27/09/12

PUBBLICITA'



 
 
Rovistando nell'archivio ho trovato questa pubblicità del "Centro studi" di Bologna, diretto a suo tempo dal Comm. Delaiti. Si tratta di una recensione del mio primo libro LA FINE DELL'AZZARDO edito nel 1986. Contiene il parere di tre collaboratori del Centro studi dei quali, però, non conosco il nome.

Dopo 26 anni dalla sua pubblicazione ho ricevuto la domanda da parte di qualche appassionato di roulette di cosa siano i giochi sulla "scacchiera" applicata alle Sestine. Il fatto di determinare un punto di probabilità con 6 giocatori facilita la cosiddetta "selezione del colpo" che in questo caso è più una "selezione del giocatore" (uno dei sei in campo) che determina la chiusura di determinati disegni all'interno di una configurazione complessiva finale. Infatti, gli esiti non sono uguali per tutti, ma fra i 6 giocatori ce ne sono sempre uno, due, o tre che compongono il disegno causato dalla Legge del terzo, che in uno sviluppo di 36 sestine, poste nel classico quadrato, mantiene le stesse proporzioni dei Numeri Pieni. In pratica l'unione fa la forza e in questo caso la forza è il disegno obbligato. Ho chiamato questi giochi "sistemi della scacchiera" perchè, come per il gioco di scacchi, il campo di gioco è come una scacchiera dove si deve fare "scacco matto" con la formazione di alcuni disegni obbligati dalla Legge del terzo.

A parte questo pizzico di pubblicità (di cui vi chiedo scusa) già a quel tempo avevo considerato la possibilità di osservare l'evoluzione di più giocatori (che è anche la caratteristica di un tipo di attacco per il sistema delle distanze contenuto nel libro) e si da il caso che attualmente stia facendo la stessa cosa ma, invece dei giocatori, uso i sistemi.

Per non soggiacere agli andamenti contrari fra i due opposti "calore" e "allargamento", finora sono arrivato al giusto comportamento della "complementarità". Ora ho adottato l'abitudine di giocare fittiziamente diversi giochi, sia sul calore, sia sull'allargamento. Non aspetto più la pur giusta, ma pallosa, situazione ottimale. Ora attacco subito, ma fittiziamente, il Panorama, il Ramino, la Piramide parte prima e anche qualche altro gioco non ancora pubblicato. Quando in uno di questi giochi arrivo a un punto avanzato, senza aver conseguito una vincita, lo attacco per la restante conclusione del gioco. Se ciò che si deve formare si formerà, avrò la certezza di non incappare in persistenti andamenti contrari e quindi arriverò alla mèta entro un ragionevole impegno economico.

Qualcuno può dire che in questo modo vado in cerca di rogne perchè alla lunga andrò forzatamente a scegliere proprio il gioco destinato a ritardare le vincite. Però se sto giocando su una configurazione tendenziale certa, otterrò sicuramente una vincita prima che l'impegno economico diventi insostenibile.

Ho provato a giocare in questo modo e per il momento la procedura va bene. Continuerò a farlo se finalmente Fastweb mi darà la linea perchè sono cinque giorni che sono immobilizzato con Internet e con la posta.

Attualmente sono un po' fermo con la stesura di nuovi sistemi perchè mi è stato proposto di scrivere qualcosa per gli americani. Tipi strani questi americani...!

A quanto sembra vogliono cose semplici, facili da capire anche per un bambino che non sa niente di roulette, ma sicuramente vincenti. Il capitale necessario non è un problema. Che si parli di 2.000 o di 5.000 e più pezzi, è indifferente.

Il fatto è che il problema non è il capitale, o la semplicità del gioco; il problema è che non riesco a far capire i procedimenti e le ragioni per cui il gioco deve vincere. Sembra che questi americani funzionino a "istruzioni elementari" dove ogni istruzione non è compresa se prima non è stata assorbita la precedente. Parlare in senso figurato di una pallina che scende lungo il passaggio in uno schema è parlare in lingua marziana. Se si parla di una tendenza statistica ti ribattono che è aleatoria. In pratica vogliono il sistema vincente, ma che sia facilmente comprensibile e facilmente eseguibile. E che ci vuole...; è un'inezia...! Che la pallina possa cadere sempre in una casella dove non hai puntato niente è una questione secondaria. Loro pretendono semplicemente che si debba vincere con una pura e semplice scelta di numeri, senza considerare le tendenze statistiche e le necessarie costruzioni per ottenere il risultato vincente. Il fatto che per vincere si debba agire su determinate figure geometriche e in continua evoluzione, sembra non essere previsto dalla loro mentalità.

Ma se vi è una tendenza e se le temporanee deviazioni da tale tendenza sono superate dalla montante, che nella fattispecie è a scaglioni, sarà una questione di tempo, ma alla fine si dovrebbe andare in utile, specialmente se non ci sono problemi di capitale. Niente...! Loro sono in grado di contare le carte a Black Jack ma non capiscono un gioco un po' articolato alla roulette. Sono in grado di inseguire per giorni e giorni un utile al Black Jack ma non hanno la pazienza di applicarsi per comprendere qualcosa che esula dalle loro abitudini ludiche.

Mi sa proprio che portare a termine questa nuova e allettante avventura sarà molto difficile, non per mancanza di idee, ma per mancanza di comunicabilità e anche molta loro pigrizia nello sforzare un po' il cervello. Hanno la soluzione sul Punto-Banco a portata di mano, ma non la capiscono. Addirittura non sanno come si giocano una, due, o tre Figure di 3, ma la cosa più grave è che non si impegnano a imparare.

Sono diversi giorni che per un guasto di Fastweb non riesco a collegarmi in Internet e quindi sono giorni che non ricevo e non spedisco posta. Ora, se ho inserito questo post, significa che hanno riaperto la connessione. Speriamo che duri.

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