03/11/12

LO ZERO PER AMICO



Da quando la roulette esiste in questa forma definitiva, lo zero è sempre stato considerato come un nemico. Sto parlando di roulette francesi, che si trovano nei Casinò terrestri e con con un solo zero che alla sua sortita imprigiona le puntate sulle Semplici. Non parlo di roulette con doppio zero o roulette "on line" dove le Semplici sono perse al 100%.

Se si fanno giochi sulle Chances Semplici, lo zero rappresenta la tassa che ci fa perdere il 50% della puntata fatta nel momento della sua sortita. Da qui deriva anche la definizione che generalizza il vantaggio del banco sul giocatore. Tale vantaggio viene generalmente definito come "tassa dello zero" per indicare che la roulette ha un pagamento proporzionalmente iniquo rispetto alla totalità dei numeri disponibili. In pratica rappresenta il 37° numero mentre il banco paga in proporzione a 36 numeri.

Lo zero rappresenta una tassa anche quando giochiamo Chances Multiple come cavalli, terzine, sestine, dozzine e colonne, non solo per l'iniquità dei pagamenti che vengono fatti come se lo zero non esistesse, ma anche perchè è escluso dalla simmetria dei loro giochi.

Per quanto riguarda la Chance Multipla dei Pieni, un giocatore casuale può puntare lo zero come un qualsiasi altro numero e la tassa che deve pagare è dovuta soltanto all'iniquità del pagamento. Un sistemista sui numeri Pieni invece, considera generalmente lo zero come estraneo al suo gioco, semplicemente perchè non rientra nella simmetria dei suoi schemi. In questo caso, oltre all'iniquità del pagamento, il sistemista dovrà pagare l'esclusione dello zero dal suo gioco. Tutto ciò perchè lo zero è un numero che non può essere inserito in uno schema senza modificarne la struttura simmetrica.

Durante la mia carriera di sistemista ho sempre escluso lo zero dai miei giochi che si sono succeduti sulle varie Chances. Che giocassi terzine, sestine o pieni, non puntavo mai lo zero, semplicemente perchè non rientrava nella simmetria dello schema. Questo fino a poco tempo fa.

La svolta è avvenuta da quando ho abbandonato i giochi sulle Terzine (gioco da me preferito per lungo tempo) dedicandomi esclusivamente ai Pieni. Come tutti i principianti, molto tempo fa avevo la convinzione errata che più numeri si coprivano, più aumentavano le possibilità di beccare il numero uscente. Naturalmente si doveva nel contempo giocare una Chance che avesse un pagamento abbastanza remunerativo e i 12 pezzi della Terzina mi sembravano sufficienti per una manovra finanziaria che avesse una certa resistenza.

Da quando sono passato a giocare esclusivamente Pieni, utilizzo sempre schemi simmetrici che escludono lo zero ma, a differenza di prima, lo punto costantemente e non per recuperare un po' di esposizione, ma per andare in utile con un sol colpo. Lo zero è diventato il mio Jolly; il numero che indipendentemente dall'esito del sistema mi permette di recuperare tutta l'esposizione e ottenere il mio utile.

Si tratta di un solo numero che paga, come tutti gli altri, 35 volte la posta che è il massimo incasso consentito alla roulette. Il suo costo è facilmente assorbito dalla montante sugli altri numeri perchè anch'essi incassano il massimo. Naturalmente questo ha una ragione se gli altri numeri sono puntati a masse diverse perchè seguono linee di gioco diverse. In caso contrario la sua puntata sarebbe uguale a tutti gli altri numeri (cosa pur sempre valida) ma non si parlerebbe più di recupero e utile, bensì di guadagno uguale a tutti gli altri.

In questo modo lo zero è diventato il nostro amico e, pur pagando una tassa per l'inequità del pagamento, la sua sortita ci permette di azzerare l'esposizione e darci un utile. Senza la sortita dello zero il gioco si svolge regolarmente sugli altri numeri e se i diversi giochi praticati concludono le loro chiusure tendenziali, il suo sarà stato un costo che non avrà condizionato più di tanto la montante utilizzata per i diversi giochi.

In una delle ultime sere stavo giocando con due sistemi in allargamento e, a metà partita, è uscito lo zero che, tolta l'esposizione totale, mi ha lasciato un utile di 20 pezzi. Lo scopo era stato raggiunto e oltretutto si erano sviluppati molti numeri con pochi doppioni. A quel punto mi aspettavo l'inizio di una serie di doppiaggi e perciò ho stoppato la partita. Infatti, per ben 10 colpi non avrei vinto con entrambi i giochi perchè i doppioni sono entrati a ripetizione frammisti a uno o due numeri di allargamento ma non puntati. Verso la fine del ciclo le vincite ci sono state, ma mi sarebbero costate termini di montante fino a 7-8 pezzi per pieno. Avrei ottenuto lo stesso il mio utile, ma con qualche sofferenza in più.

Ieri sera poi, non ho addirittura giocato i miei soliti due o tre sistemi perchè lo zero è uscito cinque, forse sei volte in una ventina di colpi. A quel punto ho lasciato perdere i sistemi perchè avevo raggiunto comunque lo scopo.

Quindi, in molti casi lo zero è la nostra salvezza e se durante la partita non esce, ci penserà il gioco a recuperare il suo costo.

Lo zero non è più un nemico.

Sono sempre impegnato nella stesura del nuovo libro sul Punto-Banco e quindi non posso dedicarmi alla pubblicazione dei nuovi giochi che sto utilizzando alla roulette on line. Mi trovo in una difficoltà espositiva: la descrizione di più interventi, differiti nel tempo, nella stessa riga che contiene più interventi. Esporre 3-4 puntate in orizzontale è facile, basta sfalsare i colori della scrittura. L'impossibile è esporre i mutevoli effetti di quelle puntate sempre nella stessa riga. Specialmente se i dati si riferiscono a due Chances. Dovrò ricorrere al verticale, anche se occupa più spazio.

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Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.

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