinci ricevi il 98,65%, significa che il tuo destino è già segnato
in partenza. E' evidente che il giocatore non può indovinare sempre
il numero o la Chance che uscirà dalla ruota e quindi ci sarà, nel
corso del tempo, un equilibrio fra colpi vincenti e perdenti
(simmetria globale). Se però quando il banco paga, paga di
meno di ciò che dovrebbe pagare se il gioco fosse equo, il giocatore
subirà una decurtazione costante sugli incassi in rapporto
all'equilibrio fra colpi vinti e persi, ovvero fra i numeri da lui
coperti e quelli che restano a favore del banco. E' chiaro che ciò
che il giocatore non copre è in pratica coperto dal banco e nel
corso del tempo si realizzerà una media paritaria fra le due
coperture e fra i rispettivi benefici dei due contendenti, ma i
pagamenti saranno sempre a favore del banco perchè pagherà di meno
di quanto dovrebbe se il gioco fosse equo. E' chiaro che se copro più
numeri incasserò di meno, mentre se copro meno numeri incasserò di
più. In ogni caso vi è una proporzionalità con il banco fra
pagamenti e incassi che, se non ci fosse la differenza di quel numero
in più a favore del banco, renderebbe la roulette un gioco equo. In
pratica la roulette è un gioco simmetrico ma il bilancio
paritario fra colpi vincenti e perdenti è falsato da questo minor
pagamento e a lungo andare questo continuo mancato incasso erode
costantemente la cassa dei giocatori, casuali o sistemisti che siano.
Naturalmente l'azione della tassa agisce sulla quantità di denaro
che il giocatore punta sul tappeto ad ogni colpo e la somma delle
masse puntate nel corso delle varie sessioni di gioco determina la
quantità della tassa pagata. Se per esempio nel corso di una
giornata di gioco si sono puntati a tappeto 100 pezzi (di qualunque
valore) sulle Chances Semplici, avremo pagato una tassa del 1,35% su
quei 100 pezzi puntati e cioè avremo incassato 1,35 pezzi in meno di
quanto avremmo dovuto incassare con un gioco equo. Se in quella
sessione abbiamo vinto, ci troveremo 1,35 pezzi in meno di quanto ci
spetterebbe; se abbiamo perso, ci troveremo con una cassa residua
inferiore di 1,35 pezzi. In entrambi i casi abbiamo pagato la tassa.
Tutto ciò, naturalmente, è calcolato nella media di tutte le
sessioni di gioco eseguite nel corso di questa attività. Se
giochiamo Numeri Pieni, pagheremo la tassa a ogni incasso. Se
giochiamo le altre Chances Multiple o Semplici, pagheremo la tassa in
media una volta ogni 37 spin con la sortita dello zero. Possiamo
anche evitare lo zero per una o due sessioni di gioco, non pagando
quindi tassa sulle Semplici o Multiple, ma stiamo sicuri che poi la
sua sortita si restringerà nel tempo e ci farà pagare quello che
non abbiamo pagato prima. Qualsiasi giocatore (sistemista o casuale)
dovrebbe essere consapevole di questa realtà perchè da ciò dipende
l'esito finale di ogni suo periodo di sessioni di gioco.
Il
secondo vantaggio del banco è una conseguenza della "Legge
sulla distribuzione delle Figure".
Questa
legge ci
dice che i colpi di 1 sono tanti quanti i superiori; che quelli di 2
sono la metà di quelli di 1 e tanti quanti i superiori; che quelli
di 3 sono la metà di quelli di 2 e tanti quanti i superiori e così
via. Questo è un evento tendenziale che si perfeziona con
l'aumentare del numero degli spin e riguarda tutte le Figure. Lo
possiamo comprendere meglio se lo visualizziamo sui "filotti"
partendo da un colore isolato per arrivare a gruppi di 2-3-4-5-...n
colori consecutivi. La distribuzione, però, può anche essere
considerata come una vera e propria distribuzione di Figure e cioè
che riguarda gruppi di simboli anche misti e quindi non sempre
omogenei, ma fra di loro diversi (filotti e non). Ecco che le Figure
prese in considerazione da questa Legge possono essere considerate
non
come "filotti" di varia lunghezza, ma secondo la loro
composizione all'interno di una lunghezza sempre uguale. Ne risulta,
come per i singoli numeri pieni, che nel tempo anche le Figure di
qualsiasi lunghezza hanno una loro probabilità di sortita che tende
all'equilibrio e quindi prima o poi le incontreremo tutte. Ecco che
se il giocatore segue sempre un'unica linea di gioco, giungerà
inevitabilmente al momento in cui incontrerà il suo "filotto"
perdente perchè ciò sarà solo una questione di tempo. Questo è il
secondo motivo per cui il giocatore è alla fine perdente.
Per il sistemista
deriva da un gioco statico, sempre uguale, derivante da un unico
sviluppo concettuale. Per il giocatore casuale
deriva da un gioco abitudinario, sui numeri o combinazioni a lui
simpatici o dall'osservazione dei numeri precedenti.
Al
prossimo giro il resto.
nino.zantiflore@gmail.com
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Se
uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci
va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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tuoi figli)
(Diminuiamo
i politici perché ci costano troppo e si contrastano gli uni con gli
altri per mantenere la poltrona, i privilegi, lo stipendio. Un
politico non potrà mai dire che l'avversario è stato bravo,
altrimenti che ci sta a fare?)
(Fate
in modo che il pianeta resista per almeno altri 20 anni, e cioè per
la mia aspettativa di vita. Dopo di ciò il pianeta potrà anche
morire perché io non ci sarò più. Saranno i vostri figli a vivere
(non so come) in un pianeta distrutto dall'uomo........!!!
(Provocazione). Sembra che ciò stia arrivando.
(Ognuno
sta solo sul cuor della terra, arraffa più che può, ed è subito
sera.)