Una
settimana fa ho ricevuto questa e-mail da Fabio.
Ciao Nino, più ti leggo, più si
diradano le nebbie sul comportamento della ruota. Avevo considerato con
superficialità in un primo momento le tue indicazioni sulla partenza ottimale, invece questa
è tra le cose fondamentali da tenere presenti. Percepivo confusamente la
differenza tra gioco di qualità
e di quantità, anche se
capivo che alcuni giochi sono “verticali”, altri (quelli di quantità) hanno uno
sviluppo più “orizzontale”. La “Piramide
in vetta” ad esempio è un bellissimo gioco di qualità, che fa vincere anche
trenta - cinquanta partite di seguito, l’inevitabile partita–killer distrugge
però la cassa, se non si gioca per limitare almeno i danni con la montante a
incasso fittizio. Con i giochi di quantità (tipico il tuo “Terne verticali”) mi sento più sicuro, per natura sono prudente e
preferisco assumere pochi rischi, a costo di attendere si capisce. Sei comunque
l’unico che accanto alla inevitabile “casualità”,
riesce ad introdurre principii logici e inevitabili, soprattutto non
illusori di “causalità”, grazie
allo sfruttamento della legge del terzo (e pace a chi non crede a questa
legge; la statistica è l’anello di congiungimento tra l’astrazione matematica e
la realtà effettuale, i puristi o gli sciocchi faticano ad accettare questo).
Avevo molta curiosità sull’ ”Evento
limite certo”, e non sono rimasto deluso. Il gioco trova le sue
maggiori difficoltà applicative nella velocità di esecuzione delle risalite,
ricostruzione dello schema e individuazione del gioco interno, per questo
richiede allenamento specifico con schemi adatti a velocizzare l’operatività.
Però alla prova dei fatti è assolutamente micidiale, l’ho provato per un
centinaio di partite tutte vincenti su permanenze reali. Per prudenza personale,
io preferisco seguire la regola di giocare all’inizio sulle sole sestine,
introducendo il gioco interno solo al momento opportuno. Il gioco interno sull’
Evento limite certo produce un “pulviscolo
probabilistico” che è ben altra cosa che il giocare a caso combinazioni
diverse anche con grande copertura sul tappeto. Credo che l’idea di “pulviscolo
probabilistico” possa trovare applicazione anche attraverso la complementarietà, come da te indicato.
Il problema di base mi pare sia quello di trovare una sincronia decente nei
tempi e nell’equilibrio di puntate tra
giochi di allargamento e di calore, tenendo presente oltretutto la partenza
ottimale. Viceversa si rischia un dialogo tra sordi, ovvero che uno dei due
giochi riesca, mentre l’altro affondi. In ogni caso la complementarietà
“orizzontalizza” il gioco, permettendo a due giochi di qualità giocati insieme
di tendere alla quantità, riducendo l’impegno delle rispettive montanti. In tal
modo non si dovrebbe rischiare il salto della cassa, ma sconfitte accettabili
perché non frequenti e comunque contenute. Sto provando da tempo a integrare
appunto la tua piramide in vetta
con quel gioco di calore sulle terzine di cui ti dicevo (alcater),
presto ti invierò uno scritto per sapere cosa ne pensi, e per consigli e
miglioramenti.
Nel frattempo leggo del tuo nuovo
gioco Over the top, figurati se non
sono curioso. Se possibile, mi prenoto fin d’ora all’acquisto a scatola chiusa
di questo tuo ultimo lavoro, se avrai la bontà di considerarmi nella cerchia
dei tuoi ammiratori. A settembre farò una piccola operazione a un piede, e
approfitterò della convalescenza per cominciare finalmente a giocare davvero,
dopo due anni di studi sia pur frammentari e molte prove a volte rubando il
sonno, .. .... .. .. .. .. .. .. ... ...
... ... ... ...... .. ..... ... ... .... ... ... ... Se ho una buona sicurezza
di fare bene, lo devo esclusivamente all’incontro con Nino Zantiflore e ai suoi
metodi e scritti.
Grazie di nuovo e a
risentirci!
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Ti chiedo il permesso di postare
nel blog la tua mail (naturalmente senza fare il tuo nome) così da rendere
pubblica la tua esperienza e il tuo modo di vedere gli approcci alla roulette.
Ciao.
Caro Nino, ciò che ho capito è che la roulette è maestra di disillusione
per il fatto che non ha soluzioni matematiche (altrimenti sarebbero state già
scoperte) e aggiungo, per fortuna, altrimenti a quest’ora non si giocherebbe
più. La via statistico-probabilistica è quella che può allontanare nel tempo
l’inevitabile sconfitta che prima o poi avviene, data la libertà irrazionale
della ruota. L’importante credo sia che queste sconfitte erodano il 10-20 % del
capitale in cassa, o volendo anche il 50 %,se l’evento negativo è piuttosto
raro. E poi c’è il fattore umano, come si diceva: non a caso quanto hai scritto
al termine della presentazione dell’Evento limite certo (“lo pubblico per
semplice curiosità”) non mi sembrava corrispondere al tuo visibile entusiasmo
per un gioco su cui hai fatto anche ricerche statistiche (è la prima volta
credo), e che ti deve essere costato un bello sforzo. Poi riflettendoci non ho
potuto che approvare la tua prudenza: in primo luogo perché se uno non è un
buon guidatore, con la Ferrari va a sfracellarsi più facilmente che con la 500.
Per secondo, perché appunto la roulette può fare qualche sorpresina anche col
più sicuro dei giochi. Ma queste cose non devo dirle a te, che le sai bene: ...
... ... ... ... ... . Naturalmente puoi pubblicare sul tuo sito la lettera,
anzi per me è un onore.
A presto!
Poichè mi è piaciuta la sua definizione di "pulviscolo probabilistico" ho
deciso di rendere pubblico il suo modo di vedere la roulette.
In effetti "l'Evento limite certo", che si
riferisce al disequilibrio delle Sestine in un ciclo assoluto di 36 spin, cerca
il rinforzo su tutti quei numeri che, dopo 6 sortite della Sestina, essendo
presenti, hanno una maggiore probabilità di sortita rispetto ai numeri
mancanti, sempre all'interno di quella Sestina. In effetti si tratta di un
"pulviscolo probabilistico"
e la definizione è molto azzeccata: bravo Fabio.
Naturalmente a volte esce proprio il numero mancante, e
allora bisogna accontentarsi di un incasso inferiore che può pareggiare lo
scoperto di cassa, o ottenere un utile più piccolo: non tutte le ciambelle
riescono col buco.
Sto facendo un tour de force per il gioco "OVER THE TOP" e ne ho quasi concluso la stesura. Ne risulta un
gioco che finora ha dato ottimi risultati, sia con gli inevitabili pericoli che
comunque sono evidenziati alla fine del trattato e che, cosa importante, sono
superabili se si seguono le mie istruzioni.
Vai al Sito.
Se uno va al Casinò una volta nella vita, può essere
fortunato. Se ci va con una certa regolarità, per lui la fortuna non esiste.
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