28/02/14

RELATIVITA' RISTRETTA


Supponete di trovarvi in un ascensore privo di finestre e di essere sospesi a mezz’aria al suo interno. State fluttuando e non avete peso. Dove siete? Nello spazio fuori dalla gravità terrestre, o siete sulla superficie terrestre con la sua gravità?

Credo che a tutti quelli che non conoscono la relatività ristretta venga spontaneo dire che sono nello spazio senza gravità e quindi stanno fluttuando a mezz’aria.

Hanno ragione al 50% perché possono essere in entrambi i posti. Possono essere nello spazio in assenza di gravità e quindi stanno fluttuando perché non hanno peso. Possono però anche essere sulla terra perchè l’ascensore in cui sono (senza finestre) sta precipitando e fra qualche secondo si sfracellerà al suolo. La sua velocità di caduta è tale da annullare la gravità terrestre e quindi il malcapitato non sa che di li a poco si spiaccicherà sul pavimento dell’ascensore.

Supponete ora di trovarvi nello stesso ascensore senza finestre e con i piedi siete ben piantati sul pavimento perché il vostro corpo ha peso. Dove siete? Sulla terra con la sua gravità o nello spazio in assenza di gravità?

Viene spontaneo dire che siete sulla terra in presenza della sua gravità e che quindi, avendo peso, siete ben piantati con i piedi sul pavimento.

Anche qui avete ragione al 50% perché potete essere in entrambi i posti. Potete essere fermi sulla terra dove il vostro peso vi fa stare incollati al pavimento. Potete però anche essere nello spazio in assenza di gravità, ma il vostro ascensore è in accelerazione costante pari alla gravità terrestre.

In pratica, se non si ha modo di avere un riferimento al di fuori della propria realtà, non ci si può rendere conto della realtà generale in cui siamo immersi.

E’ la stessa cosa che accade con la roulette. Se non siamo in grado di visualizzare il quadro generale, ci fossilizziamo su quello particolare perchè non siamo in grado di guardare fuori dalla “finestra”. Se i matematici dicono che ad ogni spin ogni numero ha una “uguale spettanza probabilistica”, secondo me esprimono una realtà che, sebbene corretta, dimostra che sono in quell’ascensore senza finestre e quindi non hanno il riferimento adatto per accorgersi che fuori da quell’ascensore c’è una seconda realtà. In pratica asseriscono qualcosa di corretto, ma non completo.

Secondo me la spettanza probabilistica, da loro giustamente enunciata, corrisponde al primo 50% dei due casi sopra esemplificati, ma esiste un secondo 50% che non riescono a vedere. Per loro esiste un’unica “spettanza probabilistica”, indipendentemente dalla realtà di un più ampio “sistema di riferimento”. Se il passeggero di quell’ascensore potesse vedere l’esterno, saprebbe esattamente dove si trova. Nel nostro caso il sistema di riferimento sarà il ciclo logico entro cui avviene l’evento. Chi si ferma alla spettanza probabilistica enunciata dai matematici, non considera il quadro generale rilevabile dalla “spettanza visiva” della realtà globale. Se ci sono le finestre, possiamo essere consapevoli della nostra situazione e possiamo considerare il fatto che ci sono due “spettanze probabilistiche”. Anche se l’argomento è già stato trattato, ho voluto riprenderlo per accomunarlo alla relatività ristretta. Allora vediamo queste due spettanze probabilistiche.
1°) Spettanza probabilistica assoluta.
In qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, con qualsiasi croupier, ogni numero ha un uguale diritto di sortita rispetto a qualsiasi altro numero presente nella roulette. Tale principio è indiscutibile perché i numeri sono li e la pallina non ha memoria. Al passeggero dell’ascensore senza finestre non interessa altro: se galleggia, pensa di trovarsi nello spazio e se è sul pavimento, pensa di trovarsi sulla terra.
2°) Spettanza probabilistica relativa.
Possiamo definire “spettanza probabilistica relativa” il diritto di sortita che ha ogni numero della roulette nell'arco di un ciclo chiuso (logico) di 37 spin. In base alla Legge del terzo, o in base alla Legge dello scarto (che in pratica è la stessa cosa), alla fine del ciclo i numeri presenti saranno i due terzi (più o meno) e quindi ognuno dei 37 numeri disponibili ha una “spettanza probabilistica relativa” del 66,6%. In linea teorica e senza delimitazioni, ogni numero ha una spettanza probabilistica assoluta, ma in pratica in ogni ciclo logico l’insieme dei numeri ha una spettanza probabilistica relativa perché all’incirca 12 numeri, pur non sapendo a priori quali, resteranno assenti. Quindi ogni numero della roulette ha una probabilità del 33,3% di restare assente entro un ciclo logico di 37 spin. Tutto ciò, naturalmente, in via tendenziale e in prospettiva di un ciclo chiuso logico” e cioè formato da un numero di spin pari alla quantità degli elementi che compongono la Chance considerata. Questa volta il passeggero può vedere fuori dell’ascensore ed ha il 100% delle informazioni per stabilire la sua posizione.

Non so se Einstein giocasse alla roulette, ma se l’avesse fatto, penso che senz’altro avrebbe considerato questi due aspetti della spettanza probabilistica.


Il nuovo sistema che sto giocando e scrivendo non perde un colpo. E’ un sistema che per qualcuno può risultare difficile: sia da imparare, sia da giocare. Io stesso che l’ho ideato ho commesso per lungo tempo errori durante il gioco reale e solo ora riesco a seguirlo correttamente in quei 60 o 90 secondi concessici dal Casinò on line. Si tratta di un gioco che vince sempre e posso dirlo pur non avendo fatto eseguire milioni di test informatici. Quando non si superano mai i 30 pezzi di scoperto e le puntate raramente superano i 4 pezzi, arrivando al massimo a 6, gli eventi possibili sono ormai delineati perché per arrivare a quel punto si è già subìto una negatività e che questa continui è alquanto improbabile.

E’ “il gioco; sempre vincente, ma ha un difetto: ha delle attese che talvolta possono protrarsi per 7 spin e questo non è accettato da tutti. Io stesso devo violentare la mia indole di giocatore e resistere alla tentazione di fare risalite o di frammentare la permanenza in modo diverso e più sbrigativo. Invariabilmente, ad ogni tentativo diverso per risparmiare tempo, capita il prolungamento di una negativa che avrei risparmiato con le attese regolari. Se gioco alla regola, con le giuste attese, difficilmente mi dilungo nel gioco prima di ottenere il pezzo di utile. A volte si aspettano 3 o 4 o 5 spin, ma a volte i numeri si combinano per un’attesa di 7 spin e ciò è un po’ palloso. Il risultato però è una “vincita costante” e non perché mi è andata bene finora, ma perché lo si evince dalle possibili evoluzioni del gioco.

Ricordatevi:una linea di condotta può andar male; per due è più difficile e per tre lo è ancora di più”. Ora finirò di scriverlo e poi cercherò un editore perché è l’unico gioco che oltre ad essere sempre vincente ti da una serenità nella sua conduzione. Una volta appreso il meccanismo, si arriva persino ad annoiarsi durante il gioco. Il giocatore ha davanti a se diverse linee di condotta e una panoramica globale dalla quale riesce a prevedere dove c’è la possibilità di raggiungere l’utile.

Sembra impossibile, ma questo gioco da la consapevolezza e la certezza che nel giro di pochi spin ci sarà la “chiusura del cerchio” e l’utile. Non ci sono “stop loss” o “stop win”; c’è solo l’attesa fra una partita e l’altra che il gioco si formi. Non c’è la necessità di enormi capitali per sostenere il gioco nei momenti difficili perché è impossibile (termine inappropriato ma fino ad ora realistico) superare i 50 pezzi di impegno economico e cioè scoperto più puntata. Con questo gioco ho voluto adattarmi al comportamento dei “contatori di carte” al Black Jack, dove non importa quando si gioca se vi è una percentuale di vincita a favore del giocatore. Di diverso c’è che il contatore poteva finire la giornata in perdita, mentre qui si chiude sempre in vincita.

Da non crederci???

Chissà, forse è vero.

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07/02/14

EVOLUZIONE

L’ultimo gioco che ho pubblicato nel Sito riguarda le Figure Bilocate. Si tratta di una particolare rilevazione delle Figure di 3 sulle Chances Semplici.

Si gioca contemporaneamente sulle tre Chances Semplici e si utilizza una montante a “mutualità compensativa”fra le Chances.

Come abbiamo visto nei due precedenti post, anche per questo gioco l’esito “fisico” degli attacchi sarà sempre “simmetrico” con il banco perché da questo punto essenziale ed obbligato non ci possiamo esentare. Qualunque cosa si giochi, quando o come la si giochi, l’esito sarà sempre “simmetrico” con il banco. Se ricevi un beneficio con alcuni colpi vincenti, poi subirai uno scarto negativo con alcuni colpi perdenti. Tutto ciò si concretizza con quello che definiamo “scarto”. L’unico modo per ottenere un vantaggio finale sul banco sarebbe la possibilità di aumentare le puntate quando i colpi vincono e puntare il minimo quando i colpi perdono. Cosa naturalmente impossibile da attuare perché non siamo maghi o indovini e in realtà, alla fine, la simmetria agisce sulla media delle masse puntate. Tutto questo avviene in ogni gioco che non sia in grado di “cavalcare” la permanenza e cioè praticamente sul 100% degli usuali giochi conosciuti.

Accertata questa sconcertante realtà, devo precisare che l’esito fisico del gioco da me proposto sarà come quello di tutti gli altri giochi proposti in passato, o in futuro, da me o da altri. Forse potrà variare il “quando” si presenterà la particolare permanenza che instaura l’equilibrio fisico fra noi sistemisti e il banco, ma non il “se”si presenterà. Prima o poi la serie dei numeri contrari sortirà dalla ruota e se abbiamo sempre giocato a masse pari, si riprenderà quello che ci aveva dato prima, più la tassa. Se abbiamo giocato aumentando la posta, si riprenderà molto di più di quanto ci aveva dato perché il sistemista punta il minimo quando vince e aumenta fino al massimo quando perde. Non per nulla questa regola è contenuta sul fondo dei tavoli di roulette, nelle sei lettere che contraddistinguono le Dozzine. Quelle lettere “P M D e D M P” stanno ad indicare una consapevolezza che ogni giocatore dovrebbe possedere:Prima Meli Dai, Dopo Meli Prendi”.

Una scappatoia per questo gioco potrebbe essere lo “stop loss”. Quando si instaura una permanenza contraria, è perché escono a ripetizione i famosi 4-5 numeri opposti alla combinazione delle tre Chances giocate. Voi capite che un simile evento non capita con una certa frequenza e quindi è molto probabile che si presenti ad intervalli di tempo sufficienti a recuperare ciò che abbiamo lasciato in sospeso al precedente attacco. Un’altra situazione contraria è la vincita su una Chance mentre le altre due perdono. E’ chiaro che in questo caso la compensazione è parziale e quindi lo scoperto aumenta sempre più di qualche puntata non compensata. Nella sostanza dei fatti, ad ogni attacco noi giochiamo contro una Figura su 8 e quindi questa Figura ha una probabilità su 8 di sortire proprio in quel momento. Siamo d’accordo che questo singolo evento non è molto raro perché avverrà in media ogni 8 attacchi, ma c’è il fatto che gli attacchi sono tre ed effettuati in contemporanea sulle tre Chances. Uno può fallire; due possono fallire più difficilmente e tre possono fallire molto più difficilmente, specialmente per più Figure consecutive. Il calcolo per stabilire la frequenza di questo evento è 8x8x8=512. Ciò vuol dire che (escludendo dal calcolo lo zero) l’evento capiterà una volta ogni 512 attacchi di media e a quel punto avremo pagato il conto alla “simmetria”. Ma quando ciò avviene, che cosa produrrà? Produrrà la perdita di 3 pezzi (puntate) per Chance, che dovranno essere recuperati poi con gli attacchi successivi, che si presume non subiranno un’altra volta le stessa sequenza di numeri totalmente contrari alle tre Chances puntate. Ma tale possibilità non può essere totalmente esclusa e quindi, arrivati per esempio a 10 pezzi di puntata, possiamo sempre interrompere il gioco e continuarlo alla stessa altezza alla seduta successiva, quando ci sarà un altro andazzo di permanenza. Siamo d’accordo che sulle Semplici è come se il gioco fosse fatto su un’unica permanenza personale e quindi interromperlo o continuarlo è statisticamente la stessa cosa, però noi contiamo su un andazzo diverso, e quindi favorevole, da quello interrotto. In pratica, “cavalchiamo” la permanenza.

Ma perché siamo arrivati a 10 pezzi di puntata? Probabilmente perché non abbiamo sempre compensato le perdite con le vincite, forzando il gioco su una Chance che aumentava le sue puntate mentre quelle delle altre due restavano alla quota minima.

Il gioco sulle tre Chances non serve a vincere di più, ma serve a compensare le puntate perdenti di una Chance che entra in negativa. Quindi, compensando continuamente le puntate perdenti, difficilmente si arriva a una puntata di 10 pezzi. E’ buona regola non mettere mai un pezzo a utile se non si sono prima compensati tutti i pezzi persi in precedenza. Solo dopo aver azzerato tutti i sospesi si può mettere un pezzo a utile e solo a questo punto quel pezzo sarà un utile definitivo che non sarà più usato per compensazioni future.

Questa è la seconda scappatoia del gioco. Il gioco contemporaneo su tre linee di condotta cade molto più difficilmente in negativa di un’unica linea di condotta, dove la simmetria può causare danni inevitabili e non rimediabili perché manca la compensazione. La Legge sulla distribuzione delle Figure ci dovrà rompere le uova sulle tre Chances nello stesso momento perché, se lo fa separatamente in momenti diversi, possiamo superare l’empasse con le compensazioni. La “simmetria” del gioco esiste sempre, ma forse a questo punto l’azione della Legge sulla distribuzione delle Figure, presa separatamente sulle tre Chances, avrà un’azione diluita che ci permette di superare il periodo negativo di una Chance.

Alla fine, però, qualunque sia il sistema, dobbiamo sempre puntare 18 numeri contro i restanti 18 (escludendo lo zero) e quindi avremo sempre davanti a noi una “spettanza probabilistica assoluta”. Con il trascorrere degli spin entrambi i soggetti in campo restano uguali e quindi non possiamo contare sulla “spettanza probabilistica relativa”.

Gli unici appigli che ci restano per questo gioco sono quindi la pluralità delle linee di condotta e le compensazioni fra le Chances.

Espongo qui di seguito tre risultati dei test fatti eseguire all’amico Luca. Non si tratta di test su partite, ma sulla quantità e la consecutività delle mancate chiusure intervenute nelle tre permanenze. Poiché si tratta di un gioco in cui sono essenziali la prudenza e la conduzione, ho voluto verificare quante volte di seguito può uscire la Figura perdente e quante volte è coincidente nello stesso momento fra le tre Chances durante svolgersi delle Figure. Il test è fatto contemporaneamente sulle tre Chances e visualizza la frequenza delle mancate chiusure evidenziate con il simbolo 0. Ogni simbolo X è una chiusura costituita di 3 spin.

1A Permanenza.
R/N: XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX0XXX0XXX00XXXXXXXX0XXXXX0XXXXXXXX0XXX00
P/D: XXX0XXXXXXXXXX0X0XXXXXXXX00X0XXXXXXX0X0XXXXX0X0XX0XXXXXXXX0XXXX0
M/P: X0X0XXXXXXXX0XXXX0XXXXXXXX0XXXXXXXXXXX0XXXX0XXXXXXX0XXXXXXXXX0X

2A Permanenza.
R/N: XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX0XX0XX0X0XXXXX0XX0XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX0X
P/D: XXXXXXXX0XXXXXXXXXXXXXX0XXXX0XXXXX0XXXXX0XXXXXXXXXXXXXXXXXX0X00X
M/P: XXXX0X0XXXXXX0XXX0X0XXXX0XXXXXX0XX0XXXXXXXXXX0XXXXXXXXXXXXXXXXX

3A Permanenza.
R/N: X00XXX0XXXXXXXX00XXXXXXXX0XXXXX0XXXXXX0XXXXX0X0XXXXXXXXX0XX0XXXX
P/D:XXXXXXXXXXX0X0XX0XXXXXXXXX0XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX0X
M/P:X0XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX0XXXXXXXXXXXXXXXXXX0XXXXXXXXXXXXXXXX0

In corrispondenza del simbolo 0 la Chance ha perso i suoi tre colpi di attacco e, come possiamo vedere, anche se l’evento non si presenta sulla stessa Figura contemporaneamente in tutte e tre le Chances, si concentra spesso nel giro di 3-4-5 Figure. Ciò non permette la compensazione totale delle puntate e lo scoperto aumenta sempre più di una o due masse. Questo porta lo scoperto sempre più in alto e se a quel punto ci capitassero tre colpi totalmente perdenti, l’esposizione arriverebbe a un livello tale da superare i 10 pezzi per puntata. A questo punto l’unico rimedio è lo stop loss.

Alla fine dobbiamo renderci conto che il gioco sulle Chances Semplici è il più difficile fra i giochi della roulette. A meno che non si faccia uso del “Paroli”, impegna molto e guadagna poco. La spettanza probabilistica assoluta non ci da scampo. Indovinare più spesso la Chance rispetto agli altri giochi ti da solo l’illusione che sia più facile vincere. La realtà è che con il passare degli spin nessuna delle due Chance si modifica. Nessuna aumenta o diminuisce di volume e in queste condizioni non si può stabilire una tendenza o un momento favorevole. Non è possibile una valida “selezione del colpo”. Vi è una tendenza dovuta alla Legge del terzo con le Figure, ma anche questa è molto aleatoria, arrivando al totale allargamento o al totale calore: cosa impossibile (anche se non è il termine adatto) sui numeri pieni. L’unico rimedio per evitare le simmetria è “cavalcare” la permanenza, ma questo sarà l’oggetto dei prossimi sistemi.

Quando ogni sera finisco di fare il nuovo gioco on line, rifaccio brevemente la permanenza con questo sistema e ogni sera ottengo un utile che va dal 5 al 12% del capitale impiegato nelle puntate. Non ho mai superato uno scoperto di 100 pezzi, arrivandoci per due volte, anche per miei errori di puntata che hanno peggiorato la situazione. Ora, sono convinto che la simmetria prima o poi presenterà il conto, ma un così lungo periodo positivo mi lascia un po’ perplesso: a questo punto avrei già dovuto superare i 100 pezzi. Voglio proprio vedere fin quanto regge e quindi continuo a rifare le permanenze anche con questo gioco.

Il secondo sistema, che sto scrivendo ora, è molto più resistente di questo e per il momento non è arrivato a più di 100 pezzi di scoperto. Non è molto, ma è il limite a cui sono giunto in questi mesi di gioco reale alla roulette live on line e quindi utilizzando una roulette reale e non il processore. L’alternativa al gioco è un ulteriore miglioramento che sto giocando ora, ma questo comporta delle attese che talvolta possono protrarsi per 7 spin. Con questa modifica per il momento non ho superato i 4 pezzi di puntata, ottenendo una resa di 10 pezzi in circa 50 spin.

Qui subentra il carattere del giocatore. Ci piace giocare o ci piace vincere? Le due cose sono in antitesi. Una cosa è certa: le attese mi fanno venire “ddu palle”…!!!

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