Tutti
sappiamo che la roulette produce dei risultati. I risultati sono il
frutto della permanenza perchè è lei che, una volta formatasi,
produce le frequenze, gli scarti, i disegni che il giocatore ricerca
lungo il suo formarsi. Tutto ciò è condizionato dalle spettanze
probabilistiche che possono essere disattese nel breve periodo,
ma che nel lungo tenderanno a perfezionarsi statisticamente
(principio di Bernoulli).
Per
primo abbiamo una spettanza probabilistica che ho definito "assoluta"
perchè è quella che riguarda il singolo spin. Poichè la roulette è
un gioco a "reimmissione" (dove il numero appena
sortito rimane sempre presente nella ruota) e poichè la pallina non
ha memoria della permanenza passata, a ogni spin tutti i numeri hanno
le stesse probabilità di sortire nel singolo colpo. E' inutile
quindi pensare che dopo la ripetizione anche di tre o quattro volte
di un numero, o di qualsiasi altra Chance, sia difficile che l'evento
si ripeta un'altra volta. Quell'evento ha le stesse probabilità di
prima di proseguire o di terminare e ciò rientra nelle frequenze
casuali e il tutto produrrà i disegni destinati dal caso. Ciò
riguarda tutti i singoli spin e gli attacchi che si basano sui
singoli spin avranno un esito che sarà sempre soggetto al principio
di Bernoulli.
Poi
abbiamo una spettanza probabilistica che ho definito "relativa"
perchè è quella che riguarda il singolo ciclo chiuso logico.
Possiamo definire “spettanza
probabilistica relativa”
il diritto di sortita che ha ogni numero della roulette nell’arco
di un ciclo chiuso (logico) di 37 spin. In base alla Legge
del terzo, o in base
alla Legge dello
scarto (che in
pratica è la stessa cosa), alla fine del ciclo logico i numeri
presenti saranno tendenzialmente i due terzi e quindi ognuno dei 37
numeri disponibili ha una “spettanza
probabilistica relativa”
del 66,6% di essere presente. Se non consideriamo delimitazioni di
permanenza in cicli chiusi, ogni numero che esce dalla ruota ha una
spettanza probabilistica assoluta,
ma in pratica in ogni ciclo logico l’insieme dei numeri ha una
spettanza probabilistica relativa
perché all’incirca 12 numeri, pur non sapendo a priori quali,
resteranno assenti. Quindi, ogni numero della roulette ha una
probabilità del 33,3% di restare assente durante il suo ciclo logico
di 37 spin. Tutto ciò, naturalmente, in via tendenziale. E'
facile allora comprendere che il singolo colpo rispecchia esattamente
la spettanza probabilistica assoluta, mentre una quantità discreta
di colpi (ciclo logico) è soggetta alla Legge del terzo perché la
pallina, come non ricorda dov’è andata il colpo prima per
evitarlo, così non ricorda dove non
è andata, per andarci. La conseguenza di tutto ciò è
che in un "ciclo chiuso logico" di una qualsiasi Chance, i
numeri sortiti hanno la tendenza
di formare determinate configurazioni
dovute alla Legge del terzo (o dello scarto) e quindi vi sarà un
terzo tipo di "spettanza
probabilistica"
che ho definito "visiva"
e che possiamo chiamare con l'acronimo "ER"
e cioè "EXPECTED
RESULT"
ovverossia "RISULTATO
ATTESO".
La
"spettanza probabilistica attesa" (ER) è ciò
che ci si aspetta di vedere nel “prodotto” della roulette e cioè
nella rappresentazione grafica della sua permanenza inserita
in appositi schemi. Questa spettanza, propria della roulette e di
qualsiasi altra serie chiusa di numeri casuali, è rilevabile dalle
molteplici osservazioni su innumerevoli cicli logici. Se milioni di
cicli logici contengono in ciascun ciclo un determinato disegno, la
“spettanza visiva attesa”, insita nel prodotto della
roulette (permanenza), è la "tendenza" che ha la roulette
di formare quel disegno e quindi quella spettanza attesa è propria
di quel generatore di numeri casuali. Noi possiamo rilevarla e
capirne il senso e le ragioni. Come il precedente tipo di spettanza,
anche questa ha il diritto di realizzarsi proprio per effetto della
Legge del terzo che altro non è se non la Legge dello scarto
confinata in un ciclo chiuso. Quindi, la “spettanza
probabilistica visiva attesa” è la proprietà che ha la
permanenza (prodotto della roulette) di produrre determinati disegni.
Sta a noi individuarli e trarne un vantaggio.
Secondo
me questa è l'unica via da seguire per trarre dei vantaggi sul
meccanismo della roulette. Dobbiamo tener presente che un qualsiasi
gioco continuo, che non la affronti nei suoi cicli chiusi, sarà
sempre soggetto alla permanenza contraria perchè la roulette può
far sortire sempre i numeri non coperti, siano essi pochi o tanti. Ad
avere il gioco matematicamente vincente è la roulette; non siamo
noi. Noi possiamo solo intervenire nei suoi momenti di debolezza e
cioè all'interno dei cicli chiusi. "Non vi è mondo al di fuor
di queste mura".
Con
i sistemi della trilogia siamo finalmente arrivati a un punto che
sembra l'evoluzione finale. Con Alberto e Alessandro abbiamo fatto
prove su prove (sempre a mano); modifiche (non sempre migliorative);
scambio di pareri (a volte condivisi e a volte no). Alla fine siamo
arrivati a confermare univocamente (forse non ancora da parte di
Alessandro che fa sempre la parte dello scettico) che il gioco è
vincente.
Lo
gioco personalmente in reale in rete e la sua resa è di 40-50 pezzi
in 80-90 spin. La massima puntata è sempre stata di 3 pezzi per
Chance e la massima esposizione non ha mai superato gli 80 pezzi. Il
bello è che io lo gioco in modo molto parsimonioso rinunciando a
incassi maggiori. Uso una montante a riduzione fittizia (che incassa
meno della riduzione logica) e a volte l'incasso fa pari con lo
scoperto o addirittura non recupera il tutto. Lo sto provando in
questo modo per rendermi conto se si adatta alla mentalità e al
comportamento dei famosi contatori di carte al Black Jack. Infatti,
se affrontato con pezzi base da 20 Euro, o Dollari, 40-50 pezzi
giornalieri non sarebbero da sottovalutare.
Le
basi del gioco derivano da ciò che ho premesso in questo articolo.
Da una spettanza probabilistica assoluta sono passato alla
relativa e quindi alla visiva (ER) e tutto ciò è
stato ottenuto da precedenti punti di arrivo. Infatti, come si
potrebbe arrivare a un gioco finale vincente senza l'esperienza
pregressa propria o di altri? Se nessuno pubblica le esperienze dei
vari ricercatori, come si pretende di poter giungere alla méta? Come
fa uno a sapere se quello che sta progettando è già stato fatto da
altri? Ditelo agli editori.
Comunque
non si tratta di un gioco semplice, tanto è vero che alla fine di
ogni sessione di due ore e mezza mi alzo dal PC stressato per
l'attenzione prestata al gioco. Gli errori (più che altro sviste)
sono facili e se non si è concentrati, è facile commetterli.
Inoltre è un gioco che, crediamo, non è testabile su milioni di
numeri come vorrebbero gli editori: le variabili sono molte e per
programmarlo ci vorrebbero i computer della Nasa. Però non prendete
paura; la difficoltà non sta nell'apprendere il gioco, ma
nell'eseguirlo. Bisogna seguire quattro risultati attesi che si
modificano spin dopo spin; bisogna modificare le puntate che cambiano
al modificarsi delle quattro configurazioni ricercate; bisogna
resettate la configurazione vincente e mantenere le altre; bisogna
ricostruire la configurazione resettata, ecc... ecc...
Questo
è il gioco finale della trilogia con il quale ho sempre ottenuto più
di 40 pezzi a sessione. Non ci sono stati stop loss. Non ho mai
raggiunto i 100 di scoperto. Ora finisco il trattato e poi deciderò
il da farsi.
Se
uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci
va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
(Compra Italiano; proteggi il
tuo Paese e i tuoi figli)
(Diminuiamo i politici perchè
ci costano troppo e si contrastano gli uni con gli altri per
mantenere la poltrona, i privilegi, lo stipendio. Un politico non
potrà mai dire che l'avversario è stato bravo, altrimenti che ci
sta a fare?)
(Fate in modo che il pianeta
resista per almeno altri 20 anni, e cioè per la mia aspettativa di
vita. Dopo di ciò il pianeta potrà anche morire perchè io non ci
sarò più. Saranno i vostri figli a vivere (non so come) in un
pianeta distrutto dall'uomo........!!!) (Provocazione).