28/08/10

IL PARADOSSO DELLO ZERO


In un gioco sulle Chances Semplici l’unico evento che ci rompe le uova nel paniere è l’uscita di uno zero. Se stiamo puntando a caso e non usiamo l’opzione del partager, l’esito del colpo successivo è importante perché ci può togliere o liberare la puntata. Nel primo caso avremo perso, nel secondo saremo ritornati al punto di partenza.

La cosa è diversa se stiamo utilizzando una montante in un gioco ben definito, che è formato da più partite, che devono rendere qualcosa ad ogni vincita. Lasciamo perdere il tipo di attacco e prendiamo in considerazione una Martingala (classico gioco a raddoppio) e ragioniamo sugli effetti che lo zero produce su di essa.

Tutti sanno che si presentano tre possibilità.
1°) Fare il partager con il banco.
2°) Lasciare l’esito al colpo successivo e perdere la mise dopo l’uscita del colore contrario.
3°) Lasciare l’esito al colpo successivo e liberare la mise dopo l’uscita dello stesso colore.

Un giorno di molti anni fa, mi trovavo in autostrada con il mio Maestro e stavamo andando verso Venezia per le solite puntatine domenicali a Ca’ Vendramin, o al Lido. Ragionando a voce alta, com’eravamo soliti fare, dissi che se si usasse una Martingala e se si vincesse sempre entro i massimali del tavolo, lo zero non avrebbe potuto danneggiarci perché avremmo comunque ottenuto il pezzo alla fine di ogni partita, alla prima vincita della Martingala. Quindi, supposto che il sistema vincesse sempre, lo zero non avrebbe costituito una tassa perché ogni partita sarebbe stata vincente e gli esiti finali sarebbero stati uguali.

Il mio Maestro mi rispose che in ogni caso lo zero ci sarebbe costato qualcosa e alle mie insistenze per la mia tesi, si arrabbiò pure, senza però spiegarmi le sue ragioni.

Dopo la sua scomparsa, ripensando a quella discussione, mi sono accorto che lui aveva ragione e io torto. La sua ragione, però, è valida soltanto se il colpo successivo allo zero libera la mise. In quel caso lo zero ci costerà qualcosa. Se invece ce la toglie non ci sarà costato nulla.

Questo è il paradosso dello zero: con la liberazione della mise ci costerà qualcosa; con la perdita della mise non ci costerà niente. Com’è possibile?

Il ragionamento mi è venuto perché periodicamente ripenso a quella discussione.

Partiamo sempre dal presupposto che stiamo facendo una quantità di partite in Martingala; che siano tutte vincenti entro i massimali del tavolo e che a ogni chiusura di partita, con la prima vincita, si guadagni un pezzo.

Escludendo il partager, il colpo successivo all’uscita dello zero ci può dare due esiti che determinano se alla fine lo zero ci sarà costato o meno.

1°) Il colpo successivo è perdente e ci toglie la puntata. In questo caso non abbiamo perso nulla perché se il colore contrario fosse uscito al posto dello zero, ci avrebbe comunque fatto perdere e avremmo continuato la montante con i termini seguenti fino alla successiva vincita ipoteticamente certa.
2°) Il colpo successivo è vincente e ci libera la puntata. Questo è il caso in cui lo zero ci toglie qualcosa perché ci verrà a mancare il pezzo di vincita di una partita che, senza quello zero, si sarebbe chiusa vincente. Andando avanti nel gioco la partita chiuderà in ogni caso, ma a quel punto avremmo dovuto trovarci in tasca due pezzi e invece ce ne ritroviamo solo uno. Invece di chiudere una sola partita, senza quello zero, ne avremmo chiuse due.

Ecco il paradosso dello zero. Se la mise viene incamerata dal banco non ci costa nulla. Se la mise viene liberata ci costerà un pezzo in meno.

Tutto ciò, naturalmente, nell’ipotesi (non reale) di un gioco in cui la Martingala possa chiudere tutte le partite prima del raggiungimento dei massimali.
Ma siamo sicuri che un tale gioco non possa esistere?

Oggi ho pubblicato un gioco sulle Semplici che però non è quello auspicato sopra. Però si batte bene. Si tratta di due Chances in competizione la cui mutualità dovrebbe impedire l’incontro prolungato di figure opposte al nostro gioco.
CAPITOLO: Chances Semplici.
TITOLO: 2 Chances in competizione sui doppioni.
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